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  1. #1571
    Vento fresco L'avatar di Santana
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Come avevo ipotizzato questa primavera, ci troviamo di fronte ad un nuovo 1540.
    Clima caldissimo e siccità secolare in gran parte dell'Europa Occidentale, è un perfetto bis del 1540.

    La quasi totalità della Francia viaggia sui 200-250mm da inizio anno, esclusa la Bretagna (300-450) e il Massiccio Centrale (450-550).
    La bassa Valle del Rodano e la Provenza sono messe peggio, sui 100-150mm da inizio anno, e alcune zone dell'entroterra marsigliese addirittura non arrivano a 80mm. La Penisola Iberica non è messa granchè meglio, con 150-200mm all'interno nelle zone più basse e 300-400mm in corrispondenza dei massicci montuosi. Parziale esclusione, ovviamente, della costa atlantica, che supera di bella i 400-500mm (ma ribadisco: ovviamente, lì precipita spesso e volentieri anche in condizioni di alta pressione, ci pensa l'oceano). Olanda, Belgio e Germania anche sono tutte sui 250-350mm, con accumuli maggiori ad W e a S e in corrispondenza dei rilievi, bella secca soprattutto la Germania nord-orientale e la Polonia. Isole Britanniche nello stesso brodo: 250-350mm diffusi con zone orientali che non arrivano ai 200mm e Irlanda e Scozia occidentale over 400-500. Tutta la Scandinavia (esclusa la Norvegia atlantica che viaggia sui 700-1000mm) è sui 250-300mm; Est Europa stessa solfa: 200-250mm, con Ungheria orientale che supera di poco i 100mm e soliti picchi sui rilievi. Il Montenegro, che è un pisciatoio, non ha raggiunto i 500mm escluso pochissime località. L'unica zona con accumuli soddisfacenti è la zona turca e mediorientale: la Turchia anche nel suo interno supera i 300mm (non dico che siano quasi in media annuale ma poco ci manca) e supera i 500-600mm sulle coste settentrionali e meridionali, Siria costiera, Libano e Israele che sono over 400-500mm.
    La distribuzione delle precipitazioni è perfettamente compatibile con un'alta pressione occidentale europea coriacea e inscalfibile, che ormai è fissa lì da dicembre 2021 (ma c'è stata già per gran parte dell'anno scorso, comunque).
    A leggere le cronache dell'epoca, direi che il 1540 deve aver vissuto qualcosa di molto molto simile (forse fu peggiore in quanto per 7-9 mesi sul Nord Italia non fece nemmeno una goccia da nessuna parte).
    articolo ottimo apparso sulla stampa generalista

    Perché l’Europa si surriscalda più velocemente di (quasi tutto) il resto del mondo- Corriere.it

  2. #1572
    Vento forte L'avatar di Tarcii
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Viva la fioca Visualizza Messaggio
    che sia sbagliato non si può dire
    che sia poco efficiente si
    poco costoso sicuramente e non richiede investimenti iniziali ma spreca una quantità d'acqua e dilava una quantità di nutrienti folle...
    le radici del mais o degli ortaggi in genere affondano si e no 30 cm che senso ha allagare un campo e bagnare sotto quella quota?
    l'irrigazione a scorrimento inoltre è perfetta per asportare i nutrienti dalla superficie ( dove serve ) e trasportarli in profondità ( dove la pianta non è in grado di assorbirli ) arricchendo la falda di fosfati e nitrati
    esistono altri metodi di irrigazione ( pioggia, goccia o pivot ) utilizzano un decimo scarso dell'acqua che si utilizza con il sistema a scorrimento e che sono impostabili/regolabili per inumidire la quota desiderata di terreno senza bagnare dove non serve e senza dilavare nutrienti
    se utilizzo un decimo dell'acqua posso lasciarne una parte nel fiume per non distruggere gli ecosistemi e addirittura bagnare più terre
    in pratica utilizzo da un ottavo a un decimo dell'acqua e utilizzo pure meno concimi
    ma costano, lo so e mi rendo conto che in molte zone e per certe colture non esiste un reale ritorno economico
    Negli ultimi anni in queste zone si vedono soprattutto gli irrigatori, non si irriga con la modalità vista nella foto, anche perché l'irrigazione sarebbe disomogenea, poi non so se da altre parti facciano diversamente.
    Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"

