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  1. #91
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Interessante. In rapporto alle relative epoche storiche le anomalie sono dunque paragonabili

    Estate 1928 è simile alla 2017 (ma per porre un confronto adeguato, essendo la 2017 confrontata rispetto alla media del trentennio precedente, avrei fatto il controllo rispetto al trentennio 1891-1920, ma so che non è possibile, tranquillo , però possiamo azzardare forse due decimi in meno e aggiungerli quindi). Quindi oserei dire che la 1928 ha avuto un'anomalia superiore a quella della 2017! E' la fuoriclasse del Novecento , che per ora non ha paragoni adeguati escludendo la 2003 con le estati di questi anni 10.

    L'estate 1931 è paragonabile a quelle recenti, in particolare alla 2015.

    Veniamo poi agli anni 40:
    • estate 1947: simile a quelle recenti, diciamo una 2015 meno forte
    • estati 1950/1952: paragonabili alle estati recenti 2017, 2019.


    Come sospettavo, forse non è cambiata l'anomalia delle estati in sè, ma la loro frequenza (vedi un aumento passando dalle sole due estati 1928, 1931 con anomalie superiori ai +1° rispetto alla loro trentennale, alle 3 estati 1947/1950/1952 peraltro ravvicinanate così come lo sono le 2012/2015/2017/2019, che sono diventate 4) e soprattutto la loro media di riferimento.
    In altre parole: le anomalie sono quelle, così come la loro distribuzione temporale (estati più calde sempre vicine tra loro). Però la loro frequenza è maggiore (da 2 a 3 a 4), così come la media del periodo precedente, il che le rende ancora più mostruose. In questo senso, forse siamo di fronte a una parabola discendente che vedrà le prossime estati avere medie superiori alla 1981/2010 ma sui livelli anni 2000? Chissà, questa statistica lo suggerirebbe.

    La 2003 si mostra per quella che è: un outsider. Ma d'altronde l'unica in grado di reggerne un confronto è stata la 1540, quindi credo che nella nostra analisi statistica sia più frutto del caso che del trend di fondo (che comunque c'era).

    Che ne pensi?
    sì rimarchiamo comunque che è tutta una relativizzazione se no chi legge solo il tuo post fatica a capire che i confronti non sono fatti a livello assoluto, ma solo relativamente alle trentennali che precedono le singole estati. volevo chiederti di spiegarmi l'ipotesi che dai alle estati del futuro che dovrebbero stare in linea con gli anni 2000, non ho capito quale sia il nesso sottostante.

    Dopo se riesco posto alcuni studi fatti sulla 1540, chiaramente retrospettivi, che mostrano la possibilità (non elevata, ma nemmeno trascurabile) che nella Mitteleuropa, che pare fu il fulcro delle anomalie calde di quell'estate, quell'estate superò la 2003 (o la eguagliò, perlomeno) come media trimestrale.
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  2. #92
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    Dopo se riesco posto alcuni studi fatti sulla 1540, chiaramente retrospettivi, che mostrano la possibilità (non elevata, ma nemmeno trascurabile) che nella Mitteleuropa, che pare fu il fulcro delle anomalie calde di quell'estate, quell'estate superò la 2003 (o la eguagliò, perlomeno) come media trimestrale.
    seguo attentamente

