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  1. #2091
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Vero, però lo scorso anno pure l'inverno fu molto secco, per ora, questo le piogge e le nevicate ce le sta dando
    Sicuramente a livello precipitativo stiamo meglio dello scorso anno non c'è dubbio, il problema è il regresso, abbiamo ancora laghi e fiumi in alcune zone fortemente sottomedia, diciamo che le nevicate sull'Appennino dalla Romagna al Molise si faranno sentire.

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  2. #2092
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da glozzi Visualizza Messaggio
    Sicuramente a livello precipitativo stiamo meglio dello scorso anno non c'è dubbio, il problema è il regresso, abbiamo ancora laghi e fiumi in alcune zone fortemente sottomedia, diciamo che le nevicate sull'Appennino dalla Romagna al Molise si faranno sentire.

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    Puoi togliere tranquillamente il Molise dalle questioni di crisi idrica, e senza neanche bisogno di considerare le scorte in neve. Esce acqua ovunque.

  3. #2093
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da TreborSnow Visualizza Messaggio
    Puoi togliere tranquillamente il Molise dalle questioni di crisi idrica, e senza neanche bisogno di considerare le scorte in neve. Esce acqua ovunque.
    Il Molise l'ho tirato in ballo per le precipitazioni avute, che ci sono state nell'ultimo periodo dalla Romagna al Molise che sono le zone che sono state maggiormente coinvolte

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  4. #2094
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    La situazione al Nord-Ovest non sta migliorando, purtroppo. Deficit sempre più grave, ormai da 3 anni.
    Precipitazioni di Cuneo e anomalia.

    Gennaio 2020: 18.8mm (-64,7%)
    Febbraio 2020: 0.0mm (-100,0%)
    Marzo 2020: 61.4mm (-27,3%)
    Aprile 2020: 163.0mm (+39,9%)
    Maggio 2020: 162.8mm (+32,3%)
    Giugno 2020: 79.4mm (-9,1%)
    Luglio 2020: 97.6mm (+90,3%)
    Agosto 2020: 63.0mm (+3,7%)
    Settembre 2020: 27.0mm (-67,0%)
    Ottobre 2020: 97.8mm (-11,3%)
    Novembre 2020: 8.0mm (-92,6%)
    Dicembre 2020: 94.4mm (+34,1%)
    Anno 2020: 873.2mm (-13,0%)

    Gennaio 2021: 99.2mm (+86,2%)
    Febbraio 2021: 20.4mm (-64,0%)
    Marzo 2021: 2.8mm (-96,7%)
    Aprile 2021: 81.8mm (-29,8%)
    Maggio 2021: 58.7mm (-52,3%)
    Giugno 2021: 73.5mm (-15,8%)
    Luglio 2021: 17.3mm (-66,3%)
    Agosto 2021: 7.4mm (-87,8%)
    Settembre 2021: 17.6mm (-78,5%)
    Ottobre 2021: 16.7mm (-84,9%)
    Novembre 2021: 266.4mm (+145,4%)
    Dicembre 2021: 16.7mm (-76,3%)
    Anno 2021: 678.5mm (-32,4%)

    Gennaio 2022: 0.0mm (-100,0%)
    Febbraio 2022: 3.2mm (-94,3%)
    Marzo 2022: 19.6mm (-76,8%)
    Aprile 2022: 49.2mm (-57,8%)
    Maggio 2022: 169.2mm (+37,4%)
    Giugno 2022: 102.9mm (+17,9%)
    Luglio 2022: 10.2mm (-80,1%)
    Agosto 2022: 35.6mm (-41,4%)
    Settembre 2022: 16.0mm (-80,5%)
    Ottobre 2022: 30.2mm (-72,6%)
    Novembre 2022: 57.2mm (-47,3%)
    Dicembre 2022: 72.4mm (+2,8%)
    Anno 2022: 565.7mm (-43,6%)

    Gennaio 2023: 30.8mm (-42,2%)

    Su 37 mesi, 27 hanno chiuso in deficit, di cui ben 13 con deficit serio, superiore al 70%.
    O inizia a piovere come si deve per svariati mesi o siamo fottuti.
    Lou soulei nais per tuchi

  5. #2095
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    La situazione al Nord-Ovest non sta migliorando, purtroppo.

    ...
    O inizia a piovere come si deve per svariati mesi o siamo fottuti.
    Situazione molto simile nella vicina Lombardia.

    Ne parla Varesenews, speriamo che il silenzio che per ora regna sulla nostra situazione idrica venga rotto e si prendano provvedimenti.

    Grandi laghi lombardi già allo stremo, Legambiente: "Senza precipitazioni la crisi idrica nel 2023 sarà durissima" (varesenews.it)

    Riporto per comodità l'articolo, che consiglio comunque di leggere, a chi interessato, perché vi sono anche alcune tabelle e grafici.


