Di solito gli agrumi in Sicilia vengono coltivati prevalentemente nelle piane anche più lontane dal mare (piana di Catania in primis specie per le arance), in quelle stesse piane le gelate o brinate non sono rare ma in compenso è molto difficile avere massime under 10° anche sotto ondate fredde e le escursioni tra giorno e notte sono marcate. Non di rado si vedono dei ventilatori che dovrebbero servire per smorzare un po' le gelate muovendo l'aria. Credo che specie le arance non disdegnano tali escursioni. C'è anche da dire che gli agrumi hanno una forte esigenza idrica dato che nel loro habitat originario non esiste una stagione secca.![]()
Siccita, Kompatscher firma l'ordinanza sul risparmio idrico - Cronaca - Alto Adige
Ciao Veneto, mettiamo ulivi al posto del Valdobbiadene, aloe al posto di tutto il resto.
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o sto male, o posto male. O ho riposto male le fiducie nella civiltà umana, Uma Thurman capirebbe. O posto male o post-pandemia la fiducia nella scienza s'è persa come Andrea di De André che non sa tornare. Uma salvaci tu. Una firma che è un quasi haiku.
Trovo comunque in parte paradossale che si stia parlando di siccità al Nord e non al Sud Italia, proprio perchè dovrebbe essere il più esposto a questi cambiamenti.
Tra l'altro la rete idrica del Sud, da un grafico che ho visto, ha maggiori perdite.
Bisogna anche dire che la siccità non è solo la quantità di riserve idriche di per sè, ma il rapporto tra le riserve idriche e il fabbisogno idrico (che comprende l'economia agricola, il numero di abitanti, la tipologia di vegetazione ecc.)
E' ovvio che se - prendo come riferimento la mia zona - ci fosse la metà della popolazione, fosse da decenni che si vive di angurie e non di risicoltura, ci fosse la macchia mediterranea e non la foresta planiziale (pioppi, carpini, farnie, ontani, ciliegi ecc.) questa siccità la sentiremmo mooooolto meno.
Naturalmente, se questo dovesse essere lo scenario costante del futuro (cosa che, pesati i vari elementi, temo possa essere... e non molto in là nel tempo) ci si abituerà, e ci si adatterà in qualche modo - agricoltori compresi -, dunque lungi da me fare catastrofismi... ma nel frattempo il muso contro una bella quantità di problemi lo si picchia. E molti agricoltori perdono una marea di soldi.
Oltre al fatto che, visto il fabbisogno idrico altissimo, stanno iniziando seri problemi di approvvigionamento. In Valsesia, per esempio, in molte case l'acqua fatica ad arrivare ai secondi piani
Il problema di questa siccità è che davvero se si va avanti così molti rubinetti resteranno vuoti
E' proprio una questione di emergenza. Poi i progetti di adattamento, i miglioramenti di gestione possono sempre esserci...ma noi abbiamo bisogno di uscire dalla siccità ora, non nel 2030![]()
Credo nella coscienza universale. Sento di avere un'anima. Avverto una logica intelligente in tutto ciò che mi circonda
È paradossale, concordo. Tuttavia la realtà odierna è opposta alle previsioni, per cui sì, i più esposti siamo noi al nord, soprattutto al nord-ovest e in Trentino Alto Adige centrale e occidentale.
Al sud e sulle adriatiche, di riffa o di raffa, qualcosa vi fa. E di tanto in tanto vi fa anche delle grandi piogge.
Qui davvero non so più che pensare, se non che rischiamo di essere l'unica zona al mondo capace di inaridirsi in pochi annianche a livello di previsioni a più lungo termine, il ritorno delle piogge qui, se ci fai caso, viene sempre posticipato. Qui piove sempre a T+15
per non parlare del tormento del foehn.
Scusa lo sfogo, ma comincio ad essere molto preoccupato. Ciao!
Paradossale? Il Sud non ha visto un calo delle precipitazioni, anzi, tutt'altro.
Che poi anche lì la rete idrica sia da migliorare non lo metto in dubbio... Ma il Sud climaticamente non rischia nulla in termini di siccità, proprio perchè, da W, da E, da S, da N, qualcosa fa sempre. Al Nord Ovest è il contrario, da qualsiasi parte arrivi (tranne da S) è sempre vento e sempre secco e non fa una goccia.
Lou soulei nais per tuchi
Infatti, l'idea che l'arancio cresca nelle zone calde e aride è una leggenda. Non è un caso che in Sicilia gli agrumeti siano concentrati nelle zone dove ci sia una falda acquifera decente e disponibile, associata preferibilmente a suolo con discreto potenziale idrico di ritenuta e reazione subacida. In Sicilia gli agrumeti sono tutti concentrati nella zona bassa di Catania e mai distanti dalle coste nel resto dell'isola. Sono escluse quasi tutte le aree interne, per ovvi motivi pedoclimatici
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