Ho trovato questo:
Per gli scenari, ecco la legenda:
Special Report on Emissions Scenarios - Wikipedia
Se così fosse la CO2 nell’atmosfera sarebbe in continuo aumento da milioni di anni, poiché se ora fosse in equilibrio, le eruzioni vulcaniche o gli incendi che si sono verificati naturalmente nei millenni scorsi, ne avrebbero aumentato la concentrazione sempre di più.
Quindi l’ecosiatema è in grado di assorbire la CO2 in eccesso.
Per il petrolio hai ragione, il prezzo dipende da in sacco di variabili, lo si è visto negli ultimi anni: il prezzo del barile schizzato alle stelle ha fatto sì che fosse conveniente estrarre petrolio nel Nord America col fraking e altri metodi, rendendoli autonomi. Allora i paesi arabi hanno aumentato la produzione per farne crollare il prezzo (tanto le scorte sono ancora enormi) e tenere il prezzo ad un livello da mettere in crisi i produttori nord americani.
Quindi in un certo senso il prezzo lo decidono i grandi produttori regolando la produzione.
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Sempre roba abbastanza vecchia. Comunque, nella migliore delle ipotesi, fino al 2080, il rateo di crescita della concentrazione resta quello attuale.
E rispetto all'ipotesi peggiore significa aver guadagnato circa la metà degli anni.
Che è esattamente quello che volevo dire quando parlavo di concentrazione x tra y o y+z anni.
In altri termini la concentrazione x secondo lo scenario peggiore che avrò fra y anni, con y fino a 30, me la ritrovo pari pari con lo scenario migliore tra 2y anni.
L'aumento delle concentrazioni senza dubbio dipende dalle emissioni, ma l'aumento delle concentrazioni a sua volta aumenta sia il dissolvimento della CO2 negli oceani sia l'assorbimento da parte della biosfera. L'oceano ha una enorme capacità di immagazzinare CO2, prima che si raggiunga un equilibrio ci vorranno secoli, perché lo scambio avviene in superficie e il rimescolamento delle acque profonde richiede tempi lunghissimi.
Quindi oggi con concentrazioni in atmosfera di 415 ppm oceani e biosfera assorbono CO2 in quantità molto superiori rispetto a 30 anni fa, circa 20 miliardi di tonnellate l'anno. Se improvvisamente le emissioni antropiche venissero dimezzate da 40 a 20 miliardi di tonnellate diventerebbero equivalenti all'assorbimento naturale sarebbero equivalenti e le concentrazioni resterebbero stabili. Questo è uno scenario del tutto teorico ovviamente, ma mostra bene che le concentrazioni di co2 variano in modo non lineare rispetto alle emissioni, anche solo fermare l'aumento delle emissioni farebbe rallentare la crescita delle concentrazioni e quindi delle temperature.
In altri termini, per far aumentare ad un ritmo costante le concentrazioni ti serve un costante aumento delle emissioni, lo stesso livello di emissioni che fa aumentare le concentrazioni a 350 ppm potrebbe non bastare poter farle aumentare a 415, almeno temporaneamente.
In equilibrio certamente la co2 aggiuntiva si accumulerebbe quasi per intero in atmosfera, ma siamo lontanissimi dall'equilibrio.
Sull'acidificazione i problemi sono reali, ma diventano significativi solo per livelli di CO2 molto più alti di quelli attuali. Questo studio ad esempio li valuta per concentrazioni di 550-900 ppm in atmosfera, ma tutti gli studi che ho visto hanno risultati simili. A quei livelli sarebbe meglio non arrivarci comunque.
Biotic and Human Vulnerability to Projected Changes in Ocean Biogeochemistry over the 21st Century
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Eccesso rispetto ad una qualsiasi concentrazione.
Se nei milioni di anni precedenti l’ambiente è stato in grado di assorbire tutte le emissioni eccezionali per gli equilibri di allora, vuol dire che ha una capacità superiore
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L'ambiente, che tu separi dall'atmosfera e non capisco perchè, come qualsiasi altra cosa in natura tende a raggiungere uno stato di equilibrio. Ci sono voluti milioni di anni per trasferire il carbonio nel sottosuolo, con il risultato di avere una certa concentrazione di co2 in atmosfera. Se prendo quel carbonio, che sarebbe rimasto li buono per altri milioni di anni, e lo butto in atmosfera l'equilibrio sarà necessariamente un altro con una concentrazione di co2 in atmosfera necessariamente superiore. Non ci sarà mai un "eccesso" che l'ambiente riuscirà a compensare, ci sarà solo un nuovo equilibrio. E' passato talmente tanto tempo dalla nascita della terra che le emissioni da parte dei vulcani saranno sicuramente in equilibrio con i processi che riportano il carbonio nella terra in varia forme, rocce carbonatiche in primis penso. Le foreste che bruciano poi si riformano, banali cicli. Il carbonio dei combustibili fossili se lo bruci non lo rimetti se non in qualche milione di anni. C'è poco da fare.
Tutti quegli scenari prevedono una riduzione molto graduale delle emissioni rispetto al trend attuale, quello più ottimistico dimezza le emissioni rispetto al 2020 solo nel 2100 e infatti stabilizza le concentrazioni attorno a quella data.
https://www.ipcc.ch/site/assets/uplo...exII_FINAL.pdf
Questo conferma che l'azzeramento delle emissioni non è indispensabile ed l'approccio tutto o niente profondamente controproducente.
Ad ogni modo il valore rilevante per le sorti dell'umanità è il valor massimo delle concentrazioni, da questo punto di vista il B1 che stabilizza le concentrazioni appena sopra i 500 ppm è profondamente diverso dagli altri.
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I grafici postati più su smentiscono quello che dici. Come già ho scritto nel miglior scenario ipotizzato, con enorme riduzione di emissione, la concentrazione continuerebbe ad aumentare per decenni. Addirittura nel primo grafico che ho messo la concentrazione continuerebbe ad aumentare pure se smettessimo istantaneamente di emettere ( e francamente non capisco il perchè, forse qualche feedback).
D'altra parte
Preso qui
CAMBIAMENTI CLIMATICI E GAS SERRA – OASI
A me sembra che in periodi di emissioni costanti la concentrazione continui ad aumentare tranquillamente, anche in quei pochi casi di riduzione delle emissioni.
Ma comunque sarebbe solo questione di tempo, alla fine un equilibrio bisogna raggiungerlo per forza.
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