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  1. #2411
    Natale2000
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Fulvio1966 Visualizza Messaggio
    Le temperature si stanno comportando così linearmente da almeno 50 anni di fila (e da 150 con alcune brevissime pause), le precipitazioni da 3-5 anni (con un calo leggero costante, ma totalmente distante da quello delle temperature da 150 anni), mi sembra una bella differenza, non credi?
    È una enorme differenza. Con tutto che un eventuale trend di precipitazioni ha molto più rumore di fondo e non è facile estrapolare una tendenza. Le temperature sono più lineari, le prp più impazzite

    Io comunque dico che è molto preoccupante quello che sta capitando perché leggo nelle dinamiche circolatorie alcune sostanziali differenze con quelle che portavano siccità in passato.
    Da lì concludo che da questa siccità non ne usciremo né a breve né facilmente. E potremmo anche non uscirne in modo definitivo, anche qualora tornasse a piovere di più (e ci mancherebbe non lo facesse, se no da un anno all'altro vorrebbe dire che zone con 1500 mm medi passano a 600 d'amblee)

    Opinione mia personale basata su un peso di elementi concomitanti. Nessuno è tenuto a condividere la mia posizione, ci mancherebbe

  2. #2412
    Uragano
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Non tutta. La Bassa Valle d'Aosta, segnatamente la sua zona sud-orientale, climaticamente è abbastanza "piemontese", e sta continuando a condividere la nostra disgrazia.
    Altro discorso ovviamente per le valli settentrionali e per la sua sezione occidentale.

    Intanto siccità ancora fino al fantameteo, senza nessuna via d'uscita. Ogni passaggio continua a scavalcarci come dicevo prima, ora questa situazione ha dello statisticamente impossibile.
    Sisì certo, conosco la regione.
    La Valle di Champorcher infatti vede precipitazioni importanti con venti di scirocco

  3. #2413
    Uragano
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo Visualizza Messaggio
    Finora, oltre al vento in quota, non mi pare di vedere nulla di che. Le nevicate sono sporadiche e deboli e non mi pare abbiano depositato chissà cosa, soprattutto in quota, dove il vento si porta via tutto....


    ANAGRAFICA - Dataview
    Non è vero.
    A Cervinia 2 settimane fa 1 metrata in un singolo evento l'ha fatta

  4. #2414
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Fulvio1966 Visualizza Messaggio
    Intendo dire che in Italia, mediamente da Bolzano a Pachino, non abbiamo mai avuto un clima monsonico nel recente passato, non credo di aver bestemmiato. E' anche vero che in alcune zone d'Italia, estremo sud, si ha un clima mediamente più secco del nord. Ma siamo ancora distanti dal clima tropicale
    Non è che l'aumento di episodi alluvionali fa per magia diventare un clima da mediterraneo a tropicale, ce ne vuole!
    Fa sempre più caldo? Si
    Piove sempre di meno? Ni
    Si hanno meno giornate di pioggia con concentrazione degli accumuli in quei pochi giorni? Probabile si, ma non siamo passati da 100 giorni di pioggia all'anno a 20 con quasi gli stessi accumuli, o sbaglio?
    L'ambiente intorno a me cambia? Certo, lo ha sempre fatto e lo farà sempre, solo che noi siamo così testardi, egocentrici, presuntuosi, che vorremmo che i nostri 80 anni medi di vita, fossero una linea piatta, in ogni dove, tutto sempre uguale, nessun cambiamento, perchè nel trentennio in cui eravamo giovani, era così e adesso no e allora non va bene! Gli 80 anni della nostra vita media, per la nostra terra equivale a un miliardesimo di pico secondo (l'ho detto a caso per far capire più o meno).
    Se non ci fosse stato il riscaldamento globale, ma il raffreddamento, saremmo qui a parlare uguale, su come l'ecosistema cambierà, su come molte specie animali dovranno adattarsi e spingersi in zone a loro sconosciute, su questo e su quello...
    Diamine, questo argomento si chiama "monitoriamo la crisi idrica nelle regioni d'Italia" no su come il GW e il calo delle precipitazioni sta cambiando la vita degli insetti, delle muffe e altro. Ma tendiamo sempre ad uscire dal seminato, si inizia a parlare di acqua si finisce a parlare di tutto e di più.
    Se da una parte va male, dall'altra credimi, ci sono centinaia di migliaia di italiani e non solo, che si stanno fregando le mani, dai balneari, ai gelatai, ai ristoratori in genere. Diglielo a loro degli insetti e delle muffe e dell'acqua che manca.
    E lasciamo perdere che è meglio si, perchè io ho portato a corredo dei grafici e ho perso anche tempo per farli, tu mi sembra di no
    Poi non dico che tutto quello che hai esposto qui sia sbagliato, anzi, ma mi sembra di assistere al bambino che guarda la sua pergolatese giocare in serie C e arrabbiarsi perchè non gioca in A e non vince con la Juventus. E ho fatto l'esempio del bambino non a caso, proprio perchè ingenuo e ancora acerbo e privo di malizia e non sa dove sta il bene e il male o il debole e il forte.
    Poi qualcuno mi tira fuori Mercalli... e allora parliamo della pergolatese che è meglio