  3. #93
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    La 2003 si mostra per quella che è: un outsider. Ma d'altronde l'unica in grado di reggerne un confronto è stata la 1540, quindi credo che nella nostra analisi statistica sia più frutto del caso che del trend di fondo (che comunque c'era).
    Se il bilancio termico globale (ed europeo) fosse stazionario ti direi che i tempi di ritorno di un'estate del genere sono "geologici", ma già parlammo a giugno di una cosa: le estati di punta sono aumentate grossomodo di un grado nel giro di 10-15 anni, dato che le calde 1994-1998-2009 erano tutte a poco meno di 1 °C sopra la 1981-2010, mentre ora il quartetto 2012-2015-2017-2019 risulta a poco meno di 2 °C sopra la trentennale; come vedi, tra le estati di punta degli anni '90 e 2000 e quelle del decennio in corso, c'è una differenza di quasi un grado. Se le cose dovessero andare avanti così, basterebbe scaldarsi (abbastanza linearmente, so che tu invece pensi alla sigmoidea, io non condivido ma rispetto la tua opinione) ancora per una ventina d'anni per trovare cosa? Estati che, senza dover affatto rivestire quell'eccezionalità che - su base statistica - la 2003 dovette avere, rispetto agli standard termici dell'epoca, per risultare così bollente, potrebbero grossomodo eguagliarla (stare all'incirca al suo livello). Se l'andazzo visto dal 1982 in poi continuerà, tra 20 anni per eguagliare la 2003 servirà un'estate stimabile attorno al 90°/95° centile della distribuzione della probabilità calcolata in base al bilancio termico che avremo tra un paio di decenni, pertanto statisticamente un'estate a decennio di quel tenore te la riesce a fare... mentre invece, per farla proprio 16 anni fa, serviva (ed è servita) un'estate come minimo al 99° centile della distribuzione probabilistica calcolata in base al bilancio termico di quegli anni (fine anni '90-inizio anni 2000).

    però già ne parlammo. per inciso, secondo me la 1540, per quell'epoca, fu ancora più "fuori percentile" rispetto a quanto lo fu l'estate 2003 (rapportando quest'ultima ad un'epoca non calda come quella di questi ultimi anni, ma comunque ben più calda di quella del XVI secolo). con un ipotetico bilancio termico stabile ai livelli di inizio XXI secolo, la 2003 aveva dei tempi di ritorno di un 200 anni, la butto lì. e con il bilancio termico esistente nel Cinquecento, invece, la 1540 aveva tempi di ritorno di 500 anni, non meno.
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  4. #94
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    sì rimarchiamo comunque che è tutta una relativizzazione se no chi legge solo il tuo post fatica a capire che i confronti non sono fatti a livello assoluto, ma solo relativamente alle trentennali che precedono le singole estati. volevo chiederti di spiegarmi l'ipotesi che dai alle estati del futuro che dovrebbero stare in linea con gli anni 2000, non ho capito quale sia il nesso sottostante.
    Naturalmente! Sottolineiamo che ho voluto eseguire una relativizzazione delle estati collocandole nel periodo di riferimento.
    In quest'ottica, al di là del riscaldamento avvenuto, colpisce che estati a oltre +1 dalla media del trentennio in cui si collocavano o di quello precedente non erano assenti nemmeno allora.
    Così facendo anche le medie eccezionali delle ultime estati degli anni 10 (tu spesso rimarchi il fatto che sarebbe avvenuto uno step visto che ormai pare ogni estate collocarsi dopo il 2012 oltre i +1 di media sulla trentennale precedente) assumono un significato diverso. Mi ha colpito che tutte le estati fossero ravvicinate, quindi potrei azzardare (ma è un azzardo, anche se forse non del tutto) che nel prossimo periodo, così come negli anni 50 dopo quelle estati oltre la +1 dalla trentennale seguirono estati con anomalie inferiori a +1, che nel prossimo futuro (magari già dell'anno prossimo?) dovremmo tornare ad avere anomalie più contenute sulla 81/10, a livello di estati calde degli anni 2000 (le ho citate perchè furono comunque sopra la media 81/10, ma non così esagitatamente).

    Non so se ora mi sono spiegato

    Potrebbero essere cioè che non ci troviamo di fronte a un nuovo step, ma a un ciclo: le estati degli anni 10 stanno alle estati caldissime di inizio anni 50. Per cui, come alle seconde seguirono estati calde ma non con anomalie superiori ai +1 rispetto alla trentennale dell'epoca, così potrebbe avvenire per le prossime estati anni 2020.

