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  1. #1
    Burrasca
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    Predefinito Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Ovvero perché la chiamano "Piccola Era Glaciale"; tra l'altro le cronache del XVII, XVIII ed inizio XIX secolo parlano di numerose nevicate in pianura in maggio al Centro-Nord, tanto che si potrebbe dire che fossero come le nevicate di aprile nel XX secolo, ed in alcuni periodi anche più frequenti. Ma vi lascio al piacere della lettura (blog non mio né ne conosco l'autore):

    STORIA DEL CLIMA

    LA FREDDA E NEVOSA... - Storia del Clima | Facebook


    STORIA DEL CLIMALA FREDDA E NEVOSA PRIMA DECADE DI MAGGIO DEL 1740.La stagione fredda 1739/ 1740 è ricordata in Europa e in Italia per la sua lunghezza, anche se in alcune zone del nord fu abbastanza asciutta, la stagione del freddo si estese anche alla Primavera,rendendola molto simile al' inverno con frequenti e intensi ritorni di freddo e neve, anche nel mese di Maggio.
    Particolarmente marcata fu l' ondata di freddo che colpì l' Italia nella prima decade di Maggio quando la neve scese fino in pianura, e le intense gelate fuori stagione provocarono importanti danni alle colture agricole.
    Il freddo propagandosi da nordest raggiunse nei primi giorni le regioni settentrionali e quelle centrali, e alla fine della decade anche le estreme regioni meridionali e la Sicilia.Lunedì 2 Maggio le nevicate interessarono la Romagna, e furono anche piuttosto importanti nelle zone interne, e sembra che in quell' occasione la neve abbia imbiancato anche la spiaggia di Rimini.
    Il 3 Maggio le nevicate interessarono il Veneto orientale e parte del Friuli, la città di Treviso fu coperta da un candido strato di neve.
    Mercoledì 4 Maggio le nevicate si estesero ad altre zone, sembrava di essere tornati nel pieno dell' inverno, durante la notte la neve era caduta a Bologna e in quasi tutta l' Emilia e la Romagna, e anche nel basso Veneto.
    Firenze si svegliò tutta imbiancata da un soffice strato di neve con temperature prossime allo zero, mentre nei vicini rilievi la neve fu ancora più abbondante.Giuseppe Corsi nel suo diario scrisse il 4 Maggio :" Ricordo come in tal giorno fu un tempo assai stravagante che le montagne di Vallombrosa si copersero di neve, e la notte seguente fu una brinata che al piano fece male alle viti, siccome l' altra mattina fu più brinata, e tutte le viti che erano innanzi con la messa, tutte andarono a male e si seccarono gli occhi, imperò nei piani. "Il Corsi parla anche di altre nevicate che si verificarono a bassa quota in quel mese di Maggio, senza specificarne la data: "E dopo di novo si copersero tutte le montagne di neve attorno, fino a Monte Albano di la da Artimino "( Ricordo come.... il diario di Giuseppe Corsi, note appunti ricordi, vita quotidiana ed eventi storici : Signa 1712 -1761.
    Masso delle Fate 2003).La nevicata del 4 Maggio interessò anche il Senese e l' Aretino, Giovanni Antonio Pecci e Pietro Pecci di Siena parlano di questa nevicata fuori stagione :"Gli 4 di Maggio non solamente fu veduta nei monti circonvicini alzata la neve, ma ancora dentro la città cominciò a nevicare, e nel dì seguente fu brinata "( Giornale Sanese 1715 - 1794 Edizioni Il Leccio 2000)La nevicata colpì anche Arezzo, e sui rilievi fu decisamente abbondante.
    Dal Pistoiese giungevano notizie di intense gelate, e nel libro " Memorie storiche della città di Pistoia " pubblicato a Lucca nel 1758 lo storico Filippo Maria Fioravanti scrive che il freddo nel territorio pistoiese continuò per tutto il mese di Maggio.
    Anche fuori dalla Toscana neve e freddo dominarono quella giornata, oltre all' Emilia, alla Romagna e al basso Veneto nevicò in molte zone del Friuli , dove era nevicato anche il giorno prima.
