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  1. #1
    Brezza tesa L'avatar di Turgot
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    Predefinito Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Ciao a tutti! Ho recentemente ripreso in mano un dettagliatissimo libro di Livio Mondini finito di stampare nel maggio 1982 intitolato "Cislago - Terra di poveri, terra di furbi" che descrive con perizia la storia, gli usi, i costumi e l'evoluzione urbana del mio paese del basso varesotto a partire dall'età del ferro. Uno dei capitoli finali è intitolato "Il tempo - Sole e pioggia di ieri e di oggi" ed è basato sulle testimonianze lasciate dal parroco Pietro Erba (1871-1907) e dal parroco Luigi Vismara (1914-1959); non essendo particolarmente lungo lo trascrivo nella sua interezza casomai fosse d'interesse a qualche utente.

    p.s.: per i nomi di comuni/frazioni usate Maps per orientarvi

    Alle ripetute siccità e gravi tempeste che nel corso dei vari secoli si susseguirono sulle nostre terre, causando forti scompensi e dolorose epidemie, già ricordate nelle pagine di questa storia, aggiungiamo considerazioni più particolareggiate sulle condizioni atmosferiche negli ultimi cento anni, secondo le testimonianze lasciate dal parroco Erba e dal parroco Vismara.

    A dispetto dei nostri più anziani cui sembra lontano il periodo delle consuete quattro stagioni: l’inverno con la sua durata regolare da dicembre a tutto febbraio; la primavera con l’abituale arrivo delle rondini e la possibilità di camminare già scalzi; l’estate con il suo caldo pieno ed i temporali d’agosto che segnano l’approssimarsi della sua fine; l’autunno con il suo S. Martino; quei parroci ci informano della irregolarità e durezza del tempo come anche noi consideriamo piuttosto strano l’ultimo decennio.

    L’unica ma importante differenza si trova nelle cause che hanno determinato certi scompensi: allora non certamente voluti dall’uomo, oggi con il sospetto fondato che l’uomo ha le sue colpe.

    Già nella prima metà del XIX secolo si erano avuti anni terribili culminati del 1836 e ripetuti con grande mancanza di piogge soprattutto durante i mesi estivi nel 1837,1838,1839 e 1841. Sempre secondo il parroco Gaetano Vercelli (1837-1870) anche nel 1854 vi fu una grave carestia. Arrivando invece negli anni in cui fu parroco don Erba, questo è quanto si trova scritto nei suoi appunti.

    L’inverno del 1879 fu rigidissimo, durò quasi otto mesi. Incominciò a far freddo prima dei morti e poi fu bello e ventoso. Nella notte dal 19 al 20 novembre del 1879 essendo caduta una quantità straordinaria di neve, di modo che al mattino si poté misurare l’altezza di 70 centimetri, successe una vera devastazione di piante nei boschi e di gelsi nei campi. Piegandosi sotto il peso della neve si spezzarono i rami e le piante istesse anche più robuste. In conseguenza si dovette tagliare molte roveri, rubinie e pini. A Milano era nevicato prima, sotto l’influsso di una specie di temporale. Nevicò due altre volte, poi sereno, poi freddo così da far scendere il termometro a 12-14 gradi sotto zero fin verso la fine del gennaio 1880.

    Nel 1880 la primavera fu tardiva. Dopo alcuni giorni di caldo in maggio, si mise a far freddo e piovere così da ritirare ancora carretti di fascine, fascinini e schegge per la stufa. Si incominciò a svestire gli abiti invernali al principio di giugno.

    Nel 1881 venne un asciutto spaventoso ed il 3 agosto un incendio. L’inverno 81-82 fu mite e bello sempre. Non nevicò che un pochetto a San Martino poi andò via subito. La primavera seguente fu precoce, ma seguì un vero gelo e portò via tutto. Il 9 maggio scoppiò un terribile incendio ed il 19 brina e gelo.

