Infatti ho scritto mediamente meno calde di quelle degli anni '90 e nel complesso paragonabili a quelle degli anni '80; tu invece mi parli di singole estati (sulle quali peraltro concordo con te) e non delle medie decennali a confronto, come invece avevo fatto io. Il senso era che le estati degli anni '40 hanno chiuso, facendo la media tra tutte quelle del decennio, a -0,4 °C dalla 1981-2010. Quelle degli anni '80 hanno chiuso tra -0,5 °C e -0,6 °C dalla trentennale in questione, quindi in termini MEDI sono paragonabili. Ti dò pienamente ragione quando parli di singoli trimestri molto caldi: nessuna estate degli anni '80, infatti, è stata calda quanto una 1945 (chiusa a +0,6 °C sulla 1981-2010), una 1947 (idem) o addirittura una 1950 (che chiudendo praticamente a un grado sulla 1981-2010, è stata l'estate più calda dall'inizio delle rilevazioni fino al 2002 compreso). Le estati più calde degli '80 risultano infatti la 1982, a neanche +0,2 °C sulla 1981-2010, e la 1988, a circa +0,1 °C sulla trentennale in questione. Di contro le estati degli anni '40 annoverano pure la 1948, con un sottomedia bestiale (almeno due gradi sotto la 1981-2010... appaiata alla 1969, è l'estate più fredda in assoluto dal Secondo Dopoguerra, in Italia), la 1941, la 1942 e 1949, tutte e tre chiuse tra -1,0 °C e -1,2 °C dalla 1981-2010. Invece negli anni '80 abbiamo giusto la 1984 che ha chiuso oltre un grado e mezzo sotto la 1981-2010, la 1981 a circa -1,2 °C, e tutte le altre a meno di un grado negativo dalla trentennale. Quindi, riassumendo, le estati del decennio 1941-1950 sono state solo di pochissimo più calde, a livello medio, rispetto a quelle del decennio 1981-1990, ma sono state notevolmente più "estreme" di quelle del decennio degli '80 se parliamo di deviazione standard (dalla media tra loro stesse), di differenza interannuale media, di trimestri freschissimi e di trimestri molto caldi in "coabitazione" nello stesso periodo storico.
Ultima modifica di Perlecano; 05/03/2019 alle 22:32
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Molto interessante, davvero! Non sapevo che ben 4 su 10 dei mesi di Settembre più caldi appartanessero agli anni 40 a livello nazionale.
Settembre 1946 deve essere stato qualcosa di inconcepibile. Qui a Brindisi il record di Settembre spetta, se escludessimo il 1946, ai 37,2° rilevati nel 2015. Quello stesso Settembre, tra l'altro, ci furono altre due massime di 36 e 35° il 16 e il 17. Sempre a Brindisi, nelle date del 2 Settembre degli anni 1988 e 1994 si toccarono 37°. Altre volte in cui si toccarono i 35-36 furono il 5 Settembre 1963 e il 1° Settembre 2000. Queste sono state le uniche volte in cui la massima ha superato, in quel mese, i 35°.
Un valore di 39,6° (registrato tra l'altro se non ricordo male verso l'8-9 Settembre) è stratosferico, considerando che fino ad oggi le massime hanno toccato i 37° in tre occasioni, come se ci fosse un limite oltre il quale, a Settembre, la temperatura qui non possa salire.
Io pensavo fosse un errore, ma confrontandolo con altri dati pugliesi e nazionali (40° a Ciampino, 45,5° a Foggia Aeroporto- qui mi pare ancora record imbattuto!- e ben 39° a Leuca, una zona in cui la massima record è di soli 39,6° ad oggi!) non posso che credere che siano verosimili. Davvero qualcosa di incredibile anche per la nostra epoca di GW.
Una nota sull'omogeneizzazione dei dati: le stazioni dell'Aeronautica Militare usano, e hanno usato, strumenti analogici inseriti in capannina di Stevenson fino ai tempi recenti. Quindi, per quanto concerne la strumentazione di alcuni aeroporti italiani (Brindisi è diventata ENAV solo un anno fa, Leuca e Lecce lo sono ancora e usano le capannine), direi che da ieri a oggi non è cambiato nulla, e non c'è nulla da omogeneizzare almeno per il fattore strumentazione. Se poi c'erano errori, quello è un altro conto, ma si riconoscerebbero perchè le escursioni termiche, oppure le minime e le massime, avrebbero andamenti non giustificabili con il resto dei dati locali e nazionali, anche considerando gli scenari meteorologici presenti, nonchè con lo stesso andamento usuale della stazione meteorologica in questione.
Giusto per essere precisi.
Si può al massimo omogeneizzare circa il fattore urbanizzazione. Ma anche qui ci sarebbe da aprire un capitolo: in inverno io non noto differenze nelle minime e nelle massime rispetto al passato, cosa che invece noto in estate (e solo per le minime). Può essere dovuto all'urbanizzazione?
Tornando un momento in topic, mi va di ricordare se non fosse stato fatto il caldo estremo di fine Giugno 1982. In un solo giorno il record di Brindisi di soli 40° risalente agli anni 70 (temperatura tra l'altro toccata solo una volta o due nei dati dei 40 anni precedenti) fu disintegrato da un mostruoso 43,4°! Mostruosi anche i dati dei radiosondaggi...a mezzanotte, a quote di 100 m, c'erano ancora 38°, e a 850 hPa ben 29 (non ricordo però se sia ancora oggi record).
