Colui che chiede è uno stupido per cinque minuti. Colui che non chiede è uno stolto per sempre~Confucio
sì, siamo sempre alla teoria del buon selvaggio
uno stato di natura per ovvie ragioni spinge gli esseri viventi a quelle condizioni che abitualmente etichettiamo come male
egoismo, ricerca del profitto e del benessere personale ecc
mentre è esattamente il contrario, i comportamenti che identifichiamo come eticamente apprezzabili e che riguardano, l'altruismo, la capacità di pianificare, la lungimiranza e la delicatezza nell'agire nel rispetto di tutto ciò che ci circonda sono comportamenti "contro natura"
nel senso che in uno stato di natura non sono vantaggiosi
qualcuno ha mai visto in uno sciame di cavallette una frangia insurrezionalista protestare perché la distruzione di quel pezzo di ecosistema che viene alterate al loro passaggio non è eticamente apprezzabile?
persino a proposito dell'atteggiamento che hai citato nel modo di porre la realtà ritroviamo comportamenti ancestrali
l'essere vivente in uno stato di natura infatti sarà sempre teso alla minimizzazione del rischio e non avrà alcun interesse a spendere energie fisiche o nervose a compiacersi quando le cose vanno bene
da lì l'equazione:
lo svantaggio è sempre presente e grande come una casa mentre il vantaggio è scontato o "non fa notizia"
questo in fin dei conti è anche un aspetto favorevole nel momento in cui spinge continuamente verso l'impellenza al miglioramento
diventa invece un rischio e un errore quando porta una negatività fine a se stessa e spinge all'inerzia
Ma davvero molti credono ancora che la scelta sia tra dover rinunciare alle comodità/carne ecc. vs l'ambiente?
Ho una notizia per voi, gli scenari dell'ipcc in cui le concentrazioni di gas serra aumentano di più sono quelli in cui c'è meno innovazione, si rimane mediamente più poveri e la popolazione globale aumenta di più continuando ad usare massivamente i combustibili fossili sopratutto il carbone; oppure si investe in R&D, si mettono sussidi per far crescere in fretta le tecnologie più promettenti e con la crescita del mercato l'industria diventa più efficiente, i costi delle nuove tecnologie crollano e si riducono (contengono per ora) le emissioni, il risultato è una società più ricca, con maggiore decarbonizzazione ed allo stesso tempo più resiliente ai cambiamenti climatici.
How to decarbonize America — and the world – TechCrunch
.
RCP 8.5—A scenario of comparatively high greenhouse gas emissions | SpringerLink
e lasciamo perdere la storia che il pianeta ha miliardi di anni e noi osserviamo solo una piccolissima frazione ecc. ai gas serra non importa, più ne aumenta la concentrazione più ci scaldiamo oggi ed in futuro; lo sappiamo benissimo che ci sono state epoche ben più calde di questa, nel Turoniano/Cenomiano ci sono ricostruzioni di sst oltre 30° a 60S ma sono mondi invivibili per l'uomo e anche solo tornare, in un tempo brevissimo tra l'altro, ad un clima da medio pliocene sarebbe già un bel problema a lungo termine (la co2 era più o meno sui livelli attuali ma era un clima di equilibrio); non a caso i paleoclimatologi sono proprio quelli più preoccupati, la storia del clima ci dice chiaramente che la terra è sensibile ai forcing radiativi ed anzi che la sensibilità climatica aumenta al crescere delle temperature..
Ultima modifica di elz; 17/03/2019 alle 20:33
Non è l'aumento della popolazione mondiale il vero problema, ma il portare la maggior parte di questa popolazione agli standard di vita europei e nord americani, la Cina docet.
Noi stiamo andando incontro ad uno shock generazionale, un baratro demografico. Non è piu una questione di vivere meglio se di meno, ma sostenere una popolazjone a maggioranza ormai cinquantenne con giovani generazioni sempre più esigue.
Bravissimo. Questo tuo post dovrebbe essere appeso in tutte le piazze italiane in modo da deridere finalmente, una volta per tutte, i soloni della "decrescita felice", del "capitalismo = sistema sbagliato che devasta l'ambiente" ecc. tutte corbellerie che soltanto in Italia hanno possibilità di considerazione.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Siamo tanti perchè i progressi umani hanno permesso al mondo di riuscire a tollerare molti più esseri umani. Solo 150 anni fa è probabile che il mondo nemmeno avrebbe potuto tollerarne un terzo della popolazione di oggi, che tuttavia se la passa molto meglio di quella del 1870.
E siamo tanti anche grazie ai progressi della medicina, nonchè della produzione di energia e materiali che sì inquinano, ma ci permettono di vivere bene. E tutto questo è avvenuto a scapito dell'ambiente per favorire la nostra specie. Ed è giusto che fosse così, perchè purtroppo (per alcuni, io invece ne sono felice) abbiamo una morale che pone l'uomo dinnanzi al resto. Tra un essere umano e la natura sceglieremo sempre l'essere umano, anche se per aiutare i nostri simili dovremo costruire città, eliminare foreste per creare campi coltivabili e allevamenti, e produrre centrali per garantire gli altri beni oggi necessari. O lasciamo morire di fame chi ci sta morendo, così da ridurre la popolazione? E non curiamo chi sta morendo di qualche male, così si ridurrà la popolazione in eccesso? O eliminiamo chi non ha alcun ruolo nella società?
Non mi riferisco a nessuno nello specifico, eh.
E' una riflessione che spesso mi viene leggendo chi lancia maledizioni sull'uomo e sul fatto che esista. Che ci piaccia o no, penseremo sempre prima alla nostra specie. Se possiamo permetterci di salvare l'ambiente, è solo perchè non ci serve danneggiarlo ulteriormente, e chi lo fa è animato da ben altro che spirito altruistico verso il prossimo (penso a chi altera un territorio per crearci alberghi, o a chi costruisce abusivamente senza che ve ne sia reale bisogno, o ancora a chi trasforma interi ettari di territorio inquinandolo senza ritegno).
Al contrario, credo (e il post di Elz è significativo) che la soluzione tra tutto sia ancora una volta nel nostro ingegno umano
Infatti. Quello che bisogna fare è mantenere/migliorare il nostro stile di vita cambiando le fonti di sostentamento, non rinunciare di qui e di lì per tornare al medioevo. Togliere ciò che si ha acquisito col tempo provoca disagio e disagio provoca malcontento, disordini e guerre.
Chi predica di rinunciare all'auto, all'energia, alla carne e bla bla bla non ha ben presente come funziona la natura/psicologia umana e soprattutto sottovaluta l'estrema importanza dell'innovazione tecnologica che anzi sarà la chiave per salvare il pianeta e ,di conseguenza, noi stessi.
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Concordo con quanto dite stasera. Il punto a mio avviso è proprio quello di puntare sull'innovazione tecnologica. Prima avevo portato l'esempio banalissimo della qualità dell'aria che almeno in Svizzera rispetto gli anni'80 nonostante attività e insediamenti ancora più estesi è migliorata checché ne possa dire qualcuno (non mi riferisco a nessuno), e questo grazie a nuove tecnologie dal lato delle emissioni in ogni ambito. Certe cose miglioreranno da sole senza tanti patemi, si deve puntare su quello.
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