è pura soggettività ma non per questo non vuol dire che nessuno soffra anche in quelle condizioni.
Per una fascia della popolazione è invivibile una buona parte delle terre emerse nella stagione calda? Perchè no
Poi sta tutto nel dire cosa si intenda per invivibile: io considero il caso in cui ad esempio una persona si possa sentire fortemente e costantemente debilitata nelle condizioni medie e nei possibili picchi estremi nella località Y, per altri invece sarà una definizione più rigida
Poi comunque nel Mediterraneo centrale siamo messi molto "bene" anche rispetto ad altre zone alla stessa latitudine eh, basta guardare la mappa di mnw oggi: su Balcani e Iberia caldo ma clima asciutto, da noi afa schifosa, magari non è lo standard avere queste differenze ma credo che alla nostra latitudine abbiamo uno tra i climi peggiori, forse eguagliato o superato solo da Giappone e al massimo qualche area di USA e Cina/Corea
Esatto, mi aggancio solamente per dire che il caldo umido che in questi giorni ha preso possesso anche del sud Italia (a seguito del piegamento della struttura altopressoria senescente) è uno dei peggiori che possa esserci, perché ti comporta il soffrire anche da fermo.
Purtroppo confermo che un’estate di tal fatta, subito dopo il 2021 che sembrava inarrivabile (almeno al Meridione) ti fa capire che veramente il nostro clima estivo sta diventando invivibile.
Ho visto, anche se mi sembra che al centro sia peggio che nell'estremo sud, però la situazione mi sembra simile alla prima decade di agosto 2019 (al centro-sud, al nord quella volta ci fu afa ma non picchi particolarmente alti mi pare) con caldo umido diffuso
Comunque sul discorso precedente aggiungo solo che valutavo anche il caso di assenza di aria condizionata: e ribaltando la situazione anche per quanto riguarda il freddo, anche senza protezione dal freddo (riscaldamento) moltissime zone del pianeta diventerebbero più o meno invivibili a quel punto
Insomma, ci sono molte sfumature
Comunque dopo questo chiarimento chiudo definitavmente l'ot, al massimo si riprenderà la discussione altrove
Assolutamente d'accordo con te su tutto. Quest anno per chi piace è uno spettacolo osservare le coltivazioni, prati gialli stile Sicilia e pochi km più in là belli verdi ( entrambi non irrigati), oppure il mais come dicevi.
Le variabili sono tante: composizione del terreno e quindi ritenzione idrica, pendenza e quindi possibilità di assorbimento durante i temporali, livello di soggiacenza della falda, granulometria e orientamento ( se collinare).
Io abito in Fondovalle tanaro vicino ad alba:
in destra tanaro la langa con i suoi terreni ricchi, argilloso marnosi ha delle vigne decenti quest anno
In sinistra tanaro il Roero composto prevalentemente da terreni sabbiosi quest anno ha vigne che fanno spavento ( mentre in annate normali da vini stupendi perche esalta i profumi proprio grazie al terreno povero e sempre asciutto).
Quest anno nella mia zona i vini migliori si faranno nei "livé" versanti nord al contrario della tradizione che vede nei "surì" versanti sud I migliori per la vite.
Sull'irrigazione a scorrimento è chiaro che su terreni argillosi è compatti l'acqua sprecata è nulla a causa della bassissima permeabilità.
Ma converrai con me che sui terreni a medio impasto mediamente drenanti tipici di vaste zone della nostra pianura la quantità "sprecata" è folle.
Il percolamento è chiaramente legato a questo tipo di terre e al "tempo" di allagamento, se bagni a scorrimento un campo lungo 200 mt le prime piante vengono attraversate dall'acqua per ore e le ultime per pochi minuti quindi nella prima metà del campo per ore la terra si bagna a profondità inutili alla pianta.
Un piacere leggerti
Ciao
Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk
ennesima strage di pesci nell'Isonzo in secca, addirittura ancora più a monte di questo inverno. Oramai il bel fiume azzurro citato da Ungaretti non esiste più, verde alga e stagnante.
La causa, i continui prelievi per fini irrigui e i prelievi per le centraline idroelettriche.
in 52 anni mai visto cose del genere.
Più passa il tempo, più si parla di preservare le risorse idriche e i fiumi e l'ambiente, e più si persevera ad annullarli e si firmano ordinanze in deroga al deflusso minimo vitale.
In zona ci sono centinaia e centinaia di ettari di coltivazioni a mais per biodiesel e biogas in terreni sciolti, dove necessitano di 1 o 2 irrigazioni a settimana (e vigne in terreni sassosi irrigate a cannone e non a goccia).
Va bene così, sfruttare l'acqua per produrre combustibili, bruciando combustibili per le coltivazioni e le pompe di irrigazione, e annullare una ittiofauna presente da secoli in un corso d'acqua.
Non abbiamo proprio mentalità conservativa, persa qualche decennio fa con quello che si ostina a chiamare progresso e che in realtà si chiama devastazione ambientale.
Del resto, le falde sono ai minimi e i pozzi sono diventati asciutti, a memoria d'uomo mai successo prima.
Fiume serio a ponte nossa
Inviato dal mio Redmi Note 8 Pro utilizzando Tapatalk
qui oltre all'azzeramento dei raccolti di mais dove non irrigati, si è arrivati all'appassimento della soia, pianta tradizionalmente molto resistente alla siccità e che raramente richiede irrigazione. Però c'è chi ha puntato sui due raccolti, dopo l'orzo o il frumento ora la soia e cannoni a manetta.
e per la serie qui stamattina meno di un mm e null'altro... prossima speranza tra venerdì e sabato.
Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!
Io sarei solo curioso di vedere l'europeo medio a lavorate e produrre secondo gli standard economici attuali (8-10 ore al giorno), in un clima compreso tra i due tropici, magari senza aria condizionata. Io non so voi ma a 30° la mia energia si abbassa mostruosamente.
Inviato dal mio SM-A405FN utilizzando Tapatalk
Gli effetti indiretti come aumento infarti etc. sono fortissimi, così come la produttivitá e sul piano psicologico.
In quei 2 giorni di ricambio d'aria a inizio Luglio sono rinato e così gran parte della popolazione che non parlava d'altro. Al netto del fatto che molte attività agricole saranno impraticabili, al netto dell'ulteriore impoverimento dei terreni con attivitá nmicrobica accellerata ed erosione da fenomeni rari violenti, al netto degli incendi e della botta economica assurda oltre all'aumento dei consumi energetici io soggettivamente non vorrò vivere in un posto dove per 4 mesi hai temperature abnormi senza riuscire quasi mai a scendere sotto i 20 gradi neanche di notte e avere un coprifuoco forzato per qualsiasi attivitá
, (in questo momento neanche i 25 gradi) e dove i restanti 7-8 mesi sono fatti da giornate identiche intervallate da poca roba all'80% soleggiato.
Oltre a ciò il drastico cambio di paesaggio renderá il bel paese un'altra cosa.
Segnalibri