«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Assolutamente, per questo dicevo che il Piemonte rappresenta una delle pochissime eccezioni a livello globale a non avere un clima arido o semiarido se non proprio desertico. Insieme di metterei la costa orientale scozzese, via.
Tutto il resto è ben più secco: Alexandra (Otago, versante orientale delle Alpi Meridionali della Nuova Zelanda), che non raggiunge i 360mm annui, così come Yevlakh (Azerbaijan), Perito Moreno (provincia di Santa Cruz, Argentina), con 160mm annui, Denver, in Colorado, che, non raggiunge i 400, Ostersund (Svezia) che supera di poco i 500...
Lou soulei nais per tuchi
Gli agrumi sono improponibili nel clima attuale del Piemonte e lo sarebbero anche se la temperatura media dovesse guadagnare ulteriori 3-4°C. Già qui da me, dove negli ultimi 10 anni si arriva a stento a 17-18 gelate all'anno e dove la minima attesa è ormai contenuta entro i -3 e i -4°C è praticamente impossibile piantare mandarini, aranci amari o pomeli in piena terra e ho citato tre agrumi relativamente rustici (il pomelo che è il più rustico sopravvive fino a -6/-8°C per qualche ora e se non vengono toccati per più di paio di notti consecutive) figuriamoci specie più delicate e con maggior valore commerciale come arancio dolce o limone... perfino in Sicilia e in Calabria queste colture sono limitate alla costa e a una fascia collinare sublitoranea piuttosto ristretta sia in altimetria (0-400 m al massimo) sia in lontananza dalla linea di costa (una manciata di Km).
Ultima modifica di galinsog@; 22/03/2023 alle 15:12
ma in liguria ci sono comunque zone dove resistono gli agrumi,anche in provincia di Genova,mi sembra di ricordare un viale di Nervi con 2 file di piante di agrumi ai lati(limoni forse?).Dal clima di Nervi a quello di Genova,sopratutto nei quartieri alti c'è comunque una bella differenza,soprattutto in caso di irruzioni fredde.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Per cominciare a parlare di zona rida o semidesertica penso si debbe scendere sotto i 200 mm all'anno.Ma le zone del nord europa che hai citato siccitose in svezia e scozia non credo possano definirsi propriamente aride,o sbaglio?Il nord italia è sempre stato salvato dalla latitudine media,ma adesso che gli anticicloni sono saliti anche loro di latitudine è come se fossimo scesi di alcuni gradi.Non so,l'esempio delle coste della california,con piovosità scarsa ma non da deserto(3-400 mm Los Angeles)passate le montagne troviamo Las Vegas o Phoenix o addirittura la valle della morte che è deserto pieno,ma si parte già da valori molto bassi sulla fascia costiera.Le coste atlantiche ad ovest del piemonte non credo siano così siccitose.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Allora, tutti noi che ci affacciamo al catino padano, dovremo emigrare, migrazione climatica, come facevano i nostri avi, quando arrivavano siccità prolungate, con cambiamento climatico, la storia si ripete, il clima è sempre cambiato, noi al momento abbiamo preso il periodo + tranquillo, ma non è la normalità![]()
-16,1 il 6 e il 14/02/2012 +41,1 il 04/08/2017
www.meteosystem.com/stazioni/savignanosulpanaro/
Certo, a Nervi, a Quinto (e una volta anche sul lungomare di Pegli) ci sono aranci amari perfino come alberature stradali e lungo la costa i limoni (che sono tra gli agrumi meno resistenti) li puoi anche coltivare in piena terra senza particolari problemi (posto che se arriva un dicembre 2009, un febbraio 2012 o un febbraio 2018 e non li hai protetti probabilmente li dovrai tagliare sperando che riescano a ricacciare). Agrumi un pelo più resistenti li puoi ancora trovare a 2-3 Km in linea dal mare, parlo essenzialmente di pomeli, mandarini e chinotti (che sono una varietà di arancio amaro), fino a circa 250 m di quota in zone collinari sublitoranee particolarmente bene esposte (ad esempio ad Apparizione alle spalle di Genova Quinto, che è zona molto protetta) ma è impensabile (per ora) coltivarli per averne un reddito se non come coltura di "nicchia" e soprattutto ti sfido a coltivarli anche solo a Pontedecimo o a Molassana... Figurati come possono riuscire coltivazioni di agrumi a Mondovì Piazza o a Roccaverano... praticamente il clima invernale del Nord Italia, per consentire le coltivazioni di agrumi in zone lontane dal mare e in alta collina in una regione come il Basso Piemonte, dovrebbe diventare simile a quello delle Canarie. Il problema non è comunque quello di coltivare 1 o 2 limoni o 1 o 2 chinotti o 1 o 2 pomeli come piante ornamentali in zone a microclima favorevole della regione padano-veneta, raccogliendo qualche frutto per uso domestico e facendogli passare l'inverno tendendoli in vita, questa è una cosa che oggi si può fare tranquillamente e con qualche accorgimento in più avresti potuto fare anche 40 anni fa, il problema è che se pensi di coltivarli per scopi commerciali non puoi spendere fortune per proteggere decine/centinaia di piante dalle gelate notturne o pensare di sostituire e ripiantare gran parte delle piante, ricominciando la coltivazione da capo, 3-4 volte a decennio...
Ultima modifica di galinsog@; 22/03/2023 alle 20:14
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