    Perdonami se ti ho fatto perdere tempo ma se si mischia il calcio con la scienza, anche come semplice paragone, io mi tiro indietro

    Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 26/03/2023 alle 14:06

  5. #2415
    Enrico_3bmeteo
    Ospite

    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Non è vero.
    A Cervinia 2 settimane fa 1 metrata in un singolo evento l'ha fatta
    Si, lo ricordo. Forse, la migliore nevicata dell'inverno per l'area. Se non ricordo male, transitò un fronte caldo che scaricò neve abbondante sul crinale italo-svizzero. La nevicata interessò le quote medie perché in alto non fu un granché. Tutti i giorni mi guardo le webcam del Bianco e del Rosa in attesa che possa nevicare copiosamente in quota. Finora, a parte qualcosa sul Bianco, delusione continua, purtroppo
    Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 26/03/2023 alle 14:04

  6. #2416
    Vento fresco L'avatar di Diego 14
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Mi dispiace, ma per me è assurdo mettere sullo stesso piano l'HAARP, l'ENSO e qualsiasi farneticazione reperita sul web.
    Il primo errore è seguire schemi eccessivamente semplificati delle teleconnessioni, addiritura ristrette ad aree minuscole, e alla fine dire "Eh ma le tlc non funzionano più come una volta".
    Mentre tanti, forse troppi, quando si parla di Nina guardano solo il dato della temperatura globale sperando chissà quale movimento, a livello circolatorio ha avuto un impatto importante. Addirittura, se non erro, oltre alla caratteristica multi annuale si aggiunge anche una tipologia mista, ovvero periodi di Nina "Central Pacific" e Nina "East Pacific".
    Ad esempio la prima metà del 2022 mi sembra sia stata maggiormente improntata ad un assetto EP.
    Le SSTA e la ventilazione impattano sulla convezione e sulla circolazione in quell'area, influenzando anche le latitudini extratropicali del Pacifico (Rossby Wave Source).
    La letteratura scientifica ci propone queste configurazioni per una Nina EP.


