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  1. #2751
    Brezza leggera L'avatar di Edoardo95
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Veramente qua oggi il Panaro era come al solito ad un pelo dall'esondare, senza che sia piovuto chissà che. Per la verità non c'era alcuna siccità: da novembre scorso piove ad intervalli abbastanza regolari e brevi.
    In tutta la regione (ma questo vale per tutte le pianure alluvionali d'Italia), ogni volta che piove in misura appena soddisfacente, si sfiora (o si raggiunge) l'esondazione, solo perchè non tolgono i depositi terrosi dalle golene. Quando hai sistematicamente il fiume a pelo d'argine, hai voglia a dare la colpa alle nutrie!
    Ciao, d'accordo su tutto, a parte che sia stato un peggioramento 'appena soddisfacente'. Parlo anche dell'area vicina al bolognese, non solo nel 'viola':



    Alcuni record stracciati su gli accumuli giornalieri.

    Direi evento alquanto rilevante per maggio, poi che i problemi siano anche altri non c'è dubbio.

  2. #2752
    Burrasca L'avatar di Viva la fioca
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    Il problema è che intorno a questi torrenti c'è un pò di tutto, anche nei tratti di campagna ci sono cascine sparse ovunque subito a ridosso degli argini, non è semplice un allargamento. Anche la rimozione di materiale è operazione delicata che và valutata con attenzione, rischia di favorire l'erosione regressiva sotto le opere di attraversamento e gli argini stessi, se il torrente corre veloce e scava il fondo aumenta il trasporto di materiale fine e aumenta il potere erosivo delle piene; in questi contesti fortemente antropizzati si ricorre spesso a opere di riduzione della piena ma non ci sono soluzioni semplici ed economiche al danno che è stato fatto in passato.
    hai ragione su ogni punto !!

  3. #2753
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    aggiorno la situazione della pianura piemontese
    accumulo annuo che sale nel mio orticello a 84 mm su 180 attesi al 31/04
    ampie zone di astigiano e alessandrino ben sotto tale valore con zone a 55/60 mm dal gennaio
    segnalo anche che con l'ultima piovuta da 25 mm ho raggiunto i 400 mm dal 1 gennaio 2022 ( 16 mesi )
    inutile dire che la situazione è drammatica per il basso piemonte che essendo collinare non irriga con l'acqua in discesa dalle alpi

  4. #2754
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Viva la fioca Visualizza Messaggio
    aggiorno la situazione della pianura piemontese
    accumulo annuo che sale nel mio orticello a 84 mm su 180 attesi al 31/04
    ampie zone di astigiano e alessandrino ben sotto tale valore con zone a 55/60 mm dal gennaio
    segnalo anche che con l'ultima piovuta da 25 mm ho raggiunto i 400 mm dal 1 gennaio 2022 ( 16 mesi )
    inutile dire che la situazione è drammatica per il basso piemonte che essendo collinare non irriga con l'acqua in discesa dalle alpi
    Purtroppo hai ragione e ne stiamo parlando anche in analisi dei modelli su quale dinamica servirebbe

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  5. #2755
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Veramente qua oggi il Panaro era come al solito ad un pelo dall'esondare, senza che sia piovuto chissà che. Per la verità non c'era alcuna siccità: da novembre scorso piove ad intervalli abbastanza regolari e brevi.
    In tutta la regione (ma questo vale per tutte le pianure alluvionali d'Italia), ogni volta che piove in misura appena soddisfacente, si sfiora (o si raggiunge) l'esondazione, solo perchè non tolgono i depositi terrosi dalle golene. Quando hai sistematicamente il fiume a pelo d'argine, hai voglia a dare la colpa alle nutrie!
    Lì no. Infatti.

    A Nord del Po chi mi nega l'emergenza in corso gli pago il viaggio fino a 3600m. al ghiacciaio di Malavalle, 14km di nevi perenni con ghiaccio nudo a tratti già esposto al sole di maggio.
    L'anno scorso record di perdita di volume e massa.

    La siccità è alpina, mitteleuropea sud francese e spagnola.
    E rispecchia le aree europee più ricettive e dipendenti dall'Atlantico.
    Punto.



    Poi il fatto che la maggior parte dei consorzi agrari padani dipenda dai corsi d'acqua a Nord del Po è anche un problemino ma è lo stesso questo, finché a Sud del Po l'Emilia è fuori dal problema siccità più intensa.

