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Stavo scartabellando nel mio archivio meteo e mi sono imbattuto in questo vero e proprio outbreak temporalesco padano accaduto fra la sera del 3 e il mattino del 4 agosto 2002; sinceramente non lo ricordavo, anche perché quassù restammo ai margini della <roba grossa>, e pur vedendo i lampi verso S-SW già dalla tarda serata i temporali arrivarono solo a notte inoltrata - prima mattina con una 15ina di mm di pioggia, nulla di che quindi.
Sui miei appunti trovo scritto cose tipo <circa 30 persone ferite fra il Bresciano e il Veronese dal vento e dalla grandine, con chicchi fino a 10 cm di diametro e 7 etti di peso> o <crollati circa 20 m di muro dello stadio Menti di Vicenza per le forti raffiche (tromba d'aria o downburst?)>
In rete ho trovato questo articolo di Repubblica dell'epoca, datato 5 agosto 2002:
Trombe d' aria e grandinate al Nord una notte da paura
ROMA - Tre ore di maltempo ma è stato un disastro. Una maxigrandinata con chicchi pesanti sette etti, trombe d' aria, alberi sradicati, danni a persone, abitazioni, auto, coltivazioni. Proprio nei giorni più caldi dell' esodo, le regioni del Nord sono state travolte da un' eccezionale perturbazione con violenti temporali in sequenza: il primo sull' hinterland milanese, poi verso il lodigiano, il bresciano, fino al veronese. Bilancio: decine di feriti e danni ancora non quantificati. Una lunga notte di paura, quella fra sabato e domenica, per gli abitanti del bresciano. Tutto è cominciato verso le 3, quando chicchi di grandine delle dimensioni delle pesche, accompagnati da una tromba d' aria, hanno colpito il Basso Garda e la Val Sabbia. A Manerba, in provincia di Brescia, sono stati devastati alcuni campeggi: i chicchi hanno forato le tende più leggere e danneggiato le strutture. Al "Camping Rio" un turista tedesco cardiopatico è finito all' ospedale: mentre dormiva, la sua roulotte ha cominciato a rotolare, spinta dal vento. Il sindaco di Manerba, Isidoro Bertini, ha allestito un ricovero nel palazzetto dello sport per i turisti rimasti senza un tetto. E' andata peggio a un uomo di Vobarno, di 35 anni, che intorno alle quattro del pomeriggio viaggiava sulla statale 45bis, a Pravalle: all' improvviso un albero è piombato sulla sua auto. L' uomo è stato ricoverato all' ospedale civile di Brescia con numerose lesioni alle vertebre. Semidistrutte le Cantine Avanzi, famose per la produzione di vino, olio e birra. Bilancio pesante per l' agricoltura: abbattuti uliveti e campi di grano, nessuna pietà per i vigneti di Franciacorta. Tutta colpa di Ermengarda. Questo è infatti il nome che i meteorologi hanno dato all' aria temporalesca che si accumula sulle acque del lago. L' aria fredda che arriva dall' Europa si concentra a Riva del Garda e, a contatto con l' umidità dell' acqua, si raffredda ulteriormente provocando grandinate e colpi di vento. La notte da incubo è proseguita in Veneto, a Verona, Padova, Venezia e Treviso. Centocinquanta alberi abbattuti nella sola provincia di Venezia, e chicchi del diametro di 10 centimetri che hanno distrutto alcune automobili e danneggiato le finestre delle abitazioni. Una ventina i feriti con trauma cranico, tagli ed ematomi. Colpita anche la rete elettrica, parte della città è rimasta a lungo senza luce. La stazione meteo vicentina ha registrato 35 millimetri di pioggia in soli 15 minuti, fino ad un totale di 70 millimetri. Salve cinque persone, in uscita da Vicenza e dirette a Lourdes: la loro auto è stata investita da un pezzo di balaustra che si è staccata dallo stadio; i blocchi di cemento hanno danneggiato la vettura senza però ferire i passeggeri. Ma il crollo ha reso inagibile l' ala distinti del "Romeo Menti" e tutte le iniziative sono state sospese. Poi, nel primo mattino, il maltempo è arrivato in Friuli. Vento e grandine a Pordenone (dove un platano è caduto su tre auto in sosta), Sacile, Udine, Gorizia. Alberi divelti e danni alle colture. Il fenomeno ha interessato anche Genova (con difficoltà per l' imbarco sui traghetti e per alcuni pescatori rimasti bloccati fuori del porto), la provincia di Belluno (con una frana sulle Tre Cime di Lavaredo), il novarese (dove un fulmine ha incenerito una baita disabitata, nell' alto verbano) e, ieri pomeriggio, l' entroterra delle Marche, con chicchi grandi come noci su Fabriano e circondario. Ancora pioggia in serata a Milano, dove il vento ha disfatto parte dei ponteggi del Duomo. Fulmini su Linate (con qualche ritardo) e sulla stazione di Rogoredo: tranciata la linea aerea, 12 treni fermi con ritardi medi di circa due ore. Stato d' allerta infine, da ieri sera, in tutte le prefetture dell' Emilia Romagna. E mentre il Nord è stato flagellato dal maltempo, in Sicilia sono arrivati lo scirocco e le temperature da record - fino a 40 gradi - che hanno favorito centinaia di incendi su tutta l' isola. Evacuate alcune ville nel trapanese. Fiamme anche a Salina, nelle Eolie. Per spegnere i roghi, hanno lavorato per tutto il giorno quattro Canadair della Protezione Civile e alcuni elicotteri. E c' è il sospetto, almeno in alcuni casi, che gli incendi siano di origine dolosa.
