Mah, a me sembra sempre e comunque un pò troppo spinto considerare questi eventi come degni di PEG (personale opinione, non per orticellismo ma per vastità delle anomalie/eventi).
Se poi invece la questione è esclusivamente linguistica, allora ci mancherebbe, faccio un passo indietro.
Lou soulei nais per tuchi
Tranqui, ormai li conosco abbastanza i tuoi gusti
Gli inverni che mi piacciono, comunque, li apprezzo neanche tanto per il divertimento o il fare bene o fare male sul momento (perché anche in vari inverni di quelli che piacciono a te ho avuto grandi soddisfazioni, vedi 2008-09 e 2009-10), ma piuttosto per il bilancio termico ''solido'', ossia dei sottomedia marcati che mi piacerebbero assai per raddrizzare l'andazzo di questi tristi anni, ed anche tra questi mesi ce ne sono di democraticamente gelidi (febbraio 1993, gennaio 2000, febbraio 2003).
Il discorso è addirittura più semplice di quello sui gusti, mio punto di vista: un decennio con dentro schifezze di mesi come gennaio 2014 e '18, febbraio 2014-15-16-17 e dicembre 2014 (e in giro anche '15 e '16), peraltro condito da vari mesi anonimi o scarsi (gennaio 2013 e '15, febbraio 2019 e da qualche parte anche '11), ha bisogno di Siberia più che mai per far tornare in bolla l'ebbrezza di questi ultimi 6 anni.
Per questo punto al massimo gelo, il quale, solitamente, si porta dietro precipitazioni o nulle o di scarsa entità. Poi chiaro, se capita un dicembre 2001, gennaio 2002, febbraio 1991, gennaio 1985, gennaio 1963, etc. sono il primissimo a gioire (gelo+divertimento), è che siccome sono eventi abbastanza rari anche valutati su 50 anni fa punto più facilmente al gelo secco e tosto.
Tanto per rendertela con una metafora, inverni freddi e divertenti alla 2009/10 mi piacciono ma li considero troppo poco per un decennio del genere, quindi mi danno l'idea di ''lavare'' solo con acqua e sapone un decennio che andrebbe direttamente bollito. Rendo?
Ecco. Ti correggo solo su due cose: anche qui ci campo di inversioni (solo a orari diversi da te, tu turno di giorno, io di notte) e vorrei anch'io la neve a terra e albedo a nastro, magari con la nebbiolina radente su solo 5 cm di neve dura come l'acciaio.
Comunque sia per come sono preso ora con le aspettative, un 2003/04 potrebbe piacermi molto
Mi stavo riferendo ai tre eventi citati, non al 2010/2012.
Detto questo, ti stai troppo soffermando sulla frase, seppur fuorviante, "da PEG" quando credo che neanche robertino voglia indicare che si sta vivendo la PEG durante tali eventi ma che, più semplicemente, viene usato come eufemismo e basta.
Sul fatto però, mi torno a ripetere, che tali eventi durante la PEG fossero considerati la prassi canonica o eventi nulla di che (te li prendo tutti: Dicembre 2010, Febbraio 2012 e i tre degli ultimi anni) significa che l'Italia presumibilmente avrebbe dovuto avere le medie termiche e nivometriche dell'Ungheria alle medesime altezze , ti voglio ricordare che certi episodi, mesi o inverni in Europa del XX secolo sono fra gli eventi più freddi dalla fine del 1600 in avanti presumibimente, una spiegazione ci deve pur stare. Lo stesso Febbraio 1956 in Italia centro-meridionale sopratutto, come singolo mese sembra avere pochi eguali da quando si hanno a disposizione dati dalla fine del 700, sicuramente ci saranno stati mesi piu freddi durante la PEG ma neanche così tanti a mio avviso. Un abitante di Londra o Copenaghen poi, penso che aveva tutto il diritto, il 31 Dicembre 2010, di poter dire "sto mese é stato DA PEG !" ma non perché il periodo climatico é lo stesso ... a quello neanche robertino crede (speriamo ... ) ma perché é stato un mese incredibile di gelo da quelle parti.
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Ultima modifica di Dream Designer; 20/10/2019 alle 21:31
Io condivido pienamente quel che dici, nel senso che anch’io trovo del tutto fuori luogo, anzi fuori tempo , usare l’appellattivo “da PEG”.
Peró credo sia semplicemente usato in maniera retorica, per dare enfasi all’episodio. Tipo come sinonimo di “evento potenzialmente gelido”.
Detto questo, ribadisco, la PEG non è sempre stata gelida ogni inverno. Cronache di fiumi, laghi ghiacciati non si ripetevano ogni anno, ma erano eventi comunque rari.
Cronache in cui gelarono non esistono nemmeno per la PEG qui, fai te...
L’unica differenza tra gli episodi quali 2012 e 2017 rispetto a quelli più forti della PEG sta nella durata. Due/tre settimane per 2012/2017, due mesi per la PEG.
Ricordo ancora una volta infine che gli inverni con quelle cronache furono nemmeno 40 in 400 anni (e forse ho pure esagerato), quindi appena il 10%. Probabile che negli altri 360 inverni si andava per episodi come quelli del 2012 e 2017 (e nemmeno) intervallati da momenti più miti o freschi, ma non gelidi di continuo.
