Hai considerato che potrebbe esserci una certa influenza nello scioglimento delle nevi in quota e dei ghiacci?
Giusto per, ti posto una foto che ho fatto a Macugnaga domenica pomeriggio (giornata molto assolata). Immagino cosa possa essere nell' Adige, che raccoglie praticamente il 70% delle acque in quota del TAA e del Veneto Occidentale.20220710_173946.jpg
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Si, ma devi considerare il bacino imbrifero nella sua totalità (Adige in riva dx raccoglie roba grossa) e, cosa non da poco sulle Alpi, il comportamento delle acque al piede montagne, con la "scomparsa" dalla superficie in quei tratti pedemontani.
Il Po stesso, leggevo sulla vecchia UTET (prima quindi 40 anni fa almeno) "sparisce" fra Revello e Staffarda (gli amici piemontesi sapranno).
L' esempio del Friuli è clamoroso (Tagliamento, Meduna), ma a parte ciò, per riallacciare al discorso di @TreborSnow e degli sbalzi di portate, le variazioni di 10/15 mc che lui segnala possono dipendere da apporti di scioglimento maggiori o minori anche grazie a variazionieteo nella giornata.
Ps: mi sembra di aver notato come la portata di quel torrente in foto risentisse eccome .... dell' orario. (Pomeriggio maggiore, mattina presto, minore).
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Mi rendo conto che è abbastanza complicato dire quanto la portata dipenda da questo e quanto da quell'altro fattore.
Ma ho pensato all'Adige come esempio di falde che si alimentano in estate sia perchè "estremo" (se succede all'Adige figurarsi il Po) per le caratteristiche del bacino (a causa della pendenza che favorisce una rapida impennata della portata con le precipitazioni) sia perchè ha visto scarse precipitazioni invernali ma buone precipitazioni a giugno inizio luglio.
Considerata la scarsità di neve invernale e viste le medie storiche che a luglio crollano sempre direi che questo fattore ora si può tranquillamente trascurare. E quindi la portata ora dipende da una portata di fondo lenta alimentata dalle falde e da una portata rapida dovuta alle precipitazioni.
L'andamento qualitativo piuttosto che dalle portate puntuali si vede proprio dai grafici settimanali come quello che ho già postato. Sarebbe interessante se ci fossero su periodi più lunghi.
adige.jpg
Si vede bene l'impennata dovuta alle precipitazioni diffuse del 4 luglio e la successiva stabilizzazione, al netto delle oscillazione giornaliere spiegate da Alnus. Vedremo meglio i prossimi giorni, soprattutto se non pioverà. Ovviamente la speranza è che piova, ovunque.
Come ho scritto prima, le oscillazioni diurne (regolari) nel grafico dell'Adige, sono dovute alle diverse aperture della centrale idroelettrica di Cardano presso Bolzano (diga sull'Isarco a Ponte Gardena). I picchi sono in corrispondenza delle ore del giorno in cui il fabbisogno di elettricità è maggiore.
Stessa cosa a Torbole, alla foce del Sarca nel Lago di Garda: per gran parte del giorno acqua bassa, quasi immobile, poi due volte al giorno e specie nel pomeriggio, verso ora di cena, improvvisamente un fiumone grigio, gelido ed impetuoso che crea alte onde di corrente.
Ultima modifica di alnus; 13/07/2022 alle 09:28
Purtroppo il Rio Nova da Maia Alta fino a poco prima di Sinigo é praticamente asciutto,poi riceve acqua da un fosso laterale, spero nelle briglie asciutte non siano morti dei pesci,e siano fuggiti in salvo verso l 'Adige.
Nel Passirio sta scorrendo sempre meno acqua,in questo periodo solitamente ha molta più acqua,nello scorso anno il Rombo aveva ancora una buona quantità di neve,come del resto nei monti del Lago Nero,più a Nord, nella zona malga Rombo.
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Questo il livello del lago Maggiore, ancora sotto la prima soglia di magra, quest’estate una persistenza davvero notevole.
Senza titolo.jpg
grafici portate fiumi piemontesi .. impressionante
Intanto queste sono le soluzioni proposte dai nostri amministratori:
Siccita: Fontana, unico auspicio e che cominci a piovere - Cronaca - ANSA
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A proposito di siccità da segnalare un vasto incendio alle spalle di Genova zona aeroporto. Considerando che tra sabato e domenica ci sarà l'occasione per l'arrivo di correnti favoniche nel tratto di costa tra Genova e Savona la situazione potrebbe essere molto critica. Vegetazione disastrata da mesi di siccità, vento a raffiche, UR bassa e temperature da nordafricana, gli ingredienti ci sono tutti affinché partano gli incendi.
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