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  1. #1261
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Telecuscin Visualizza Messaggio
    Scusate se riporto il titolo così ma altrimenti non mi fa postare lo screen
    "Tangenti dietro al taglio degli alberiIn cella funzionario del Genio civileScempio ambientale sugli argini del Foglia, uno era stato eseguito nel comune di PiandimeletoSia il dipendente pubblico che gli imprenditori si sarebbero accaparrati anche di quintali di legname"
    vomito
    C'ho la falla nel cervello


  2. #1262
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Viva la fioca Visualizza Messaggio
    no ma non ero mica incazzato e che scrivo come un cane
    guarda l'erosione di fondo è un problema comune a tutto il nord italia e le uniche microzone che non hanno questo problema sono gli sbocchi vallivi dove la pendenza cala in modo drastico in pochi km
    il discorso di liguria e varesotto è dovuto alle sezioni di passaggio estremamente deficitarie nei tratti intombati
    inoltre ti faccio notare che la rimozione del legname è sì utile ma dovrebbe esser fatta su tutta l'asta del fiume e su tutta l'asta di ogni singolo affluente per essere efficace ( ed è fisicamente assolutamente impossibile )
    è molto più semplice adeguare il fiume alle piene lasciando ampie anse dove magicamente si ferma la maggior parte del legname e dei rifiuti ( che poi chiaramente vanno rimossi )
    altra cosa è costruire i ponti senza tante gambe in mezzo alle palle ( che oltre ad ammucchiare legname riducono la sezione e aumentano la velocità dell'acqua) per esempio a Garessio dopo 4 alluvioni ( la prima non me la ricordo - 1994 - 2016 - 2020 ) disastrose si sono decisi a togliere il ponte in centro e molto probabilmente non ci saranno più allagamenti nel paese
    comunque discordo lungo e molto interessante che si scontra inevitabilmente con la prassi delle aziende di movimentazione terra del nord italia di "sfruttare" le operazioni di pulizia per garantirsi lauti guadagni e mesi e mesi di lavoro assicurato
    ok ma ci sono zone dove allargare e adeguare non è possibile (Lambro ad esempio, pressoché lungo tutto il suo percorso, ma anche il Seveso), il minimo che si possa fare è tenere pulito l'alveo.
    sul dragare: è chiaro che va fatto con senno, altrimenti è solo un danno.
    i torrenti di cui parlavo prima sono spesso in secca in questo periodo causa siccità, dunque un lavoro di pulizia (anche se non perfetto) secondo me si può fare. Chiaro che dragare un torrente di montagna ha poco senso .
    Si vis pacem, para bellum.

  3. #1263
    Vento forte L'avatar di Alexios
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Viva la fioca Visualizza Messaggio
    la storia della pulizia degli alvei è dura a morire e ha una sola soluzione, economica, duratura, esente spese di manutenzione ed è semplicemente riallargare gli alvei e non fare assolutamente nulla ( o quasi ).. in nord europa lo stanno facendo qua e là e in italia abbiamo ancora alcuni piccoli esempi di zone di fiume vero ( ticino, trebbia, tagliamento ) dove le piene vengono laminate in migliaia di ettari esondabili, il trasporto solido è presente e continuo, le spese di costruzione opere spondali minime.
    ecco quelli sono FIUMI !! tutto gli altri fiumi sono diventati canali rettificati dove quando è presente portata abbondante non esiste spazio per laminazione e quindi aumenta la velocità, aumentando la velocità aumenta il trasporto solido che non è compensato da erosione laterale ( perchè impossibile ) o trasporto da monte ( causa dighe o altri tratti canalizzati ) e quindi il fiume scava verso il basso ( erosione di fondo )
    a tutto questo aggiungiamo i prelievi di inerti degli anni 70 e le "pulizie" e il quadro è fatto
    Concordo...ricordo che per la tesi triennale in geomorfologia fluviale mi studiai una marea di pubblicazioni scientifiche sui fiumi del nord che sono i più disastrati d'Europa con abbassamento del letto superiore anche a 10 metri in alcuni casi. Prelievo selvaggio di inerti dagli alvei fino agli anni 80, dighe e briglie che trattengono il materiale ecc. Basta confrontare le foto aeree del dopoguerra e quelle di oggi per rendersi conto che gli alvei di piena hanno più che dimezzato la loro larghezza praticamente ovunque... Anche la vegetazione come ben dici è un tema delicato. In situazioni normali (ampie pianure alluvionali senza opere antropiche) il fiume si regola da solo. Il problema sorge per quei corsi d'acqua rettificati dove la velocità della corrente può essere davvero elevata e i detriti possono causare seri problemi..tipo torrenti tombati ecc...

