Urgente e indispensabile
- manutenzione della rete idrica per minimizzare o annullare le dispersioni
- rivedere economia agricola da capo a fondo e coltivare prodotti a bassa richiesta d'acqua
- costruire mini-invasi (magari circondandoli con parchi e aree verdi per renderli poco "impattanti" visivamente)
Aggiungerei: limitare il deflusso dei fiumi per esclusivo uso idroelettrico durante la stagione invernale. L'acqua che nella stagione iemale "scorre" verso valle è uno spreco inutile. Bisogna invece trattenerla a monte e utilizzarla nella stagione irrigua.
Sono delle modifiche che potrebbero letteralmente fare la differenza tra una siccità sopportabile e una sorta di "disastro semidesertico" in futuro.
Sempre che non ne usciamo già con le ossa rotte da questo biennio 2022-23 (come temo) dobbiamo assolutamente imparare la lezione.
Questo per evitare, in futuro, di avere a disposizione due ore d'acqua al giorno dai rubinetti, cosa che molte zone rischiano già nell'estate 2023 se non si mette a piovere.
Poi oh... se continuerà per l'eternità a non cadere nulla dal cielo, diventeremo come il Sahara e lì non si scappa. Però dobbiamo intanto fare di tutto per non buttare l'acqua che abbiamo
Non è catastrofismo, ma semplicemente la descrizione di ciò che accade davanti ai nostri occhi. Il 2023, se la primavera non metterà una pezza, aprirà scenari completamente inediti
Credo nella coscienza universale. Sento di avere un'anima. Avverto una logica intelligente in tutto ciò che mi circonda
Il "problema" è che sono dighe per centrali idroelettriche appunto, non sono invasi di raccolta per l'agricoltura...
Sull'irrigazione nel settore ortofrutticolo non ne so nulla, quindi mi fido ciecamente, ma per quanto riguarda i campi qui in zona c'è sempre il vecchio sistema risalente praticamente al Medioevo, ossia irrigazione tramite bialereche finchè c'è acqua va benone, ma quando non c'è acqua addio...
Detto questo, sicuramente le coltivazioni vanno sostituite con altre che necessitano di molta meno acqua.
Tra l'altro, visto che come sempre non c'è limite al peggio, non solo siamo piagati da tre anni di siccità, ma l'ennesimo periodo di siccità quasi assoluta che stiamo vivendo adesso e che vivremo nelle prossime settimane cade proprio nel periodo dell'anno peggiore in assoluto, proprio quando ci sarebbe più bisogno di acqua.
Ps: da notare il discorso che facevo sull'impossibilità della formazione di LP sulla Francia centrale/meridionale e in generale Golfo del Leone. Guardate Ecmwf: sta continuando esattamente così, con una costanza che ha del contronatura e sfida qualsiasi legge della probabilità.
Lou soulei nais per tuchi
Centrali ne abbiamo ma invasi no.. In totale abbiamo chiotas/piastra e pontechianale che per l'accumulo fanno ridere purtroppo. Gli invasi per accumulo agricolo sono immensi e vanno costruiti su fiumi con bacini idrografici grandi per essere efficaci ( vedi Spagna o Turchia). A parere mio I mini invasi servono a nulla per l'agricoltura perché si parla di migliaia di centinaia di mc/sec nei periodi di massima idroesigenza che normalmente è luglio
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Allarme siccita in Tunisia: acqua razionata fino al 30 settembre. "Livello di scarsita senza precedenti" - Il Fatto Quotidiano
Pare che anche i nostri dirimpettai non se la passino affatto bene...
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Prevedibile, purtroppo. Serio il deficit che sta scontando Bizerte, per esempio: -30,4% nel 2020, -26,1% nel 2021 e -49,0% nel 2022.
E questo 2023 non è partito meglio: -26,0% in gennaio, -56,2% in febbraio e -14,5% in marzo.
Il problema è che lì sta per iniziare la stagione asciutta. Se i mesi da qui a settembre chiudessero in media, cumulerebbe appena 155mm.
Ma c'è qualche parte del mondo in cui questo trittico 2020-2022 è stato più piovoso della norma?
Lou soulei nais per tuchi
Chiuso Marzo, sull'Insubria il deficit pluviometrico varia tra il 70 e l'75% in base alle zone... ora vedremo se almeno per metà aprile riusciremo accumulare almeno 10mm...
Certo, se ho plottato bene le mappe ci sono anche aspetti molto interessanti.
Innanzitutto questa è la situazione europea che ben conosciamo.
Se ci spostiamo verso il continente asiatico invece situazione è sbilanciata verso il surplus. Vorrei porre la vostra attenzione soprattutto sul continente marittimo. Anche in questo caso è evidente l'impatto della Nina, che influenza in modo diretto quell'area.
Anche l'Australia mostra un surplus per 2020-2021-2022
http://www.bom.gov.au/climate/curren...#tabs=Rainfall
Australia.JPG
Addirittura il trend è al rialzo
Australia2.JPGPiù siccitosa la situazione sul continente americano
In Africa interessante l'attività monsonica sulla fascia del Sahel
Globalmente i vari hotspot mi sembrano coerenti con le aspettative
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Sono escluse da effetti diretti dell'ENSO. La Nina/Il Nino influenzano bene la fascia tropicale, modificando la distribuzione della convezione (in unione ovviamente con altre forzanti). Alle nostre latitudini dell'emisfero nord non hanno impatto diretto, ma influenzano comunque la circolazione sul nord pacifico innescando treni d'onda che poi si propagano sul settore europeo.
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