Originariamente Scritto da
Perlecano
io mi chiedo se chi scrive qui non si renda conto delle argomentazioni surrettizie che adduce di consueto. a volte si può anche non parlare di "atarassia", che tra l'altro in sè non sarebbe nemmeno un difetto, però deve essere motivata, altrimenti - da qualità umana - è declassabile ad ipocrisia di chi mette il paraocchi. non si capisce come l'accettazione del contesto climatico attuale debba passare per l'ottimismo gratuito e aprioristico e ad un porre in risalto solo la corsa alternativa di un modello con scadenza 288 ore, solo quel mese su 30 che si reputa democraticamente congeniale quanto a temperature e precipitazioni per il meteofilo medio, solo il lato positivo di una situazione che andrebbe analizzata per bene a 360 gradi (e ora mi direte: noi diciamo le cose come stanno e analizziamo tutto. ma guardate che certe differenze nell'esposizione degli argomenti e nella relativizzazione - da una parte - ed enfatizzazione dell'altra si vedono lontano un kilometro, non stiamo a raccontarcela).
i paladini dell'accettazione placida facciano una cosa: dimostrino di accettare la realtà anche spogliandosi di quell'ottimismo cieco e prezzemolato, dei bias cognitivi, dei bias di conferma, delle resistenze interne, dello scetticismo per partito preso verso chi si occupa di clima da decenni. accettino che se i mesi, le stagioni, gli anni sviluppano un trend che corrobora le proiezioni fatte anni fa da enti competenti (quelle vere però, non quelle "travisate" - analogo concettuale del "lo hanno suicidato" - da @
Marcoan), c'è poco da sperare in stasi di sorta, in controtendenze di sorta, e c'è poco da azzardare ipotesi di inversioni di tendenza soltanto perchè in un mese, con uno scambio meridiano stranamente a favore, abbiamo una fortuna sfacciata. accettino, @Alessandro1985; e @
Piro in primis, paragoni (che non significa automaticamente "analogie") con l'estate 2003 quando a giugno l'Italia va completamente a fuoco e si inanellano semestri caldi da inferno, quando questa stessa calma è sostituita da un'euforia pulsionale (che mi ricorda l'eccitazione sessuale, fatemelo dire) nel fare paragoni tra dicembre 1939 e dicembre 2018, tenendo incollate decine di persone che non aspettavano altro che i loro beniamini "trovassero" indizi a presunto supporto di una prosecuzione dell'inverno sui binari di 79 anni prima (però dai, si faceva per scherzare, un sorrisino e via, si sapeva che eravamo tutti ironici, certo, come no). accettino anche che le omogeneizzazioni non sono fatte per falsificare le cose, che da dietro un monitor non ci si può permettere di contestare climatologi autorevoli che passano anni della loro vita a correggere le serie storiche secondo i crismi, e che quindi le estati del 1947 e del 1950 non c'entrano una mazza con le varie 2003-2012-2017-2015-2019, manco a pagarle. e che quindi il livello estivo recente non esisteva prima, senza stare a cercare strambe analogie configurative, termiche e quant'altro. si accetti che se gli studi convergono sul mostrare un "medieval warming period" non paragonabile all'epoca contemporanea, non c'è un manipolo di rettiliani che manovra i Rothschild che a loro volta manovrano i massoni che a loro volta manovrano i climatologi che a loro volta manipolano unidirezionalmente i dati che al mercato mio padre comprò. Cominciamo da questo, signori.
Non ho ancora trovato forumisti che sappiano conciliare accettazione ed ottimismo con una visione autentica e oggettiva della realtà meteoclimatica, che guardino indistintamente e attribuiscano congrue possibilità di realizzazione e di replica a situazioni climatiche a loro gradite o sgradite, proporzionalmente alla possibilità vera (non sognata, nè "biased") che si realizzino e che perdurino. Di quelli che fanno proiezioni realistiche (pochissimi), di quelli che non fanno sogni bagnati guardando lo sparuto spago di qualche
TLC (relativamente pochi), di quelli che si fidano dei climatologi anzichè fidarsi dei valori non omogeneizzati e raccattati da chissà quale archivio (pochi), non ho mai visto nessuno infoiarsi ed elettrizzarsi di fronte alla previsione di un nulla di buono trasformata, chissà per quale motivo, in una ricerca vana di positività in un nulla che puntualmente tradisce chi vi si affida speranzoso. Forse perchè la realtà fattuale da qualche decennio a questa parte e il mega-ottimismo non sono molto conciliabili? Che dite?
Buon proseguimento di discussione. Penso che interpreterete le mie parole come una mera conferma dell'atteggiamento piagnone e vittimistico che attribuite sistematicamente a certe utenze di questo forum...
Segnalibri