    Questo significa a nostra volta che le estati caldissime del prossimo ciclo saranno ben al di là dei livelli di queste ultime, quasi come la 2003. Posto un trend di riscaldamento estivo senza fine, e su questo come sai non ci scommetterei (ricordi la mia ipotesi sigmoidea? Secondo me si giungerà a un certo livellamento, e il warming si estenderà sensibimente alle altre stagioni procedendo più lentamente in estate: ovviamente è una mia ipotesi indimostrabile e su cui non ho prove, lo ribadisco ).

    Dopo se riesco posto alcuni studi fatti sulla 1540, chiaramente retrospettivi, che mostrano la possibilità (non elevata, ma nemmeno trascurabile) che nella Mitteleuropa, che pare fu il fulcro delle anomalie calde di quell'estate, quell'estate superò la 2003 (o la eguagliò, perlomeno) come media trimestrale.
    Sarebbe stupendo. Sinceramente io dubito che la 1540 sia stata al livello della 2003. Non so in base a cosa si possa esserne certi. Personalmente la collocherei ai livelli di una 2019. Praticamente fu come la 1928 del Cinquecento: eccezionale a dir poco, ma dato che la media estiva dell'epoca era di sicuro più bassa di quella 71/00 ho difficoltà a pensare che in termini assoluti sia stata calda quanto la 2003...

  5. #95
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Naturalmente! Sottolineiamo che ho voluto eseguire una relativizzazione delle estati collocandole nel periodo di riferimento.
    In quest'ottica, al di là del riscaldamento avvenuto, colpisce che estati a oltre +1 dalla media del trentennio in cui si collocavano o di quello precedente non erano assenti nemmeno allora.
    Così facendo anche le medie eccezionali delle ultime estati degli anni 10 (tu spesso rimarchi il fatto che sarebbe avvenuto uno step visto che ormai pare ogni estate collocarsi dopo il 2012 oltre i +1 di media sulla trentennale precedente) assumono un significato diverso. Mi ha colpito che tutte le estati fossero ravvicinate, quindi potrei azzardare (ma è un azzardo, anche se forse non del tutto) che nel prossimo periodo, così come negli anni 50 dopo quelle estati oltre la +1 dalla trentennale seguirono estati con anomalie inferiori a +1, che nel prossimo futuro (magari già dell'anno prossimo?) dovremmo tornare ad avere anomalie più contenute sulla 81/10, a livello di estati calde degli anni 2000 (le ho citate perchè furono comunque sopra la media 81/10, ma non così esagitatamente).

    Non so se ora mi sono spiegato

    Potrebbero essere cioè che non ci troviamo di fronte a un nuovo step, ma a un ciclo: le estati degli anni 10 stanno alle estati caldissime di inizio anni 50. Per cui, come alle seconde seguirono estati calde ma non con anomalie superiori ai +1 rispetto alla trentennale dell'epoca, così potrebbe avvenire per le prossime estati anni 2020.

    Sarebbe stupendo. Sinceramente io dubito che la 1540 sia stata al livello della 2003. Non so in base a cosa si possa esserne certi. Personalmente la collocherei ai livelli di una 2019. Praticamente fu come la 1928 del Cinquecento: eccezionale a dir poco, ma dato che la media estiva dell'epoca era di sicuro più bassa di quella 71/00 ho difficoltà a pensare che in termini assoluti sia stata calda quanto la 2003...
    comprendo la tua idea, ora mi è più chiara. Lo scopriremo solo vivendo, ma io sono decisamente meno ottimista di te.
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  6. #96
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Naturalmente! Sottolineiamo che ho voluto eseguire una relativizzazione delle estati collocandole nel periodo di riferimento.
    In quest'ottica, al di là del riscaldamento avvenuto, colpisce che estati a oltre +1 dalla media del trentennio in cui si collocavano o di quello precedente non erano assenti nemmeno allora.
    Così facendo anche le medie eccezionali delle ultime estati degli anni 10 (tu spesso rimarchi il fatto che sarebbe avvenuto uno step visto che ormai pare ogni estate collocarsi dopo il 2012 oltre i +1 di media sulla trentennale precedente) assumono un significato diverso. Mi ha colpito che tutte le estati fossero ravvicinate, quindi potrei azzardare (ma è un azzardo, anche se forse non del tutto) che nel prossimo periodo, così come negli anni 50 dopo quelle estati oltre la +1 dalla trentennale seguirono estati con anomalie inferiori a +1, che nel prossimo futuro (magari già dell'anno prossimo?) dovremmo tornare ad avere anomalie più contenute sulla 81/10, a livello di estati calde degli anni 2000 (le ho citate perchè furono comunque sopra la media 81/10, ma non così esagitatamente).

