Quello se non sbaglio era un calcolo statistico di Meteosvizzera basato su probabilità e analisi della serie storica: l'estate 2003 nella Svizzera tedesca aveva avuto uno scostamento di qualcosa come 5 sigma, il che appunto corrispondeva ad una probabilità di 1 su 9000 anni. Non significa che fosse l'evento più caldo da 9000 anni a questa parte, né tantomeno che non si ripeterà più per altri 9000 anni - anche perché il calcolo in questione va chiaramente rivisto in presenza di medie più alte e quindi distribuzioni statistiche differenti rispetto al passato.
Edit: trovato il grafico relativo a Basilea:
Schermata 04-2456041 alle 16.53.25.png
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Fare confronti col passato è difficilissimo, se non impossibile.
Ora si dispongono di valori al decimo se non al centesimo di grado da moltissime stazioni di terra certificate se non da dati satellitari, un tempo ci si affidava alle sensazioni delle persone, quando le persone erano presenti in zona.
Ad esempio: l’estate 2003 sarebbe stato riportato come torrido nelle cronache di tutta Europa; ma quello appena passato sarebbe risultato caldo ma non eccezionale in Europa e probabilmente del caldo estremo in Scandinavia non avrebbe parlato nessuno.
In una serie di stagioni con temperature al rialzo, non si ha nessuna sensazione strana, ci si abitua, difficile distinguere con certezza se effettivamente un anno è più caldo o freddo di un altro se ci si affida alle sensazioni e non ai termometri.
Se poi si verificano eventi strani, come il vino che si ghiaccia nelle botti o le persone che svengono quando fa caldo, il cronista viene colpito e riporta la cronaca. Magari il motivo è un altro, tipo botti lasciate all’esterno e non in cantine o persone indebolite da altri fattori.
Anche i confronti con le temperature passate estrapolate dai carotaggi o da altro non da nessuna certezza, andrebbero infatti confrontate con temperature attuali ricavate nello stesso modo.
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Nooo, aspetta, nella PEG non ci si poteva neppure pensare di provare a coltivare caffè in Sicilia.
E gli olivi nel Monferrato erano presenti ad esempio, oggi non è ancora possibile coltivarli su larga scala in quelle zone.
E poi ripeto, la vegetazione arborea sulle Alkpi arrivava più in alto che adesso, tanto che i walser riuscirono a stanziarsi nelle valli vldostane scavalcando ldal Monte Rosa, che in estate aveva ghiacciai più ridotti di adesso.
Questo è
Questo non è vero: non è conveniente economicamente, non è impossibile
Anzi, climaticamente gli olivi ormai potrebbero crescere benissimo in tutto il Piemonte, non solo nelle zone più esposte del Monferrato.
Soprattutto lungo la pedemontana occidentale - esposta al fohn - ormai è raro che la temperatura scenda sottozero in inverno, e il soleggiamento estivo è più che buono.
Lou soulei nais per tuchi
Queste cose temo che siano invulnerabili a qualunque evidenza, in realtà in Piemonte c'è già da tempo una (piccola) e diffusa produzione di olio d'oliva non solo nel monferrato, in diversi casi tra l'altro sono piante secolari non le hanno piantumate di recente; la sua quasi scomparsa nei secoli antecedenti è probabilmente dovuta anche al clima ma come al solito è difficile separare l'impatto climatico da tutto il resto, cosa ci dice sul clima attuale vs il medioevo? niente.
distribuzione al 2006:
Selection_047.png
ed ovviamente i ghiacciai non sono più estesi del medioevo, neppure quelli di grosse dimensioni (Alescht) percui esistono ricostruzioni storiche e che rispondono lentamente alle variazioni climatiche,l'Alescht è già oggi 600m più arretrato di dove le ricostruzioni lo collocano nel medioevo e se anche solo le temperature rimanessero ai livelli attuali potrebbe perdere ulteriori 6Km, dato tempo che questo accada perchè il riscaldamento recente è forte e rapido e i ghiacciai, la vegetazione ecc. hanno risposto solo in parte.
Ultima modifica di elz; 13/02/2019 alle 12:01
Momento momento
Anzitutto quell' "ovviamente" non è così "ovviamente"
Il Medioevo va dal 476 al 1492, quindi sono, mal contati, 1000 anni.
Sono troppi per definire quanto erano estesi i ghiacciai. E' come se parlassi dell'estensione dei ghiacciai dall'anno 1000 al 2000. Lasso troppo lungo, non vuol dir nulla.
Bisogna vedere quale fu l'estensione dei ghiacciai durante (o immediatamente) dopo l'Optimum Climatico Medievale, e dunque, grosso modo, tra il 1200 e il 1300 (che è un secolo, un lasso più accettabile)... cioè quale fu l'estensione minima. Probabilmente maggiore di quella odierna, ma sicuramente inferiore a quella del 1850 (post PEG)..
Lou soulei nais per tuchi
Le ricostruzioni storiche indicano appunto i minimi e i massimi glaciali, il minimo del medioevo e quello dell'età romana si collocano circa allo stesso livello di inizio anni 2000 per l'Aletsch e appena inferiore per il Gorner.
Per quanto riguarda l'olivicoltura ricordiamo poi che nel medioevo(ma anche poco dopo) in molte zone, ad es. nella serra di Ivrea, viverone ma anche zone pedemontane occidentali e nel chierese era obbligatoria la piantumazione degli olivi, c'era l'obbligo per legge di mettere a dimora un numero minimo di piante.
Ultima modifica di elz; 13/02/2019 alle 15:10
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