Sondaggio carino, faccio riflettere che quando sono entrato nei forum nel 2003-2004 ed almeno fino al 2012 molti utenti (la maggioranza) negavano l'esistenza del GW, neppure si ponevano il problema, quindi direi che passi avanti ne sono stati fatti sulla via della realtà.
Sono state varie volte minacciato di essere bannato per le mie posizioni AGW dalla dirigenza del MTG.
Ho votato la 1 perchè il disastro è già in atto con un clima irriconoscibile, se avrò da campare credo che ne vedrò delle belle, ma già avere mosche e zanzare ormai tutto l'anno è realtà.
Detto questo ho però superato la fase della lotta e lamentela (che ho avuto per vari anni e che aveva come fine la sensibilizzazione verso chi negava) e sono entrato nella fase della inconvertibilità delle cose.
Ormai a me Greta fa solo tenerezza.
Non credo altresì che spariremo per il GW, semplicemente a lungo andare diminuirà la popolazione che si concentrerà nelle zone meno calde, del resto se andiamo a cercare terra sulla luna o su marte sarebbe meglio iniziare dai deserti che abbiamo qui.
Ultima modifica di Forever1929; 21/12/2019 alle 09:30
3 mi adeguo, la neve andro' a cercarmela sopra i 1.500.
Disastri? Egoosticamente parlando in quest'area escluse frane locali (ma ci sono sempre state) non credo avremo nessun disastro.
Votato la 9 perché è quella che lascia maggior margine di apprezzamento. Il trend non è lineare quindi possibili oscillazioni climatiche dovute ai fattori ciclici (sole, AMO, ecc.) le avremo anche in futuro solo che giocheranno un ruolo minoritario di fronte all'impronta data dal GW. Automaticamente la 9 include le opzioni precedenti, anche le più pessimistiche.
Stazione Davis Vantage Pro 2
Ma la scienza non è solo verità lampante; come dicevo prima, e come anche Alessandro ha sottolineato, il motore primo della scienza è il suo metodo e il suo incedere nel tempo. Il metodo segna un cammino, un approccio umano alle cose del mondo, anche quando, o fino a quando, non conduce a verità certe. Io non dubito che venga applicato in climatologia come viene applicato nelle altre discipline, ciascuna ovviamente secondo le sue declinazioni.
È il metodo scientifico che ci porta a supporre ci sia stato un big bang, ma non esiste verità provata e certa. È il metodo scientifico che ci porta a supporre che la vita, fino a condurre anche alla nostra comparsa, si sia formata a partire da molecole organiche e poi minuscoli organismi primordiali, ma non esiste verità provata e certa. Si potrebbe continuare all'infinito, e non è un caso che abbia usato due esempi la cui scala temporale è più ampia di quella climatica, così da renderli comparabili. Come dici tu dell'AGW: è molto probabile che ci sia stato qualcosa di simile a un big bang, ed è molto probabile la chiave di lettura della nascita e sviluppo della vita sulla terra. Ma non è certo. Però la prova o l'aumento del livello di certezza circa tali tesi, nonché la loro stessa smentita, potranno venire solo in seno alla scienza stessa, con i suoi metodi e tramite i suoi addetti ai lavori.
Se dall'esistenza o meno di un big bang dipendessero le sorti della nostra specie, tu te la sentiresti di affermare spavaldamente (non tu copernicus, non dico a te che uso solo come spunto di discussione, dico "tu" essere umano generico) che poiché non è provato allora non è il caso di fare affidamento a ciò che il metodo scientifico ci lascia solo supporre fortemente? Soprattutto, avrebbe senso proporre una tesi diversa non sostenuta dal metodo scientifico ma di tipo solo dubitativo? (La scienza non prova al 100%, dunque può essere diverso o addirittura il contrario, quante volte lo sentiamo?)
Questo è invece ciò che accade costantemente: col big bang, con l'evoluzione, con mille altre cose e anche con il clima. Poiché non è provata - pur essendoci indizi fortissimi, studi che si moltiplicano e consenso ampio tra gli addetti ai lavori - allora la tesi dell'AGW finisce per equivalere, specie nel dibattito extrascientifico, alla tesi opposta.
È questo spostamento di peso che non regge - al di là del fatto che è ampiamente ammissibile e necessario un dibattito in merito - ed è pericoloso, poiché dal big bang o dall'evoluzione magari non discendono rischi immediati, dal clima sì. Peraltro, noi appassionati - che sappiamo bene quanto l'atmosfera sia caotica, pur affidandoci quotidianamente a mappe di previsione, figlie del metodo scientifico, che non possono dirimere tale caos se non in minima, meravigliosa, parte - dovremmo essere i primi latori di un messaggio di ampia fiducia nei confronti della ricerca anche climatologica. E invece stiamo qui a sottilizzare, fare distinguo, eccepire, banalizzare, supporre...In buona compagnia di una bella fetta, troppo grande, della restante umanità.
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ma soprattutto rappresenta un oscuro presagio sulla incapacità e incompetenza (specialmente a medio lungo termine, che poi è la differenza che distingue da sempre uno statista illuminato da un propagandista da operetta) della classe dirigente a livello planetario
che poi altro non è che lo specchio di un'assenza di consapevolezza della maggioranza della società che ne rende possibile l'insediamento
del resto, si sa, i problemi sono sempre proiettati al di fuori di noi stessi
Avrebbe senso il discorso, ma si va a toppare sempre nello stesso punto: la certezza arbitraria che la tesi diversa non sia sostenuta dal metodo scientifico.
Tesi che tra l'altro non è neanche una tesi, ma un insieme di ipotesi derivate da un approccio scientifico ad ognuna delle variabili che compongono la climatologia terrestre; da commenti del genere sembra che chiunque non studi la relazione CO2/temperatura sia un santone.
Ma non è affatto vero, questo ragionamento fa gioco all'equiparazione delle tesi/ipotesi/teorie di cui parlavo, ma non regge. Non vi è alcuna certezza arbitraria su nulla. La tesi contraria, approcciata dal metodo scientifico, è semplicemente minoritaria, meno probabile, via via accantonabile. Salvo prova contraria, come sempre.
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In realtà l'evoluzione è un fatto, con miriadi di prove e non semplici indizi. Chi nega è solo un ignorante che non sa di che parla, con tutto il rispetto (ignorante non significa stupido). Tra l'altro con la genetica e la rivoluzione che ha rappresentato non c'è più spazio per il dubbio. Molti meccanismi restano sconosciuti di certo, ma che l'evoluzione sia avvenuta è un fatto.
Spesso uso il paragone con l'omicidio: l'evoluzione è l'omicidio, è di certo avvenuto. Come sia avvenuto, i moventi, le dinamiche, non si conoscono del tutto. Chi nega l'omicidio sostenendo sia un suicidio contro ogni evidenza fa gioco sull'incertezza delle dinamiche e dei moventi per negarlo, non interessandosi dei riscontri oggettivi che mostrano come di suicidio non possa essersi trattato.
Scusa la digressione, ma era per precisare.
Per quanto concerne l'AGW: credo che non siano moltissimi che lo neghino del tutto. La discussione sta semmai nella percentuale per cui incide. Persino un utente visto come "negazionista" come MarcoAn in realtà ne riconosce un ruolo, sebbene minoritario! Quindi direi che la discussione andrebbe spostata non sulla dicotomia "AGW sì o no", ma "AGW: più del 50% o meno del 50%"?
E sulla seconda domanda credo che non abbiamo ancora risposta, e che nemmeno ci sia uniformità nella comunità scientifica (vedi il Consensus Project citato da @DuffMc92)
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