  6. #2756
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Viva la fioca Visualizza Messaggio
    Sai cosa significa Togliere i depositi da centinaia o migliaia di km di corsi d'acqua della pianura padana?? Sono parole che vanno bene scritte su un forum ma sono progetti non attuabili causa costi di miliardi all'anno.. Siamo realisti togliere anche solo 1mt di terra per la larghezza dell'alveo per la lunghezza dei vostri fiumi è una cifra incalcolabile e non attuabile. La cosa più semplice, economica, esente manutenzione ecc ecc è semplicemente triplicare o quadruplicare l'area di passaggio dell'acqua in orizzontale ovvero allargando gli argini e limitare i picchi con casse di espansione ( che localmente esistono e funzionano).
    Proprio tu che sei appassionato di fiumi guarda il Ticino, il tagliamento, hanno la possibilità di allargarsi in molte zone e laminano naturalmente la piena

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    Il Ticino, come tutti gli emissari dei grandi laghi, anche in piena è azzurro e trasparente che fa voglia (ci ho anche nuotato una sera di ottobre che era a 700 mc/s ), perchè il deposito avviene sul fondo del lago.
    Il Tagliamento è un caso unico, e perciò preso sempre a sproposito come esempio virtuoso. A sproposito perchè il suo tratto di pianura è una distesa di ciottoli larga 5 km: non ha niente a che vedere con nessun altro fiume di pianura, non perchè lo abbiano voluto rispettare, ma perchè anche molti chilometri attorno il terreno è così magro da non aver mai interessato l'agricoltura.

    Pulire in pochi anni tutte le golene, che abbiamo lasciato riempire in 50 anni, è ovviamente impossibile.
    Io dico che avrebbero dovuto farlo ogni estate a partire dagli anni 70, quando costruirono le casse d'espansione. Un'estate avrebbero dovuto portare via qualche camion di terra da una golena (guarda che le golene sono qua e là, mica lungo tutto il corso) e l'estate dopo da un'altra golena. E solo per riportare il loro livello al piano di campagna esterno, senza minimamente toccare il vero letto del fiume, quindi senza il rischio di alterarne il profilo.
    Nei fiumi senza golene (vedi Romagna), esse andranno fatte con espropri, ma poi andranno tenute pulite, altrimenti si torna da capo. (idem dicasi per il canale appena costruito in Veneto).

    Comunque prima o poi ci arriveranno, è matemetico, se non vogliono che i fiumi cambino corso. Solo che fa rabbia dover subire tutti questi danni nel frattempo e vedere sempre le casse d'espansione vuote.

  7. #2757
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Citazione Originariamente Scritto da Edoardo95 Visualizza Messaggio
    Ciao, d'accordo su tutto, a parte che sia stato un peggioramento 'appena soddisfacente'. Parlo anche dell'area vicina al bolognese, non solo nel 'viola':

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    Alcuni record stracciati su gli accumuli giornalieri.

    Direi evento alquanto rilevante per maggio, poi che i problemi siano anche altri non c'è dubbio.
    E' stato un evento eccezionale per la zona, senza dubbio.
    Verissimo, poi, che ci sono anche altri problemi legati alla manutenzione e alla cura del territorio, fiumi e canali di bonifica ma, per quanto riguarda la zona del bolognese dove abito, gli episodi alluvionali sono accaduti anche nel passato recente.
    Un evento che costo' carissimo alla pianura bolognese tra Bentivoglio, Malalbergo, Minerbio e Baricella fu quello del 9/10 dicembre 1996:

    archives-1996-12-10-0-0.png

    Caddero circa 120mm di acqua in 2 giorni e il Navile, la Botte e altri canali locali tracimarono... A Bentivoglio si allago' l'ospedale e il PS ando' sott'acqua, fu un macello.
    Dopo quell'evento (mi pare nel 1998) fecero un tunnel che allungava il corso del Navile fin oltre le campagne (all'epoca il canale era tombato in prossimita' del castello di Bentivoglio) e costruirono casse di espansione a est e poco prima del paese per evitare che si allagasse nuovamente in caso di eventi eccezionali.
    Questo per dire che anche decenni fa' c'erano comunque dei problemi o aspetti poco considerati.

    Tornando all'alluvione attuale, diversi problemi ci sono tuttora anche in alcune zone del bolognese (Medicina in primis) e a Bologna citta' dove via Saffi e' stata chiusa a tempo indeterminato per i problemi al canale sottostante la strada.

  8. #2758
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Lì no. Infatti.

    A Nord del Po chi mi nega l'emergenza in corso gli pago il viaggio fino a 3600m. al ghiacciaio di Malavalle, 14km di nevi perenni con ghiaccio nudo a tratti già esposto al sole di maggio.
    L'anno scorso record di perdita di volume e massa.