Questa invece è la ricostruzione dell'evento fatta da Arpav del Veneto:
Fenomeni intensi 4 agosto 2002
Il 4 agosto 2002 il Veneto, specialmente nella fascia centrale, è stato interessato da fenomeni temporaleschi assai intensi, con forti piogge, intense raffiche di vento, locali grandinate di notevole violenza. Grazie all'utilizzo sinergico dei diversi sistemi di rilevamento gestiti dal Centro Meteo di Teolo dell'ARPAV, è stato possibile ricostruire, almeno in parte, genesi ed evoluzione dei fenomeni. Ne emerge un quadro distinto da una forte localizzazione dei temporali più intensi, caratteristica, per altro, ricorrente in questo tipo di fenomeni, nonché da intensità molto elevata degli stessi, particolarmente di quelli della prima mattinata.
Descrizione della situazione meteorologica
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Il 4 agosto 2002 il Veneto è sotto l'influsso di un'area depressionaria che dal Canale della Manica domina tutta l'Europa Centrale, interessando la penisola con correnti umide sud-occidentali, come visibile nella mappa a fianco riferita al livello di 500 hPa (5500 m circa). L'analisi dei radiosondaggi di Milano e Udine del 4 agosto, indica la presenza in atmosfera di marcate condizioni d'instabilità su tutto il nord Italia, specialmente in Lombardia. In particolare, dai radiosondaggi di Milano delle 01:00 e delle 19:00 del 4 agosto 2002, si possono trarre molteplici indicazioni di condizioni favorevoli allo sviluppo di fenomeni temporaleschi molto intensi, anche a carattere di tornado, sia dagli indici di instabilità che dalla rotazione del vento con la quota.
Nelle prime ore del mattino del 4 agosto 2002 marcate condizioni d'instabilità nell'area padana lombarda favoriscono lo sviluppo di una serie di celle temporalesche intense che, trasferendosi sul Veneto, a partire dal Lago di Garda, ne investono tutta la fascia centro-settentrionale. I fenomeni localmente violenti e a carattere grandinigeno, risultano associati a forti raffiche di vento. Nella serata del medesimo giorno, dopo una pausa nelle ore diurne caratterizzata da tempo relativamente buono, una nuova ondata di celle temporalesche dalla Lombardia si sposta sul Veneto interessandone la parte centro-meridionale, orientale e montana, ma con fenomeni generalmente meno intensi dei precedenti. Una delle caratteristiche, infatti, delle precipitazioni delle prime ore del 4 agosto è stata la forte intensità dei fenomeni in alcune zone dove i quantitativi di precipitazione accumulata misurati dalla rete di stazioni al suolo non sono risultati di per sé considerevoli. Ciò può essere imputabile all'inevitabile sottostima effettuata da un normale pluviometro in presenza di precipitazioni miste o a carattere grandinigeno, nonché alla presenza di forte vento associato alle precipitazioni.
Descrizione da radar delle aree investite il 4 agosto da celle temporalesche
Il 4 agosto 2002, tra le 01:15 e le 06:00 del mattino, i settori centrale e pedemontano Veneto sono interessati dal transito da ovest verso est di tre celle temporalesche (individuabili nella prima, seconda e terza immagine della sequenza a fianco e sotto. Nelle immagini i nuclei più intensi di precipitazione delle celle temporalesche sono individuati dal colore rosso, quelli più deboli dal colore azzurro. Il radar è situato sul Monte Grande a Teolo ad una quota di 480 m circa).
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La prima cella (immagine in alto a sx) si presenta alle 01:15 nel settore centrale del Lago di Garda e transita sul Veneto, scorrendo lungo la dorsale prealpina e interessando fino alle 02:30 la provincia di Verona, poi, fino alle 03:30 quella di Vicenza, mantenendosi a nord della fascia collinare Euganeo-Berica e poi fino alle 05:00 il trevigiano. La seconda cella (immagine in alto a dx, ove la cella più a est è la prima, ormai spostatasi sul vicentino, mentre quella più a ovest è la seconda) si presenta alle 02:45 in prossimità del Grada. Alle 03:30 è sul vicentino centrale e alle 03:45 si intensifica, estendendosi in direzione nord-sud e andando ad interessare il vicentino centro-meridionale.
