l'argomento mi interessa moltissimo, come tutte le spiegazioni che vengono date e confutate, il problema che viene sollevato è questo:
estate2019 ANOMALY.jpg
e cioè, le isole di calore delle grandi metropoli sono evidenti anche da queste sintesi, e ovviamente influenzano non solo le medie locali, ma trattandosi di atmosfera, anche il resto del globo.
In sintesi, il calore prodotto e derivato dalle isole di calore metropolitane, ma mettiamoci anche queslle cittadine o urbane-rurali, ha giocoforza una sua influenza climatica, secondo me, non proprio secondaria e non poco trascurabile a lungo andare. Si tratta pur sempre di "termosifoni tarati in sopramedia globale" accesi 24/24h.
No quelle non sono isole di calore sono dovute al passaggio da un modello all'altro (gfs vs cfsr ) e sono su una griglia con diversa risoluzione motivo percui ci sono sempre quelle anomalie locali sempre nello stesso punto è evidente anche in aree non urbanizzate specie dove ci sono rilievi(l'anomalia negativa/meno positiva sulle alpi occidentali è anche una costante ma il gran san bernardo ha appena avuto la 2° estate più calda e un riscaldamento estivo dal 1970 superiore a quello delle città padane).
Analisi modelli agosto 2019
Estate Meteorologica 2019: Osservazioni e Resoconti
Ultima modifica di elz; 12/09/2019 alle 11:11
grazie Elz, ma allora non hanno motivo di essere formulate se incorrette, e siamo al punto di partenza.
Come si può calcolare e scindere con precisione l'effetto antropico produttivo di calore (combustione-produzione di calore-isole di calore) e l'effetto antropico contenitivo del calore (gas serra-CO2 ecc....), perchè, se la CO2 viene facilmente misurata e ha un impatto facilmente calcolabile in atmosfera, secondo me non abbiamo una idea certa del "calore antropico" che va disperdendosi in atmosfera e che, come la CO2, va alla deriva dall'equatore così come ai poli.
Al netto della produzione di calore antropico (quantificato?), quale sarebbe l'effetto di 320 ppm o 412ppm di CO2 sulle medie attuali?
Se prendiamo come riferimento solo il prodotto dei modelli sull'effetto della CO2 allora ci manca qualcosa.
Non é difficile avere una idea approssimativa del calore emesso dalle attività umane. La produzione di energia primaria globale è circa 160.000 TWh/anno, che corrisponde a circa 18.000 TW medi. Per il primo principio della termodinamica possiamo considerare questo valore come una buona approssimazione dell'energia rilasciata dalle attività umane (anche se le rinnovabili andrebbero considerate diversamente, questo è certamente un valore approssimato per eccesso). La superficie globale è circa 5x10^14 m2, quindi in termini di energia per metro quadro risulta un valore inferiore a 0,04 W/m2, quindi due ordini di grandezza in meno rispetto ad un forcing climaticamente rilevante a livello globale come può essere la CO2 antropica, un effetto paragonabile a un aumento delle concentrazioni di poche ppm.
A livello locale può essere rilevante, ma tende comunque ad essere molto meno significativo rispetto alle variazioni di albedo, nell'esempio dell'autostrada fatto da Marco ad esempio ciò che fa la differenza è il fatto che l'asfalto al sole si scalda molto più di un prato, non il calore prodotto dalle macchine, che pure esiste ma in termini di energia rilasciata è minuscolo rispetto all'irraggiamento solare. Anche l'isola di calore urbana è solo in minima parte dovuta al calore emesso dalle attività umane (qualcosa di più in inverno con i riscaldamenti accesi) mentre la presenza di strade ed edifici ha un ruolo centrale.
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Non sarà la rivelazione del secolo, ma spesso parliamo di attività umane e di urbanizzazione.
Ma il peso degli animali da allevamento, nessuno lo calcola?
Quanti milioni di ovini, bovini, suini e pollame esistono nel mondo, e quanto scaldano? Quanti gas emettono?
Perchè gli esseri umani sono sì tantissimi, ma la popolazione animale allevata ad hoc per l'uomo quanto impatta?
Lou soulei nais per tuchi
Peraltro, il fatto che l'asfalto influenzi la temperatura dell'aria in maniera così determinante è una deformazione della verità (lo fa solo in un sottilissimo strato schiacciato al suolo).
Una semplice dimostrazione fisica l'ho fatta in questo intervento in un altro thread (si parlava di aeroporti, e di come fossero inadeguati a registrare dati a fini climatici visto che queste rilevazioni dovrebbero riprodurre le condizioni meteo sulla pista, ma di fatto, come ho dimostrato, sono le stesse delle aree fuori pista):
https://forum.meteonetwork.it/meteor...post1060960889
Si ma che c'entra scusa, l'asfalto c'è dappertutto mica solo in autostrada eppure la differenza è netta appena esci dal nastro autostradale rispetto ad una ststale: per me c'entrano e molto anche I numeri di auto e camion che circolano in un autostrada con un impatto netevole sulla temperatura.
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