Secondo uno studio pubblicato Nature Climate Change, gli estremi che flaggellano l'Emisfero Nord soprattutto, saranno destinati ad aumentare considerevolmente se la T° globale dovesse continuare a salire nei prossimi decenni, ricercatori della HUmboldt University di Berlino hanno messo a punto diversi modelli con la stima di crescita di 1.5° - 2° C. , ritenendo che le ondate di calore e le alluvioni possano peggiorare in frequenza.
Credo che sia una discussione piuttosto attuale e pertinente con lo stato climatico da qualche decennio a questa, chi volesse discuterne o approfondire il tema e ben accetto informando ed arricchendo questo topic.
Grazie
sinceramente non capisco bene il senso di questi studi
innanzitutto un estremo è sempre un estremo in qualsiasi status
quindi bisogna mettersi d'accorso prima di tutto su questo concetto
si intende per estremo l'evento che si presenta in un range statistico ristretto o che presenta determinati caratteri, come appunto la calura o la violenza delle precipitazioni ?
nel primo caso è lapalissiano che qualsiasi condizione avrà i suoi estremi statisticamente irrilevanti
nel secondo direi che è altrettanto lapalissiano, senza necessità di studi, che se il globo è mediamente più caldo aumenterà anche la quantità di picchi che presentano caratteristiche coerenti con quella variazione
come in un mondo più freddo aumenteranno i picchi in senso inverso
ovviamente questo prescinde dai gusti che portano certi estremi a risultare più simpatici o antipatici visto che ogni estremo, in quanto tale, comporta disagi
ora il punto qual'è, che il picco per essere valutato ha necessità di essere rapportato con un intervallo di confidenza
per cui se cambia considerevolmente il bilancio termico dovrebbe cambiare anche la base su cui valutare il picco perchè lo status medio non è più lo stesso e quindi raffrontare l'estremo con un intervallo non più rappresentativo ha poco senso
Ultima modifica di Alessandro1985; 16/10/2019 alle 10:48
Ottima analisi.
Aggiungo comunque che, con una temperatura degli oceani mediamente più alta, l'energia in gioco sarà maggiore, ma ciò non significa che i cosiddetti "eventi estremi" si verificheranno più frequentemente, proprio perché altri fattori potrebbero inibirli, essendo che l'atmosfera NON è un sistema lineare.
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
C'era un interessante rapporto dell'EASAC di un anno fa a riguardo, almeno per quanto riguarda il nostro continente.
Credo che se Enti come quelli citati approfondiscono e conducono studi sugli estremi, sia sull'attuale status cioè rispetto a decenni trascorsi senno' che senso avrebbe. Chiaro mi sembra il concetto di portere avanti tali studi in base a delle caratteristiche che si sono modificate in un certo tempo.
d'accordo ma tu hai esordito scrivendo che sono stati fatti studi per dimostrare che aumenteranno le ondate di caldo e io ti ho offerto il mio pensiero
ovvero, facendo una semplificazione stupida, che fare studi per dire che insieme al fatto che faccia mediamente più caldo farà anche più spesso estremamente caldo rispetto al riferimento passato quando faceva meno frequentemente estremamente caldo e più frequentemente estremamente freddo mi pare poco significativo
ma forse mi sfugge qualcosa
Lo studio di cui parlavo si riferiva comunque a eventi accaduti fra il 1980 e il 2016, non faceva ipotesi future. Meglio specificarlo
La stima degli eventi in % dall'U.S. Climate Index , vede il 2012 con una percentuale d'estremi in piu' del 50.52 % e quest'anno del 33.24%.
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