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  1. #2281
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Andavo a memoria scusate, comunque le esatte parole di mamma arpa sono queste: "Le condizioni di siccità severe saranno ricorrenti sul settore meridionale e sulla zona pre-
    alpina occidentale."

  2. #2282
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    Non lo intendevo nel senso dell'offesa. Ci mancherebbe !
    Solo che il termine "eresia" usato in argomentazione scientifiche implica un approccio scientista e non scientifico. Tutto qui
    Poi, non fare caso alla mia pignoleria ed al mio scetticismo generale nei confronti di alcuni approcci troppo "customizzati". Non è un caso che abbia scelto quell'aforisma come firma.....
    Prove ? Si tratta di come ci si approccia al metodo scientifico. Per me, che sono un rompiballe matricolato, leggere quelle che tu chiami "variabili deterministiche" utilizzate in un modello probabilistico applicato ad un sistema caotico, fa accapponare la pelle.
    Poi, puoi portare tutte le argomentazioni che vuoi, gli studi che vuoi, ma per me, come ho già detto al troll, la prima cosa che vado a vedere e valutare è il metodo adottato.
    Ti ricordi la discussione in merito a quell'articolo sul ghiacciaio freddo austriaco pubblicato su Nature ? Beh, le conclusioni non le ho neanche lette perché la premessa ed alcuni esempi riportati nelle schede erano sbagliati e, quindi, mi sono fermato lì.
    Probabilmente, penserai che sono esagerato ma ti dico che tanti anni fa tentai di pubblicare un mio lavoro su una rivista scientifica inglese. Il risultato ? Un fallimento totale perché la traduzione, fatta da un traduttore madrelingua, non era stata considerata all'altezza della testata ! I referi non avevano neanche minimamente commentato il contenuto dell'articolo proposto perché si erano fermati al primo svarione lessicale trovato !
    Quando ho scritto "eresia" è perchè io non vedo variabili sconosciute ai modelli che potrebbero interferire. Sostenere che esistano richiede quanto meno una prova a sostegno di tale affermazione. Poi concordo che il linguaggio che ho usato non è propriamente scientifico, ma alla fine questo forum non è un'accademia, e nemmeno nelle accademie come il tuo esempio dimostra sono spesso professionali come eticamente si richiederebbe, quindi spero perdonerai la parola usata

    Tornando all'oggetto della nostra "discussione", i modelli dovrebbero includere tutte le variabili in campo, dai feedback negativi dei ghiacci o delle nubi a quelli positivi dati dagli altri gas climalteranti, il tutto fondandosi sulla legge fisica che regola l'effetto serra e che spiega perchè l'aumento termico globale attuale è causato (che sia in parte o del tutto non ci interessa in questa discussione) dalla CO2.
    Queste sono variabili deterministiche, nel senso che è possibile prevederle in quanto seguono leggi deterministiche.

    Ciò che rende incerti i modelli sono gli intervalli di errore che una previsione porta inevitabilmente con sè, errore che dipende a sua volta dagli intervalli di errore di ogni variabile deterministica, che per quanto sia prevedibile non significa che questa previsione sia univoca e sicura.

    Se ci sono altre variabili non note non ne ho idea, ma allo stato attuale non credo.

