ma questo vale anche per esempio per il suddetto "catastrofismo" di Raf
non condivido la sua posizione ma devo partire dal presupposto che essa scaturisce da una "sensibilità altra" che di base non vale meno della mia
solo così dal confronto potrebbe scaturire eventualmente un avvicinamento da ambo le parti e non un moto opposto
è estremamente complesso ovviamente, e mi rendo conto io stesso che per quanto mi sforzi a volte finisco con il cercare di voler prevalere
me ne scuso con lui e con tutti coloro con i quali il confronto non è stato corretto
eppure così ci perdiamo tutti
se c'è una cosa in assoluto che bisognerebbe evitare sono le patenti di merito
non possiamo o dobbiamo permettercele nemmeno con le persone che conosciamo da una vita, figuriamoci verso chi condivide una piattaforma tematica virtuale
così il confronto inevitabilmente fallisce miseramente, e trincera, anche solo per un consequenziale irrigidimento, ognuno sulle proprie posizioni a priori
a quel punto tanto vale metterci davanti a uno specchio e cantarcela da soli
sembra tanto fare una morale, ma so che non è così. quoto anche gli spazi, la penso ESATTAMENTE alla stessa maniera.
comunque, continua a farmi sorridere il tuo avatar soprattutto di fianco a pensieri profondi e, sia chiaro, inconfutabili per come la vedo io.
stemperiamo un po', dai mi spiace per Josh, però..
Si vis pacem, para bellum.
Sono discorsi più complessi di quanto si possa scrivere in due righe qui, Alessandro, fermo restando che concordo con quanto detto da te ma che comunque se di sensibilità si deve parlare, si deve anche tener conto che l'empatia gioca un ruolo fondamentale anche fra persone che non si conoscono e quindi un sovraccarico INUTILE di pessimismo e vittimismo mentre si parla di tematiche assolute FUTILI dal punto di vista vitale, ti posso assicurare che non serve, quindi ci si distacca e si isola, senza che nessuno si faccia male.
Anche il mio atteggiamento di non tollerabilità del pessimismo patologico è anch'esso assolutamente giudicabile da terzi, ma viene fuori dopo un lunghissimo periodo di tollerabilità e trasformazione del lamento altrui, ognuno di noi alla fine ha i suoi percorsi, ma un sovraccarico di negatività, IN QUALSIASO CASO alla fine, non penso faccia bene a qualcuno e può essere giustificato solo in parte, abbiate pietà, nessuno è perfetto.
Mi colloco tra la 9 e la 10. Onestamente il warming non mi condiziona affatto, non vedo perchè dovrebbe farlo.
Il mio approccio è molto diverso dalla maggior parte degli appassionati qui dentro, e si fonda su aspetti climatici legati al sole e alla ciclicità climatica che il nostro pianeta ha sempre avuto in miliardi di anni. Per cui ritengo che non esiste un clima "giusto" per ogni parte del pianeta, ma solo una normalità conosciuta in termini relativamente brevi e solo italici.
Se nel medioevo i ghiacciai alpini erano estinti e lo sono rimasti per secoli, è evidente che abbiamo avuto periodi molto più caldi e molto più freddi di ora, che siamo alla fine di un periodo interglaciale caldo (come si vede dal grafico allegato). Se il clima è mutato sempre, non vedo perchè ora dovrebbe rimanere uguale all'infinito e seguire quella sorta di normalità di breve termine acquisita. Certo, il nostro orizzonte temporale è molto limitato, è probabile che da qui ai prossimi decenni il clima rimarrà piuttosto simile ad ora, ma dobbiamo capire a cosa ci riferiamo se al domani prossimo ed esclusivamente alla "normalità breve acquisita" o alle grandi ciclicità climatiche e solari.
Ultima modifica di marco85; 17/12/2019 alle 09:54
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
A tal proposito, il fisico Antonino Zichichi, rilancia....e , fondamentalmente, secondo me ha ragione da vendere ( lo dico e lo scrivo da 20 anni chew un conto è parlare di ambiente ed inquinamento e un altro di clima) , anche se personalmente attribuirei un peso un pò più alto alle attività antropiche in riferimento al clima ( direi un 15/20 %)
Antonino Zichichi: "Il cambiamento climatico dipende dalle attivita umane per il 5%. Non confondiamolo con l'inquinamento" | L'HuffPost
Warming crescente sicuramente, e prevedo anche catastrofi secondo quanto spiegato da burian, quindi opto per la 1).
In particolare, senza allargare l'ottica e allontanarmi dal nostro paese, temo che prima o poi avremo a che fare in Italia e nel Mediterraneo con regimi persistenti siccitosi di durata molto superiore a quelli che già sperimentiamo attualmente, con conseguenze severissime.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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io mi chiedo se chi scrive qui non si renda conto delle argomentazioni surrettizie che adduce di consueto. a volte si può anche non parlare di "atarassia", che tra l'altro in sè non sarebbe nemmeno un difetto, però deve essere motivata, altrimenti - da qualità umana - è declassabile ad ipocrisia di chi mette il paraocchi. non si capisce come l'accettazione del contesto climatico attuale debba passare per l'ottimismo gratuito e aprioristico e ad un porre in risalto solo la corsa alternativa di un modello con scadenza 288 ore, solo quel mese su 30 che si reputa democraticamente congeniale quanto a temperature e precipitazioni per il meteofilo medio, solo il lato positivo di una situazione che andrebbe analizzata per bene a 360 gradi (e ora mi direte: noi diciamo le cose come stanno e analizziamo tutto. ma guardate che certe differenze nell'esposizione degli argomenti e nella relativizzazione - da una parte - ed enfatizzazione dell'altra si vedono lontano un kilometro, non stiamo a raccontarcela).