    Come detto prima, non basta guardare le mappe ma vanno contestualizzate e filtrate. Ad esempio, possiamo notare che con una Nina EP, sul Pacifico settentrionale è frequente un assetto da PNA- con anticiclone che arretra e semipermanente praticamente assente. Questa configurazione favorisce, sul settore atlantico, un innalzamento dell'anticiclone che lascia scoperta l'area delle Azzorre e blocca il flusso zonale (storm track debole).
    Queste sono le anomalie di gpt da maggio 2022 a febbraio 2023.
    fkEFlCcJky.png
    Possiamo dire con certezza che la Nina ha influenzato parecchio, soprattutto la variabilità a bassa frequenza (Recurrent Rossby Wave Packets) e non ha giovato nemmeno a nostro favore la variabilità interstagionale, con VP spesso in un setting deleterio (ad esempio il dipolo artico favorisce articate dirette in Atlantico andando ad amplificare il pattern di fondo).
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    Ultima modifica di Diego 14; 27/03/2023 alle 14:13

  7. #2417
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Non ho capito scusa Diego, io sto parlando di statistica e tu mi porti un caso particolare per....???.
    Sono d'accordo che un singolo evento possa contribuire all'instaurarsi di un certo pattern, ma questo si può vedere solo in un secondo momento non sapendo in anticipo ne che tipo di evento ci aspetti, ne come interagirà in le restanti variabili.
    Una cosa è dire che il recente evento nina abbia avuto un certo effetto, un altro conto è speculare su come e quanto il cambio di segno influirà su nostro prossimo futuro in termini precipitativi.
    E in tal senso a mio parere quella statistica "eccessivamente semplificata" e l'unico strumento a nostra disposizione perché non ci sono attualmente i dati per andare più nello specifico. Quello che si dà per certo al momento è solo un cambio di segno e l'unica cosa che statisticamente porta un cambio di segno di per sé sono quelle mappe che ho postato.
    Non voglio assolutamente paragonare lo studio delle teleconnessioni al complottismo, piuttosto un certo uso che se ne vuol fare, puramente argomentativo, slegato dai dati e dalle statistiche, ignorando il rasoio di occam, autoreferenziale e andando a selezionare sempre la fattispecie che conferma la propria teoria ignorando il resto è praticamente la definizione di pseudoscienza.

  8. #2418
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Rainshadow Visualizza Messaggio
    Non ho capito scusa Diego, io sto parlando di statistica e tu mi porti un caso particolare per....???.
    Sono d'accordo che un singolo evento possa contribuire all'instaurarsi di un certo pattern, ma questo si può vedere solo in un secondo momento non sapendo in anticipo ne che tipo di evento ci aspetti, ne come interagirà in le restanti variabili.
    Una cosa è dire che il recente evento nina abbia avuto un certo effetto, un altro conto è speculare su come e quanto il cambio di segno influirà su nostro prossimo futuro in termini precipitativi.
    E in tal senso a mio parere quella statistica "eccessivamente semplificata" e l'unico strumento a nostra disposizione perché non ci sono attualmente i dati per andare più nello specifico. Quello che si dà per certo al momento è solo un cambio di segno e l'unica cosa che statisticamente porta un cambio di segno di per sé sono quelle mappe che ho postato.
    Non voglio assolutamente paragonare lo studio delle teleconnessioni al complottismo, piuttosto un certo uso che se ne vuol fare, puramente argomentativo, slegato dai dati e dalle statistiche, ignorando il rasoio di occam, autoreferenziale e andando a selezionare sempre la fattispecie che conferma la propria teoria ignorando il resto è praticamente la definizione di pseudoscienza.
    E' ovvio: l'andamento circolatorio non è mai condizionato da una sola variabile, ma da una pluralità di fattori, tra cui verosimilmente anche l'ENSO.
    Dire che siano unicamente la Nina o el Nino a governare il clima significa avere una visione più che ignorante, miope.
    Idem affermare che non abbiano alcuna ripercussione.
    Per quanto mi riguarda, io ho solo detto che ci sono evidenze, in base alle quali, l'ENSO influisce in maniera importante sul jet-stream.
    Poi, come dicevi te nell'altro post, non esiste una linearità per quel che ci riguarda: quindi non è automatico avere stagioni piovose con el Nino e siccitose con la Nina.