  3. #2283
    Vento forte
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  4. #2284
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Comunque con tutti i problemi che si creano con questa situazione, nessuno che nomini manco per sbaglio investimenti in dighe. Eppure si avrebbero benefici molteplici. Primo riserva idrica nei periodi aridi, secondo gestione delle piene nei periodi alluvionali (perché si parla ormai di alternanza di questi due estremi), e possibilità di produzione energetica.
    Se il prezzo da pagare è l’immersione di qualche versante boschivo io lo accetto ben volentieri, dato che di boschi ne abbiamo fin troppi, con buona pace per gpi ambientalisti.
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  5. #2285
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Comunque con tutti i problemi che si creano con questa situazione, nessuno che nomini manco per sbaglio investimenti in dighe. Eppure si avrebbero benefici molteplici. Primo riserva idrica nei periodi aridi, secondo gestione delle piene nei periodi alluvionali (perché si parla ormai di alternanza di questi due estremi), e possibilità di produzione energetica.
    Se il prezzo da pagare è l’immersione di qualche versante boschivo io lo accetto ben volentieri, dato che di boschi ne abbiamo fin troppi, con buona pace per gpi ambientalisti.
    Per carità lasciamo solo perdere...
    Non siamo capaci di fare ponti e viadotti che siano in grado di stare su, figuriamoci una miriade di dighe. Avremmo un nuovo Disastro del Vajont ogni due anni... E senza contare i tempi di costruzione, che potrebbero essere ventennali o trentennali, o più...
    Vedo solo che qui, per la costruzione di un tunnel parallelo al Tenda della lunghezza incredibile di 3,2km, i lavori sono in corso da ottobre 2012. Sì, esatto, sono 11 anni che stanno scavando (penso con un cucchiaino) un tunnel.. E non hanno ancora finito Si vociferava fin un fine lavori ad ottobre 2023 (12 anni dopo l'inizio) ma nelle ultime settimane secondo alcune indiscrezioni è probabile che l'apertura slitti nella primavera 2024 (a quasi 13 anni dall'inizio lavori). E credo che, non appena verrà aperto, crollerà.

    Quindi mi correggo: ben vengano le dighe, ma a patto che vengano fatte da imprese straniere e con manodopera straniera.
    Lou soulei nais per tuchi

  6. #2286
    Brezza tesa L'avatar di CheccoLau
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Possiamo anche costruire dighe e invasi (anche qui, bisognerebbe ascoltare chi di dovere, perché ultimamente è una moda nelle nostre zone che non considera minimamente i contro, soprattutto l'effettiva capacità di conservare l'acqua di fronte all'aumentata evaporazione) però tamponeremo i problemi idrici come esseri umani e magari ci adatteremo a vivere in un ambiente diverso da quello attuale.

    Ma per gli ecosistemi, le montagne, i boschi, flora e fauna tipici sarà un disastro senza possibilità di intervento se si andrà in questa direzione, e non so quanta strada potremmo fare camminando per conto nostro (la risposta che la mia mente immagina sono oasi tipo israele o gli emirati, volendo estremizzare al massimo...risorse per l'uomo circondato dal nulla più totale)

  7. #2287
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Quando ho scritto "eresia" è perchè io non vedo variabili sconosciute ai modelli che potrebbero interferire. Sostenere che esistano richiede quanto meno una prova a sostegno di tale affermazione. Poi concordo che il linguaggio che ho usato non è propriamente scientifico, ma alla fine questo forum non è un'accademia, e nemmeno nelle accademie come il tuo esempio dimostra sono spesso professionali come eticamente si richiederebbe, quindi spero perdonerai la parola usata

    Tornando all'oggetto della nostra "discussione", i modelli dovrebbero includere tutte le variabili in campo, dai feedback negativi dei ghiacci o delle nubi a quelli positivi dati dagli altri gas climalteranti, il tutto fondandosi sulla legge fisica che regola l'effetto serra e che spiega perchè l'aumento termico globale attuale è causato (che sia in parte o del tutto non ci interessa in questa discussione) dalla CO2.
    Queste sono variabili deterministiche, nel senso che è possibile prevederle in quanto seguono leggi deterministiche.

    Ciò che rende incerti i modelli sono gli intervalli di errore che una previsione porta inevitabilmente con sè, errore che dipende a sua volta dagli intervalli di errore di ogni variabile deterministica, che per quanto sia prevedibile non significa che questa previsione sia univoca e sicura.

    Se ci sono altre variabili non note non ne ho idea, ma allo stato attuale non credo.
    Si, nelle Accademie gli strafalcioni ci sono, eccome se ci sono. In genere, è facile trovare la "catena degli errori", ovvero, Autori che citano a catena un lavoro sbagliato, tipo catena di Sant'Antonio , amplificando la risonanza dell'errore. Questo avviene perché sono pochi quelli che si mettono a verificare realmente le fonti bibliografiche e quasi sempre si dà per scontata la validità di un lavoro.
    "Errore di ogni variabile deterministica (..)". Questa è la descrizione di un modello probabilistico, non deterministico