Non è un rimprovero però mi accontentavo, anzi, avrei preferito, che lui, Roberto, si fosse lamentato degli ultimi anni, invece di profetizzare e teorizzare un'imminente global cooling, bhe... sempre qualcuno che smentisce deve pur esserci.. io sono del parere che invece è in atto un'omogeneizzazione del clima, ovvero un lento periodo di stabilità che si lega all'inesorabile riscaldamento globale (che come sanno tutti va avanti dal 1850 fra alti e bassi), ciò si spiega dall'assenza di ondate di freddo in Europa in generale anche nei mesi invernali, solo in porzioni esclusivamente ristrette, dalla distribuzione uniforme dei geopotenziali, che più alti sono più garantiscono stabilità, fattori e teleconnessioni che non aiutano come la PDO, AO, NAO, QBO... tutti fattori connessi che giocano sul clima dell'emisfero occidentale.. molti credono che una semplice LSA (Low Solar Activity) possa influenzare il clima dell'intero pianeta senza considerare che il Sole è una stella la cui superficie esterna ha una temperatura sempre di 5778 °K e la distanza della Terra da esso va sempre da un minimo di 147 milioni di km (perielio) ad un massimo di 152 milioni di km (afelio), valori che non mutano se non nel corso di centinaia di migliaia di anni. Allora gli scienziati potrebbero perfino sostenere che il raffreddamento terrestre di 500 anni fa dipese dall'intensità del nucleo, dal cuore della Terra, ma noi in effetti non lo potremmo mai sapere, le misurazioni del centro della Terra sono analisi indirette, conoscere ad esempio la densità media del nostro pianeta è impossibile, perché al suo interno non vi è possibilità di accedervi. Un'attività solare alta semmai corrisponderebbe ad una QBO+ ma con LSA (bassa) la Quasi Biennial Oscillation non subirebbe alcuna influenza.
E’ dunque lecito aspettarsi che più intensa è l’attività del Sole maggiore è l’energia ricevuta dalla Terra, e di conseguenza, maggiore anche la sua temperatura media? In realtà, ridurre ad un rapporto 1:1 la relazione tra attività solare e clima terrestre è un pericoloso errore, che potrebbe comportare conseguenze catastrofiche. Questo è quanto afferma Fabio Giannattasio..
I principali contributi naturali che determinano le oscillazioni della temperatura terrestre sono principalmente quattro, e fra essi non vi è presente l'attività solare, con cui non c'è una precisa correlazione:
-le variazioni orbitali del nostro pianeta: la Terra oscilla intorno al proprio asse a subisce modifiche orbitali nell’arco di millenni. Tale oscillazione può far diminuire ed aumentare periodicamente la temperatura terrestre (ecco, questo afferma quanto specifico in un altro tred);
-l’attività vulcanica: le eruzioni vulcaniche rilasciano nell’atmosfera anidride carbonica (CO2) e altri gas in grado di intercettare i raggi solari contribuendo così all’abbassamento della temperatura nell’arco di un paio di anni.
-le variazioni dell’input energetico solare che, nelle modalità a cui abbiamo accennato, determina variazioni di temperatura nell’arco di diversi anni.
-la variazione della circolazione termoalina: le acque oceaniche sono caratterizzate da vasti movimenti su grande scala, le correnti termoaline, innescate da variazioni di densità a loro volta create dal calore e dalla salinità. Questi giganteschi nastri trasportatori degli oceani portano con sé energia, sotto forma di calore, e materia, sotto forma di sostanze e gas.
Questi sono fattori che influiscono climaticamente.
Poi quelli antropici sono: aereosol, gas serra (PPM), buco dell'ozono e deforestazione. Si renda conto il mio amico Roberto che solo questi fattori segnano il nostro clima, e che si procede verso un periodo caldo.
Affermare che siamo in un era di GC è come se uno scienziato del 1500 avesse annunciato l'arrivo di un periodo caldo interglaciale a partire dal 1600 in poi, un'idiozia dunque... @robertino vorrei tu lo leggessi.
Ultima modifica di damiano23; 20/10/2019 alle 22:26
infatti la PEG e' definita tale per inverni certamente piu freddi ma e' stata caratterizzata anche da una serie di inverni miti e relativamente freddi come dopo quello che e' in assoluto tra i piu freddi per il Glaciale gennaio 1709
poi dal 1710 al 1738 una serie di inverni miti o relativamente freddi in Europa , altro inverno tipicamente PEG style nel 1740
epoca caratterizzata anche da estati molto calde in Europa come tra il 1760 e 1780
altro inverno storicamente MITE in Europa e Italia nel 1826 in assoluto tra i piu ' caldi ' , alcuni anni dopo , il gelido inverno '29/1830 .
la PEG e' altra storia , ma si ' esalta ' molto gli inverni piu freddi , esempio il freddo inverno del 1608
ma non si menziona poi di inverni tra i piu ' caldi ' come l anno prima quello del 1607 .
o le calde estati di inizio 1800 , prima del eruzione del Tambora .