    Non so se ora mi sono spiegato

    Potrebbero essere cioè che non ci troviamo di fronte a un nuovo step, ma a un ciclo: le estati degli anni 10 stanno alle estati caldissime di inizio anni 50. Per cui, come alle seconde seguirono estati calde ma non con anomalie superiori ai +1 rispetto alla trentennale dell'epoca, così potrebbe avvenire per le prossime estati anni 2020.

    Questo significa a nostra volta che le estati caldissime del prossimo ciclo saranno ben al di là dei livelli di queste ultime, quasi come la 2003. Posto un trend di riscaldamento estivo senza fine, e su questo come sai non ci scommetterei (ricordi la mia ipotesi sigmoidea? Secondo me si giungerà a un certo livellamento, e il warming si estenderà sensibimente alle altre stagioni procedendo più lentamente in estate: ovviamente è una mia ipotesi indimostrabile e su cui non ho prove, lo ribadisco ).


    Sarebbe stupendo. Sinceramente io dubito che la 1540 sia stata al livello della 2003. Non so in base a cosa si possa esserne certi. Personalmente la collocherei ai livelli di una 2019. Praticamente fu come la 1928 del Cinquecento: eccezionale a dir poco, ma dato che la media estiva dell'epoca era di sicuro più bassa di quella 71/00 ho difficoltà a pensare che in termini assoluti sia stata calda quanto la 2003...
    due precisazioni comunque:
    1) io e @Josh parliamo spesso di step ma l'aumento termico è abbastanza regolare, specialmente quello estivo: per l'estate rilevo infatti due step significativi nel trend rialzista partito dai primi anni '80, cioè il 1982 (che introdusse mensilità molto calde che nei decenni precedenti non si erano viste, cioè giugno 1982 e, già l'anno dopo, luglio 1983: successivamente mesi di quel calibro sono divenuti sempre più frequenti) e il 1998 (per il quale è netta la distinzione, a livello trimestrale, tra un pre- e un post-, dato che qualsiasi periodo dal 1999 in poi ha avuto una media estiva notevolmente più alta di qualsiasi periodo pre-1998 considerabile). tuttavia l'aumento termico estivo italiano si è concretizzato anche in altri periodi storici, con una sorta di continuità nel riscaldamento (senza step ben precisi), oppure con annate significative per aver offerto un elemento statistico prima mai avutosi (penso alla 1996 che fece accelerare il riscaldamento di giugno, oppure alla 2011 che portò ad un riscaldamento sistematico di agosto rispetto alle estati precedenti, oppure - soprattutto - alla 2017, dato che da allora ci sono state 3 estati consecutive oltre il grado di anomalia sulla 1981-2010 nazionale, mentre prima del 2017 le poche estati ad avercela fatta erano tutte separate una dall'altra).
    2) un rallentamento del riscaldamento estivo (che secondo me non sarà affatto una stasi, questo ci tengo a precisarlo) credo che ci sarà, dato che il warming mediterraneo della stagione calda ha due componenti: una configurativa (l'innalzamento dell'ITCZ e l'innalzamento della Cella di Hadley hanno reso sempre più imperante la figura dell'anticiclone africano) e l'altra puramente di bilancio termico (c'è il global warming, siamo sulla terraferma - che si scalda "meglio" di mari e oceani -, pertanto anche a prescindere dalle modifiche dei pattern prevalenti, ci saremmo scaldati lo stesso). Quando diventerà egemonico e sistematico l'anticiclone africano, avremo completato il primo processo descritto, cioè quello della sostituzione configurazionale sinottica. A questo punto, non essendoci più effetto congiunto tra riscaldamento per cambio di pattern e riscaldamento direttamente legato al GW, opererà soltanto la seconda componente. Che non sarà affatto trascurabile, ma non permetterà di salire di circa 2,4 °C come si è fatto fino ad ora nel giro di 40 anni (estati anni '70 a -1,4 °C dalla 1981-2010, estati anni 2010 a quasi +1,0 °C), bensì - a mio avviso - porterà alla stessa ascesa termica estiva che, sinora, si è osservata nel Sahara. Che il processo di modifica configurativa non lo doveva manco fare, avendo avuto anticiclone africano fin dalla notte dei tempi. E difatti, cosa ha fatto? Si è scaldato tantissimo, certo (e la presenza della sabbia che ha un bassissimo calore specifico ha contribuito, tra l'altro), ma penso che non abbia guadagnato 2,4 °C in 40 anni, proprio perchè su di esso ha sempre operato solo la componente del warming planetario, e mai la progressiva transizione dei pattern prevalenti.

