L' andamento della stagione invernale dipende da piu variabili , e senza dubbio anche dal Vortice Polare , index AO , e le disposizioni delle SST Oceaniche
dati Storici ,
dal 1950 i valori AO ( Artic Oscillation ) piu bassi
nel 2010 index AO oltre - 3 ( concomitante bassa attivita' Solare )
tra il 1976/1977 - 2, 6 ( in seguito ad una relativa fase di low Solar activity )
correlazione dal 1976 l inizio dei piu intensi massimi Solari periodo tra il 1976/1996
tra il 1968/1969 AO index - 2, 5
uno dei valori piu bassi anche tra il 1962/1963 AO index - 2
questo grafico relativo l' estensione dei Ghiacciai Artici durante il mese di novembre 2019
dal 31 ottobre al 20 novembre
Ultima modifica di robertino; 22/11/2019 alle 12:49
Ci tengo comunque a ricordare la differenza Nord-Sud per gli inverni (o meglio, Adriatiche-Sud versus Nord-tirreniche).
A parte due inverni (2013/14 e 2015/16) gli altri non sono stati malaccio, pur con i loro picchi caldi, o pur chiudendo sopra la media (ma non di molto).
più che gli inverni in sé, che di fatto spesso non sono stati nel complesso chissà quanto freddi, sono stati gli episodi singoli (come è più normale che sia per il S-Italia specialmente ma per il Mediterraneo in generale) veramente notevoli, più d'uno in pochi anni, ad avervi particolarmente premiati. Il resto è un mare di NAO+/EA+ che nel 90% dei casi è un'accoppiata piuttosto democratica che però appunto lascia il fianco "destro" scoperto, talvolta, e lì si imbucano le bombe gelide che si sono appunto imbucate
Si vis pacem, para bellum.
Alcuni episodi in sé sono simil-PEG ma non sono bastati a chiudere un singolo inverno sottomedia dopo il 2012/13(così rispondo anche a @robertino). Il GW ha aumentato la scissione fra eventi e medie sia mensili che annue.
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