    La siccità è alpina, mitteleuropea sud francese e spagnola.
    E rispecchia le aree europee più ricettive e dipendenti dall'Atlantico.
    Punto.



    Poi il fatto che la maggior parte dei consorzi agrari padani dipenda dai corsi d'acqua a Nord del Po è anche un problemino ma è lo stesso questo, finché a Sud del Po l'Emilia è fuori dal problema siccità più intensa.
    Io nego l'emergenza.
    Non eziste!1!!111
    Svellia!!1?121

    Adesso pagami il viaggio.
    Ho bisogno di una vacanza

  9. #2759
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Il Tagliamento è un caso unico, e perciò preso sempre a sproposito come esempio virtuoso. A sproposito perchè il suo tratto di pianura è una distesa di ciottoli larga 5 km: non ha niente a che vedere con nessun altro fiume di pianura, non perchè lo abbiano voluto rispettare, ma perchè anche molti chilometri attorno il terreno è così magro da non aver mai interessato l'agricoltura.

    Questo no è affatto vero
    ti confondi con i fiumi Meduna e Cellina , che scorrono su distese di ghiaia non fertili
    Il Tagliamento ha coltivazione lungo tutto il corso , sia in sinistra orografica che, in minor misura, in destra orografica molto vicino all'alveo. Anzi, il medio basso corso è una delle zone più fertili della pianura Friulana. Campi di mais a perdita d'occhio
    E' semplicemente un fiume che, nonostante i soli 180 km di lunghezza, raggiunge piene rovinose fino a 4000 m3 al secondo. per cui ha sempre goduto di un meritato "rispetto" nella storia del Friuli (nonostante errori come la stretta di Latisana). La nostra regione ha inoltre bassa densità demografica e centri urbani piuttosto piccoli anche in pianura, quindi con tutto lo spazio che c'era ci si è ben guardati dal costruire troppo vicino alla bestia..

  10. #2760
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da mik33017 Visualizza Messaggio
    Questo no è affatto vero
    ti confondi con i fiumi Meduna e Cellina , che scorrono su distese di ghiaia non fertili
    Il Tagliamento ha coltivazione lungo tutto il corso , sia in sinistra orografica che, in minor misura, in destra orografica molto vicino all'alveo. Anzi, il medio basso corso è una delle zone più fertili della pianura Friulana. Campi di mais a perdita d'occhio
    E' semplicemente un fiume che, nonostante i soli 180 km di lunghezza, raggiunge piene rovinose fino a 4000 m3 al secondo. per cui ha sempre goduto di un meritato "rispetto" nella storia del Friuli (nonostante errori come la stretta di Latisana). La nostra regione ha inoltre bassa densità demografica e centri urbani piuttosto piccoli anche in pianura, quindi con tutto lo spazio che c'era ci si è ben guardati dal costruire troppo vicino alla bestia..
    Credo che alnus si riferisca al medio corso dai dintorni di Varmo in su, perché in quel tratto l'alveo si allarga moltissimo e diventa una grande distesa di ghiaia con sponde ampiamente colonizzate da magredi. Il basso corso invece è intensamente coltivato e anche abbastanza urbanizzato, ma se parliamo della zona che va da Latisana a Lignano non è che l'urbanizzazione delle due sponde (friulana e veneta) differisca molto da quella di altri fiumi dell'area padano veneta come il Piave, certo la bassa densità di popolazione ha aiutato a creare questa sorta di camera di compensazione e certamente la vasta area esondabile del medio corso, che ha mantenuto le dinamiche caratteristiche dei fiumi prealpini, fa da ammortizzatore per le piene anche rispetto ad aree poste più a valle. Comunque non conosco un solo grande corso d'acqua della pianura padano veneta in cui si sia costruito direttamente nell'alveo, il problema semmai è che la maggior parte dei corsi d'acqua maggiori ha suoli limoso-argillosi che si estendono ben oltre gli argini naturali e in quelle sì, si è coltivato in abbondanza, contribuendo a rendere questi suoli ancora più impermeabili, ma ricordiamoci che la pianura padana, dal delta del Po almeno fino a Vercelli e alla piana di Alessandria era, fino all'Alto Medioevo, coperta da vaste distese di acquitrini e paludi. Tra l'altro una delle ragioni della bassa densità di popolazione del Friuli è la presenza, nella media e alta pianura, di suoli ghiaiosi e ben poco fertili.
    Ultima modifica di galinsog@; 04/05/2023 alle 17:03

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