No, i trend non sono molto meno evidenti in campagna che in città ( @elz penso abbia detto fino alla nausea che questa, come la teoria del riscaldamento di pianura più forte di quello di montagna, è una teoria infondata); questo se si confronta una serie di campagna omogeneizzata come Dio comanda con una serie di città omogeneizzata altrettanto bene.
"ma in generale un eccessiva lavorazione e omogenizzazione dei dati da quel che vedo porta invariabilmente a fantastici trend al rialzo." Ti rispondo cercando di bypassare il complottismo di cui la tua asserzione è intrisa. Posto che un'omogeneizzazione non è mai eccessiva, visto che è un lavoro volto a limitare il più possibile le discontinuità e non a crearne di artificiali (al massimo è eccessivo l'esaurimento nervoso di pazienti climatologi che si affannano a fornire dati più accurati possibile e poi si sentono sommersi da ondate di scetticismo gratuito), stai certo di una cosa: evitare di omogeneizzare per paura di alterare la veridicità dei dati è fortemente antiscientifico (parlo in generale, non a te nello specifico) ed è paradossale ai fini della raccolta di dati attendibili. L'omogeneizzazione ha di sicuro un margine di errore, ma senza omogeneizzare sono praticamente certi gli errori grossolani, a meno che un pool di serie storiche resista per miracolo a problemi nella strumentazione nel corso dei decenni (altre volte intervengono fattori come il cambio di ubicazione del termometro, eccetera): non omogeneizzare per non essere soggetto a un margine di errore (che è molto ridotto, se i ricalcoli sono fatti bene), tenendo però dati assolutamente inconfrontabili per via di gravi e ripetute discontinuità è come, constatando che ad un esame universitario non si è certi di prendere 30 e lode anche studiando con impegno per mesi e mesi, evitare del tutto di studiare e presentarsi all'esame balbettando concetti errati. Esempio un po' stupido, ma tant'è.
Per dire, ne "Il clima di Torino" ci sono ben cinquantatrè pagine in cui si spiegano per filo e per segno i lavori di omogeneizzazione della serie storica (che parte dal 1753) e di interpolazione con stazioni non lontane - in quest'ultimo caso per attuare un ulteriore labor limae a seguito dell'omogeneizzazione del dato del singolo osservatorio in esame -, il tutto con lunghe spiegazioni e l'espressione di svariate formule matematiche utilizzate per effettuare le necessarie correzioni alla serie storica. Sono lavori complessi, certo, ma la complessità non è da intendersi come "contorsione", "complicazione". Piuttosto, sarebbe ardito e fortemente fallace lavorare con dati che non contemplino una preliminare opera laboriosa di sistemazione di dati altrimenti fornenti una serie storica discontinua.
Ultima modifica di Perlecano; 24/09/2020 alle 12:58
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Ok, tipo l'argomento a piacere quando non si sa rispondere in un'interrogazione: parliamo di tutt'altro per confondere le acque. Ok, ci sto, del resto non ti sto interrogando, nè sono un professore. E ti dico che dimentichi Berkeley Earth e Cowtan&Way. Con l'HadCrut ti direi di usare quantomeno HadCrut4 che ha sistemato alcuni bias positivi delle SST oceaniche. Per il resto, la tua risposta è clamorosamente fuori dal seminato, come sempre del resto... a volte mi chiedo se almeno tu te ne renda conto, anche solo in parte.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Lascia perdere HadCrut3 per il dato locale (è utile specialmente a livello globale): il CNR pone gennaio 2007 davanti a gennaio 1936, mentre Berkeley Earth - anch'esso un ente per il calcolo delle temperature globali, ma che è specializzato molto più di HadCrut nel calcolo di dati anche su medio-piccola scala - pone il 1936 davanti al 2007, ma di poco (0,19 °C di differenza tra i due mesi di gennaio).
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
" confondere le acque " forse quello che si confonde e' il GW di origine naturale con quello di origine antropico , sono entrambi e piu fattori e feedback che comportano il riscaldamento del clima
i dati menzionati oltre Hadcrut3 , sono anche i dati Berkeley Earth quali mettono al primo gennaio 1936 piu caldo del gennaio 2007
1) gennaio 1936
2) gennaio 2007
3)gennaio 2016
E qui casca l’asino... perché un grafico può essere prodotto in modo da far passare il messaggio che si vuole, quindi ciò che conta è la validità della fonte E OVVIAMENTE dell’elaborazione, ma non il fatto che “è un grafico”.
Nel caso specifico robertino, lungi da me contestare i tuoi contributi, il problema non sei tu che esponi un grafico, ma quel grafico specifico con quella fonte inopportuna... però qua sta a te valutare la validità delle informazioni che trovi. Ne avevamo già parlato, ma su questo non ho notato cambiamenti.
È chiaro che se non si guardano i retroscena, le nostre levate di scudi non sono comprensibili, ma sono invece assolutamente fondate.
Qua stiamo parlando di una fonte che diceva che “la NASA manipola i dati” (vedere commenti di gennaio) e ha portato a sostegno di questa presunta tesi un elaborazione di serie climatiche non veritierie. Non c’è da difendere l’indifendibile.
In climatologia l’omogeneizzazione delle serie è l’ABC, le quali per definizione non sono mai eccessive, affatto, servono proprio a filtrare le influenze non climatiche sulle misure e le fa chi di dovere, inventarsi il contrario è l’antiscienza.
Non capisco per quale ragione sostieni che delle teorie alternative sul GW sarebbero maggiormente preziose rispetto altre... prima non dicevi che sul tema non si deve partire prevenuti?
Sul trend al riscaldamento confermo anch’io le osservazioni di @Perlecano ed @elz.
In diversi casi è certamente utile omogenizzare, ma ci sono rilevazioni di serie storiche lunghe abbastanza precise che non necessitano di tutti questi aggiustamenti. Visto che si parla di "England" proprio li ci sono serie storiche assolutamente pregevoli, che fanno impallidire quelle attuali, in cui spesso si trascura il fatto che li vicino è stato costruito un intero aeroporto...
In ogni caso, anche non considerando il problema dell'UHI, l'errore, essendo casuale non ha un verso o una direzione, e dovrebbe dare un risultato zero sul trend, sicchè dati omogenizzati o meno dovrebbero almeno presentare lo stesso trend. Lavorare sull'omogenizzazione va bene, ma quando il clima è cambiato radicalmente in una certa area sarebbe meglio utilizzare dati differenti e poi, perchè no, tentare di omogenizzare con stazioni limitrofe. Così, ribadisco, con miriadi di aggiustamenti gli errori si elidono e non dovrebbero influire sul trend...
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