Credo che in quella tabella mancassero dati e chi l'ha compilata abbia inserito le medie trentennali storiche, ad esempio per quanto riguarda Genova la cumulata risulterebbe di 555 mm, ossia esattamente la media storica 1971/2010 nel perido 1° gennaio/30 giugno a Genova Sestri AM (si tratta della trentennale 1971/2000, ma la 1981/2010 e la 1991/2020 sono molto simili, anche se con una distribuzione mensile un po' diversa), c'è però un dettaglio, la cumulata parziale del 2022 per lo stesso periodo (1° gennaio/30 giugno) è stata di 129 mm. Credo che a livello regionale solo nei primi 6 mesi del 1921 si sia fatto peggio e si viene tra l'altro da un'altra siccità da record, quella del 2017, che pe fortuna fu seguita da un biennio (2018/2019) molto piovoso. Aggiungo che il periodo più lungo con deficit precipitativo mensile qui dovrebbe coincidere con il biennio 1988/1990, dal momento che in oltre 3/4 delle stazioni liguri tutti i mesi compresi tra l'ottobre 1988 e il settembre 1990 chiusero con deficit precipitativo, ma per molti di questi mesi il deficit pluviometrico fu di entità relativamente modesta. La situazione attuale, che su 12 mesi completi di siccità (il deficit è iniziato a giugno 2021), me vede 8 con un ammanco maggiore del 50% non ha eguali negli ultimi 100 anni.
Ultima modifica di galinsog@@; 04/07/2022 alle 09:14
Nice catch, però alcune non hanno proprio senso tipo i 300 e passa mm a Venezia quando nessuna stazione che io veda nei paraggi ci arriva , siamo intorno ai 170-200 mm da inizio anno facendo un riassunto della zona direi. Edit mi sono appena accorto che i 303 mm riportati per Venezia partono da ottobre 2021 (come tutti i dati riportati per le altre città) quindi in reltà sono giusti i circa 300 mm se il periodo è ottobre 2021-maggio 2022
Ok, l'avevo guardata di sfuggita. Sì, mi torna, ma sta di fatto che certificano una situazione di deficit pluviometrico che coinvolge buona parte del semestre freddo 2021/2022 oltre che la prima metà di quello caldo... Se devo prendere il dato ligure allora è ancora più eclatante, praticamente è come se ci fossimo "fumati" 3 mesi su 10 (e tra questi i 2 più piovosi dell'anno, ossia ottobre e novrembre e il 6-7° più piovoso, ossia dicembre), con l'aggravante che quel deficit non è dovuto a un autunno particolarmente asciutto (es. ottobre-dicembre 2001) ma è un contesto di penuria precipitativa che inizia da giugno 2021 e va avanti a colpi di -50, -60, -70%...
Ultima modifica di galinsog@@; 04/07/2022 alle 09:29
io ho letto la notizia così come stamani l'ho appresa.
La prima cosa che ho pensato è che se ci fosse stata più neve e più ghiaccio, la valanga sarebbe stata più grande. Poi chi ci dice che a smottare non sia stata la roccia sotto il ghiaccio e la neve che ha dato il là alla massa di ghiaccio e neve? Sono stato sulle Dolomiti e mi sono sempre imbattuto in frane precedenti al mio passaggio a quote più basse dove la neve non c'era. Mi sono spesso chiesto durante il percorso se le frane di sola roccia potessero essere mortali, di sicuro il pericolo è minore senza il peso di ghiaccio e neve.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Non sono un geologo o un glaciologo, ma un naturalista e le mie competenze si fermano lì, però la causa del fenomeno in questi casi (crollo di seracchi o di ghiacciai pensili come il Coolidge del Monviso, citato in altro post) è essenzialmente la perdita di adesione tra ghiaccio e roccia, favorita sicuramente da temperature persistentemente alte e dall'infiltrazione di acque di fusione nella struttura profonda del ghiacciaio, anche diverse decine di metri sotto la superficie glaciale. La neve eventualmente presente aumenta solo la massa complessiva interessata dal crollo, può anche facilitare il distacco (chiaramente non in questo caso) ma sono le temperature elevate in alta quota che modificano la struttura della massa glaciale in profondità, rendendola instabile. Senza considerare che il ghiaccio è soggetto a fenomeni di dilatazione termica come qualsiasi solido cristallino. Tra l'altro i crolli non riguardano solo i ghiacciai, ma il parziale scioglimento del permafrost alpino favorisce pure frane e crolli in pareti e versanti.
Ultima modifica di galinsog@@; 04/07/2022 alle 19:26
Ma dove cavolo li hai presi questi dati? Almeno citare la fonte sarebbe prioritario, se vuoi avere un minimo di credibilità.
Anche perchè francamente non tornano proprio.
Poi se vogliamo dire che dare la colpa esclusivamente al GW della siccità è una castroneria immane sono d'accordo, infatti nel 2014 quando abbiamo diffusamente avuto uno degli anni più piovosi di sempre, il GW esisteva lo stesso e nessuno osava ipotizzare una correlazione GW-siccità...ma si sa che ormai va di moda dare la colpa al GW di tutto.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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