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  1. #1131
    Burrasca L'avatar di bassa
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Accumulo di maggio 58,4 mm
    Da inizio anno 157,9 mm
    Dal 24 maggio 2021 386 mm (meno dell'accumulo del 2021 409 mm con 5 mesi in più).

  2. #1132
    Bava di vento
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Questo é verissimo.

    Ma difatti anch'io penso che in Pianura Padana il rischio di razionamento acqua sia praticamente quasi (se non) del tutto inesistente.

    Ho controllato e anche se non c'ero, nemmeno nel 2003 si é razionata l'acqua
    Nell'agosto 2003 invece c'è stato razionamento, almeno qui nel Consorzio Piave ed è anche l'ultimo caso di razionamento idrico per questa zona.
    Il razionamento c'era nelle ore serali e notturne, ricordo molto bene che dopo le 9 di sera la pressione diminuiva fino ad azzerarsi praticamente. Durò poco comunque, a fine agosto con i temporali diffusi la situazione migliorò velocemente, quel tanto che basta per evitare ulteriori razionamenti.
    Quest'anno è una bella prova, molto dipenderà dall'estate. A metà maggio 2003 gli invasi del Piave erano riempiti per oltre il 90%. È stata l'estate secchissima e caldissima a farci precipitare nel baratro a causa di un'elevatissima richiesta per l'agricoltura.
    Per cui l'estate conta molto, moltissimo! Checché ne dicano alcuni che pensano che le medie pluvio estive qui si facciamo con singoli temporali isolati da 100mm quando invece son frutto di una trentina di giorni piovosi su 90, un regime che permette di fare ricorso molto poco all'irrigazione agricola in stagioni normali sulle alte pianure.
    Ultima modifica di Atmos; 01/06/2022 alle 11:04

  3. #1133
    Uragano
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Io ovunque vada non c'è zona dove non trovi qualche perdita di acqua. Hai tempo di fare annate sopra media pluvio se il sistema è un colabrodo.

  4. #1134
    Burrasca forte
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    @jack9, @Cesare1952, @Alessandro1985 Il 2022 per i primi cinque mesi si colloca, dal 1858, in questa maniera (dati di Milano Brera fino a maggio 2003, Milano Famagosta da giugno 2003): 1944: 100,8 mm (dicembre 1943, 96,9 mm; giugno 1944, 156 mm) 1997: 115,2 mm (dicembre 1996, 107,2 mm; giugno 1997, 188 mm) 1953: 117,4 mm (dicembre 1952, 48,8 mm; giugno 1953, 101 mm) 2003: 129,2 mm (dicembre 2002, 44,8 mm; giugno 2003, 120,4* mm) (Note: novembre 2002, 282,4 mm; giugno 2003, Brera 67,8 mm) 2022: 130,7 mm (dicembre 2021, 38,7 mm) (Note: novembre 2021, 171 mm) 1976: 141,0 mm (dicembre 1975, 58,8 mm; giugno 1976, 48,8 mm) (Note: novembre 1975, 177,8 mm; luglio 1976, 42,2 mm; agosto e settembre 1976, 491,4 mm) * nubifragio che ha colpito in particolare il sud-ovest cittadino, oltre 100 mm in un'ora; il 2003 fu un'estate di particolare "fortuna" del settore sud-ovest di Milano, che riuscì ad essere presa quasi sempre dal clou dei pochissimi temporali che giravano, la stagione segnò 171,8 mm, ben più dell'estate scorsa, per intendersi A parte il fenomeno locale che fece qui, che allargando il discorso è corretto tralasciare, il 2003 è stato l'unico anno, dal 1858, in cui l'estate non ha compensato nemmeno parzialmente il deficit (anzi). Buona serata!
    OK per i Dati.
    Qui di solito c'e' un moderato strato di Humus ma sotto e' Ferret (Terra da Mattoni! C'era una Cava di Argilla ed una Fabbrica di Mattoni vicino a dove abito).

  5. #1135
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Atmos Visualizza Messaggio
    Nell'agosto 2003 invece c'è stato razionamento, almeno qui nel Consorzio Piave ed è anche l'ultimo caso di razionamento idrico per questa zona.
    Il razionamento c'era nelle ore serali e notturne, ricordo molto bene che dopo le 9 di sera la pressione diminuiva fino ad azzerarsi praticamente. Durò poco comunque, a fine agosto con i temporali diffusi la situazione migliorò velocemente, quel tanto che basta per evitare ulteriori razionamenti.
    Quest'anno è una bella prova, molto dipenderà dall'estate. A metà maggio 2003 gli invasi del Piave erano riempiti per oltre il 90%. È stata l'estate secchissima e caldissima a farci precipitare nel baratro a causa di un'elevatissima richiesta per l'agricoltura.
    Per cui l'estate conta molto, moltissimo! Checché ne dicano alcuni che pensano che le medie pluvio estive qui si facciamo con singoli temporali isolati da 100mm quando invece son frutto di una trentina di giorni piovosi su 90, un regime che permette di fare ricorso molto poco all'irrigazione agricola in stagioni normali sulle alte pianure.
    Sí questo é vero, capita in periodi con tanti temporali specie dalle medie pianure in sù di non irrigare per lunghi periodi anche in piena estate

  6. #1136
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Sí questo é vero, capita in periodi con tanti temporali specie dalle medie pianure in sù di non irrigare per lunghi periodi anche in piena estate
    "Dalle pianure in su" è una variazione sul tema "A nord del Po"?

