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  1. #21
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    I dati della cet sono anche molto più incerti a causa di numerosi gap e problemi con le osservazioni prima del 1723.

    da Manley 1974:

    Selection_064.png

    Selection_065.png
    Questa è la serie di de bilt(utrecht) che parte nel 1706.


    tsilabrijnyr0.png

    comunque l'argomento era il 1740, quello è l'anno più freddo in tutte queste serie
    Ultima modifica di elz; 28/05/2019 alle 17:23

  2. #22
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    I dati della cet sono anche molto più incerti a causa di numerosi gap prima del 1723.

    da Manley 1974:

    Selection_064.png

    Questa è la serie di de bilt(utrecht) che parte nel 1706.


    tsilabrijnyr0.png
    Ma anche in questo si notano due step di crescita di circa 1° C in breve tempo: frafine 600 e 1740 da 9° a circa 10°C e fra il 1750 e il 1780 da 8,5° a 9,5° circa...siamo sempre lì oscillazioni di circa 1°C in 30/40 anni, quindi il dire che "non si era mai verificato un aumento termico così repentino in breve tempo" con riferimento al circa +1,3°C da fine anni 80 a oggi , è una cosa inesatta.

  3. #23
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    I dati della cet sono anche molto più incerti a causa di numerosi gap prima del 1723.

    da Manley 1974:

    Selection_064.png

    Questa è la serie di de bilt(utrecht) che parte nel 1706.


    tsilabrijnyr0.png
    Ho postato infatti la serie CET aggiornata dl Met Office, revisionata da Parkley nel 1992.

    Anche nella serie di Utrecht però si nota come nei primi decenni del Settecento le medie fossero paragonabili a quelle degli anni 60 del secolo scorso, all'incirca.
    Inoltre l'anno più caldo nella serie CET risulta il 1733 (media: 10,5°, come il 2011), che non rientra negli intervalli in cui ci sono gap.

  4. #24
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Ma anche in questo si notano due step di crescita di circa 1° C in breve tempo: frafine 600 e 1740 da 9° a circa 10°C e fra il 1750 e il 1780 da 8,5° a 9,5° circa...siamo sempre lì oscillazioni di circa 1°C in 30/40 anni, quindi il dire che "non si era mai verificato un aumento termico così repentino in breve tempo" con riferimento al circa +1,3°C da fine anni 80 a oggi , è una cosa inesatta.
    Esatto, a maggior ragione. Un altro motivo per poter essere ancora dubbiosi del'idea che il raffreddamento 1945-75 sia stato sempre causato dall'uomo, e che il riscaldamento attuale sia totalmente causato dalla CO2.
    Nemmeno l'idea che la causa sia stata l'attività solare è sufficiente, come mostra questo grafico:


    Nei primi anni del Settecento non è che fosse molto forte, sebbene in ripresa. Anzi, doveva essere il periodo più gelido della PEG se la causa fosse stata unicamente l'attività solare.