    Ci si dovrebbe informare con dati numerici sul riscaldamento avuto dal Sahara dalla fine degli anni '70 ad oggi, peraltro, perchè non vorrei avere scritto una boiata, sottostimando il warming estivo occorso nel Nordafrica.
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  7. #97
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    due precisazioni comunque:
    1) io e @Josh parliamo spesso di step ma l'aumento termico è abbastanza regolare, specialmente quello estivo: per l'estate rilevo infatti due step significativi nel trend rialzista partito dai primi anni '80, cioè il 1982 (che introdusse mensilità molto calde che nei decenni precedenti non si erano viste, cioè giugno 1982 e, già l'anno dopo, luglio 1983: successivamente mesi di quel calibro sono divenuti sempre più frequenti) e il 1998 (per il quale è netta la distinzione, a livello trimestrale, tra un pre- e un post-, dato che qualsiasi periodo dal 1999 in poi ha avuto una media estiva notevolmente più alta di qualsiasi periodo pre-1998 considerabile). tuttavia l'aumento termico estivo italiano si è concretizzato anche in altri periodi storici, con una sorta di continuità nel riscaldamento (senza step ben precisi), oppure con annate significative per aver offerto un elemento statistico prima mai avutosi (penso alla 1996 che fece accelerare il riscaldamento di giugno, oppure alla 2011 che portò ad un riscaldamento sistematico di agosto rispetto alle estati precedenti, oppure - soprattutto - alla 2017, dato che da allora ci sono state 3 estati consecutive oltre il grado di anomalia sulla 1981-2010 nazionale, mentre prima del 2017 le poche estati ad avercela fatta erano tutte separate una dall'altra).
    2) un rallentamento del riscaldamento estivo (che secondo me non sarà affatto una stasi, questo ci tengo a precisarlo) credo che ci sarà, dato che il warming mediterraneo della stagione calda ha due componenti: una configurativa (l'innalzamento dell'ITCZ e l'innalzamento della Cella di Hadley hanno reso sempre più imperante la figura dell'anticiclone africano) e l'altra puramente di bilancio termico (c'è il global warming, siamo sulla terraferma - che si scalda "meglio" di mari e oceani -, pertanto anche a prescindere dalle modifiche dei pattern prevalenti, ci saremmo scaldati lo stesso). Quando diventerà egemonico e sistematico l'anticiclone africano, avremo completato il primo processo descritto, cioè quello della sostituzione configurazionale sinottica. A questo punto, non essendoci più effetto congiunto tra riscaldamento per cambio di pattern e riscaldamento direttamente legato al GW, opererà soltanto la seconda componente. Che non sarà affatto trascurabile, ma non permetterà di salire di circa 2,4 °C come si è fatto fino ad ora nel giro di 40 anni (estati anni '70 a -1,4 °C dalla 1981-2010, estati anni 2010 a quasi +1,0 °C), bensì - a mio avviso - porterà alla stessa ascesa termica estiva che, sinora, si è osservata nel Sahara. Che il processo di modifica configurativa non lo doveva manco fare, avendo avuto anticiclone africano fin dalla notte dei tempi.
    Grazie delle precisazioni Perlecano

