Aprendo questa mattina il sito: http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html esce questo:
"The service is no longer available.
The number of free near-real-time data over Italy available from international networks (WMO METAR and SYNOP observations of the National Met Services) became too low to provide a reliable analysis."
è vero che più volte è stato detto qualcosa sul loro operato e criticato per il motivo cui scritto ma addirittura che si arrivasse a questa decisione, qualcuno sa cosa è accaduto ? Ormai in Italia non abbiamo più nessun ente ufficiale in grado di monitorare la cosa, sono più affidabili le nostre serie storiche amatoriali per tirar giù qualche dato
Sì,una situazione inedita in Europa occidentale. Il servizio più accurato in Paesi vicini è quello svizzero ma anche quelli spagnolo,francese e tedesco funzionano bene,per non dire di quello britannico.
Da noi va sempre peggio,il CNR non svolgeva certo un servizio inappuntabile ma adesso non restano che enti che si occupano di agrometerologia.Questa situazione agevolerà la dispersione fra i siti regionali.
Semplicemente perché hanno scritto un mese fa circa che molte stazioni che facevano capo alla loro rete erano starate e imprecise.... D'altronde c'è ne eravamo già accorti, perlomeno il sottoscritto ha sempre dubitato dei dati CNR.
Partendo dal presupposto che non conosco sinceramente il motivo di questa decisione, provo almeno a fare una disamina con adduzioni non campate per aria per cercare di capire cosa possa essere successo (sperando di non dire fandonie).
Già la citazione sembrerebbe lapalissiana: non si ha un numero minimo di dati provenienti da osservazioni WMO etc. ("free", ovvero disponibili per tutti gli enti preposti alla studio e alla ricerca nel settore) per poter fare un'analisi affidabile.
Questo perchè? Perchè il CNR-ISAC non ha potere sui dati e sulle relative stazioni. Strano ma è così. Quindi si lavora con quel che si può. Anch'io che sono dentro al CNR-ISAC (ma non propriamente in questo settore), per avere due dati devo fare richiesta ad altri enti/istituzioni (con una limitazione a due settimane di dati meteorologici. Assurdo! Visto che come dicevate anche voi spesso sono strani e obsoleti, in formati cervellotici e confusionari. Ma questa è un'altra storia!).
Poi aggiungiamo che tutti gli enti italiani, tra cui il CNR-ISAC, stanno passando un momento molto critico a livello di finanziamenti (non che abbiano brillato negli anni precedenti, ma adesso la situazione è davvero cupa). Questo comporta ovviamente una serie di feedback negativi, tra cui il fatto di non poter investire neanche un euro sulla cura e manutenzione della strumentazione (qualora si fosse in possesso di essa). Quindi il tutto procede in maniera statica e stantia (per utilizzare un ossimoro a livello concettuale), arrivando a livelli di inerzia assoluta.
Di chi è la colpa? In minima parte dei ricercatori e degli studiosi (soprattutto odierni. Anche se a mio modo di vedere si commette l'errore di subìre troppo e di non ribellarsi a questa emorragia interna in cui versa la fisica dell'atmosfera-meteorologia-climatologia in Italia). Una parte più importante ce l'ha anche qualche scienziato del CNR, ma non ha senso fare nomi. Come del resto non ha senso fare i nomi dei veri responsabili di questo disastro. Anche perchè si aprirebbe un vaso di pandora che non rientra nel topic
Oddio, invece i nomi sarebbe il caso di farli (ovviamente non qua ma nelle sedi opportune).... Se solo pensiamo però che quei dati (i esatti, incompleti e imprecisi) contribuivano ai data base mondiali che utilizza L'IPCC, allora ci rendiamo conto di quante imprecisioni ci siano anche nella valutazione del GW.
Guarda, io non avrei problemi a fare i nomi anche nelle sedi non opportune. Ma quale sarebbe alla fine di tutto il risultato finale? Nulla, per vari motivi: il tema non è degno da avere una cassa di risonanza rilevante (con relativo insabbiamento in tempi brevissimi), inoltre sarei l'unica o una delle pochissime voci dissonanti, fuori da un coro apparentemente perfetto (dove tutti sanno, ma fanno finta di niente). Difatti come ben si sa, se dietro quasi tutti ti danno ragione, davanti si tirano magicamente indietro. Anzi spessissimo si alleano in una coalizione finta come una banconota di 3 euro: della serie si litiga, si parla male dell'uno e dell'altro, ma poi si va a finire a tarallucci e vino (per non citare la frase del Padrino: tieniti gli amici vicini ed i nemici più vicini!)
E qui casca l'asino: il male della meteorologia in Italia nasce dall'atavica mentalità italiana provinciale, egoistica, opportunista, adattista e arrangista. Caratteristiche che ti portano a sopravvivere, ma non a vivere e a cambiare ciò che non va nel Paese che tutti dicono di amare.
Soluzioni? Sarò idealista, ma credo che la panacea di tutti i mali sia una rivoluzione che parta dal basso (come in realtà accade ciclicamente in qualsiasi contesto storico di cambiamento): tutti i meteoappassionati che tengono a questa scienza (e mi ci metto pure io, perchè mi ritengo soprattutto un meteoappassionato piuttosto che un fisico dell'atmosfera) si devono unire per contrastare il sistema che si pavoneggia in ogni evento di meteorologia che viene tenuto in Italia (questo per dare un indizio di chi è il sistema).
Dalle verifiche sui luoghi in Sicilia, ho riscontrato che numerose stazioni regionali (15% circa), amatoriali e anche A.M. sono fuori norma in termini di misurazione termometrica, con effetto di sovrastimare molto spesso le temperature.
E' necessario fermarsi e fare una verifica delle stazioni meteo, altrimenti si parlerà del nulla. Meglio, allora, affidarsi alle misurazioni satellitari.
Cosa intendi per misurazioni satellitari? Perchè innanzitutto i satelliti non misurano le temperature ma la radianza. Da lì fare un retrieval algoritmico per calcolarsi la temperatura non è affatto facile (anche se in qualche zona in condizioni ottimali si fa con una discreta precisione). Magari fosse semplicemente invertire la funzione di Planck! Poi avrebbe senso solo nelle zone non coperte da nubi. Per non parlare della risoluzione e di tutte le equazioni che governano il trasferimento radiativo che devi considerare (senza fare approssimazioni brutali come spesso si fa) per arrivare ad avere valori con errori comparabili con quelli delle stazioni meteo (sottolineo a norma! ).
Direi che con i satelliti si possono fare lavori interessantissimi nel campo della meteorologia, ma non misurare temperature alle medie latitudini. Meglio le care vecchie struentazioni di una volta
Scusate, domanda banale ma molto pratica, quindi ora non esiste più un ente che elargisca dati meteo ufficiali in italia?
è terribile questa cosa.
e fu cosi che con mia grossa sorpresa il 26-27 febbraio 2018 mi accorsi che la meteo era ancora VIVA!
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