Sto cercando di raccogliere un pò di dati in merito a "periodi caldi" o stagioni calde o secche del passato, non solo del periodo medievale.
La cosa che sicuramente "fa notizia" è che dalle cronache quasi scompaiono le notizie di inverni rigidi e glaciali grosso modo dal 600-700 ai primi anni del 1200, soprattutto dopo l'anno 1000. E grosso modo dal 900 al 1200 avviene l'espansione della coltivazione della vite verso nord, che arriva a lambire le regioni meridionali della Scozia, in Pomerania e nella Prussia Orientale e oltre i 700 metri di altitudine nella Selva Nera tedesca. Riguardo le altre colture, la Norvegia divenne coltivabile - per alcune varietà di orzo - fino al 70° parallelo e al confine con la Scozia, nel Northumberland, la terra coltivabile si estese fino ai 320 metri di altitudine. Nel corso del XI secolo in Inghilterra si registrano meno piogge e meno gelate primaverili, mentre tra il 900 e il 1250 circa si hanno alcuni inverni freddi, ma le temperature primaverili furono più alte, soprattutto tra il 1170 e il 1310. Sempre grosso modo tra il 1000 e il 1300 si hanno notizie di estati secche ed inverni miti, con rarissimi iceberg tra Islanda e Groenlandia, dove le sepolture venivano fatte nel terreno, che in seguito divenne permafrost. Proprio intorno all'anno 1000 i Vichinghi approdano nel Vinland (Terranova) e si insediano nella Baia delle Meduse, descritta "sempre libera dai ghiacci in inverno e ricca di salmoni e di uva". Tra il 1020 e il 1190 l'Islanda vide ghiacci intorno all'isola una sola volta in 170 anni, e cioè nel gelido inverno 1118/1119, mentre tra il 1020 e il 1040 si hanno notizie di estati torride in Europa. Tra il 1100 e il 1200 circa, al posto del ghiacciaio del Grindelwald (Svizzera), dove ora non c'è vegetazione, sorgeva una rigogliosa foresta, e proprio a cavallo di questi due secoli la malaria esplose verso nord, arrivando addirittura in Norvegia.
Queste invece sono le cronache periodi paricolarmente caldi o secchi.
771-814: (nel corso del regno di Carlo Magno) primo disseccamento del fiume Sarthe (Normandia).
835: Secondo disseccamento del fiume Sarthe
873: Invasione di cavallette in Spagna, Francia e Germania, risalite dall'Africa
1022: Norimberga: estate torrida dove gli uomini "languivano per strada e morivano soffocati dalla calura". Torrenti, laghi e fiumi si prosciugarono.
1086: Il Domesday Book, inventario delle proprietà inglesi fatto redigere da Guglielmo I, cita notizie specifiche su 38 vigneti impiantati nel sud del Paese.
1115: siccità in Germania
1130: Estate così siccitosa che fu possibile guadare il Reno
1134: in Lombardia un caldo eccessivo "abbrucciò tutte le biade e fu carestia"
1135: Altra estate torrida nella quale fu possibile guadare il Reno a piedi
1158-1159: una siccità severa affligge il Nord Italia; in Val Roya e nel Ponente Ligure non piovve da maggio 1158 a marzo 1159, situazione simile in Lombardia, dove si annotarono fiumi prosciugati.
1162: in Lombardia estate "infocata"
1186: Piacenza: periodo secco pressochè ininterrotto da aprile a settembre
1186/1187: inverno mitissimo, a Strasburgo gli alberi fiorirono a gennaio
1195: invasione di cavallette africane che si spinge fin in Austria e Ungheria
1265/1266: in Lombardia "inverno dolcissimo e senza pioggia", che anticipò la primavera
1272: Svizzera: autunno secco e caldissimo
1279: Svizzera: primavera molto calda e siccitosa ed estate torrida, siccità lunghissima ed ininterrotta da aprile a settembre inoltrato, in area padana la vendemmia fu anticipata addirittura ad agosto
1282: altra primavera molto calda e siccitosa in Svizzera
1285: cronache svizzere riportano "siccitas et ariditas magna", siccità anche in Italia.
1285/1286: in Svizzera inverno secco
1286: altra primavera calda e secca in Svizzera
1288/1289: Considerato uno degli inverni più miti di sempre. In Svizzera si mangiarono le fragole per Natale, fiorirono frutteti e vigneti in pieno inverno; in Francia la frutta maturò a febbraio, il vino fu già pronto in aprile [questo mi sembra impossibile, ma tant'è..]. Stagione invernale completamente assente.
1291/1292 e 1300/1301: due inverni secchi in Svizzera.
1303: Svizzera estate molto calda
1333: Un estate molto calda e secca inaridisce i fiumi e i canali della Valpadana, nel Pinerolese e a Carignano (TO) è segnalato un anno di siccità "tremenda".
1338: in agosto sciami di cavallette attraversano l'Austria, la Boemia, la Baviera e la Svevia, arrivando fino in Assia.
Potrei andare avanti ma mi fermo qui, perchè il Periodo Caldo Medievale è finito
Anche dopo, comunque, ci sono resoconti di periodi caldissimi..
Lou soulei nais per tuchi
Quello che si dice su ogni singolo anno ovviamente non può dare un riscontro numerico neanche lontanamente ... però quello che mi chiedo: sicuramente quello che invece c'è scritto in alto è veritiero, ovvero i racconti sulle coltivazioni etc etc ... ma allora come è possibile che lo stesso quel periodo era comunque meno caldo di quello attuale ?