  9. #2419
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Rainshadow Visualizza Messaggio
    Non ho capito scusa Diego, io sto parlando di statistica e tu mi porti un caso particolare per....???.
    Sono d'accordo che un singolo evento possa contribuire all'instaurarsi di un certo pattern, ma questo si può vedere solo in un secondo momento non sapendo in anticipo ne che tipo di evento ci aspetti, ne come interagirà in le restanti variabili.
    Una cosa è dire che il recente evento nina abbia avuto un certo effetto, un altro conto è speculare su come e quanto il cambio di segno influirà su nostro prossimo futuro in termini precipitativi.
    E in tal senso a mio parere quella statistica "eccessivamente semplificata" e l'unico strumento a nostra disposizione perché non ci sono attualmente i dati per andare più nello specifico. Quello che si dà per certo al momento è solo un cambio di segno e l'unica cosa che statisticamente porta un cambio di segno di per sé sono quelle mappe che ho postato.
    Non voglio assolutamente paragonare lo studio delle teleconnessioni al complottismo, piuttosto un certo uso che se ne vuol fare, puramente argomentativo, slegato dai dati e dalle statistiche, ignorando il rasoio di occam, autoreferenziale e andando a selezionare sempre la fattispecie che conferma la propria teoria ignorando il resto è praticamente la definizione di pseudoscienza.
    Ciao, il mio "semplificare" non era assolutamente rivolto al tuo allegato nel messaggio, che per giunta è un riferimento validissimo. Io mi riferivo ai classici messaggi del tipo "con la PDO negativa sicuramente farà un inverno nevoso", poi non lo fa e puntualmente si va contro alle tlc spacciandole per rotte. La mia breve analisi, che può essere tranquillamente errata, vuole semplicemente dimostrare che tra le cause di questa siccità c'è molto probabilmente un peso legato alla Nina

  10. #2420
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Diego 14 Visualizza Messaggio
    Mi dispiace, ma per me è assurdo mettere sullo stesso piano l'HAARP, l'ENSO e qualsiasi farneticazione reperita sul web.
    Il primo errore è seguire schemi eccessivamente semplificati delle teleconnessioni, addiritura ristrette ad aree minuscole, e alla fine dire "Eh ma le tlc non funzionano più come una volta".
    Mentre tanti, forse troppi, quando si parla di Nina guardano solo il dato della temperatura globale sperando chissà quale movimento, a livello circolatorio ha avuto un impatto importante. Addirittura, se non erro, oltre alla caratteristica multi annuale si aggiunge anche una tipologia mista, ovvero periodi di Nina "Central Pacific" e Nina "East Pacific".
    Ad esempio la prima metà del 2022 mi sembra sia stata maggiormente improntata ad un assetto EP.Immagine

    Le SSTA e la ventilazione impattano sulla convezione e sulla circolazione in quell'area, influenzando anche le latitudini extratropicali del Pacifico (Rossby Wave Source).
    La letteratura scientifica ci propone queste configurazioni per una Nina EP.
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    Come detto prima, non basta guardare le mappe ma vanno contestualizzate e filtrate. Ad esempio, possiamo notare che con una Nina EP, sul Pacifico settentrionale è frequente un assetto da PNA- con anticiclone che arretra e semipermanente praticamente assente. Questa configurazione favorisce, sul settore atlantico, un innalzamento dell'anticiclone che lascia scoperta l'area delle Azzorre e blocca il flusso zonale (storm track debole).
    Queste sono le anomalie di gpt da maggio 2022 a febbraio 2023. Possiamo dire con certezza che la Nina ha influenzato parecchio, soprattutto la variabilità a bassa frequenza (Recurrent Rossby Wave Packets) e non ha giovato nemmeno a nostro favore la variabilità interstagionale, con VP spesso in un setting deleterio (ad esempio il dipolo artico favorisce articate dirette in Atlantico andando ad amplificare il pattern di fondo).
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    Chapeau Diego! Chapeau!

    Ne deduco che la Nina attuale ha evidentemente un ruolo importante.

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