Originariamente Scritto da
appassionato_meteo
Ora metto il grafico delle temperature medie annuali:
Allegato 498361
Come detto all’inizio, abbiamo eguagliato il record del 2014; il risultato finale è identico per 2014 e 2018, ma l’andamento è stato ben diverso perché il 2014 è stato super piovoso (record assoluto con 2282 mm, +950 rispetto al 2018!) con mesi invernali caldissimi ed estate relativamente fresca mentre questo ha visto le anomalie principali concentrate fra metà aprile e la prima metà di novembre (con febbraio e marzo freddi).
Il riscaldamento rispetto agli anni ’90 è evidentissimo: le medie decennali sono di 12.9°C, 13.6°C e 14°C, gli anni sottomedia prima erano sette, poi tre ed in questo decennio nessuno.
Ora metto le temperature ad 850 hPa:
Allegato 498362
Anche le temperature in quota sono in aumento, ma l’andamento è un po' differente rispetto al suolo; curiosamente è stato eguagliato il 2014 (e il 2011) pure qui.
Le medie decennali precedenti sono di 5.9°C, 5.8°C, 6°C; al momento questo decennio è balzato a ben 6.8°C con ben sette anni su otto tra i primi dieci più caldi (l’unico ad esserne fuori è il 2013 che è diciassettesimo).
Le cose hanno iniziato a cambiare a partire dal 2006 circa e l’ultimo anno veramente freddo è al momento il 2010; questo perché in questo decennio si sono sommati i cambiamenti partiti in quelli precedenti ed essi non sono stati controbilanciati a differenza del passato.
Infatti negli anni ’90 le estati si erano scaldate come pure gli inverni, ma gli autunni freddi avevano mascherato il tutto; nel decennio scorso gli inverni rigidi (i migliori nel complesso) avevano controbilanciato l’ulteriore riscaldamento estivo e l’inizio di quello autunnale e primaverile.
Durante questo le estati sono salite ancora (ben 1.7°C dagli anni ’80), gli inverni sono peggiorati tornando ai livelli complessivi degli anni ’90 e il riscaldamento primaverile ed autunnale ha preso in pieno questo periodo; da qui “l’esplosione” delle medie annuali e di quella decennale.
Adesso lo zero termico:
Allegato 498363
L’andamento è molto simile a quello delle temperature, in questo caso però il 2018 scivola al nono posto complessivo; le medie decennali sono di 2527, 2488, 2517 e 2644 metri, con un incremento complessivo di 117.
Pure in questo caso il decennio corrente ha una media nettamente più alta dei precedenti con sette anni su otto tra i primissimi (anche qui il 2015 è in testa); il 2013 si conferma il meno anomalo (è in media) ed è ventesimo.
Infine la pioggia:
Allegato 498364
Le medie decennali degli accumuli sono di 1456.6, 1493.7 e 1547.4; quelle dei giorni piovosi sono 100, 101 e 99, i giorni piovosi non mostrano tendenze mentre gli accumuli annuali sembrano crescere leggermente (da notare che in questo decennio abbiamo l’anno più piovoso e più secco della serie e per giunta uno dietro l’altro: 2014 e 2015).
In conclusione, il 2018 è stato molto caldo sia al suolo che in quota; tuttavia non è così anomalo se consideriamo il contesto attuale, dato che non discosta molto dalla media degli ultimi otto anni.
L’anno è stato caratterizzato da una lunga fase calda iniziata a metà aprile e conclusasi circa a metà novembre; la seconda metà primaverile è stata rovente ed aprile ha confermato il suo forte cambiamento avvenuto dal 2007 in poi.
L’estate è stata calda sia al suolo che in quota (un po' più indietro come ZT e gpt), confermando la recente tendenza ad avere stagioni calde a ritmo incalzante; non ci sono state ondate di calore particolarmente forti, ma piuttosto pochissime pause (e una persistente instabilità).
L’autunno è stato decisamente caldo, come non capitava da quattro anni; a fine ottobre la famosa sciroccata ha portato un sacco di danni su parte della zona montana del FVG, lo Scirocco a 200 km/h sulle cime dei monti “è un evento da annali” (definizione di un meteorologo dell’Arpa FVG).
Dicembre non è stato né carne né pesce, gennaio insipido, mentre solo febbraio e marzo sono stati freddi e hanno riscattato le precedenti prestazioni deludenti.
Segnalibri