    Anche le Marche e l' Umbria furono interessate dal freddo e dalle nevicate fuori stagione, nevicò a Perugia e a Ascoli Piceno, e il freddo nella zona di Foligno fu veramente straordinario, e si verificarono brinate anche nel mese di Giugno.
    Fa freddo anche a Senigallia ( Ancona) in quei giorni di Maggio, Francesco Pesaresi, cronista dell' epoca, parla di giornate fredde, ma con poche precipitazioni, un po di pioggia cade il 6 Maggio, mentre il giorno 8 ricomincia a piovere, è una giornata molto fredda, e dal mare si leva un nembo di acqua , neve e grandine, che durò circa un ora.
    In montagna, scrive il Pesaresi :" Ha fatto altra neve di modo che a Senigallia è così freddo che sembra ritornato l' inverno ".Anche il resto di Maggio a Senigallia trascorrerà tra un alternanza di poche giornate buone, a giornate fredde di pioggia, vento e anche grandine, con neve a quote basse il 19 Maggio.
    Verso la fine della settimana il freddo penetra sempre più verso sud, e tra Giovedì 5 e Venerdì 6 Maggio colpisce anche il Lazio, e nella zona dei Colli Albani si registrano nevicate fino a 400 metri di altezza, e anche più in basso, come si ricorda nell' edizione del 1903 degli Atti dell' Accademia Pontificia delle Scienze.
    Nel fine settimana il freddo raggiunge anche le estreme regioni meridionali e la Sicilia.
    Domenica 8 Maggio importanti nevicate interessarono la Calabria fino a quote collinari, e sembra che fiocchi di neve siano caduti anche su Catanzaro, Don Gregorio Susanna scrive."A dì otto del mese di Maggio 1740 successe un gran freddo e cadde molta neve nelle montagne "( Civiltà di Calabria - Edizioni Effe emme 1976).
    Anche la Sicilia fu colpita da un brusco raffreddamento, forti venti, temporali, grandinate, e neve a quote piuttosto basse.
    Il resto del mese di Maggio continuò, specie al nord e al centro Italia, a proporre scenari invernali, alternati a brevi ed effimere pause primaverili, e tra il 16 e il 20 Maggio una nuova fase fredda e perturbata portò nuovamente la neve in pianura in alcune zone del Veneto, in particolare nella Marca Trevigiana, dove il meteorologo Abate Giuseppe Toaldo di Padova segnala una nevicata il 17 Maggio.
    Il disagio della popolazione dopo il lungo e rigido inverno, che si prolunga anche nella primavera, è universale, tutti vogliono l' arrivo della bella stagione e dei primi caldi, specie gli agricoltori che tanti danni avevano subito dall' ondata di freddo e neve di inizio mese, ma il caldo non ha voglia di arrivare.
    In risposta di una lettera giunta a Venezia da Firenze , dove ci si lamenta di questo strano tempo, il ricevente della missiva scrive il 17 Maggio :"Mi dice che a Firenze si vive in mezzo al ghiaccio a alla neve, e si sta solo un po meglio a Venezia, dove si rimane allo stato di riscaldare i letti, e sedere accanto al fuoco.Incomincio a credere che il sole sia invecchiato, è certo che non occhieggia con così tanta vivacità come era solito fare ".( Studi Veneziani - Editore Giardini 1990).
    Anche l' estate fu fresca e instabile, e la maturazione dei prodotti agricoli fu ritardata, in Friuli la vendemmia non potè essere fatta prima del 15 Ottobre perchè l' uva non era matura, e la produzione fu scarsa per i danni provocati dalle gelate di inizio Maggio.
    La stagione fredda 1739 / 1740 può essere considerata come una della più lunghe del 700 , con ondate di freddo quasi invernali già nel mese di Ottobre 1739, che durarono praticamente fino all' Estate, come accennato in alcune zone del nord le precipitazioni invernali furono scarse , e si arrivò anche a episodi di siccità, mentre un po più abbondanti furono le precipitazioni dall ' Emilia in giù, a Bologna si sarebbero registrate 33 nevicate, sopratutto dal 6 Gennaio in poi.

