Bel modo di chiudere. Dando del troll.
Mica una considerazione sulle stime che ho fatto. Sulle considerazioni tra piogge primaverili ed autunnali e relativa distribuzione in rapporto alle portate.
Sulle falde tipiche delle Alpi e della pianura padana.
No. Troll.
Grazie per i link.
Il grafico della portata media dal 1923 è perfettamente orizzontale, il valore basso del primo decennio del 2000 è un po' di breve periodo, è comunque meno basso del decennio degli anni 40 e viene dopo un decennio molto alto negli anni 90. Sarebbe interessante conoscere le medie annuali dell'ultimo decennio.
Non voglio esprimere giudizi, però devo ammettere di aver avuto esperienze molto deludenti sia con l'Arpa della mia regione, a cui si devono gli ultimi grafici, che con l'AIPO.
Esperienze tali da aver fatto perdere in me la fiducia nel lavoro di entrambi gli enti.
Questo è un problema solo in situazioni occasionali e locali, in generale l'aridità dei suoli riduce il rischio di alluvioni tantochè in molte regioni si osserva una riduzione del rischio alluvionale nonostante un incremento delle precipitazoni estreme ad eccezione degli eventi intensi in cui i suoli si saturano con maggiore facilità nel corso dell'evento ed emerge in modo più evidente l'impatto delle precipitazioni più intense.
Nimbus Web Attualit?
Ultima modifica di elz; 16/08/2022 alle 16:35
Il lavoro di Huss che è già stato citato contiene anche delle proiezioni future del contributo glaciale, sono riferite a tutta l'area in esame e ci saranno delle differenze locali ma in generale in contributo glaciale inizialmente aumenta di un 50% nonostante la riduzione dell'area ghiacciata e rimane al di sopra delle medie di lungo termine fino al 2060; il contributo della fusione nivale invece aumenta in giugno e si riduce ad agosto (più avanti anche a luglio).
Torno da una sei giorni tra Valle Antigorio, Val Formazza e Alpe Devero.
Da un'osservazione puramente visiva il bacino messo peggio mi è sembrato quello del Devero, ma non che Sabbioni e Morasco stiano molto meglio. Il gestore del nostro b&b, appassionato di meteo, ha avuto diversi problemi di approvvigionamento idrico. E i forestali passano a controllare che non si butti via nulla.
Come ti smonto un mito in un minuto e mezzo. Il tempo di leggere un articolo.
Ti metterei 3 like ma purtroppo ne posso mettere solo uno.
Riguardo gli incendi mi fai venire in mente cosa successe sul Gargano nel 2007, col gravissimo incendio di luglio a cui seguì un evento alluvionale in ottobre nelle stesse identiche zone.
Ne approfitto per una domanda, considerato che sei sempre preciso e puntuale nel fornire link di approfondimento.
E' stato mai valutato quanto incide l'evaporazione dalle superfici di acqua dolce e la sublimazione dalle superfici innevate?
Mi sono posto la domanda tempo fa soprattutto riguardo la neve frequentando la montagna in primavera.
In alcune giornate calde secche e ventose, frequenti in appennino, ho osservato un rapido decremento della neve al suolo senza che ci fosse una fusione proporzionata e scorrimento di acqua.
Ho provato a cercare ma non ho trovato praticamente nulla sull'argomento.
Ultima modifica di TreborSnow; 16/08/2022 alle 13:15
Le mie in realtà erano semplici estrapolazioni sui trend attuali, anche se credo siano piuttosto realistiche.
La tua osservazione sul fatto che con i gpt che caratterizzano estati come questa va dritta al punto, il calo delle precipitazioni estive associato all'aumento di gpt medi è il problema più rilevante, anche i modelli climatici tendono a vedere questo effetto (che a sud del Po è già evidente da qualche tempo).
Se aggiungi il calo di massa glaciale e minori precipitazioni nevose che si fondono più rapidamente diventa piuttosto evidente il rischio di un calo dela disponibilità di acqua in estate e un cambiamento del regime dei fiumi Alpini, non tanto per la portata media complessiva ma per quella della stagione estiva. Quindi aumenta il rischio di periodi di magra estiva e la portata dei fiumi in annate sfigate come questa si riduce ancora di più.
Quindi non capisco molto la contrapposizione che vedo di questa discussione, le precipitazioni estive sono fondamentali per le Alpi e il problema quantitativamente più rilevante è il loro calo, probabilmente indotto dal GW, che rende particolarmente problematiche annate caratterizzate da siccità nelle altre stagioni (che ci sono sempre state, anche se quest'anno è stato particolarmente sfigato) e con un minore flusso di origine glaciale diventano possibili fasi di magra più estreme se si incastrano male gli altri elementi.
Prima di esprimersi bisognerebbe leggere gli articoli collegati perché, ad una rapida occhiata, mi pare che l'argomento sia un po' più complesso
Uno è questo:
https://hess.copernicus.org/articles...-3947-2016.pdf
che ad una rapida lettura non mi sembra si occupi del rapporto suolo secco/rischio alluvione
e questi purtroppo sono a pagamento
A global-scale investigation of trends in annual maximum streamflow - ScienceDirect
Evidence of shorter more extreme rainfalls and increased flood variability under climate change - ScienceDirect. (ho chiesto l'articolo completo agli Autori)
Questo è sull'evaporazione:
https://hess.copernicus.org/articles...-1527-2022.pdf
mi sembra che questi siano i principali
Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 16/08/2022 alle 18:59
Fantastico!
Un banale esperimento acclamato ai quattro venti e preso per dogma assoluto viene disintegrato da due semplici parole, luogo comune, ed in un attimo l'argomento diventa un po' più complesso...
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