Ultima modifica di robertino; 21/10/2019 alle 00:00
Non sono l’avvocato di Robertino, ma non ho mai letto che abbia sostenuto un imminente global cooling, in cui probabilmente spera e vuole credere. Ma la prudenza è d’obbligo.
Poi magari non è così, dopotutto sono qui da nemmeno un anno...
In realtà l’attività solare potrebbe effettivamente influenzare il clima terrestre. La PEG è attribuita anche all’attività solare bassa. Come essa moduli il tutto è un’altra storia, potrebbe semplicemente per il valore del TSI (cioè per la semplice variazione dell’insolazione) o in altri modi (raggi cosmici o chissà cos’altro).molti credono che una semplice LSA (Low Solar Activity) possa influenzare il clima dell'intero pianeta senza considerare che il Sole è una stella la cui superficie esterna ha una temperatura sempre di 5778 °K e la distanza della Terra da esso va sempre da un minimo di 147 milioni di km (perielio) ad un massimo di 152 milioni di km (afelio), valori che non mutano se non nel corso di centinaia di migliaia di anni.
Ma come no!conoscere ad esempio la densità media del nostro pianeta è impossibile, perché al suo interno non vi è possibilità di accedervi.
La legge di gravitazione di Newton sostiene che l’attrazione gravitazionale è direttamente proporzionale al prodotto delle masse è inversamente alla distanza al quadrato tra i due corpi.
Nel caso dell’attrazione che lega la Terra a un corpo che giace sulla sua superficie, come me, te, una penna o una città, la forza di gravita altri non è che la forza peso, data dalla massa del corpo per l’accelerazione di gravità g. In alternativa misurabile con un dinamometro.
Nota la F, considerando che la massa del corpo è così piccola da essere trascurabile, e che il raggio della Terra è noto essendo approssimativamente una sfera e conoscendo la circonferenza equatoriale dai tempi di Eratostene, si può calcolare la massa della Terra:
Mt= [g •(r)^2]/G
La densità si ricava dividendo la massa per il volume, ricavabile dalla geometria dei solidi (volume di una sfera) conoscendo preventivamente il raggio terrestre.
Scusa la puntigliosità
Su questo concordo.In realtà, ridurre ad un rapporto 1:1 la relazione tra attività solare e clima terrestre è un pericoloso errore, che potrebbe comportare conseguenze catastrofiche. Questo è quanto afferma Fabio Giannattasio..
Hai dimenticato i gas serra.I principali contributi naturali che determinano le oscillazioni della temperatura terrestre sono principalmente quattro, e fra essi non vi è presente l'attività solare, con cui non c'è una precisa correlazione:
-le variazioni orbitali del nostro pianeta: la Terra oscilla intorno al proprio asse a subisce modifiche orbitali nell’arco di millenni. Tale oscillazione può far diminuire ed aumentare periodicamente la temperatura terrestre (ecco, questo afferma quanto specifico in un altro tred);
-l’attività vulcanica: le eruzioni vulcaniche rilasciano nell’atmosfera anidride carbonica (CO2) e altri gas in grado di intercettare i raggi solari contribuendo così all’abbassamento della temperatura nell’arco di un paio di anni.
-le variazioni dell’input energetico solare che, nelle modalità a cui abbiamo accennato, determina variazioni di temperatura nell’arco di diversi anni.
-la variazione della circolazione termoalina: le acque oceaniche sono caratterizzate da vasti movimenti su grande scala, le correnti termoaline, innescate da variazioni di densità a loro volta create dal calore e dalla salinità. Questi giganteschi nastri trasportatori degli oceani portano con sé energia, sotto forma di calore, e materia, sotto forma di sostanze e gas.
Questi sono fattori che influiscono climaticamente.
Comunque i vulcani liberano SO2 (anidride solforosa) non CO2.
PS un consiglio Damiano: cerca di fare interventi più brevi e più pertinenti al tema (fai un sacco di giri che poco hanno a che fare sia con il succo del tuo messaggio che del thread!). . Hai solo 15 anni, scrivi bene e si vede hai voglia di scrivere di meteorologia, ma sei informato non sempre bene e correttamente...più prudenza quindi
Detto da un “veterano”
Ultima modifica di burian br; 21/10/2019 alle 01:36
Dai, l'ha messo @robertino il nominativo Peg e v'ha fatto "zizzaniare anche un bel po'. Non esiste da nessun altra parte che si parli d'eventi <<simil-Peg>> se non nel sito bombarolo che tutti conosciamo, è un modo come un altro per far del sensazionalismo. Io nel 2012 in Febbraio ho visto formarsi una notte stalattiti alla grondaia ma non ho mai fatto accenni del genere. E' un'utopia detta "del sognatore", forti fasi ve ne sono state per decenni. Allora il 56', il 63' l''85 e via discorrendo sarebbero tutte da Peg. .
ma che diciamo…, lasciamo l'appellativo al suo nominatore. Non c'è al momento nessuna " P.E.G." all'orizzonte ma solo qualcuno che la sogna . .
da un pezzo.
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