    Ringrazio Luca Parretticorsi per alcune informazioni relative alle nevicate del 4 Maggio.

    Fausto Pagnini.

  2. #2
    Vento teso L'avatar di damiano23
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Per me si dovrebbe ripetere, a partire da adesso, una situazione analoga. Neve a Catanzaro a maggio roba da matti. Figuriamo cosa sarebbe accaduto in Inverno. Subito dopo si evidenzia il grande inverno del 1744 in cui la Sicilia venne imbiancata interamente.

  3. #3
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Ovvero perché la chiamano "Piccola Era Glaciale"; tra l'altro le cronache del XVII, XVIII ed inizio XIX secolo parlano di numerose nevicate in pianura in maggio al Centro-Nord, tanto che si potrebbe dire che fossero come le nevicate di aprile nel XX secolo, ed in alcuni periodi anche più frequenti. Ma vi lascio al piacere della lettura (blog non mio né ne conosco l'autore):

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    STORIA DEL CLIMALA FREDDA E NEVOSA PRIMA DECADE DI MAGGIO DEL 1740.La stagione fredda 1739/ 1740 è ricordata in Europa e in Italia per la sua lunghezza, anche se in alcune zone del nord fu abbastanza asciutta, la stagione del freddo si estese anche alla Primavera,rendendola molto simile al' inverno con frequenti e intensi ritorni di freddo e neve, anche nel mese di Maggio.
    Particolarmente marcata fu l' ondata di freddo che colpì l' Italia nella prima decade di Maggio quando la neve scese fino in pianura, e le intense gelate fuori stagione provocarono importanti danni alle colture agricole.
    Il freddo propagandosi da nordest raggiunse nei primi giorni le regioni settentrionali e quelle centrali, e alla fine della decade anche le estreme regioni meridionali e la Sicilia.Lunedì 2 Maggio le nevicate interessarono la Romagna, e furono anche piuttosto importanti nelle zone interne, e sembra che in quell' occasione la neve abbia imbiancato anche la spiaggia di Rimini.
    Il 3 Maggio le nevicate interessarono il Veneto orientale e parte del Friuli, la città di Treviso fu coperta da un candido strato di neve.
    Mercoledì 4 Maggio le nevicate si estesero ad altre zone, sembrava di essere tornati nel pieno dell' inverno, durante la notte la neve era caduta a Bologna e in quasi tutta l' Emilia e la Romagna, e anche nel basso Veneto.
    Firenze si svegliò tutta imbiancata da un soffice strato di neve con temperature prossime allo zero, mentre nei vicini rilievi la neve fu ancora più abbondante.Giuseppe Corsi nel suo diario scrisse il 4 Maggio :" Ricordo come in tal giorno fu un tempo assai stravagante che le montagne di Vallombrosa si copersero di neve, e la notte seguente fu una brinata che al piano fece male alle viti, siccome l' altra mattina fu più brinata, e tutte le viti che erano innanzi con la messa, tutte andarono a male e si seccarono gli occhi, imperò nei piani. "Il Corsi parla anche di altre nevicate che si verificarono a bassa quota in quel mese di Maggio, senza specificarne la data: "E dopo di novo si copersero tutte le montagne di neve attorno, fino a Monte Albano di la da Artimino "( Ricordo come.... il diario di Giuseppe Corsi, note appunti ricordi, vita quotidiana ed eventi storici : Signa 1712 -1761.
    Masso delle Fate 2003).La nevicata del 4 Maggio interessò anche il Senese e l' Aretino, Giovanni Antonio Pecci e Pietro Pecci di Siena parlano di questa nevicata fuori stagione :"Gli 4 di Maggio non solamente fu veduta nei monti circonvicini alzata la neve, ma ancora dentro la città cominciò a nevicare, e nel dì seguente fu brinata "( Giornale Sanese 1715 - 1794 Edizioni Il Leccio 2000)La nevicata colpì anche Arezzo, e sui rilievi fu decisamente abbondante.
    Dal Pistoiese giungevano notizie di intense gelate, e nel libro " Memorie storiche della città di Pistoia " pubblicato a Lucca nel 1758 lo storico Filippo Maria Fioravanti scrive che il freddo nel territorio pistoiese continuò per tutto il mese di Maggio.