In attesa di un link di 7 chilometri rigorosamente in inglese di elz che spiega quanto detto
E' già stato discusso qui: stimare il clima di un'epoca basandosi solo sulle coltivazioni è fuorviante e può portare a conclusioni decisamente scorrette. Ci sono mille fattori oltre al clima che influenzano le dinamiche degli insediamenti umani. Ad esempio ci fu un periodo in piena PEG, a cavallo del 1700, in cui la coltivazione dell'ulivo nel Nord Italia si espanse verso nord, per motivi commerciali.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
basta andare indietro di qualche pagina, sono fonti documentali e devono essere messe nel contesto storico,c'era una siccità disastrosa ? ok ma c'erano le dighe, i canali irrigui, le sementi selezionate, fertilizzanti e pesticidi ecc.ecc. a limitarne l'impatto come oggi? e se sei a conoscenza di questi documenti e tanti altri è anche e sopratutto perchè ci sono i paleoclimatologi che le hanno raccolte, opportunamente analizzate e convertite in ricostruzioni numeriche, incerte ma comunque molto meglio di niente.
e poi l'uva in terranova è un ottimo esempio di come queste cose possono essere facilmente interpretate male, noi associamo l'uva ai climi mediterranei ma i vichinghi più realisticamente potevano vinificare con qualche varietà selvatica in grado di resistere fino a -60° e che prediligono climi freschi e piovosi in estate.
Vitis vulpina - Wikipedia
Vitis riparia - Wikipedia
So bene che studiare il clima del passato solo in base alle cronache è fuorviante, lo so bene, lo so...
E non è neanche mia intenzione dire che il Periodo Caldo Medievale fosse più o meno caldo di ora (secondo me fu più freddo di adesso, ma è un'opinione che mi sono fatto io...). Semplicemente volevo riportare un pò di cronache che sono abbastanza interessanti. Al di là dell'espansione della vite (che come dite giustamente può essere fuorviante) mi colpiscono le siccità e il prosciugamento dei fiumi. Vero che non c'erano canali, non c'erano dighe, e va bene tutto, ma dieci mesi senza piogge come nel 1158 sono considerevoli... anche dopo ci sono stati episodi simili. Siccità tremende come dal Medioevo all'Ottocento poi non si sono mai più avute nel comparto europeo... forse si sono avvicinate le annate del 1921/1922 e il 1988/1989, per rimanere in tempi recenti..
Lou soulei nais per tuchi
Lasciando perdere il disseccamento dei fiumi, che come dici giustamente vuol dir poco, perchè il sistema di canalizzazione era probabilmente indietro, ci sono stati periodi proprio senza piogge, o con pochissime piogge, che farebbero impallidire le "nostre" siccità invernali di oggi.
L' anno 1428, quando in Lombardia da aprile ad ottobre non cadde dal cielo una goccia d'acqua, non si raccolse il grano e non si vendemmiò, ma ancor di più la storica, tragica, e probabilmente imbattuta, tremenda siccità del 1540. Già l'inverno 1539/1540 fu mite, e in Svizzera fece un caldo eccezionale tale da far maturare le ciliege a marzo; l'inverno italico fu definito "caldo come luglio", con addirittura persone che crollavano a terra morte colpite dal calore diurno. Nel corso di quell'anno (oltre a fiumi prosciugati, terra ridotta in polvere e immensi incendi in tutta Europa), in Valtellina non è mai caduta una goccia di pioggia dal 7 novembre 1539 al 7 aprile 1540. Altra siccità storica è stata quella del 1733/1734: a Milano è riportata siccità da ottobre 1733 a maggio 1734, a Ozegna (TO) sono registrati 9 mesi e mezzo senza pioggia, a Teveno (BG) pozzi asciutti già al 4 dicembre, e dal 1° novembre al 5 febbraio sono registrate appena tre deboli nevischiate che hanno appena coperto il terreno, a febbraio siccità che si fa drammatica anche in tutta la Val Seriana, con incendi in boschi e case. Quell'inverno il passo tra la Val Seriana e la Val Brembana rimase sempre libero dalla neve. Altra siccità terribile quella dell'inverno 1778/1779, quando è riportato che a Milano non cadde nè neve nè acqua dal 30 novembre al 3 maggio, situazione identica a Carpi (MO), nella quale le cronache recitano "non piovve mai dal novembre al maggio. Si asciugarono i fiumi, restarono i canali senz'acqua e non si potè più macinare. Nella notte del 22 febbraio piovve un poco ma poi il vento ricondusse la serenità".
Un altro periodo secchissimo fu il 1892/1893, ma sto cercando di trovare dati in merito...
Lou soulei nais per tuchi
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Per le precipitazioni al nw non c'è niente di particolarmente anomalo, basta guardare le serie storiche strumentali e poi le proiezioni sono per un calo nella regione mediterranea ( e su larga scala su un intervallo temporale lungo abbiamo una tendenza in questo senso) ma nella regione alpina non c'è un segnale chiaro, in inverno potrebbero aumentare.
Sono le temperature ad essere anomale, la prossima volta che arriverà una anomalia persistente come quella del 1540 sarà aggravata dal fatto che le medie specie estive sono parecchio più alte di allora(e continuano a salire):
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