superati i 600mm in ben 3 stazioni
un numero spropositato quelle che superano i 400
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Beh, non c'è male e manca ancora stanotte e domani
Dati meteo in tempo reale a Carmagnola (TO): http://www.torinometeo.org/realtime/carmagnola/live/
http://carmagnolaclimat.altervista.org/
io che ho la passione per l'agricoltura mi chiedo come facciate a gestire le cose
ti faccio un esempio
io semino fave e piselli in autunno
con 965mm mi ritroverei i semi a km di distanza
Finirebbero disfatti, marci
Ovviamente è naturale che lì gestiate le cose diversamente
Però avete uliveti, vigneti...
Cultivar eccezionali se riescono a sopportare simili quantitativi di pioggia
Argomento che magari affronterò altrove perché mi interessa
Queste sono sempre state zone di agricoltura povera (patate) e stagionale (estiva: pomodori, zucchine, melanzane) e ovviamente alberi da frutta come ciliegi, susine. Poco frumento, pochi ulivi e solo in basso (sotto i 300 m e entro i 2-2,5 Km dal mare) poca vigna, perché tanto sopra i 400 m l'uva nemmeno matura(va) con regolarità, senza considerare poi che il clima nelle zone di crinale, come la mia, sopra una certa quota è veramente rude, forse uno dei peggiori dell'intero comparto appennico settentrionale (il Passo del Turchino a 600 m scarsi ha 160 giorni di nebbia/anno, il Faiallo a 1050 m quasi 300 e a parità di quota contendiamo al Cuneese il primato di nevosità annuale, dal momento che a 1000 m hai medie vicine ai 3 m/anno). Da un lato hai il mare a un tiro di schioppo (6-7 Km in linea d'aria), mai anche le zone più fredde della pianura padana a 15 Km, senza niente in mezzo e con valichi bassi... di fatto in questa zona il grosso volano economico storico non era costituito dall'agricoltura (praticata a livelli di sussistenza) ma da 2 tipologie industriali che avevano bisogno di tanta acqua: l'industria cartaria, che si è sviluppata dalla fine del XIV secolo e quella cotoniera (alla metà del XIX secolo). Le colture annuali se hai la sfiga di seminare all'arrivo del "monsone" marciscono, poco da fare... La grossa produzione olearia in Liguria riguarda principalmente la zona tra Albenga e Ventimiglia e in misura minore la costa del Golfo del Tigullio, dove questi fenomeni sono molto rari...
Le colture annuali sono anche questione di organizzazione: le fave, nelle zone basse, le pianti anche a novembre come in Sicilia, se va tutto bene raccogli in maggio, se va male e marciscono o ti gelano le piantine appena nate, allora le ripianti a fine inverno e incroci le dita, ovviamente la produzione sarà localissima e buona per soddisfare esigenze molto limitate...
Ultima modifica di galinsog@; 24/11/2019 alle 00:22
ah...ecco
interessante spiegazione
Non immaginavo minimamente nulla di tutto ciò
Qui il clima tende all'arido in estate e sono rare le precipitazioni violente (diverso il discorso per le aree joniche).
Non ricordo di aver mai visto l'agricoltura in ginocchio per le piogge. Raramente è il vento che fa danni o la siccità.
Ma sono problemi affrontabili con un po' di tecnica
In aree così piovose credo che il suolo sia povero
L'azoto lo porta via facilmente l'acqua...
Chiudo l'OT o mi bannano
Pioggia moderata-forte che prosegue qui
Tieni conto che nella mia zona i suoli sono in gran parte ultrafemici, cosa che comporta due ulteriori problematiche:
1) dove il suolo è sottile o affiora la matrice rocciosa c'è un'altissima concentrazione di metalli (anche pesanti) e soprattutto di magnesio;
2) i suoli ultrafemici vengono velocemente dilavati (lo ione di magnesio è facilmente solubile in acqua) e i terreni sono spesso decisamente acidi.
Intanto per rientrare vagamente in tema ARPAL ha ufficializzato il record bimestrale di precipitazioni, alle 16.00 odierne sono caduti alla stazione meteo di Mele Fado 1724 mm tra il 1° ottobre e il 23 novembre)
Genova credo sia tra le città costiere del Mediterraneo più piovose
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