sono d'accordo
così come anch'io avevo scommesso su un novembre di altro tenore rispetto alle stagionali
Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20
le ragioni sono state sviscerate in queste settimane nel td in stanza tlc e si basano essenzialmente su una circolazione ottobrina piuttosto diversa che ha consentito la genesi di un vp con una disposizione peculiarei dei centri di vorticità, una disposizione delle sst che favorisce potenziali convergenze favorevoli
una situazione nel pacifico molto incerta che non connotando consistentemente la circolazione in zona permette buona variabilità, status dei ghiacci e solare che favoriscono nao- così come lo stesso ciclo nao iniziato con il particolare final warming di questa primavera a seguito di una eccezionale fase di rimbalzo nella prima parte della stagione
confrontarsi con il dato termico stagionale oggi diventa sempre più difficile visto quanto rapidamente diventano vetusti i riferimenti, persino usando le medie più recenti, ma a livello meramente circolatorio (eventi estremi a parte) non trovo particolari ragioni ostative a una stagione con una buona dinamicità
tra l'altro hai citato il 95-96, che ho considerato sia per la connotazione tlc che per la disposizione del treno d'onda a partire dall'atunnno maturo
fatte le debite proporzioni sul quadro atl, dato in primis l'uscita dal precedente ciclo amo, il riferimento è a mio avviso da tener presente
sempre nell'ottica di un quadro di massima, s'intende
Be', insomma, è molto difficile avere uno Strong Polar Vortex per tutti e 90 i giorni dell'inverno, del resto di inverni connotati in tal modo me ne vengono in mente davvero pochi (direi solo il 1988/89 e il 1974/75), ma fasi con valori elevatissimi di AO+ ne abbiamo avute eccome durante le ultime stagioni invernali... di anomalo, negli inverni dell'ultimo lustro, c'è stata la resilienza della NAO+ al termine del condizionamento dell'Ese cold, situazione che spesso ha dato luogo a disaccoppiamento AO/NAO (la prima negativa e la seconda positiva), ossia a qualcosa che nei decenni precedenti era decisamente infrequente e che invece abbiamo visto proporsi in modo abbastanza eclatante negli ultimi 5-6 anni, tra l'altro con assetti circolatori notevolmente diversi su scala europea (basti pensare a gennaio 2014 o a febbraio 2015).
Ultima modifica di galinsog@; 13/11/2019 alle 22:54
Dici e commenti ironicamente e lo capisco, ma non sai. Mi rifaccio a una meteorologia empirica e ancestrale che si basa sui segnali che provengono dalla natura. E, se come diceva il buon bernacca, le previsioni a lunga scadenza sono mistero della fede, e cioè valide al 50%, posso senz'altro affermare che da quando le studio, quelle formulate da me sono abbastanza attendibili, pur in un contesto gw. Vedremo...
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
Ho citato studi in proposito della relazione AO/NAO e GW: debolissima, prevale nettamente la variabilità interna e il fattore casuale. Almeno questo è lo stato dell'arte, pare anzi che un warming artico favorisca per calo dei ghiacci autunnali AO/NAO- invernale.
Sul fatto che la magnitudo della NAO sia oggi molto alta non so esprimermi, potrebbe essere un caso come no. Potremmo domandarci anche l'inverso, ovvero non perchè la NAO oggi sia così tanto positiva (in termini di magnitudo, non di frequenza), ma perchè in passato era molto negativa.
Attenzione, non la magnitudo della NAO, che può anche essere poco significativa, nell'esplicare i suoi effetti su scala circolatoria locale o continentale quanto la magnitudo della anomalie positive, che sortiscono da un quadro circolatorio complessivo di un dato tipo e in particolare dagli assetti post crisi dei ghiacci artici di metà del decennio scorso (e quindi parliamo non di AO o NAO ma di AD+/-). Per cui se ora ci stiamo focalizzando sulle grandi anomalie termiche e di geopotenziale che hanno interessato l'Europa occidentale e centrale durante l'attuale lustro, in cui hanno prevalso assetti invernali tipicamente NAO+, avremmo potuto fare altrettanto un decennio fa, quando con NAO- ed EA spesso positiva si avevano imponenti ed estese anomalie + termiche e di geopotenziale tra i Balcani meridionali e il Medioriente, con coinvolgimento non marginale del SE peninsulare italiano... e in effetti lo si fece (e ben ricordo i post di quel periodo di Fabio Campanella).