    Per il 1883. Nella notte dal 19 al 20 novembre è caduta inaspettatamente tanta quantità di neve che alla mattina del 20 era alta circa 9 once, pari a 30 centimetri, tanto a Giussano che a Cislago senza però oltrepassare la detta misura per essere tempo nebbioso. Si nota che tutto ottobre fu bellissimo e dal primo novembre a questo giorno abbiamo avuto vento. Dal 28 novembre al 1 gennaio del 1884 e poi ancora sino a febbraio sempre rosso la sera e la mattina in modo straordinario e veduto per tutta l’Italia e la Francia.
    4 giugno 1886: tempesta orribile alle ore 5 pomeridiane che devastò tutto il paese meno la Cassina Visconta. Dalla Fagnana andò fino al Mozzate comprendendo parte di turate e Limido. Il frumento fu tutto rovinato. Il 21 dicembre dello stesso anno, alle nove del mattino tuonò per tre volte il cielo pieno di nuvoloni come in marzo, poi nevicò con un vento fortissimo e freddissimo che durò due giorni. Il 15,16,17 marzo del 1887 nevicò fortemente. Maggio fu freddissimo, sempre vento e pioggia. Il 10 aprile del 1888 bufera di vento e neve.

    Il 15 luglio del 1894 si scrive che quest’anno per il caldo straordinario e per la siccità, si è cambiato l’ora della dottrina cristiana posticipandola dalle due alle tre ore pomeridiane.

    Anche nel 1896 vi fu, in conseguenza di una primavera asciutta, grande deficienza d’acqua. Ma la campagna contro ogni aspettativa uscì bella. L’estate fu invece piovosissima e freddissima.

    Passando al XX secolo, dalle note del parroco don Vismara.

    Il 12 gennaio del 1929 si leggevano 14 gradi sotto zero. Rigidissimo il giorno 13 con 16 gradi sotto zero. Il 29 gennaio alle 5.30 del mattino furono registrati 13 gradi sotto zero durante la S. Messa per il Papa celebrata in parrocchia con la partecipazione di tutti i giovani della Massina nonostante il freddo intenso. Poi si alzò a 12 gradi sotto zero. Sia il giorno 3 che il giorno 4 febbraio il termometro alle ore 9 segnava 15 centigradi sotto zero. Il lunedì 11 nevica ed il martedì 12 ancora si era a 15 centigradi sotto zero. Freddo acutissimo il venerdì 15 con meno 18 e il sabato 16 con meno 16. Il 10 marzo durante le celebrazioni in domenica di Quinquagesima, a scopo della tradizionale riparazione Eucaristica per i disordini del Carnevale, si era a meno 15 gradi.

    Il 1935 segnala venti frequentissimi e siccità da marzo a ottobre. Quando alla fine di agosto la siccità continuava ostinata e la campagna ne soffriva, si fece un triduo per implorare la pioggia. Il 29 dello stesso agosto si andò in autobus in pellegrinaggio al santuario di Varallo, disturbato da un altrettanto ostinato temporale. Ma al ritorno a Cislago si trova qui persistente la siccità. Là diluvio e qui aridità penosa. Dalla metà di ottobre arrivarono le piogge e abbondantissime nevicate soprattutto nei giorni 13 e 14 dicembre.

    Per il 1939 fu considerato fatto straordinario la nevicata del 27 ottobre quantunque spiegato dalle basse temperature di tutta l’estate causate dalle continue piogge.

    […]

    Dalla fine di novembre 1980 a tutto il febbraio 1981 non è piovuto né nevicato lasciando forti timori per le prospettive dell’agricoltura. I prezzi della verdura si sono alzati fuori misura. Finalmente in marzo ha ripreso a piovere sulle campagne e a nevicare sui monti.
    Ultima modifica di Turgot; 13/06/2019 alle 14:38

