comunque "parità di configurazione" è una qualcosa che a mio modesto avviso non può esistere attualmente perchè per parlare di parità bisogna avere le stesse condizioni anche termiche su tutta la colonna dell'area presa in considerazione
ergo questo non è possibile in un contesto di bilancio in variazione
al massimo si può parlare di similitudine
Non so non mi è del tutto chiaro cosa volesse dire, sembrava lasciare intendere che le variazioni dinamiche sono fondamentali per i trend invernali nell'emisfero nord ma in realtà il loro contributo è piccolo e positivo dagli anni '60 ai '90, negativo da allora percui non è una questione di configurazioni se gli inverni sono più miti che in passato.
ho detto solo che la variabilità configurativa ha una maggiore impatto che in altri periodi dell'anno
e questo è come ho detto nella logica climatica
infatti solitamente i mesi che riescono a rimanere più vicini ai riferimenti e a volte vanno anche sotto sono proprio quelli
non faccio paragoni, non sono mai stato bravo con le medie
@Perlecano lo sa
e comunque i trend nella nao si possono vedere da qui:
http://www.cgd.ucar.edu/staff/cdeser....climdyn17.pdf
su 30 anni il trend dovuto al gw non è neppure evidente che sia da nao+, molto più ampia la variabilità interna (+-2 deviazioni standard) che domina i trend trentennali, insomma potrebbe esserci una leggera tendenza ad avere hp più forti ma la si potrà eventualmente vedere solo su lunghi periodi (forse), questi ultimi anni non dicono nulla sui trend futuri:
Selection_043.png
C'è anche da dire che, in questi anni di "pieno GW" (consentitemi il termine) abbiamo avuto, sempre a livello alpino, inverni dalla nevosità eccezionale. Parlo del 2008/2009, del 2013/2014 (in alcune zone anche il 2012/2013 fu molto proficuo), del 2017/2018 appena passato. Vero, è mancato il freddo, ma come nevosità si sono avuti inverni veramente potenti, soprattutto alle alte quote.
Per cui, tralasciando l'aspetto termico, direi che si sono alternati finora inverni un pò di tutti i tipi: dall'inverno secco all'inverno nevosissimo anche solo da un anno all'altro. Basti vedere lo scorso e questo in atto: e sono passati solo 9 mesi da uno all'altro, eppure...
La mia idea è che 10-20-30-50 anni sono veramente un'inezia, un battito di ciglia per capire e trovare un trend. Se analizziamo le serie climatiche disponibili vediamo periodi più secchi, periodi più piovosi, anni piovosi intervallati da anni desertici o viceversa, e il tutto con una certa imprevedibilità. Può fare inverni terribili o inverni spettacolari con la stessa frequenza.
Inverni secchi e anticiclonici ce ne sono stati anche in tempi recenti. Pensiamo al 1980/1981, che fu secchissimo qui al NW (Cuneo vide appena 44.6mm per l'intero trimestre invernale), la seconda parte del 1982/1983, gennaio 1984; poi ci furono tre inverni ottimi consecutivi (1984/1985, 1985/1986 e 1986/1987) seguiti dal trittico dell'orrore: 1987/1988, 1988/1989 e 1989/1990. Ben tre inverni consecutivi assolutamente terrificanti: secchi, anticiclonici, e anche caldi in quota.
Se adesso fossimo a gennaio 1990, diremmo che il trend è evidente: gli anni Ottanta hanno visto un drastico calo della nevosità, della piovosità, e una maggiore ingerenza dell'HP sull'Europa Centro-Occidentale. Diremmo che "il buco nell'ozono" (all'epoca si parlava di quello, non ancora di GW) ci stava portando inverni così. E i Novanta tutto sommato ci avrebbero dato ragione: anticiclonici e secchi tranne alcuni ottimi (1990/1991, 1993/1994 e 1995/1996), ma poi sono arrivati i Duemila e poi i Dieci, con una ripresa decisa della nevosità, della piovosità, e di nuovo Alpi sommerse. Il tutto, ovviamente, intervallato da inverni assolutamente terrificanti, come il 2006/2007, il 2011/2012 (almeno per l'W), il 2015/2016 e, adesso, questo 2018/2019.
Tutto questo pippone per dire che è veramente difficile vedere dei trend in periodi così brevi...
Lou soulei nais per tuchi
no il mio parere è che climaticamente si alternino cicli con atlantico forte che spinge bene sul mediterraneo, con estati azzorriane ed inverni molto atlantici (quindi più pro nord) a fasi con atlantico bloccato, quindi con forti hp afromediterranee in estate e blochi frequenti in inverno
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Ultima modifica di Z_M; 07/01/2019 alle 01:13
comunque, l'East Atlantic pattern è ben correlato con il GW e ahimè anche con le temperature in Italia...
diverso il discorso sull'azzorriano che secondo me invece dipende dal gradiente latitudinale delle SST in atlantico...tant'è che ci sono stati inverni di recente in cui l'azzorriano era a dir poco latitante...
penso anche che i pattern influenzino alla fine anche le T globali o quantomeno emisferiche, specie se sono perduranti nel tempo...credo sia un errore sottovalutare le dinamiche di circolazione e le modalità di dissipazione dei contrasti termodinamici...
si pensi solo a cosa comporta la maggiore o minore nuvolosità a livello latitudinale e all'effetto che questa può avere sugli oceani o sulla terraferma dal punto di vista delle variazioni di albedo e quindi sul bilancio radiativo finale alla superficie...
Penso che a livello globale potrebbe essere anche più interessante vedere gli effetti "internal" per l'EA pattern o per lo scand, specie in inverno. Un blocking completo in eurasia implica un raffreddamento molto maggiore di gran parte del continente con tutte le conseguenze del caso...
@Tornado78
Scusa ma se fosse vero che il GW rende più robusto e tenace l'azzorriano per quale ragione questo dovrebbe preferire l'Europa atlantica e invece non dovrebbe estendersi anche alle zone mediterranee? In teoria un azzorriano più forte potrebbe anche essere maggiormente ingombrante anche sulle aree mediterranee……
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