    La motivazione 2 rappresenta il meccanismo fisico che io vedo alla base del rallentamento del riscaldamento, e per il quale dubito che continueremo con questo trend di crescita esasperato. Se a ciò aggiungiamo che in futuro è possibile che con un passaggio ad AMO- si possa abbattere parzialmente l'egemonia che si è costruita l'anticiclone africano, consentendo qualche strappo perturbato estivo che da solo limita il riscaldamento già di per sè, è probabile che in futuro si possa avere (forse, ma anche no) una frenata del warming estivo.

    E difatti, cosa ha fatto? Si è scaldato tantissimo, certo (e la presenza della sabbia che ha un bassissimo calore specifico ha contribuito, tra l'altro), ma penso che non abbia guadagnato 2,4 °C in 40 anni, proprio perchè su di esso ha sempre operato solo la componente del warming planetario, e mai la progressiva transizione dei pattern prevalenti.

    Ci si dovrebbe informare con dati numerici sul riscaldamento avuto dal Sahara dalla fine degli anni '70 ad oggi, peraltro, perchè non vorrei avere scritto una boiata, sottostimando il warming estivo occorso nel Nordafrica.
    Chiedi e ti sarà dato :

    Riscaldamento 1950-2018.pngRiscaldamento 1970-2016.pngRiscaldamento 1979-2018.png

    Dal 1979 (esattamente 40 anni fa) il Sahara si è scaldato al ritmo di 0,028-0,042°C/anno. Ovvero tra 0,96-1,68°C, a seconda dell'area. Diciamo una media di 1,3°.
    L'Italia invece come fai ben notare di addirittura 0,05-0,07°C/anno, cioè 2-2,8° (!!) a seconda della zona.

    Un ritmo che è il 50% più alto. Ciò vorrebbe dire che nei prossimi 40 anni, dovessimo completare la transizione estiva all'anticiclone africano puro, il ritmo procederebbe più lento della metà.
    Ultima modifica di burian br; 08/11/2019 alle 05:23

  8. #98
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    dal 1901 dati per Zurigo - Svizzera
    relativo il periodo 1931/1952 i dati comparativi ,tra la serie dati originale e serie dati omogeneizzati indicano un andamento delle temperature massime estive differenti

  9. #99
    Josh
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da GiagiKarl Visualizza Messaggio
    Proprio perché non si possono fare comparazioni perché posti dati grezzi non revisionati?
    Praticamente ciò che posti lo smentisci tu stesso.
    Adesso aspetto con ansia i numeri di @Perlecano
    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    Per giunta (taggo anche @Josh, con il quale parlo spesso di questi argomenti), se non bastassero le argomentazioni del mio post precedente, la serie storica di Brera rivela una discontinuità dai primi anni Duemila in poi, pertanto la differenza esistente tra agosto 2009, 2012 e l'agosto 1943 supera quei banali decimi di grado di cui ho parlato un attimo fa. (il resto della serie storica ha un andamento nel tempo che mi pare assolutamente coerente con i valori delle serie plurisecolari non geograficamente lontane, come quella di Torino Moncalieri). Lo dico anche a beneficio di @GiagiKarl, del quale apprezzo molto la passione e l'interesse che mette in questi argomenti, e che ringrazio per la stima dichiaratami!
    Concordo particolarmente col grassettato, Giagi è un ragazzo mosso da curiosità e da intelligente umiltà, si informa di tutto e ragiona con la sua testa in modo esemplare