  2. #2
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    documento stupendo! abito a soli 3 km circa da Cislago... di leggere un resoconto così dettagliato circa un passato così lontano, per un paese estremamente vicino al mio, non mi era mai successo.
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  3. #3
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Testimonianza interessantissima, bravo!!
    Io anche mi sono messo un pò a raccogliere materiale che ho trovato in rete.
    Guardando il resoconto da te postato, non sapevo nulla delle siccità dal 1837 al 1841; mentre mi risulta mite e molto piovoso l'inverno 1839/1840 (in Valle d'Aosta tuoni e fulmini a dicembre, piogge abbondanti fino in alta quota in gennaio e poi febbraio mitissimo) e l'inverno 1841/1842 (in Valle d'Aosta un solo evento di freddo e di neve abbondante a metà gennaio, e poi fohn e mandorli in fiore già dalla fine del mese).
    Mentre coincide perfettamente con l'estate memorabile del 1881, quando Francesco Porro, l'assistente all'Osservatorio di Brera, riporta: "Ognuno ricorda i funesti effetti prodotti sulle campagne e sugli organismi di questi eccessivi e prolungati calori, favoriti dall'equilibrio della pressione, che durò in Europa sin verso la fine d'Agosto, ed accompagnati da grande secchezza dell'aria. In tutta la detta estate il cielo non fu quasi mai perfettamente sereno: spesso invece il suo velo si andò addensando: così, ad esempio, il 23 agosto l'Italia fu avvolta in una fitta e ardente caligine, dal parallelo di Brescia a quello di Cosenza". E proprio in quel 23 agosto 1881 un pò ovunque furono segnalati curiosi fenomeni ottici dovuti a questa nebbia: a Cuneo il prof. Giovanni Cossavella segnalava: "23 agosto, ore antimeridiane, il sole dietro un sottile velo di nebbia illumina il suolo di una strana luce rosso-giallastra".
    L'alta pressione s'impadronì dell'Europa dal 16 giugno, con temperature molto alte per tutta l'estate: +35,3° a Cuneo il 18 luglio, +35,5° a Torino il 17 luglio, +39,0° a Firenze, +37,0° a Milano e addirittura +42,8° a Palermo.
    Altro inverno mite e secco fu il 1885/1886, quando in Engadina si sciolsero le nevi autunnali, e a fine dicembre resistevano solo macchie di neve qua e là in mezzo a strade polverose.
    Riguardo invece al 1893 (e anche parzialmente il 1894), quella fu probabilmente la siccità più grave della storia in Europa e in Italia, con innumerevoli cronache di raccolti mai nati, di morìe di piante, di processioni per invocare la pioggia, di cieli color bronzo. Anche l'inverno da cui si proveniva, il 1892/1893, le cronache valdostane lo definirono "sans neige", e fu probabilmente molto caldo: nella prima metà di aprile si poterono raccogliere le viole a 2800 metri, mentre a fine mese le ciliege erano già mature nella bassa valle; anche le Cronache di Carpi recitano già di un "autunno sereno, l'inverno uguale tranne poca neve sciolta a forza di sole", per cui la siccità potrebbe già essere iniziata sul finir del 1892, ma divenne drammatica nella primavera del 1893, quando praticamente non piovve da marzo a maggio, e solo il frumento resistette alla siccità, mentre gran parte degli altri raccolti andarono perduti.
    Lou soulei nais per tuchi

  4. #4
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    penso che l'estate piovosissima e freddissima citata sia la 1896, non la 1886. in primis perchè altrimenti l'ordine cronologico presente nel resto del post non verrebbe rispettato, in secundis perchè l'estate veramente anomala pure per gli standard "frescofili" dell'epoca fu quella del 1896. in particolare fu agosto ad essere estremo: nella serie di Lugano che parte dal 1864, fornitami gentilmente da @AbeteBianco tempo fa, agosto 1896 risulta il più freddo di tutti, staccando agosto 1912, in seconda piazza, di ben 0,8 °C.

