Aggiungo che per quanto sia un fenomeno locale, la neve a Roma è segno che qualcosa di grosso nella maggior parte dei casi, sta avvenendo in Europa: se nevica sulla capitale significa che in Europa c'è un freddo bestiale ... rappresenta un indice quindi, non solo fine a se stesso
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Senz'altro può essere corretto quanto dici, sarebbe anche logico che ogni tanto ci fossero differenze tra Ferrara e le Alpi. Per me invece dicembre 2009 era risultato ottimo con l'ondata di freddo seguita da molta neve (ma con mitezza ai lati, inserita però nel contesto dell'inverno 2009/10).
Invece con l'aggettivo "campato per aria" (per febbraio 2018 e 2012) non intendevo disprezzare quegli episodi, ma piuttosto sottolineare come abbiano influenzato il trimestre invernale.
Non fosse stato per loro sia il 2017-18 che il 2011-12 avrebbero ricevuto (quasi) un voto insufficiente da parte mia. Inoltre non ho guardato solo il lato termico numerico, ma anche il contesto e la nivometria.
Le altre annate elencate invece erano episodi in cui c'è stata un'ondata di freddo che io ho definito medio-forte, e che empiricamente posso ritenere tale quando da me si registrano temperature minime almeno inferiori a -8°C.
Con una valutazione ortocellistica possiamo trarre un dato rappresentativo su scala maggiore, a me pare che "ondate medio-forti" del genere siano meno frequenti che nello scorso decennio, qualcosa del genere l'ha notato anche @Josh mi sembra.
Ti posso portare le mie prove numeriche amatoriali (non tutte a norma OMM, altre dedotte, ma piuttosto rappresentative), ecco i mesi di questo decennio (dal 2011) in cui si è registrata un' "ondata almeno medio-forte" (min <=-8°C):
- Febbraio 2018 (-9.1°C)
- Febbraio 2012 (ca -16°C)
Fuori classifica: Dicembre 2017 (-7.2°), gennaio 2017 (-7.7°C), gennaio 2016 (-6.7°C) e dicembre 2012 (ca. -7°C)
Ecco invece la stessa cosa per quel che riguarda i mesi dal 2001 al 2010 (e penso di non essere esaustivo):
-Dicembre 2010 (ca.-12°C)
-Febbraio 2010 (ca.-8.7°C)
-Gennaio 2010 (ca.-9.5°C)
-Dicembre 2009 (ca. -10.1°C)
-Gennaio 2009 (ca -8°C)
-Dicembre 2008 (ca. -9.7°C)
-Gennaio 2006 (ca. -8°C)
-Dicembre 2005 (ca. -9°C)
-Marzo 2005 (ca. -10°C)
-Gennaio 2005 (ca. -9°C)
-Dicembre 2004 (ca. -8°C)
-Gennaio 2004 (ca. -8°C)
-Dicembre 2003 (ca. -8°C)
-Febbraio 2003 (ca. -9°C)
-Gennaio 2003 (ca. -8°C)
-Gennaio 2002 (ca. -13°C)
ecc.
Insomma, intendevo questo, è evidente, parliamo di 2 attuali contrapposti a circa 16 del decennio scorso, non può essere solo questione tecnica di strumentazione. Io ho effettivamente notato che si scende a temperature particolarmente basse meno spesso, ma non necessariamente escludendo picchi ancora più rilevanti. Sta di fatto però che se non fa freddo teoricamente fa caldo.
Ultima modifica di AbeteBianco; 20/11/2018 alle 20:35
Stazione Davis Vantage Pro 2
Non ho ben capito, vuoi vedere i valori delle celle di una mappa? Se è così conviene scaricare il file netcdf, aprirlo con panoply, plottare i dati e cliccare su array; così si può vedere i valori per latitudine/longitudine su una griglia facilmente leggibile.
Thread molto interessante, personalmente qui in pianura non ho assistito ad un aumento degli episodi nevosi dopo il 2012, bensì ad un aumento esponenziale della nevosità durante i pur sempre pochi episodi (in media tra 1 e 3 ogni inverno), nonchè a temperature abbastanza inusuali durante gli stessi.
In effetti gli episodi con isoterme intorno o inferiori alla -9/-10 (valori che comunque non sono mai stati rarissimi per il Sud-est italico, come erroneamente si potrebbe pensare) sono più frequenti da 6 anni questa parte, quindi probabilmente ci sta sviando anche il fatto che tali episodi li stiamo vivendo uno vicino all'altro e in contesti invernali mooolto miti.
Detto questo, credo che nessuno ancora possa mettere in correlazione aumento della frequenza di questi episodi con il GW, ma personalmente inizio a farmi qualche domanda.
vediamo come prosegue questo Inverno, intanto ... e parlo a livello orticellistico o quasi, sta per entrare L'ENNESIMA -10-11 di questi ultimi anni
probabilmente se ne sono viste di più dal Dicembre 2014 ad oggi che non negli ultimi 25 anni da queste parti ... perchè ? Ed è un'articata, non una Burianata o un'irruzione artico-continentale di quelle severe
La discussione è estremamente interessante e senza dubbio ci sono vari spiegazioni plausibili.