    Anche fuori dalla Toscana neve e freddo dominarono quella giornata, oltre all' Emilia, alla Romagna e al basso Veneto nevicò in molte zone del Friuli , dove era nevicato anche il giorno prima.
    Anche le Marche e l' Umbria furono interessate dal freddo e dalle nevicate fuori stagione, nevicò a Perugia e a Ascoli Piceno, e il freddo nella zona di Foligno fu veramente straordinario, e si verificarono brinate anche nel mese di Giugno.
    Fa freddo anche a Senigallia ( Ancona) in quei giorni di Maggio, Francesco Pesaresi, cronista dell' epoca, parla di giornate fredde, ma con poche precipitazioni, un po di pioggia cade il 6 Maggio, mentre il giorno 8 ricomincia a piovere, è una giornata molto fredda, e dal mare si leva un nembo di acqua , neve e grandine, che durò circa un ora.
    In montagna, scrive il Pesaresi :" Ha fatto altra neve di modo che a Senigallia è così freddo che sembra ritornato l' inverno ".Anche il resto di Maggio a Senigallia trascorrerà tra un alternanza di poche giornate buone, a giornate fredde di pioggia, vento e anche grandine, con neve a quote basse il 19 Maggio.
    Verso la fine della settimana il freddo penetra sempre più verso sud, e tra Giovedì 5 e Venerdì 6 Maggio colpisce anche il Lazio, e nella zona dei Colli Albani si registrano nevicate fino a 400 metri di altezza, e anche più in basso, come si ricorda nell' edizione del 1903 degli Atti dell' Accademia Pontificia delle Scienze.
    Nel fine settimana il freddo raggiunge anche le estreme regioni meridionali e la Sicilia.
    Domenica 8 Maggio importanti nevicate interessarono la Calabria fino a quote collinari, e sembra che fiocchi di neve siano caduti anche su Catanzaro, Don Gregorio Susanna scrive."A dì otto del mese di Maggio 1740 successe un gran freddo e cadde molta neve nelle montagne "( Civiltà di Calabria - Edizioni Effe emme 1976).
    Anche la Sicilia fu colpita da un brusco raffreddamento, forti venti, temporali, grandinate, e neve a quote piuttosto basse.
    Il resto del mese di Maggio continuò, specie al nord e al centro Italia, a proporre scenari invernali, alternati a brevi ed effimere pause primaverili, e tra il 16 e il 20 Maggio una nuova fase fredda e perturbata portò nuovamente la neve in pianura in alcune zone del Veneto, in particolare nella Marca Trevigiana, dove il meteorologo Abate Giuseppe Toaldo di Padova segnala una nevicata il 17 Maggio.
    Il disagio della popolazione dopo il lungo e rigido inverno, che si prolunga anche nella primavera, è universale, tutti vogliono l' arrivo della bella stagione e dei primi caldi, specie gli agricoltori che tanti danni avevano subito dall' ondata di freddo e neve di inizio mese, ma il caldo non ha voglia di arrivare.
    In risposta di una lettera giunta a Venezia da Firenze , dove ci si lamenta di questo strano tempo, il ricevente della missiva scrive il 17 Maggio :"Mi dice che a Firenze si vive in mezzo al ghiaccio a alla neve, e si sta solo un po meglio a Venezia, dove si rimane allo stato di riscaldare i letti, e sedere accanto al fuoco.Incomincio a credere che il sole sia invecchiato, è certo che non occhieggia con così tanta vivacità come era solito fare ".( Studi Veneziani - Editore Giardini 1990).
    Anche l' estate fu fresca e instabile, e la maturazione dei prodotti agricoli fu ritardata, in Friuli la vendemmia non potè essere fatta prima del 15 Ottobre perchè l' uva non era matura, e la produzione fu scarsa per i danni provocati dalle gelate di inizio Maggio.
    La stagione fredda 1739 / 1740 può essere considerata come una della più lunghe del 700 , con ondate di freddo quasi invernali già nel mese di Ottobre 1739, che durarono praticamente fino all' Estate, come accennato in alcune zone del nord le precipitazioni invernali furono scarse , e si arrivò anche a episodi di siccità, mentre un po più abbondanti furono le precipitazioni dall ' Emilia in giù, a Bologna si sarebbero registrate 33 nevicate, sopratutto dal 6 Gennaio in poi.