    A mio avviso, la tua affermazione andrebbe corretta nel seguente modo: Ciò che rende incerti i modelli sono gli intervalli di errore che un modello probabilistico porta inevitabilmente con se, errore che dipende a sua volta dagli intervalli di errore di ogni variabile che, per quanto sia prevedibile, non significa che questa previsione sia univoca e sicura in quanto il modello è applicato ad un sistema caotico.
    Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 21/03/2023 alle 10:56

  8. #2288
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Bisognerebbe anche considerare un'eventuale desalinizzazione, visto che la nostra penisola è pucciata nel mare, dove acqua ce n'è in abbondanza.
    Il problema è che la desalinizzazione è mostruosamente energivora.
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #2289
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Per carità lasciamo solo perdere...
    Non siamo capaci di fare ponti e viadotti che siano in grado di stare su, figuriamoci una miriade di dighe. Avremmo un nuovo Disastro del Vajont ogni due anni... E senza contare i tempi di costruzione, che potrebbero essere ventennali o trentennali, o più...
    Vedo solo che qui, per la costruzione di un tunnel parallelo al Tenda della lunghezza incredibile di 3,2km, i lavori sono in corso da ottobre 2012. Sì, esatto, sono 11 anni che stanno scavando (penso con un cucchiaino) un tunnel.. E non hanno ancora finito Si vociferava fin un fine lavori ad ottobre 2023 (12 anni dopo l'inizio) ma nelle ultime settimane secondo alcune indiscrezioni è probabile che l'apertura slitti nella primavera 2024 (a quasi 13 anni dall'inizio lavori). E credo che, non appena verrà aperto, crollerà.

    Quindi mi correggo: ben vengano le dighe, ma a patto che vengano fatte da imprese straniere e con manodopera straniera.
    Le tecnologie e conoscenze per farle ci sono e tutti gli impianti fatti nei decenni scorsi stanno lì a dimostrarlo. Il vajont è stato frutto di negligenza geologica (cosa che ha portato infatti a leggi apposite sui rilevamenti dei versanti con la progettazione), la diga è fatta in modo impeccabile, come molte altre in giro.
    E all’estero mica sono tanto più bravi, sono molti gli stati che hanno avuto più incidenti di noi…
    Comunque non dico che serva arrivare a colossi da 200m eh, le dighe di piccola e media dimensione come ce ne sono ora nelle vallate andrebbero benone, basta che siano più capienti di quelle piscine in quota in voga ora con cui non arrivi neanche a innaffiare l’orto…
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  10. #2290
    Vento teso L'avatar di pentotalpaz2
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Per carità lasciamo solo perdere...
    Non siamo capaci di fare ponti e viadotti che siano in grado di stare su, figuriamoci una miriade di dighe. Avremmo un nuovo Disastro del Vajont ogni due anni... E senza contare i tempi di costruzione, che potrebbero essere ventennali o trentennali, o più...
    Vedo solo che qui, per la costruzione di un tunnel parallelo al Tenda della lunghezza incredibile di 3,2km, i lavori sono in corso da ottobre 2012. Sì, esatto, sono 11 anni che stanno scavando (penso con un cucchiaino) un tunnel.. E non hanno ancora finito Si vociferava fin un fine lavori ad ottobre 2023 (12 anni dopo l'inizio) ma nelle ultime settimane secondo alcune indiscrezioni è probabile che l'apertura slitti nella primavera 2024 (a quasi 13 anni dall'inizio lavori). E credo che, non appena verrà aperto, crollerà.

    Quindi mi correggo: ben vengano le dighe, ma a patto che vengano fatte da imprese straniere e con manodopera straniera.
    Capacità e tecnica ne abbiamo da insegnare in giro per il mondo, il problema delle opere italiane è insito nella gestione amministrativa, ovvero burocrazia, è li che va tutto ad impantanarsi. L'esempio calzante è stata la ricostruzione del ponte di Genova, tra progetto e realizzazione i tempi sono stati rapidissimi ma con il trucco....è stato messo a dormire in parte il codice appalti per l'emergenza, quindi in sostanza è stata tolta la burocrazia, passatemi la superficialità, ed infatti è stata tirata su in un niente da aziende tutte italiane.
    precondizionato dal NAM

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