Ultima modifica di burian br; 05/03/2019 alle 23:02
Questo fatto delle "omogeneizzazioni fantasma" (nel senso che i valori vengono palesemente ritoccati nelle ricostruzioni storiche anche nel caso in cui la strumentazione non cambia, e presumibilmente non cambia nemmeno l'ubicazione) è terribilmente oscuro per me. Al di là di questo, che meriterebbe comunque un ampio approfondimento, butto lì una teoria forse ignorantissima: i gas serra (o comunque la bassa troposfera nel cambiamento delle proporzioni delle sue componenti da alcuni decenni a questa parte, per via dell'inquinamento industriale e di tutto il resto) hanno un forte effetto inerziale sulle temperature dell'aria, quindi mitigano tendenzialmente le escursioni termiche giornaliere rispetto a quelle del passato. Ecco spiegato perchè, a parità di configurazioni (si parla anche di entità delle termiche in quota, della persistenza di una data figura barica, della disposizione delle correnti, di un sacco di cose insomma), si hanno mediamente massime più basse e minime più alte, rispetto a svariati decenni fa, anche in zone non soggette - o comunque soggette solo marginalmente - al fenomeno "isola di calore". In realtà dire che sono insicuro su quanto affermo sarebbe un eufemismo.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Come media decennale,le estati anni 40' sono meno calde anche di quelle anni 90',a loro volta meno calde di quelle dei due decenni seguenti.
Circa il paragone fra quelle degli anni 40' e quelle degli anni 80', le prime sono più calde ma non c'è un abisso,perché stagioni caldissime come la 1945 e (già leggermente meno)la 1947 sono in parte bilanciate dalla fresca 1942 e dalla 1948 che sembra veramente uscita dalla PEG.
In effetti al 20.09.18 il settembre 2018 era veramente fra i più caldi in Italia,paragonabile al 2011,soprattutto al CS dove già nei primi giorni si era vista la parata storta.
La terza decade ha limitato i danni,in particolare al CS,meno al NW,dove però la caldazza era partita con qualche giorno di ritardo.
Un settembre quasi costantemente caldo è stato quello del 1997,nessun superpicco ma un caldo afroazzorriano con poche soste e che ha aperto la strada ad un inizio di ottobre da record in parte del NW.
Ecco un articolo sul curioso evento del 3 Marzo 1984; l'entrata di un fronte artico da N, su un suolo peraltro già abbastanza raffreddato da un ultima decade di Febbraio tutt'altro che mite, scavò un minimo sulla Valpadana in rapido spostamento verso l'alto Adriatico, il quale fece così convergere correnti umide da E-NE nei bassi strati con aria decisamente più fredda in quota.
Il fronte freddo creò una bella linea di convergenza lungo un asse che va da Modena/Bologna a Padova/Venezia circa, e a partire dalle 8 di mattina del 3 Marzo iniziarono a crearsi temporali e rovesci diffusi con drastico abbassamento della T, finchè poi divenne neve e continuò a nevicare fin verso le 18, quando i fenomeni cessarono. Gli accumuli furono maggiori lungo le pedemontane emiliane tra Reggio, Modena e Bologna, ove si arrivò anche a 35-40 cm a quote inferiori a 200 m mentre a Ferrara dovrebbero essere scesi circa 10 cm, con T peraltro attorno a 1°C, accumulo identico a quello del Veneziano. Le basse tra Modena e Mantova furono invece quasi saltate, risultando troppo a W della convergenza.
marzo84
La configurazione, con l'entrata del nocciolo artico dalla Valle del Rodano e la rapida creazione del minimo padano, successivamente spostatosi sull'alto Adriatico:
Fase clou...mamma che carta
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Come neve no, il 3 Marzo 1984 e il 3 Marzo 2005 dovrebbero essere li (dico dovrebbero perchè devo basarmi su ricerche), solo che la nevicata del 1984 è decisamente meglio, dev'essere stata uno di quegli eventi che rendono fantastico il mese di Marzo, con la sera prima T attorno ai 10°C e il pomeriggio dopo 1°C con neve forte. Un po' simile al 17 Aprile 1991, benchè quest'ultimo fu molto più "peso" come tracollo termico.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Davvero spettacolare questo evento, ora delle robe cosi nemmeno nei sogni se ne vedono più.. queste sì che erano configurazioni altro che !!! fossero pure in estate delle entratone così, temporaloni a gogo come in passato, ora non fa più nemmeno temporali decenti, tutto cambiato in peggio, solo gran seccume e mitezza eterna
La stagione primaverile in Italia dal 1979 ,
il decennio in assoluto piu piovoso e' il decennio 1980/1989 ,
primavera piovose durante gli anni '80 ,
esempio al nord Italia primavera molto piovose nel 1983 , 1984 , 1985 ( dopo il mitico nevoso gennaio 1985 ) e la primavera del 1986 ( dopo un freddo febbraio '86 , con storica nevicata anche a Roma ) .
Al centro Italia la primavera molto piovosa in particolare nel 1980 e 1984 , piuttosto piovose anche nel 1985 , 1986 .
Al sud Italia primavera piovosa nel 1980 , 1982 , 1984 , 1985 .
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