i paladini dell'accettazione placida facciano una cosa: dimostrino di accettare la realtà anche spogliandosi di quell'ottimismo cieco e prezzemolato, dei bias cognitivi, dei bias di conferma, delle resistenze interne, dello scetticismo per partito preso verso chi si occupa di clima da decenni. accettino che se i mesi, le stagioni, gli anni sviluppano un trend che corrobora le proiezioni fatte anni fa da enti competenti (quelle vere però, non quelle "travisate" - analogo concettuale del "lo hanno suicidato" - da @Marcoan), c'è poco da sperare in stasi di sorta, in controtendenze di sorta, e c'è poco da azzardare ipotesi di inversioni di tendenza soltanto perchè in un mese, con uno scambio meridiano stranamente a favore, abbiamo una fortuna sfacciata. accettino, @Alessandro1985; e @Piro in primis, paragoni (che non significa automaticamente "analogie") con l'estate 2003 quando a giugno l'Italia va completamente a fuoco e si inanellano semestri caldi da inferno, quando questa stessa calma è sostituita da un'euforia pulsionale (che mi ricorda l'eccitazione sessuale, fatemelo dire) nel fare paragoni tra dicembre 1939 e dicembre 2018, tenendo incollate decine di persone che non aspettavano altro che i loro beniamini "trovassero" indizi a presunto supporto di una prosecuzione dell'inverno sui binari di 79 anni prima (però dai, si faceva per scherzare, un sorrisino e via, si sapeva che eravamo tutti ironici, certo, come no). accettino anche che le omogeneizzazioni non sono fatte per falsificare le cose, che da dietro un monitor non ci si può permettere di contestare climatologi autorevoli che passano anni della loro vita a correggere le serie storiche secondo i crismi, e che quindi le estati del 1947 e del 1950 non c'entrano una mazza con le varie 2003-2012-2017-2015-2019, manco a pagarle. e che quindi il livello estivo recente non esisteva prima, senza stare a cercare strambe analogie configurative, termiche e quant'altro. si accetti che se gli studi convergono sul mostrare un "medieval warming period" non paragonabile all'epoca contemporanea, non c'è un manipolo di rettiliani che manovra i Rothschild che a loro volta manovrano i massoni che a loro volta manovrano i climatologi che a loro volta manipolano unidirezionalmente i dati che al mercato mio padre comprò. Cominciamo da questo, signori.
Non ho ancora trovato forumisti che sappiano conciliare accettazione ed ottimismo con una visione autentica e oggettiva della realtà meteoclimatica, che guardino indistintamente e attribuiscano congrue possibilità di realizzazione e di replica a situazioni climatiche a loro gradite o sgradite, proporzionalmente alla possibilità vera (non sognata, nè "biased") che si realizzino e che perdurino. Di quelli che fanno proiezioni realistiche (pochissimi), di quelli che non fanno sogni bagnati guardando lo sparuto spago di qualche TLC (relativamente pochi), di quelli che si fidano dei climatologi anzichè fidarsi dei valori non omogeneizzati e raccattati da chissà quale archivio (pochi), non ho mai visto nessuno infoiarsi ed elettrizzarsi di fronte alla previsione di un nulla di buono trasformata, chissà per quale motivo, in una ricerca vana di positività in un nulla che puntualmente tradisce chi vi si affida speranzoso. Forse perchè la realtà fattuale da qualche decennio a questa parte e il mega-ottimismo non sono molto conciliabili? Che dite?
Buon proseguimento di discussione. Penso che interpreterete le mie parole come una mera conferma dell'atteggiamento piagnone e vittimistico che attribuite sistematicamente a certe utenze di questo forum...
Ultima modifica di Perlecano; 16/12/2019 alle 15:35
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Ho riletto 3 volte quello che hai scritto, quindi magari ho frainteso qualcosa, ma se la chiave di lettura è giusta allora mi tocca risponderti come segue:
Tutto bellissimo Perlecà, ma non si capisce perché necessariamente uno come me, che accetta sostanzialmente la condizione in cui siamo e che apre una porta ad un possibile step back, debba per forza essere tacciato di nazi-ottimismo.
O uno come Alessando, solo perché faceva paragoni con l'inverno del '40. Paragoni meramente di pattern e comportamenti generali della troposfera, se poi TU ci vuoi vedere del nazi-ottimismo mi spiace ma è un problema solamente TUO.
Mi reputo piuttosto realista, se non c'è nulla da proclamare, non si proclama nulla. Che poi di natura io sia ottimista non c'è dubbio, magari anche Alessandro stesso, non c'è dubbio, ma non vedo la cosa necessariamente come un difetto da associare alla radice "nazi", mi sembra più che offensivo di per se (cosa di cui a me non frega un tubo, mi sembra di essere piuttosto diretto e mi aspetto altrettanta schiettezza, se mi offendi mi faccio una sana risata e ti rispondo a tono) semplicemente totalmente sbagliato.
Si vis pacem, para bellum.
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