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  4. #1264
    Burrasca L'avatar di Viva la fioca
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Alexios Visualizza Messaggio
    Concordo...ricordo che per la tesi triennale in geomorfologia fluviale mi studiai una marea di pubblicazioni scientifiche sui fiumi del nord che sono i più disastrati d'Europa con abbassamento del letto superiore anche a 10 metri in alcuni casi. Prelievo selvaggio di inerti dagli alvei fino agli anni 80, dighe e briglie che trattengono il materiale ecc. Basta confrontare le foto aeree del dopoguerra e quelle di oggi per rendersi conto che gli alvei di piena hanno più che dimezzato la loro larghezza praticamente ovunque... Anche la vegetazione come ben dici è un tema delicato. In situazioni normali (ampie pianure alluvionali senza opere antropiche) il fiume si regola da solo. Il problema sorge per quei corsi d'acqua rettificati dove la velocità della corrente può essere davvero elevata e i detriti possono causare seri problemi..tipo torrenti tombati ecc...

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    tu hai studiato e scrivi meglio di me ma ci siamo capiti
    se a qualcuno interessa approfondire si trova una marea e più di materiale sull'internet ed è interessante che il Adpo combatte una guerra per: riallargare gli argini, controllare il trasporto solido, rinaturalizzare alcune zone per creare casse di espansione naturali e quindi laminazione ecc ecc salvo essere smerdati annualmente e ovunque con una precisione chirurgica dai piccoli politicanti locali che per far vedere un'attenzione verso il fiume al cittadino fanno dei disastri nei corsi d'acqua con opere faraoniche di cementificazione o pulizia annuale con scavatori spesso peggiorando la situazione
    esempio qui da me siamo campioni del mondo.. nei piccoli rii che scendono da langhe e roero su terreni sabbiosi-argillosi che si scavano solo a guardarli vengono annualmente fatti passare scavatori a eradicare ogni pianta all'interno dell'alveo e anche sulle sponde. il risultato a settembre è sempre il medesimo ovvero che dove hanno pulito le sponde queste vengono sistematicamente portate via mentre rimangono intatte e perfette dove ci sono alberi di 20/30 anni ben radicati
    sia chiaro parliamo di un piccolo rio collinare praticamente sempre secco che vive le piene peggiori proprio in agosto settembre durante brevi ma intensi temporali

  5. #1265
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    ok ma ci sono zone dove allargare e adeguare non è possibile (Lambro ad esempio, pressoché lungo tutto il suo percorso, ma anche il Seveso), il minimo che si possa fare è tenere pulito l'alveo.
    sul dragare: è chiaro che va fatto con senno, altrimenti è solo un danno.
    i torrenti di cui parlavo prima sono spesso in secca in questo periodo causa siccità, dunque un lavoro di pulizia (anche se non perfetto) secondo me si può fare. Chiaro che dragare un torrente di montagna ha poco senso .

    ..... dragare invece il Seveso a Niguarda .....
    " Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
    fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
    - In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!

  6. #1266
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da and1966 Visualizza Messaggio
    ..... dragare invece il Seveso a Niguarda .....
    Si possono fare molte cose indubbiamente, però a mio parere bisognava intervenire già da fine Marzo, perchè era noto a tutti che mancava la riserva idrica per eccellenza, la neve sui monti, a mia memoria in questa misura non lo ricordo ma potrei sbagliare.
    Si può controbattere e perchè da inizio Marzo, visto che la stagione primaverile ed anche Giugno in alcune regioni è la stagione più piovosa dell'anno, ma sicuramente una volta l'ultima primavera che ha fatto la primavera è stata la 2019, e dal 2010 quante ce ne sono state? sinceramente non ricordo ma credo poche.

  7. #1267
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    rinnovo, è il momento buono per pulire gli alvei, nel caso del Po dragare anche un po' di sabbia. figurarsi se lo facciamo.

    tolto questo aspetto, la situazione è sempre più grigia ma per il Nord Italia nel futuro prossimo qualche speranza di passate temporalesche degne c'è... miracoli non ne possono fare, ma una pezza magari la si mette.
    Pretendi troppo. Visto che all’italiano medio delle infrastrutture ambientale non gliene frega una cippa a nessuno verrà mai in mete di pulire, togliendo quei banconi di ghiaia e tagliando quei boschi ai lati.

  8. #1268
    Uragano L'avatar di Davide1987
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

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  9. #1269
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Ieri sera temporale a sorpesa nel medio friuli, fino a 90mm come quia sud di Udine:
    IMG-20220623-WA0015.jpg

    Da me circa 20mm e decine di tuoni, una vera goduria

  10. #1270
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    I barconi sul Tevere ormai non galleggiano più, ma toccano il letto del fiume.

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