A temperature più alte ci si può adattare.
Invece le risorse e lo spazio sono limitati.
E comunque, se tutte le popolazioni avessero smesso di crescere 50 anni fa come in Europa, adesso saremmo la metà e non ci sarebbe neanche l'emergenza climatica.
Mi sta bene parlare di cambiamento degli stili di vita, ma perchè continuano a non citare la limitazione delle nascite, come se fosse un tabù?
Perchè come ti ho dimostrato sono solo 2-3 miliardi di persone vissute dal 1900 ad aver causato tutto ciò. Anche limitando la popolazione, non credo si risolverebbe il problema. Delle 9-10 miliardi di persone vissute da inizio Novecento ben 7-8 hanno avuto un impatto scarso o nullo sul problema CO2.
Le cose sono cambiate notevolmente dagli '90 ad oggi..a parte gli Stati Uniti che sono ancora i bruciatori di energia per eccellenza, ora sono Cina e India a guidare il trattore delle emissioni. non che i paesi "occidentali" siano così puliti. Purtroppo continuiamo ad esigere energia da prodotti fossili e questo è dovuto sia alla enorme richiesta di energia sia alla sbilanciata bilancia che pende verso i combustibili fossili. Se prendiamo ad esempio gli Stati uniti, sono grandi utilizzatori di energia per via del suo basso costo (se confrontato al nostro, per esempio), sia per una scarsa propensione al risparmio. Provate a recarvi in un qualunque luogo pubblico in estate...la temperatura è rigorosamente mantenuta tra i 18°C e i 20°C e questo vale anche per tutti i paesi dal medio oriente fino all'estremo oriente. Ovviamente se l'energia costasse come da noi, farebbero un uso più parco delle risorse.
Discorso emissioni per quanto riguarda riguarda agricoltura e allevamento...qui c'è da scrivere un post a parte, perchè una bella fetta delle emissioni di gas serra proviene proprio dall'agricoltura e dalla zootecnia, sopratutto per la deforestazione che serve principalmente alla conversione di territori in pascolo!!!
Ripeto: Siamo troppi e non basta più puntare il dito sui paesi occidentali
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il miglior combustibile è l'acqua...bisogna solo saperla accendere
The Next One Hundred Years - Jonathan Weiner
infatti ho postato un eloquente grafico in proposito
tra l'altro da vedere chi è il principale "contribuente" in europa, fa un pò sorridere
tra le altre cose sull'uso assolutamente folle degli impianti di condizionamento pubblici (ma anche privati purtroppo) sfondi un portone
è una vergogna che si permettano certi livelli di condizionamento che tra l'altro sono palesemente nocivi visto che ci sono norme ben precise rispetto al delta con l'esterno
e non succede solo nei cari states che indubbiamente rimangono il modello di consumismo per eccellenza
e che tra l'altro molti paesi della vecchia europa invece di tentare di moralizzare han fatto proprio
basta passare davanti a qualche negozio in estate per essere investiti da un flusso gelido vista per altro la totale assenza di chiusure rendendo ancora più assurdamente insensato ed elevato il consumo energetico di quell'ambiente
Limitare la popolazione è fondamentale per la sopravvivenza della stessa. il pianeta non può più permettersi di sopportare 7.5 miliardi di individui, figuriamoci 10!!
Pienamente daccordo sul fatto che i paesi occidentali siano stati i principali protagonisti delle emissioni di CO2 almeno fino agli anni 90...adesso però i riuoli si sono ribaltati, basti pensare che Cina e India emettono tanta CO2 quanta ne emettono tutti gli altri paesi messi insieme (escluos gli Stati Uniti che sono di gran lunga i peggiori).
ognuno di noi produce CO2 con le normali attività di ogni giorno, figuriamoci quando saremo 10 miliardi. non credere poi che un abitante della Cina settentrionale non emetta meno CO2 di un abitante di Milano.
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Io ti rispondo con questo grafico, da me postato qualche pagina addietro:
Da quel grafico è evidente come l'India nemmeno giunga alle emissioni dell'Unione Europea (che ha 500 milioni di abitanti, ovvero meno della metà dell'India!).
La Cina è il principale emettitore, ma dal grafico si evince chiaramente che le sue emissioni sono aumentate nettamente dal 2000. Prima aveva meno emissioni dell'UE, pur contando già allora 1,3 miliardi di abitanti, ovvero quasi il triplo dell'Europa, e solo 100 milioni in meno di oggi!