    Inoltre, mentre dagli archivi l'estate 1886 risulta piuttosto siccitosa, l'estate 1896 risulta ai primissimi posti di sempre, per l'ovest Lombardia e per il Canton Ticino, a livello di piovosità.
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  5. #5
    Brezza tesa L'avatar di Turgot
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    penso che l'estate piovosissima e freddissima citata sia la 1896, non la 1886. in primis perchè altrimenti l'ordine cronologico presente nel resto del post non verrebbe rispettato, in secundis perchè l'estate veramente anomala pure per gli standard "frescofili" dell'epoca fu quella del 1896. in particolare fu agosto ad essere estremo: nella serie di Lugano che parte dal 1864, fornitami gentilmente da @AbeteBianco tempo fa, agosto 1896 risulta il più freddo di tutti, staccando agosto 1912, in seconda piazza, di ben 0,8 °C.

    Inoltre, mentre dagli archivi l'estate 1886 risulta piuttosto siccitosa, l'estate 1896 risulta ai primissimi posti di sempre, per l'ovest Lombardia e per il Canton Ticino, a livello di piovosità.
    Confermo, errore mio di trascrizione

  6. #6
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Documento eccezionale! Immagino cosa debba essere leggere di simili resoconti sul proprio territorio per quanto riguarda il clima del passato. Purtroppo non saprei se qualcosa di simile potrei trovare circa la mia terra, anche se in teoria erano esistenti gli osservatori meteorologici di Bari e Lecce dal 1870.

    Una cosa che forse nessuno di voi ha notato, ma che è una testimonianza molto interessante:

    Dal 28 novembre al 1 gennaio del 1884 e poi ancora sino a febbraio sempre rosso la sera e la mattina in modo straordinario e veduto per tutta l’Italia e la Francia.


    Questo "cielo rosso" di cui parlano con eccezionalità è probabilmente una testimonianza a migliaia di km di distanza dell'eruzione del vulcano Krakatoa, avvenuta l'anno prima, nel 1883. Le date corrispondono, così come la definizione di "eccezionale" che viene data al fenomeno, causato dalle ceneri vulcaniche nella stratosfera.

  7. #7
    Brezza tesa L'avatar di Turgot
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Documento eccezionale! Immagino cosa debba essere leggere di simili resoconti sul proprio territorio per quanto riguarda il clima del passato. Purtroppo non saprei se qualcosa di simile potrei trovare circa la mia terra, anche se in teoria erano esistenti gli osservatori meteorologici di Bari e Lecce dal 1870.

    Una cosa che forse nessuno di voi ha notato, ma che è una testimonianza molto interessante:

    Dal 28 novembre al 1 gennaio del 1884 e poi ancora sino a febbraio sempre rosso la sera e la mattina in modo straordinario e veduto per tutta l’Italia e la Francia.


    Questo "cielo rosso" di cui parlano con eccezionalità è probabilmente una testimonianza a migliaia di km di distanza dell'eruzione del vulcano Krakatoa, avvenuta l'anno prima, nel 1883. Le date corrispondono, così come la definizione di "eccezionale" che viene data al fenomeno, causato dalle ceneri vulcaniche nella stratosfera.
    Citando Wikipedia (in inglese):

    The 1883 Krakatoa eruption darkened the sky worldwide for years afterwards and produced spectacular sunsets throughout the world for many months. British artist William Ashcroft made thousands of colour sketches of the red sunsets halfway around the world from Krakatoa in the years after the eruption. The ash caused "such vivid red sunsets that fire engines were called out in New York, Poughkeepsie, and New Haven to quench the apparent conflagration."[18] This eruption also produced a Bishop's Ring around the sun by day, and a volcanic purple light at twilight.

  8. #8
    Vento moderato L'avatar di GiagiKarl
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    Predefinito Re: Meteo Cislago (VA) - Testimonianze storiche da fine 1800 al 1981

    Qui nella mia zona vorrei davvero avere a disposizione tutti questi dati, purtroppo la prima stazione fu installata poco sopra l'attuale centro abitato nel 1928 e, tra l'altro, i suoi dati fino al 1984 una volta erano trovabili in rete ma per qualche motivo ignoto il comune ha deciso di renderli privati, quindi addio dati.

    Chiuso questo piccolo OT bellissimo documento davvero eccezionale.
    2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
    2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
    2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C



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