    Grandi laghi lombardi già allo stremo, Legambiente: “Senza precipitazioni la crisi idrica nel 2023 sarà durissima”
    Nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell'acqua normalmente presente in questa stagione. Anche la neve scarseggia, secondo i modelli di Arpa, in montagna manca oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione

    Se la siccità in Europa dell’estate 2022 è stata definita come la peggiore degli ultimi 500 anni, il 2023 ha tutti i presupposti per battere questo spaventoso record (in copertina, una foto del lago maggiore del 2022). Il nuovo anno sembra infatti non iniziare con le premesse migliori: i grandi laghi prealpini sono tutti semivuoti, non una delle premesse migliori per gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli agricoltori.

    I laghi Maggiore, di Como, d’Idro, d’Iseo e di Garda sono i cinque grandi laghi presenti nell’area prealpina lombarda: sono un immenso serbatoio idrico utilizzato prevalentemente per l’irrigazione, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi. Il problema è però che l’acqua scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi.

    Almeno per il momento le prospettive appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute.In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.

    Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.

    “Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.
    Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.

  6. #2096
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    Situazione molto simile nella vicina Lombardia.

    Ne parla Varesenews, speriamo che il silenzio che per ora regna sulla nostra situazione idrica venga rotto e si prendano provvedimenti.

    Grandi laghi lombardi già allo stremo, Legambiente: "Senza precipitazioni la crisi idrica nel 2023 sarà durissima" (varesenews.it)

    Riporto per comodità l'articolo, che consiglio comunque di leggere, a chi interessato, perché vi sono anche alcune tabelle e grafici.


    Grandi laghi lombardi già allo stremo, Legambiente: “Senza precipitazioni la crisi idrica nel 2023 sarà durissima”
    Nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell'acqua normalmente presente in questa stagione. Anche la neve scarseggia, secondo i modelli di Arpa, in montagna manca oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione

    Se la siccità in Europa dell’estate 2022 è stata definita come la peggiore degli ultimi 500 anni, il 2023 ha tutti i presupposti per battere questo spaventoso record (in copertina, una foto del lago maggiore del 2022). Il nuovo anno sembra infatti non iniziare con le premesse migliori: i grandi laghi prealpini sono tutti semivuoti, non una delle premesse migliori per gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli agricoltori.

    I laghi Maggiore, di Como, d’Idro, d’Iseo e di Garda sono i cinque grandi laghi presenti nell’area prealpina lombarda: sono un immenso serbatoio idrico utilizzato prevalentemente per l’irrigazione, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi. Il problema è però che l’acqua scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi.

    Almeno per il momento le prospettive appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute.In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.

    Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.

    “Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.
    Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.
    Diciamo che mancano le precipitazioni proprio a monte dei laghi lombardi, credo siano la zona meno innevata attualmente. Per il resto, ad onor del vero, la situazione neve sul resto dell'arco alpino sia nettamente migliore dell'anno scorso.

  7. #2097
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Santana Visualizza Messaggio
    Diciamo che mancano le precipitazioni proprio a monte dei laghi lombardi, credo siano la zona meno innevata attualmente. Per il resto, ad onor del vero, la situazione neve sul resto dell'arco alpino sia nettamente migliore dell'anno scorso.
    Ah beh, grazie ci voleva anche poco eh...
    La situazione neve sull'arco alpino è comunque pessima, senza se e senza ma, soprattutto su Alpi Graie/Pennine piemontesi, c'è un deficit mostruoso.

    Posto che per almeno 10 giorni non farà una mazza da nessuna parte, se ne riparlerà dalla seconda decade di febbraio in avanti. E se, dopo eoni, si decidesse a tornare l'Atlantico come si deve, sia per fine inverno sia per tutta la primavera, allora forse la situazione sorgenti, corsi d'acqua e invasi potrebbe avvicinarsi alla normalità.
    Ma deve andarci proprio bene eh.
    Il mondo dell'agricoltura nella mia provincia (che, almeno in montagna, è stata comunque premiata dall'ultima nevicata) è in subbuglio e tutti gli agricoltori sono seriamente preoccupati.
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #2098
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Intanto ancora notte fonda per quanto riguarda le precipitazioni dopo uno dei bienni più sciagurati dell'ultimo secolo.....(parlo almeno del NW)


  9. #2099
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    I messaggi che ho letto, purtroppo non fanno che confermare quanto sentito questa mattina per Radio, che se non pioverà bene in primavera rischiamo specie al Nord Italia, al C/S non credo, di trovarci peggio dello scorso anno, già si sta in forte deficit sia dei laghi che delle portate dei fiumi

  10. #2100
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    E mentre ci sono zone in cui non piove qua si butta, coscientemente. Perchè vedessi mai arriva una piena improvvisa...

    Acqua della Diga di Occhito sversata in mare per evitare piene improvvise

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