Ultima modifica di galinsog@; 13/11/2019 alle 23:07
Non volevo asserire che il GW modifica la possibilità di avere AO e NAO negativa ma che appunto, essendo indici descrittivi e non predittivi, proprio a favore di quanto dici a termine, sono stati "modificati" per generare condizioni di stabilità quando avrebbero potuto essere più movimentate: voglio dire, un esempio classico, il 2017/18, che ha visto un Febbraio con un episodio finale degno del trittico 85-86-87, poteva risultare un inverno nettamente più variegato anche nella sua parte centrale, che invece è stata contraddistinta da stabilità assoluta e mitezza, Cloover questo lo spiega meglio in uno dei suoi punti.
non è che mi sta sulle balle, è che è stato un evento fortissimo in un mare di nulla, le carte son lì da guardare e ho postato solo gennaio, evitando dicembre e la seconda metà di febbraio che sono i peggiori. per 3/4 d'Europa è stato un inverno anticiclonico con di mezzo una sberla storica, stop, che poi in Italia sia risultato poi col segno - ben venga, se abbondante ben venga ancora, ma non è l'inverno dinamico che prenderei come esempio come inverno freddo, è un inverno caratterizzato da UN SOLO episodio. tu dirai: ce ne sono tanti, e stica! ti dico io, il discorso non cambia per come la vedo personalmente. ripeto, un inverno che per due mesi chiude a +2 e un mese fa -5, risulterà sempre negativo al compunto finale, ma non è AI MIEI OCCHI, francamente che ti piaccia o meno, un inverno da prendere come esempio di inverno freddo. Già potrebbe bastare un episodio al mese non di estrema magnitudo, significherebbe che c'è dinamicità, c'è movimento, ai miei occhi risulta più freddo di un anno di cui sopra anche se il computo finale è più alto. ad esempio, un inverno che vede 3 mesi tipo -0,5 +1 -0,5 ai miei stramaledetti occhi è più inverno di uno che vede +2 +2 e -5. che poi il -5 sia STORICO nessuno ne discute, che ne valga la pena aspettare due mesi nemmeno, alzo le mani, ma tant'è.
Si vis pacem, para bellum.
Oddio sul 2017/2018, pur non avendo la sua esperienza e le sue competenze, la penso molto diversamente rispetto a Cloover... sulle dinamiche di quell'inverno vedo un fortissimo imprinting troposferico che è poi quello che ha provocato il CW dicembrino, secondo una dinamica tutt'altro che inedita e il successivo stratcooling... da questo punto di vista mi sembra solo la versione aggiornata (ai tempi dell'AD e quindi del GW) di situazioni già vissute in passato e oltretutto ha un grosso precedente nell'inverno 1983/84, per cui se vogliamo rifarci a un precedente rifacciamoci a quello...
esattamente
si mette spesso tutti gli inverni post 13 nello stesso calderone
in realtà c'è stata molta variabilità
stagioni con condizionamenti estremi e precoci nel 14 e 16 e successive fasi di rimbalzo negative in cui si sono visti movimenti emisferici molto interessanti ma che nn ci hanno mai interessato da vicino per via della peculiare disposizione nel pacifico e successivamente anche in atlantico quando è puntalmente sempre riemerso il pattern oceanico da nao positiva anche in stagioni non più significativamente connotate da quella disposizione
a questo proposito peculiari le ultime due annate
17-18 quando il ciclo nao ha letteralmente puntellato un vpt sempre in precario stato di salute che poi è clamorosamente crollato proprio sul finale (e nonostante la forza di quello split il segnale è puntualmente ricomparso a partire da aprile dopo un fugace segno - marzolino)
così l'anno scorso quando proprio la scarsa attitudine alla divergenza in atlantico ha negato un nuovo split portando un evento difficilmente classificabile e certamente molto particolare in tutto il suo decorso
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