    Ringrazio Luca Parretticorsi per alcune informazioni relative alle nevicate del 4 Maggio.

    Fausto Pagnini.
    Ovviamente al NW una mazza, ma pensa te che strano...

  4. #4
    Uragano L'avatar di Davide1987
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    peccato che i resoconti storici di milano iniziano nel 1763

  5. #5
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Dalle cronache [Ciapanota – foglio informativo della regione dei Vintun] si evince che però vi fu poi un rovescio della medaglia nell'autunno dello stesso anno, cioè del 1740, quando un caldo definito "straordinario" oppresse uomini e animali in autunno..
    Lou soulei nais per tuchi

  6. #6
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Non si hanno informazioni al Sud delle Alpi, ma ho trovato questa citazione sul Dizionario storico svizzero in merito al Nord delle Alpi:

    " [...] A parte gli anni 1656-85, fino al 1855 le stagioni primaverili furono tendenzialmente fredde e secche, particolarmente negli anni 1690-1700 e nel periodo 1738-47, quando le temperature scesero fino a 2°C sotto le medie attuali. Risultano documentate anche punte eccezionali di tempo freddo e umido: nel maggio del 1740, ad esempio, nelle regioni più elevate dell'Altopiano nevicò quasi ininterrottamente; attorno ai 900 m di quota la coltre di neve si sciolse solo agli inizi di giugno. [...] "

    Historisches Lexikon der Schweiz (HLS) - Schweizer Geschichte

  7. #7
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    A Berlino il maggio 1740 dovrebbe essere il più freddo della serie storica. Facendo seguito all'eccezionale inverno 1740, si ebbero medie uguali o addirittura inferiori a quelle attuali di Mosca da ottobre a maggio eccetto dicembre (che risultò più mite sia di novembre che di marzo!). Una specie di 1709-bis, meno freddo a dicembre e gennaio, di più in altri mesi, ma altrettanto lungo (il 1709 seguì ad un bimestre ottobre-novembre 1708 già freddissimo, e tranne aprile anche la primavera seguente fu fredda).
    L'autunno 1740 fu piuttosto mite a settembre, ma di nuovo molto freddo a ottobre e novembre - e di nuovo un dicembre (stavolta di poco) meno freddo di novembre!

  8. #8
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Stessa pagina Facebook (vedere il primo messaggio), l'altro giorno parlavano della nevicata più tardiva nonché unica in terza decade di maggio a Berlino: 24 maggio 1705, con almeno 20cm caduti!

  9. #9
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    il 1740 è probabilmente l'anno più freddo degli ultimi tre secoli in Italia.


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
    Inizio rilevazioni Gennaio 2002, estremi: -3.6 (2014) +38.3 (2007)


  10. #10
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Dream Design Visualizza Messaggio
    il 1740 è probabilmente l'anno più freddo degli ultimi tre secoli in Italia.
    interessante! hai dati "rozzamente termometrici" (vista l'epoca) per quell'anno, per qualche luogo del Paese?
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

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