Se ti riferisci a Reading non è vero per nulla, per il NE vanno benissimo in quanto ci sono, entro le 168 ore, ben due passaggi da neve a quote collinari il primo e a quote di pianura il secondo. E il terzo passaggio, nella fase iniziale, regalerebbe ancora qualcosa dall'A13 verso W.
Ma soprattutto: mi raccomando, venite a dire di non postare messaggi orticellistici poi, che coerenza
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
fa parte della dinamica che ti descrivevo ieri quando parlavo della risoluzione dello split
rotazione del lobo canadese, suo affondo verso states (come dicevo ieri succede sempre nelle dinamiche di questo genere quindi il fatto che arrvi una gran botta lì non preclude nulla per l'eurasia) e successiva strutturazione del blocco
tutto bene dopo il terremoto da voi?
"Reading contro tutti" potrebbe essere il titolo che rappresenta meglio la situazione.
L'Europeo è un modello che performa meglio di GFS ma quest'ultimo, numeri alla mano, non è che sia carta straccia come molti scrivono sul forum. Di conseguenza da non sottovalutare l'evoluzione prospettata dall'americano che è poi la più semplice, reiterando i pessimi e ripetuti schemi dominanti in questi anni, con hp ben presente a W dell'Italia. Personalmente mi auguro passi la versione Reading, sarebbe al prima occasione per vedere precipitazioni (con oltre il 50% dell' inverno andato malamente) sui versanti occidentali della penisola. Non mi soffermerei troppo sul determinismo, lo spread già a 168h è davvero forte tra Labrador , Groenlandia ed UK. Speriamo quindi di portare casa lo schema generale di Reading che ripeto non è cosa scontata.
SPR_168_1.png
Per il "States" centro-orientali GFS, nonostante le sue performances altalenanti e la distanza temporale estrema, tra OP e Para, continua a prevedere un affondo gelido da paura con le dovute differenze da giorno in giorno. Oggi mi sembra abbia rincarato la dose. Ne vivranno uno a medio termine ma quello degli ultimi pannelli sarebbe da annali. Gli spaghi di New york mostrano in ogni caso un terremoto termico ma anche di incertezza se si scende nel dettaglio evolutivo. Di certo, in un modo o nell'altro, il gelo non mancherà di far sentire la sua voce. Gli apporti nevosi non dovrebbero essere al pari del freddo perchè le precipitazioni abbondanti arrivano sempre durante il richiamo di correnti calde ed umide richiamate dal fronte freddo.
Io dal mio "orto" sono in stand by, osservando ciò che potrebbe accadere tra una settimana nel nord del nostro paese in attesa di una terza fase che convogli il freddo siberiano verso di noi. Qualche possibilità c'è ma sembra veramente una partita a poker.
Ultima modifica di Conte; 15/01/2019 alle 10:57
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
a proposito di USA, vorrei ancora porre l'attenzione sulle carte proposte dal parallelo, anche perchè aiutano a capire almeno in parte come mai malgrado lo split FV3 veda una ripresa selvaggia dei flussi zonali in atlantico. Questa carta è spettacolare, credo che solo negli anni 70 si vedevano robe del genere. Guardate le termiche e come l'aria gelida si getta in atlantico poco a sud del labrador!
Non so se si verificherà (molti sperano di no) ma è comunque interessante dal punto di vista didattico...
Sì stavo dando anche io un’occhiata alle mappe americane, davvero allucinanti a tratti, ma non lo scopriamo oggi di cosa sono capaci
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