Ciao, d'accordo su tutto, a parte che sia stato un peggioramento 'appena soddisfacente'. Parlo anche dell'area vicina al bolognese, non solo nel 'viola':
Alcuni record stracciati su gli accumuli giornalieri.
Direi evento alquanto rilevante per maggio, poi che i problemi siano anche altri non c'è dubbio.
aggiorno la situazione della pianura piemontese
accumulo annuo che sale nel mio orticello a 84 mm su 180 attesi al 31/04
ampie zone di astigiano e alessandrino ben sotto tale valore con zone a 55/60 mm dal gennaio
segnalo anche che con l'ultima piovuta da 25 mm ho raggiunto i 400 mm dal 1 gennaio 2022 ( 16 mesi )
inutile dire che la situazione è drammatica per il basso piemonte che essendo collinare non irriga con l'acqua in discesa dalle alpi
Lì no. Infatti.
A Nord del Po chi mi nega l'emergenza in corso gli pago il viaggio fino a 3600m. al ghiacciaio di Malavalle, 14km di nevi perenni con ghiaccio nudo a tratti già esposto al sole di maggio.
L'anno scorso record di perdita di volume e massa.
La siccità è alpina, mitteleuropea sud francese e spagnola.
E rispecchia le aree europee più ricettive e dipendenti dall'Atlantico.
Punto.
Poi il fatto che la maggior parte dei consorzi agrari padani dipenda dai corsi d'acqua a Nord del Po è anche un problemino ma è lo stesso questo, finché a Sud del Po l'Emilia è fuori dal problema siccità più intensa.
Il Ticino, come tutti gli emissari dei grandi laghi, anche in piena è azzurro e trasparente che fa voglia (ci ho anche nuotato una sera di ottobre che era a 700 mc/s ), perchè il deposito avviene sul fondo del lago.
Il Tagliamento è un caso unico, e perciò preso sempre a sproposito come esempio virtuoso. A sproposito perchè il suo tratto di pianura è una distesa di ciottoli larga 5 km: non ha niente a che vedere con nessun altro fiume di pianura, non perchè lo abbiano voluto rispettare, ma perchè anche molti chilometri attorno il terreno è così magro da non aver mai interessato l'agricoltura.
Pulire in pochi anni tutte le golene, che abbiamo lasciato riempire in 50 anni, è ovviamente impossibile.
Io dico che avrebbero dovuto farlo ogni estate a partire dagli anni 70, quando costruirono le casse d'espansione. Un'estate avrebbero dovuto portare via qualche camion di terra da una golena (guarda che le golene sono qua e là, mica lungo tutto il corso) e l'estate dopo da un'altra golena. E solo per riportare il loro livello al piano di campagna esterno, senza minimamente toccare il vero letto del fiume, quindi senza il rischio di alterarne il profilo.
Nei fiumi senza golene (vedi Romagna), esse andranno fatte con espropri, ma poi andranno tenute pulite, altrimenti si torna da capo. (idem dicasi per il canale appena costruito in Veneto).
Comunque prima o poi ci arriveranno, è matemetico, se non vogliono che i fiumi cambino corso. Solo che fa rabbia dover subire tutti questi danni nel frattempo e vedere sempre le casse d'espansione vuote.
E' stato un evento eccezionale per la zona, senza dubbio.
Verissimo, poi, che ci sono anche altri problemi legati alla manutenzione e alla cura del territorio, fiumi e canali di bonifica ma, per quanto riguarda la zona del bolognese dove abito, gli episodi alluvionali sono accaduti anche nel passato recente.
Un evento che costo' carissimo alla pianura bolognese tra Bentivoglio, Malalbergo, Minerbio e Baricella fu quello del 9/10 dicembre 1996:
archives-1996-12-10-0-0.png
Caddero circa 120mm di acqua in 2 giorni e il Navile, la Botte e altri canali locali tracimarono... A Bentivoglio si allago' l'ospedale e il PS ando' sott'acqua, fu un macello.
Dopo quell'evento (mi pare nel 1998) fecero un tunnel che allungava il corso del Navile fin oltre le campagne (all'epoca il canale era tombato in prossimita' del castello di Bentivoglio) e costruirono casse di espansione a est e poco prima del paese per evitare che si allagasse nuovamente in caso di eventi eccezionali.
Questo per dire che anche decenni fa' c'erano comunque dei problemi o aspetti poco considerati.
Tornando all'alluvione attuale, diversi problemi ci sono tuttora anche in alcune zone del bolognese (Medicina in primis) e a Bologna citta' dove via Saffi e' stata chiusa a tempo indeterminato per i problemi al canale sottostante la strada.
Questo no è affatto vero
ti confondi con i fiumi Meduna e Cellina , che scorrono su distese di ghiaia non fertili
Il Tagliamento ha coltivazione lungo tutto il corso , sia in sinistra orografica che, in minor misura, in destra orografica molto vicino all'alveo. Anzi, il medio basso corso è una delle zone più fertili della pianura Friulana. Campi di mais a perdita d'occhio
E' semplicemente un fiume che, nonostante i soli 180 km di lunghezza, raggiunge piene rovinose fino a 4000 m3 al secondo. per cui ha sempre goduto di un meritato "rispetto" nella storia del Friuli (nonostante errori come la stretta di Latisana). La nostra regione ha inoltre bassa densità demografica e centri urbani piuttosto piccoli anche in pianura, quindi con tutto lo spazio che c'era ci si è ben guardati dal costruire troppo vicino alla bestia..
Credo che alnus si riferisca al medio corso dai dintorni di Varmo in su, perché in quel tratto l'alveo si allarga moltissimo e diventa una grande distesa di ghiaia con sponde ampiamente colonizzate da magredi. Il basso corso invece è intensamente coltivato e anche abbastanza urbanizzato, ma se parliamo della zona che va da Latisana a Lignano non è che l'urbanizzazione delle due sponde (friulana e veneta) differisca molto da quella di altri fiumi dell'area padano veneta come il Piave, certo la bassa densità di popolazione ha aiutato a creare questa sorta di camera di compensazione e certamente la vasta area esondabile del medio corso, che ha mantenuto le dinamiche caratteristiche dei fiumi prealpini, fa da ammortizzatore per le piene anche rispetto ad aree poste più a valle. Comunque non conosco un solo grande corso d'acqua della pianura padano veneta in cui si sia costruito direttamente nell'alveo, il problema semmai è che la maggior parte dei corsi d'acqua maggiori ha suoli limoso-argillosi che si estendono ben oltre gli argini naturali e in quelle sì, si è coltivato in abbondanza, contribuendo a rendere questi suoli ancora più impermeabili, ma ricordiamoci che la pianura padana, dal delta del Po almeno fino a Vercelli e alla piana di Alessandria era, fino all'Alto Medioevo, coperta da vaste distese di acquitrini e paludi. Tra l'altro una delle ragioni della bassa densità di popolazione del Friuli è la presenza, nella media e alta pianura, di suoli ghiaiosi e ben poco fertili.
Ultima modifica di galinsog@; 04/05/2023 alle 17:03
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