Pochi fiocchi, vento forte Malpensa, in azione 210 spazzaneve e oltre 500 uomini MALPENSA — Con un'esercitazione fatta a novembre era stato evidenziato e quindi risolto l'ultimo imprevisto: snellire ai varchi doganali dell'aeroporto i controlli antiterrorismo per gli spazzaneve. E ieri, con sette ore d'anticipo sui primi fiocchi bianchi, il piano anti-neve è scattato a Malpensa. Poco dopo le 19, quando gli aerei in arrivo sono stati portati da quasi 70 a 10 all'ora e la direzione di decollo e atterraggio è stata invertita per il forte vento causando ritardi di ore e oltre 30 voli cancellati: 210 spazzaneve sono stati schierati in aeroporto insieme a un esercito di 500 uomini. Al lavoro per sgomberare dalla neve piste e piazzali. Uno spazio grande quanto cinque campi di calcio. Un'area che coperta anche da un manto di soli cinque centimetri richiede l'utilizzo di circa 7.000 autocarri per portare via la neve (un serpentone lungo 50 chilometri). Già alle 12 è scattata la fase di allerta. Ma con alcune novità rispetto al 2000 e alla paralisi bianca di Natale. Per iniziare, al di là del presidio di 50 spazzaneve che avrebbe dovuto entrare in azione dal 21 dicembre al 7 gennaio, la nascita di un comitato anti-neve formato da tutti gli enti presenti in aeroporto (dalla società di gestione ai controllori di volo, fino alle compagnie aeree). Primo compito: monitorare l'operatività dell'aeroporto. Il più nuovo e delicato: decidere di chiudere lo scalo nel momento in cui Raffiche a 50 Chilometn orari non riesce più a garantire almeno la metà cancellati oltre degli atterraggi 30 voli, ritardi in tabellone.
Mezzi e addetti hanno iniziato a prendere le loro posizioni sui piazzali alle 17.30. Quanto all'interno dell'aerostazione gli altoparlanti hanno cominciato ad avvisare i passeggeri dei possibili ritardi. E bar e ristoranti sono stati allertati per restare aperti anche tutta la notte. Un'ora e mezza dopo i primi fiocchi. Ma di neve (bagnata) ne sono scesi solo alcuni centimetri. Sufficienti a far entrare in azione gli spazzaneve. I problemi maggiori li ha causati il forte vento, con raffiche superiori ai 50 chilometri orari. Soprattutto ai voli in arrivo: alcuni aerei, dopo aver atteso anche per un'ora l'autorizzazione ad atterrare, hanno chiesto di poter ottenere la priorità a toccare terra per mancanza di carburante. E a catena, anche per effetto del maltempo che si è abbattuto su altri aeroporti, si sono accumulati cancellazioni e ritardi che hanno toccato punte anche di diverse ore. Dieci centimetri di neve invece all'aeroporto di Linate. Lì i primi fiocchi bianchi hanno iniziato a scendere verso le 18. Sui piazzali sono stati schierati 81 spazzaneve e 130 uomini. Circa 40 i voli cancellati, i ritardi hanno toccato punte di diverse ore. E molti aerei in arrivo da Fiumicino hanno invertito la rotta in volo e sono ritornati all'aeroporto di partenza. Alle 20.30 il Forlanini è stato chiuso per permettere a tutti gli spazzaneve di entrare in azione in pista. «Blocco di un'ora», era stato annunciato. Ma con l'arrivo del forte vento l'aeroporto è rimasto chiuso fino a tarda sera. Alessandra Mangiarotti
Bella pagina di storia meteo per il nord Italia! All'epoca io avevo solo 2 anni, non ricorderei nulla di quell'ondata, che pure portò una bella nevicata qui da me, a Salerno collinare! Saludos
Mezzo cm di neve nella foto in cui è rintratto Bogart
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