  5. #25
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Ma anche in questo si notano due step di crescita di circa 1° C in breve tempo: frafine 600 e 1740 da 9° a circa 10°C e fra il 1750 e il 1780 da 8,5° a 9,5° circa...siamo sempre lì oscillazioni di circa 1°C in 30/40 anni, quindi il dire che "non si era mai verificato un aumento termico così repentino in breve tempo" con riferimento al circa +1,3°C da fine anni 80 a oggi , è una cosa inesatta.
    eh ma se esageri a descrivere gli sbalzi...
    1) lo step da fine '600 a circa 1735 parte da oltre i 9 °C e non arriva ai 10 °C, lo scarto riportato da elz è di circa mezzo grado, non di un grado intero.
    2) dal 1740 al 1775 si è saliti in macroperiodi (considerabili dei pattern prevalenti di varia natura, che nulla c'entrano con un trend di fondo) e con un buco attorno al 1760, indicativo probabilmente di un diverso pattern prevalente.
    3) a fine anni '80 il trend rialzista europeo (e non solo) era già in atto da un po', a ben guardare il grafico il trend è partito attorno al 1965/1970 ed è proseguito fino ad oggi con regolarità, tanto da non far pensare a particolari configurazioni tendenziali "penalizzanti". Quindi sono 50 anni di aumento termico di circa 1,7 °C, non 1,3 °C (essendo che non dobbiamo partire da fine anni '80, appunto).
    4) sommando i punti precedenti, non è affatto inesatto dire che "non si era mai verificato un aumento termico così repentino in breve tempo" (50 anni non è un breve tempo, ma vista la linearità dell'aumento termico, anche prendendo singoli microperiodi, si notano aumenti termici altrettanto repentini).
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  6. #26
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    eh ma se esageri a descrivere gli sbalzi...
    1) lo step da fine '600 a circa 1635 parte da oltre i 9 °C e non arriva ai 10 °C, lo scarto riportato da elz è di circa mezzo grado, non di un grado intero.
    2) dal 1740 al 1775 si è saliti in macroperiodi (considerabili dei pattern prevalenti di varia natura, che nulla c'entrano con un trend di fondo) e con un buco attorno al 1760, indicativo probabilmente di un diverso pattern prevalente.
    3) a fine anni '80 il trend rialzista europeo (e non solo) era già in atto da un po', a ben guardare il grafico il trend è partito attorno al 1965/1970 ed è proseguito fino ad oggi con regolarità, tanto da non far pensare a particolari configurazioni tendenziali "penalizzanti". Quindi sono 50 anni di aumento termico di circa 1,7 °C, non 1,3 °C (essendo che non dobbiamo partire da fine anni '80, appunto).
    4) sommando i punti precedenti, non è affatto inesatto dire che "non si era mai verificato un aumento termico così repentino in breve tempo" (50 anni non è un breve tempo, ma vista la linearità dell'aumento termico, anche prendendo singoli microperiodi, si notano aumenti termici altrettanto repentini).
    Semplicemente c'era maggiore varianza di anno in anno prima, che limava il trend verso l'alto che era visibile per determinati periodi. Adesso invece la varianza (verso il basso) è fortemente ridotta, per cui la media finale è più alta.
    Se nella PEG erano probabili repentini sbalzi di temperatura, questi sostanzialmente mancano per lunghi periodi nell'attuale "era" climatica.

    In ogni caso, seguendo la serie CET, si è passati da una media 1671-1700 di 8,5° a una media 1711-1740 di 9,4° (da considerare che questa media include il freddo 1740, senza esso sarebbe una media almeno due decimi più alta!). Questo sbalzo non ha eguali nemmeno in epoca recente.
    Comprendo però che in effetti per quel periodo i dati sono abbastanza incerti.
    Ultima modifica di burian br; 28/05/2019 alle 17:32

  7. #27
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Semplicemente c'era maggiore varianza di anno in anno prima, che limava il trend verso l'alto che era visibile per determinati periodi. Adesso invece la varianza è fortemente ridotta, per cui la media finale è più alta.
    Se nella PEG erano probabili repentini sbalzi di temperatura, questi sostanzialmente mancano per lunghi periodi nell'attuale "era" climatica.

    In ogni caso, seguendo la serie CET, si è passati da una media 1671-1700 di 8,5° a una media 1711-1740 di 9,4° (da considerare che questa media include il freddo 1740, senza esso sarebbe una media almeno due decimi più alta!). Questo sbalzo non ha eguali nemmeno in epoca recente.
    Comprendo però che in effetti per quel periodo i dati sono abbastanza incerti.
    per me la variabilità interannuale, se fosse ampia come nel passato, contemplerebbe anche picchi massimi più alti di quelli attuali, non soltanto picchi minimi più bassi di quelli recenti (però capisco che la tua idea, secondo cui ci sarebbero più picchi bassi ma nessun picco superiore a quelli che in effetti vediamo, si rifà alla tua ipotesi della sigmoidea che descriverebbe, grossomodo, il warming in atto; idea che non condivido, ribadisco). Comunque la deviazione standard tra le varie annate calò rapidamente già dall'inizio dello scorso secolo, per me questo è dovuto alla maggiore diffusione (capillare) delle stazioni meteo avvenuta proprio in quel periodo, ciò dovrebbe aver permesso una analisi più omogenea delle temperature del Continente, avere un'area territorialmente ampia che sia coperta con un campione più numeroso permette di limitare la dispersione rispetto ad una norma progressiva (ok, l'area complessiva da interpolare è sempre grande uguale, ma se elabori tanti dati risentirai meno dello "scarto quadratico medio" della grande differenza interannuale di ogni singola stazione, mi spiego?).
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  8. #28
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    è 1 singola serie, la linea verde è una media mobile su 10 anni e non è neppure una regione con i più elevati valori di segnale/rumore, comunque su 21 anni è così:

    runningmean_ilabrijn_25528.png

    31:

    runningmean_ilabrijn_29898.png

  9. #29
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    per me la variabilità interannuale, se fosse ampia come nel passato, contemplerebbe anche picchi massimi più alti di quelli attuali, non soltanto picchi minimi più bassi di quelli recenti (però capisco che la tua idea, secondo cui ci sarebbero più picchi bassi ma nessun picco superiore a quelli che in effetti vediamo, si rifà alla tua ipotesi della sigmoidea che descriverebbe, grossomodo, il warming in atto; idea che non condivido, ribadisco). Comunque la deviazione standard tra le varie annate calò rapidamente già dall'inizio dello scorso secolo, per me questo è dovuto alla maggiore diffusione (capillare) delle stazioni meteo avvenuta proprio in quel periodo, ciò dovrebbe aver permesso una analisi più omogenea delle temperature del Continente, avere un'area più territorialmente ampia che sia coperta con un campione affidabile permette di limitare la dispersione rispetto ad una norma progressiva (ok, l'area complessiva da interpolare è sempre grande uguale, ma se elabori tanti dati risentirai meno della grande differenza interannuale di ogni singola stazione, mi spiego?).
    sicuramente è un fattore determinante quello dell'enorme penuria di riferimenti e disomogeneità del campione statistico

  10. #30
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Il gelido e nevoso IN PIANURA maggio 1740

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    per me la variabilità interannuale, se fosse ampia come nel passato, contemplerebbe anche picchi massimi più alti di quelli attuali, non soltanto picchi minimi più bassi di quelli recenti (però capisco che la tua idea, secondo cui ci sarebbero più picchi bassi ma nessun picco superiore a quelli che in effetti vediamo, si rifà alla tua ipotesi della sigmoidea che descriverebbe, grossomodo, il warming in atto; idea che non condivido, ribadisco). Comunque la deviazione standard tra le varie annate calò rapidamente già dall'inizio dello scorso secolo, per me questo è dovuto alla maggiore diffusione (capillare) delle stazioni meteo avvenuta proprio in quel periodo, ciò dovrebbe aver permesso una analisi più omogenea delle temperature del Continente, avere un'area territorialmente ampia che sia coperta con un campione più numeroso permette di limitare la dispersione rispetto ad una norma progressiva (ok, l'area complessiva da interpolare è sempre grande uguale, ma se elabori tanti dati risentirai meno dello "scarto quadratico medio" della grande differenza interannuale di ogni singola stazione, mi spiego?).
    Indipendentemente dalla mia ipotesi sigmoidea, intendevo dire quanto segue.
    Guardando i grafici delle serie qui portate (Dobrovolny, CET, Utrecht), che riguardano singoli punti nello spazio e dunque, per forza di cose, sono caratterizzati da una varianza nettamente maggiore rispetto a dati che riguardano territori più ampi, si può notare come:
    - nei periodi di warming del passato la media termica aumentasse più lentamente perchè ad anni con picchi molto caldi seguivano anni con picchi molto freddi: il risultato era una media che sì, aumentava, ma non nettamente perchè la tendenza verso l'alto era abbastanza compensata dall'alternanza di anni con medie bassissime;
    - nell'attuale periodo di warming (post 1980 e tuttora in corso) invece ad anni molto caldi non seguono anni molto freddi. Ma anni sostanzialmente comunque caldi (rispetto alle medie dei periodi precedenti) ma senza picchi eclatanti. Ne deriva una media che visivamente aumenta molto più velocemente, anche se il numero di anni che manifesta i picchi molto alti non è sostanzialmente differente da quello degli altri periodi di warming.


    Questo lo osservo non solo leggendo queste serie, ma anche le serie delle singole stazioni meteorologiche attive dal 1950 sul suolo europeo. E' come se dal 1985 in poi ad anni caldi seguissero anni sempre caldi anche se con picchi termici più vicini alla media dell'epoca precedente.

    In passato invece ad anni caldi seguivano anni freddi e sotto la media dell'epoca precedente, per cui complessivamente la media era più lontana dai picchi. Non so se mi spiego...

    Per farmi capire, è come il periodo 1650-1700 della serie CET (prendiamolo per buono, aldilà delle critiche legittime): la media è in netto calo perchè ad anni che sono picchi di freddo seguono anni sempre freddi e mai sopra la media dei decenni successivi. L'effetto che si ottiene è una media che cala drasticamente. Se invece a quei picchi molto freddi si fossero intervallati anni più miti (come avviene nel resto della serie) la media sarebbe stata più "dolce" nel suo andamento.

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