Immagino che sia anche una questione di abitudine e di adattamento... Se uno ha vissuto tutta la sua vita nelle estati degli anni 2000/2010 come il sottoscritto è piuttosto normale che si abitui ed apprezzi il caldo anche in maniera notevole, anche se, come me, ci sono eccezioni...
Esattamente...il carro del vincitore è il caldo(inteso principalmente come sopramedia),per cui è giocoforza che abbia fan,magari sotto forma di estremofili o pluviofili,dato che il trend attuale è anche all'insegna dell'estremizzazione.
Invece,un vecchione come me,infante negli anni 80' e che si è avvicinato alla meteo alla fine di quel decennio, più che gli estremi tende ad amare stagioni più "old style",magari povere di eventi ma con sopramedia meno costante e marcato.
Ultima modifica di AbeteBianco; 18/05/2018 alle 17:42
Stazione Davis Vantage Pro 2
113 mm caduti contro una media di 145 mm ad oggi
ma entro fine mese possibili quasi 60-70 mm
Io in inverno sono nivofilo estremista e subito dopo freddofilo, ma segue subito come preferenza...un inverno come il 1963-64 per fare un esempio, con Dicembre iper-nevoso (40 cm in svariate occasioni tra cui una a Natale anche) e a seguire una parentesi fredda ma secchissima da Natale al 20 Gennaio con neve sempre presente al suolo o quasi per me è il top a livello invernale, giusto per darvi l'idea.
In Estate invece sono amante del fresco (ma non eccessivo...in media 81/10 andrebbe più che bene per dire) ma anche del secco: per me in altre parole l'Estate dev'essere comunque prevalentemente soleggiata. Inoltre preferisco avere più fresca e perturbata la prima parte dell'Estate e più calda la seconda.
Esempi di Estati che si avvicinano ai miei canoni ideali sono, negli ultimi tempi, la 2011 o la 2004. Anche se la prima è stata rovinata in parte dalla super-scaldata ferragostana e post-ferragostana. Anche la 2016 non malissimo però troppo caldo-umido a Luglio, l'unica fase che mi è piaciuta sono stati i primi 20 giorni di Giugno + Agosto.
L'ideale sarebbe comunque un'Estate tipo la 1991 per i miei gusti.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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