E' palese che il problema non è la sovrappopolazione, ma l'adozione di stili di vita occidentali. Quando la Cina infatti ha cominciato a svilupparsi e a diffondere il benessere a tutte le sue fasce di popolazione, ecco che le emissioni sono schizzate alle stelle, sui livelli pro-capite di un cittadino europeo (la Cina infatti emette quasi tre volte la quantità di CO2 della "virtuosa" Europa, ma ha anche quasi tre volte gli abitanti dell'UE: ergo, è emessa la stessa CO2 per abitante!)
Nemmeno compare l'Africa in quella classifica...tutto il resto del mondo (6 miliardi di persone) emette quanto USA+Cina, che ne hanno in totale appena 1,7-1,8 miliardi.
In sintesi: UE e USA insieme fanno circa 900 milioni di persone, che emettono quanto la Cina. Da soli, gli abitanti di UE e USA (circa 2 miliardi considerando tutti quelli vissuti, quindi anche chi è morto) hanno emesso dal 1900 al 1990 praticamente più del 60% della CO2 presente in atmosfera al 1990. Ovvero 60-70 ppm. Degli altri 50-60 ppm siamo responsabili per quasi la metà.
A dimostrazione che alla fin fine noi europei siamo tutt'altro che virtuosi, e che quindi sia il nostro stile di vita occidentale e benestante il problema, non la sovrappopolazione come leggenda vuole, questo grafico:
Io prima ancora di essere una persona appassionata di scienza sono una persona con una forte morale. Spesso dai messaggi sulla sovrappopolazione come un dramma da condannare per il futuro dell'umanità mi pare di leggere una sorta di atteggiamento antiumanitario. Del tipo: io non voglio cambiare stile di vita, sono nato occidentale e sono fortunato. Non intacco la mia vita, ma vado a incidere sulla vita di chi già ha poco così che io stia ancora bene.
Non è il tuo caso, ovviamente. Nè credevo tu volessi far passare un messaggio del genere. Ma analizzando a fondo la questione, emerge chiaramente come non si può voler il bene dei più poveri e delle persone indigenti e contemporaneamente abbattere le emissioni, perchè farlo, allo stato attuale, significherebbe far persistere popolazioni povere e nella fame in condizioni di eterna miseria. L'esempio della Cina e dell'India è lampante: pare quasi che sia meglio che restino povere e sporche come lo sono ancora oggi (meno la Cina, molto meno rispetto al passato, ma intanto ecco la CO2 è aumentata di 50 ppm in appena 25 anni, e non in 50 come prima).
Dato che al momento nemmeno noi siamo passati convintamente al rinnovabile (se noi "virtuosi" occidentali lo avessimo fatto davvero, come mai risulta un'emissione pro-capite da primi posti mondiali?) evidentemente perchè non conviene (figuriamoci se convenga quindi a chi è già in pessime condizioni socio-economiche!), non resta che prendere una posizione. E' un aut aut.
Io finchè vivrò starò sempre dalla parte dell'uomo. Se per il bene del mio simile si deve continuare ad emettere CO2, lo si continui a fare. Contemporaneamente si deve cercare di migliorare la tecnologia, e noi occidentali in primis dare il buon esempio.
In tutto questo il problema della popolazione è nettamente secondario.
PS: il "resto del mondo" conta 3 miliardi di persone. Ognuna di queste emette la metà di un italiano.
Ultima modifica di burian br; 07/01/2020 alle 02:56
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il miglior combustibile è l'acqua...bisogna solo saperla accendere
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Certo, dobbiamo tutti cambiare. Però, realisticamente, dobbiamo guardare in faccia la realtà: se vogliamo aiutare il nostro prossimo, dobbiamo portare quelle 6 miliardi di persone al nostro stile di vita. Finchè esso resterà ad alto impatto ambientale, la situazione continuerà a peggiorare.
E' bene quindi concentrarsi più su questo problema, più che sulla sovrappopolazione. Anche perchè con lo sviluppo economico esso verrà meno spontaneamente: in Occidente si parla di denatalità grave infatti.
condivido i vostri ultimo post
e del resto non è una novità, si chiama adattamento
le condioni climatiche sono il motore che muove gli ecosistemi e ne induce le variazioni (alla fine se ragioniamo in questo senso possiamo anche mettere un attimo da parte il tema su quali siano di volta in volta i principali driver delle oscillazioni)
adattamento significa che se le prossime oscillazioni in divenire andranno a variare significativamente il quadro che ha permesso di raggiunge lo status quo attuale dovremmo essere pronti a farci carico di questo come sempre è accaduto per le specie viventi
piuttosto che teorizzare di riportare indietro la lancetta climatica ad una condizione x del tempo y
anche perchè il quadro sarà sempre mutevole (e non necessariamente in tempi lunghi) a prescindere
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