  3. #1573
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Negli ultimi anni in queste zone si vedono soprattutto gli irrigatori, non si irriga con la modalità vista nella foto, anche perché l'irrigazione sarebbe disomogenea, poi non so se da altre parti facciano diversamente.
    L'irrigazione a scorrimento è tipica nel cremonese. Però stanno aumentando i campi irrigati a getto.
    Fuori casa mia a Milano i campi del Parco Sud sono irrigati a getto.
    Dove invece l'irrigazione non c'è perché non è mai stata necessaria come sull'altopiano di Clusone (1500 mm annui con massimo estivo) il mais è in sofferenza.
    Anche i prati della frazione Spinelli di Valzurio (circa 1700/1800 mm annui con massimo estivo) dove non ci sono irrigazioni a getto come in Alto Adige e Valle d'Aosta, si stanno riducendo a paglia. Parliamo delle Orobie bergamasche, noto 'pisciatoio' lombardo. Ad oggi queste zone sono a poco più di 400 mm da inizio anno con luglio a 5/10 mm. Nel thread sulla sofferenza vegetale dell'altra sezione ho dettagliato il tutto. Tu conosci bene queste zone, immagino ciao!
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  4. #1574
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  5. #1575
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    In un periodo così eccezionale come il presente balzano agli occhi le differenze di terreno. Ierilaltro sono dovuto andare a Sassuolo: all'altezza di Magreta (il nome dice già tutto) il mais non irrigato, che qui è ancora verde, lì è completamente secco e color paglia. Anche la medica, che qui è al terzo/quarto taglio ed ha sempre un bel colore verde acceso, lì è parecchio striminzita e pallida.

    Vicino Reggio Emilia ci sono ancora dei prati stabili (che hanno grande diffusione e tradizione in Lombardia e vengono anche chiamati "marcite"). Sono irrigati da secoli a scorrimento: l'altra sera passando li ho visti belli verdi e quindi irrigati.

    Io non sono tanto sicuro che lo scorrimento sia così male, o comunque credo che dipenda anche molto dal tipo di suolo.

    Di sicuro le ditte che vendono attrezzature da irrigazione hanno interesse a farlo scomparire.

    Parlando d'altro, ma sempre IT, tale è l'ignoranza dei giornalisti, che in tanti servizi televisivi dedicati all'incendio in Val Resia (Friuli) a nessuno è venuto in mente di ricordare che è il luogo più piovoso d'Italia, con una media del trimestre estivo di circa 900 mm.
    Ultima modifica di alnus; 24/07/2022 alle 13:19

  6. #1576
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    In un periodo così eccezionale come il presente balzano agli occhi le differenze di terreno. Ierilaltro sono dovuto andare a Sassuolo: all'altezza di Magreta (il nome dice già tutto) il mais non irrigato, che qui è ancora verde, lì è completamente secco e color paglia. Anche la medica, che qui è al terzo/quarto taglio ed ha sempre un bel colore verde acceso, lì è parecchio striminzita e pallida.

    Vicino Reggio Emilia ci sono ancora dei prati stabili (che hanno grande diffusione e tradizione in Lombardia e vengono anche chiamati "marcite"). Sono irrigati da secoli a scorrimento: l'altra sera passando li ho visti belli verdi e quindi irrigati.

    Io non sono tanto sicuro che lo scorrimento sia così male, o comunque credo che dipenda anche molto dal tipo di suolo.

    Di sicuro le ditte che vendono attrezzature da irrigazione hanno interesse a farlo scomparire.

    Parlando d'altro, ma sempre IT, tale è l'ignoranza dei giornalisti, che in tanti servizi televisivi dedicati all'incendio in Val Resia (Friuli) a nessuno è venuto in mente di ricordare che è il luogo più piovoso d'Italia, con una media del trimestre estivo di circa 900 mm.
    Per pensare che lo scorrimento non sia male devi essere vissuto in una realtà dove la risorsa acqua sia disponibile in quantità illimitata e a costi ridottissimi, per gran parte del mondo agricolo non è così e comunque ci sono considerazioni di tipo ambientale, che magari come produttore puoi pensare non ti interessino, ma a livello di collettività vanno considerate. Innondare un terreno con l'equivalente di centinaia di mm di pioggia significa far percolare in falda concimi, antiparrassitari e diserbanti. Non è certo l'ideale, oltretutto sprecare inutilmente acqua significa toglierla a chi non ne ha.
    https://www.comune.budrio.bo.it/it-i...f2269820d99bf6

    C'è poi da considerare il fatto che quando si è abituati a ritenere una risorsa disponibile senza limiti si è i primi a trovarsi in difficoltà quando i limiti si presentano.

  7. #1577
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da faggio58 Visualizza Messaggio
    Per pensare che lo scorrimento non sia male devi essere vissuto in una realtà dove la risorsa acqua sia disponibile in quantità illimitata e a costi ridottissimi, per gran parte del mondo agricolo non è così e comunque ci sono considerazioni di tipo ambientale, che magari come produttore puoi pensare non ti interessino, ma a livello di collettività vanno considerate. Innondare un terreno con l'equivalente di centinaia di mm di pioggia significa far percolare in falda concimi, antiparrassitari e diserbanti. Non è certo l'ideale, oltretutto sprecare inutilmente acqua significa toglierla a chi non ne ha.
    https://www.comune.budrio.bo.it/it-i...f2269820d99bf6

    C'è poi da considerare il fatto che quando si è abituati a ritenere una risorsa disponibile senza limiti si è i primi a trovarsi in difficoltà quando i limiti si presentano.
    Prego, porta prove che in tutti i tipi di suolo un'irrigazione a scorrimento/allagamento, e anche ogni pioggia appena appena abbondante, facciano sparire dalle radici ogni molecola buona e arrivare alle falde profonde ogni molecola cattiva.
    Tra l'altro secondo quanto dici la risicoltura (riso prima fonte di cibo al mondo) dovrebbe semplicemente cessare.