  7. #1137
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    Citazione Originariamente Scritto da BoreaSik Visualizza Messaggio
    "Dalle pianure in su" è una variazione sul tema "A nord del Po"?
    Le pianure, qua da noi almeno, si suddividono in alte, medie e basse

  8. #1138
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Atmos Visualizza Messaggio
    Nell'agosto 2003 invece c'è stato razionamento, almeno qui nel Consorzio Piave ed è anche l'ultimo caso di razionamento idrico per questa zona.
    Il razionamento c'era nelle ore serali e notturne, ricordo molto bene che dopo le 9 di sera la pressione diminuiva fino ad azzerarsi praticamente. Durò poco comunque, a fine agosto con i temporali diffusi la situazione migliorò velocemente, quel tanto che basta per evitare ulteriori razionamenti.
    Quest'anno è una bella prova, molto dipenderà dall'estate. A metà maggio 2003 gli invasi del Piave erano riempiti per oltre il 90%. È stata l'estate secchissima e caldissima a farci precipitare nel baratro a causa di un'elevatissima richiesta per l'agricoltura.
    Per cui l'estate conta molto, moltissimo! Checché ne dicano alcuni che pensano che le medie pluvio estive qui si facciamo con singoli temporali isolati da 100mm quando invece son frutto di una trentina di giorni piovosi su 90, un regime che permette di fare ricorso molto poco all'irrigazione agricola in stagioni normali sulle alte pianure.
    Non lo dicono alcuni lo dicono i fatti, ed i fatti ci dicono che alcune regioni addirittura non si sono mai trovate ad inizio estate in questa situazione, poi nessuno nega che i temporali estivi laddove siano frequenti aiutino, ma parliamo sempre di 1/5 d'Italia, l'altro 4/5 non vedono i temporali estivi che ci possono essere sulle zone alpine a meno di uno stravolgimento dell'estate che siamo abituati a conoscere, ed attenzione a fare troppo affidamento sui dati, perchè i dati rappresentano ciò che è passato e nel clima di oggi può essere molto rischioso, nulla è scontato fino a che non si verifica.

  9. #1139
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@@ Visualizza Messaggio
    Be', ma lì vai anche a toccare un tasto, quello delle infrastrutture che c'entra solo in parte con le scarse precipitazioni. Tanto per fare un esempio: quasi ogni anno diversi comuni della costa tra Imperia e Albenga si trovano con l'acqua razionata (limitazioni orarie all'erogazione dell'acqua per le utenze domestiche) indipendentemente dalla reale situazione dei bacini e perfino dall'andamento pluviometrico della singola stagione. Questo perché sono collegati a un unico collettore (il Lago Tenarda) che è notevolmente lontano e la rete è obsoleta, mal mappata e di difficile manutenzione (si stima che le perdite siano largamente >40%). Infine sono comuni che vivono di turismo balnerare e che tra luglio e agosto moltiplicano la popolazione residente per un fattore 4, 6 o addirittura 8 (Diano Marina, che in inverno ha meno di 6000 abitanti in agosto arriva ad averne quasi 40.000, come la stessa Imperia). Ma la rete è sottodimensionata per un tipo di consumo così sostentuto ed è una rete in parte mista. Infine il territorio imperiese, pur ricco d'acqua specie nella sua parte più occidentale, vede un'estesa presenza di acquedotti privati che vengono usati solo per le coltivazioni in serra. Per cui arrivi al paradosso di sapere che a Taggia viene razionata l'acqua nelle case ma in compenso dalle grondaie delle serre tra Taggia e Badalucco escono fiumi d'acqua che finiscono nel sistema fognario e quindi in mare... Poi va da sé che se durante la singola annata piove poco, soprattutto se piove poco tra ottobre e aprile, quelle situazioni locali possono allargarsi a territori meno vulneabili e peggiorare. Tanto per fare un esempio in controtendenza: dopo la crisi dell'estate 2003 (favorita dalla siccità primaverile e estiva ma esasperata da una pessima gestione dei bacini della Busalletta e del Brugneto) a Genova non si è avuta necessità di operare alcun razionamento, né vi sono state pre-allerte (con riduzione di consumi "voluttuari") perfino in annate come il 2015 o il 2017, che sono state tra le più asciutte degli ultimi 150 anni. Questo perché la rete metropolitana genovese (acquedotti De Ferrari-Galliera, Nicolai e AMGA) è sovradimensionata, concepita per un territorio (una decina di comuni, compreso il capoluogo) come se avesse 1/3 abbondante di residenti (e utenze) in più di quelli reali (insomma per un'area di un milione di abitanti quando di abitanti ce sono 600.000 scarsi). La rete idrica genovese è talmente ridondante che un intero bacino idrico (il Lago Badana nel collettore dei laghi del Gorzente, al confine con la Provincia di Alessandria) è vuoto dal 2006 per ragioni strutturali (infiltrazioni nella parete della diga) e si stima di riportarlo in funzione solo nel 2024, perché non c'è alcuna urgenza di farlo...

    Aggiungo che quando leggo di crisi idrica per zone come il Comasco, il Milanese o la Brianza mi cadono le braccia, non tanto perché da alcuni mesi stia piovendo molto meno del normale (nessuno lo contesta), quanto perché il problema quarantennale di queste zone non è la siccità, semmai quello delle falde idriche che a periodi regolari o meno regolari allagano le fondamenta degli edifici, falde che fino agli anni '70 erano massicciamente prelevate per usi industriali (la vecchia industria pesante del Milanese) e ora lo sono, anche se molto meno, per l'agricoltura più "sprecona" del Nord Italia.
    Scusa il ritardo. Ovviamente la mia considerazione era al netto dei problemi infrastrutturali.
    Ed hai fatto benissimo a ricordare quanta acqua e quanto spreco c'è in pianura padana, ho letto qualcosa proprio di recente su quello che hai scritto.

  10. #1140
    Vento fresco L'avatar di Santana
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Lago Maggiore al minimo storico, altri laghi messi decentemente.

    Enti regolatori dei grandi laghi

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