  10. #100
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    due precisazioni comunque:
    1) io e @Josh parliamo spesso di step ma l'aumento termico è abbastanza regolare, specialmente quello estivo: per l'estate rilevo infatti due step significativi nel trend rialzista partito dai primi anni '80, cioè il 1982 (che introdusse mensilità molto calde che nei decenni precedenti non si erano viste, cioè giugno 1982 e, già l'anno dopo, luglio 1983: successivamente mesi di quel calibro sono divenuti sempre più frequenti) e il 1998 (per il quale è netta la distinzione, a livello trimestrale, tra un pre- e un post-, dato che qualsiasi periodo dal 1999 in poi ha avuto una media estiva notevolmente più alta di qualsiasi periodo pre-1998 considerabile). tuttavia l'aumento termico estivo italiano si è concretizzato anche in altri periodi storici, con una sorta di continuità nel riscaldamento (senza step ben precisi), oppure con annate significative per aver offerto un elemento statistico prima mai avutosi (penso alla 1996 che fece accelerare il riscaldamento di giugno, oppure alla 2011 che portò ad un riscaldamento sistematico di agosto rispetto alle estati precedenti, oppure - soprattutto - alla 2017, dato che da allora ci sono state 3 estati consecutive oltre il grado di anomalia sulla 1981-2010 nazionale, mentre prima del 2017 le poche estati ad avercela fatta erano tutte separate una dall'altra).
    2) un rallentamento del riscaldamento estivo (che secondo me non sarà affatto una stasi, questo ci tengo a precisarlo) credo che ci sarà, dato che il warming mediterraneo della stagione calda ha due componenti: una configurativa (l'innalzamento dell'ITCZ e l'innalzamento della Cella di Hadley hanno reso sempre più imperante la figura dell'anticiclone africano) e l'altra puramente di bilancio termico (c'è il global warming, siamo sulla terraferma - che si scalda "meglio" di mari e oceani -, pertanto anche a prescindere dalle modifiche dei pattern prevalenti, ci saremmo scaldati lo stesso). Quando diventerà egemonico e sistematico l'anticiclone africano, avremo completato il primo processo descritto, cioè quello della sostituzione configurazionale sinottica. A questo punto, non essendoci più effetto congiunto tra riscaldamento per cambio di pattern e riscaldamento direttamente legato al GW, opererà soltanto la seconda componente. Che non sarà affatto trascurabile, ma non permetterà di salire di circa 2,4 °C come si è fatto fino ad ora nel giro di 40 anni (estati anni '70 a -1,4 °C dalla 1981-2010, estati anni 2010 a quasi +1,0 °C), bensì - a mio avviso - porterà alla stessa ascesa termica estiva che, sinora, si è osservata nel Sahara. Che il processo di modifica configurativa non lo doveva manco fare, avendo avuto anticiclone africano fin dalla notte dei tempi. E difatti, cosa ha fatto? Si è scaldato tantissimo, certo (e la presenza della sabbia che ha un bassissimo calore specifico ha contribuito, tra l'altro), ma penso che non abbia guadagnato 2,4 °C in 40 anni, proprio perchè su di esso ha sempre operato solo la componente del warming planetario, e mai la progressiva transizione dei pattern prevalenti.

    Ci si dovrebbe informare con dati numerici sul riscaldamento avuto dal Sahara dalla fine degli anni '70 ad oggi, peraltro, perchè non vorrei avere scritto una boiata, sottostimando il warming estivo occorso nel Nordafrica.
    perdonami solo una pedante precisazione
    nel sahara è presente una bassa pressione termica, non un anticiclone
    di fatto l'alta africana è una figura metereologica che non esiste
    per il cuneo che raggiunge il mediterraneo si può parlare di promontorio stabilizzante di matrice continentale in quanto la figura viene alimentata da quanto di cui sopra e non da un alta dinamica come quella oceanica

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