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Alle 04:00 è ai confini nord-occidentali della provincia di Padova e alle 04:15 si trova sul padovano settentrionale, dove permane fino alle 04:45, quando è ai confini tra le provincie di Padova, Treviso e Venezia. Alle 05:00 è tra la provincia di Venezia e quella di Treviso. Alle 05:15 si trova sul veneziano centro-settentrionale, transitandovi per abbandonare la regione attorno alle 06:00 (immagine a fianco).
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La terza cella (immagine a fianco), meno intensa delle precedenti, almeno nella fase iniziale, si presenta alle 04:00 sul lago di Garda. Alle 04:30 è ai confini tra Verona e Vicenza, mentre alle 05:00, intensificatasi, è sul settore prealpino vicentino, alle 05:15 sul vicentino centrale e alle 05:45 sull'alto padovano, dove poi tende ad attenuarsi e ad esaurirsi (immagine in basso a destra).
Per quanto attiene le precipitazioni serali, le immagini radar (qui non presentate) hanno evidenziato i seguenti elementi salienti: a partire dalle 20:00 del 4 agosto una cella temporalesca in moto da ovest verso est interessa la provincia di Verona, con nucleo più intenso nel settore meridionale. Alle 21:00 si trova ai confini tra le provincie di Verona, Rovigo, Padova e Vicenza. I fenomeni principali in serata interessano il rodigino, il settore centro-meridionale di Padova e Verona, il veneziano e il trevigiano orientale. In particolare, il nucleo più intenso interessa l'alto veneziano (portogruarese) tra le 23:00 e le 24:00.
Alcuni dei dati più significativi registrati dalle stazioni al suolo
Nella tabella successiva son riportate le intensità di precipitazione e i valori di raffica di vento (valore massimo istantaneo giornaliero di intensità di vento; il vento è stato valutato per tutte le località a 10m di altezza e in km/h) più significativi per gli eventi considerati.
DATI di PRECIPITAZIONE PIU' SIGNIFICATIVI |
DATI di RAFFICA di VENTO PIU' ELEVATI |
Gaiarine (TV): 20.6 mm in 5'
Mogliano (VE): 19.4 mm in 5', con un brusco calo di temperatura (di 6.3°C in 15') tra le 05:00 e le 05:15
Zero Branco (TV): 17.4 mm in 5', con brusco calo di temperatura (di 5°C in 30') tra le 05:00 e le 05:30
Trissino (VI): 16.8 mm in 5'
Vicenza: 16 mm in 5'
Fossalta di Portogruaro (VE): 15 mm in 5'
Dolcé (VR): 13.6 mm in 5'
Malo (VI): 13 mm in 5' |
Mogliano (VE): 96.1 km/h
S.Anna Chioggia (VE): 93.1 km/h
S.Bortolo (VR): 85.6 km/h
Quinto (VI): 85.3 km/h |
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Si sottolinea la particolarità di alcuni dei dati di intensità di precipitazione (precipitazione accumulata nel tempo) sopra riportati. Le intensità in questo caso, infatti, si riferiscono ad intervalli temporali molto brevi (5 minuti), ciononostante i valori di precipitazione si aggirano tra i 15 e i 20 mm circa. Si ricorda a tale proposito che un nubifragio è definito come quell'evento di precipitazione caratterizzato dall'accumulo di almeno 40 mm in mezz'ora.
Per le località di Zero Branco e Mogliano, inoltre, si sono evidenziati i bruschi cali subiti dalla temperatura in 15-30 minuti, in quanto il forte abbassamento della temperatura è spesso associato, nella stagione calda, a fenomeni a carattere grandinigeno. Significativi sono anche i valori di raffica di vento, tra gli 80 e i 100 km/h, indici della presenza di forti correnti discendenti associate al transito delle celle temporalesche.
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A fianco si riporta la mappa delle isoiete (linee di egual precipitazione) ottenute dai dati registrati dalla rete di stazioni al suolo del Centro Meteo di Teolo.
Si sottolinea la particolarità di alcuni dei dati di intensità di precipitazione (precipitazione accumulata nel tempo) sopra riportati. Le intensità in questo caso, infatti, si riferiscono ad intervalli temporali molto brevi (5 minuti), ciononostante i valori di precipitazione si aggirano tra i 15 e i 20 mm circa. Si ricorda a tale proposito che un nubifragio è definito come quell'evento di precipitazione caratterizzato dall'accumulo di almeno 40 mm in mezz'ora.
Per le località di Zero Branco e Mogliano, inoltre, si sono evidenziati i bruschi cali subiti dalla temperatura in 15-30 minuti, in quanto il forte abbassamento della temperatura è spesso associato, nella stagione calda, a fenomeni a carattere grandinigeno. Significativi sono anche i valori di raffica di vento, tra gli 80 e i 100 km/h, indici della presenza di forti correnti discendenti associate al transito delle celle temporalesche.
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