Ritornando sul legame attività solare - clima, mi permetto di postareun paio di articoli pubblicati su un blog italiano qualche anno fa (mi scuso per la lunghezza dei contenuti linkati, ma penso possano essere spunti di riflessione estremamente preziosi ) in cui si riportano alcune ricerche secondo cui:
1) La bassa attività solare rafforzerebbe una particolare circolazione stratosferica, chiamata Brewer Dobson Circulation, aumentando il trasporto di aria calda e ozono (con conseguenti effetti riscaldanti) verso il Vortice Polare Stratosferico (qui la spiegazione dettagliata, è lunga ma ne vale la pena)
UN NUOVO MODELLO CLIMATICO ALLA BASE DELLA PEG: PARTE III | New Ice Age
"l’attività di ricerca condotta negli ultimi anni da innumerevoli centri scientifici universitari, ha messo in evidenza come la bassa attività solare sia in grado di accelerare e rafforzare la Brewer Dobson Circulation. Per quanto si è visto, un rafforzamento della BDC implica un riscaldamento ed un indebolimento del VPS, rendendolo molto più vulnerabile all’azione forzante troposferica associata allo sviluppo delle onde di Rossby. Ciò rende l’intera struttura del VP più debole ed aumenta in maniera eclatante la probabilità che si sviluppino a latitudini medio-alte onde estremamente lunghe ed ampie (stazionarie e retrograde). Una situazione di questo tipo situazione porta inoltre il VPS ad essere molto più soggetto a fenomeni di stratwarming."
2) Si ipotizza anche che l'attività solare amplifichi gli effetti "distruttivi" della QBO negativa sul VPS
UN NUOVO MODELLO CLIMATICO ALLA BASE DELLA PEG: PARTE IV | New Ice Age
"Nello specifico è stato dimostrato come, in presenza di scarsa attività solare, i venti stratosferici equatoriali orientali (QBO negativa) siano associati ad un eccezionale (anomalo) innalzamento della tropopausa equatoriale. Tale fenomeno produce un forte aumento delle quantità di vapor acqueo che attraversano la tropopausa equatoriale, portando ad un deciso raffreddamento della stessa. Ciò causa uno straordinario rafforzamento della BDC che, come visto, comporta un indebolimento nonchè un rallentamento del VPS e dunque dell’intera struttura del VP."
Si tratta senza dubbio di ipotesi ancora da confermare, ma penso che siano degli spunti di riflessione piuttosto interessanti. Di solito quando si parla di relazione tra bassa attività solare e inverni freddi si inizia subito a parlare di raffreddamento globale che rende gli inverni più freddi, ma come vedete il discorso è più complesso.
Quanto sopra indicato spiegherebbe perchè:
1) Il trend di ondate di freddo più intense sia iniziato, da molti punti di vista, nell'inverno 2008-2009, durante l'ultimo minimo solare: - attività solare -> + antizonalità
2) Perchè abbiamo avuto inverni relativamente meno gelidi (o perlomeno con meno "divertimento" in stratosfera e qualche StratCooling in più ) tra il 2013/2014 e il 2015/2016, cioè inverni di attività solare relativamente elevata (febbraio/marzo 2014 ha visto il massimo del ciclo solare 24)
Perché? Io penso che andando oltre a discorsi sul GW di non facile risposta ma interessanti giochi un ruolo la variabilità meteorologica.
Se prendiamo le ondate recenti che hanno "favorito" il settore C-S/Balcani (dicembre 2014, gennaio 2017, gennaio 2019) sull'Europa Occidentale era presente una situazione anticiclonica centrata su Gran Bretagna e Francia. É chiaro che in tali condizioni le zone settentrionali si trovano in situazioni quasi deleterie.
Io stesso come spiegato in precedenza (vedi commento) ho notato nelle mie zone dal 2010 una netta diminuzione di ondate di freddo medio-forti (in pratica sono da conteggiare solo i due buran del 2012 e del 2018, che però sono definibili come "forti").
Dal 2001 al 2010 (con l'unica eccezione del 2007) qui in inverno erano molto ricorrenti ondate di freddo medio-forti con anche eventuali episodi nevosi annessi. Forse era un periodo con dinamiche più favorevoli al C-N che fa parte di una normale variabilità.
La chiave di lettura che in questo decennio provoca queste differenze tra le zone d'Italia penso sia la figura dell' HP posizionata sull'Europa Occidentale che sembrerebbe più presente che nel decennio precedente (ma questo andrebbe spiegato con mappe).
Ultima modifica di AbeteBianco; 04/01/2019 alle 08:36
No. Secco e conciso. E' la mia risposta alla domanda di apertura, il GW non può che diminuire la possibilità di avere ondate di freddo severe, se ne stanno succedendo negli ultimi anni (gennaio 2017,febbraio 2018, ecc.) il merito (o la colpa per un caldofilo…) è del minimo solare, il sito Solar Activity considera anzi il Sol stesso molto attivo nel corso del secolo scorso la causa del GW, quindi se rimane al minimo per un tempo notevole potrebbe provocare il fenomeno opposto.
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