  8. #1578
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Prego, porta prove che in tutti i tipi di suolo un'irrigazione a scorrimento/allagamento, e anche ogni pioggia appena appena abbondante, facciano sparire dalle radici ogni molecola buona e arrivare alle falde profonde ogni molecola cattiva.
    Tra l'altro secondo quanto dici la risicoltura (riso prima fonte di cibo al mondo) dovrebbe semplicemente cessare.
    Stiamo andando un pò troppo off topic rispetto al tema del thread, se proprio aprite un topic a parte nell'apposita sezione. Grazie.
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  9. #1579
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    In un periodo così eccezionale come il presente balzano agli occhi le differenze di terreno. Ierilaltro sono dovuto andare a Sassuolo: all'altezza di Magreta (il nome dice già tutto) il mais non irrigato, che qui è ancora verde, lì è completamente secco e color paglia. Anche la medica, che qui è al terzo/quarto taglio ed ha sempre un bel colore verde acceso, lì è parecchio striminzita e pallida.

    Vicino Reggio Emilia ci sono ancora dei prati stabili (che hanno grande diffusione e tradizione in Lombardia e vengono anche chiamati "marcite"). Sono irrigati da secoli a scorrimento: l'altra sera passando li ho visti belli verdi e quindi irrigati.

    Io non sono tanto sicuro che lo scorrimento sia così male, o comunque credo che dipenda anche molto dal tipo di suolo.

    Di sicuro le ditte che vendono attrezzature da irrigazione hanno interesse a farlo scomparire.

    Parlando d'altro, ma sempre IT, tale è l'ignoranza dei giornalisti, che in tanti servizi televisivi dedicati all'incendio in Val Resia (Friuli) a nessuno è venuto in mente di ricordare che è il luogo più piovoso d'Italia, con una media del trimestre estivo di circa 900 mm.
    quotone.
    La zona più piovosa d'Italia, con rovesci quasi quotidiani in estate, in fiamme. Di solito lì, se capita, capita a febbraio.
    Gran parte del problema è dovuto al terreno, calcareo e sciolto, che si secca in pochi giorni perdendo acqua nel sottosuolo.
    Stesso problema nel Carso qui vicino, pietraia solo 100 anni fa durante la guerra, e rimboschito da alcuni decenni, però con terreno in via di formazione e molto sottile. Ha sicuramente piovuto più sul Carso che in altre parti d'Italia, ma una serie di concause, sommate al vento e al grande caldo, hanno portato a quel che avete visto.

  10. #1580
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    La siccità che interessa l’intero paese e che, in particolare, da oltre 7 mesi, stringe la sua morsa sulla pianura Padana proiettando valori di bilancio idro-climatico (Bic) costantemente negativi non interessa esclusivamente le portate dei grandi corsi d’acqua del Nord influenzandone drasticamente i flussi di risorsa idrica, ma ha effetti estremamente penalizzanti anche su tutte le acque classificate come non di superficie. Le falde freatiche sotterranee infatti risentono pesantemente del sommarsi degli elementi climatici di questa stagione straordinaria dai numeri record; stagione che , nei fatti, presenta il conto più salato rispetto alle previsioni degli esperti già stimate alla luce degli indicatori verificatisi periodicamente nell’ultimo decennio.
    La lunga serie di primati negativi riguarda la presenza di acqua nel sottosuolo e lo staff tecnico agronomico del Canale Emiliano Romagnolo, grazie agli studi realizzati nei laboratori di ricerca in campo sul risparmio idrico in agricoltura ad Acqua Campus-Anbi di Budrio, nel Bolognese, presenta una capillare analisi statistica dello stato attuale della falda acquifera. In Emilia Romagna le falde freatiche si confermano al minimo storico. Analizzando l’estesa mole di dati storici sui livelli di falda monitorati da oltre vent’anni su tutto il territorio regionale e, confrontando questi con i valori misurati per l’anno corrente 2022, la situazione emerge ai massimi livelli di criticità possibile. Per tutte le province i valori registrati sono ampiamente sotto la media con numeri che variano da un -70% in provincia di Reggio-Emilia a un -127% in provincia di Bologna, dove le falde appaiono più sofferenti. La provincia di Forlì-Cesena fa segnare un -110%, quella di Rimini un -109%, mentre quella di Ravenna un -79%. Risulta quindi evidente e grave il calo delle falde rispetto alla media storica calcolata da venti anni fino ad oggi.

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