Nr 2
Trend indiscutibile e inarrestabile. Per quanto riguarda le catastrofi siamo sopravvissuti a cose peggiori
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
Secondo me per capire il futuro ( del clima e delle sue conseguenze sull'ambiente) bisogna osservare ciò che è successo nel passato, partendo dal presente, ossia bisogna capire l'andamento del clima degli ultimi 2000 almeno e vedere cosa è successo, tanto più perché ciò che è successo è dipeso da cause naturali.
Faccio sommessamente notare che durante il periodo classico romano la temperatura era più alta di oggi, così pure lo era nel medioevo: sono quindi nate e prosperare civiltà allora e non vedo come non possano prosperare un domani con temperature simili a quelle ( se continuasse il riscaldamento ).
Semmai è il freddo della Peg che ha fatto più danni, scatenando carestie e mortalità).
Si ma dice qualcuno che tutte le città costiere finiranno sott'acqua..... semmai abbiamo fatto malissimo a costruirle sul bagnasciuga....
È questo il punto: continuiamo a volere la cresita demografica per non mettere in crisi il sistema pensionistico e contemporaneamente lastrichiamo di cemento tutto il suolo naturale e poi ci lamentiamo se cambia il livello marino di pochi centimetri mettendo in crisi i nostri lungomari.
Dovevamo pensarci prima capendo che l'ambiente è un sistema dinamico soggetto a cambiamenti a prescindere dalla presenza umana.
Durante l'ultima glaciazione ( 20.000 anni fa) il livello del mare era 120 metri sotto il livello attuale e terminata la glaciazione 12.000 anni fa è risalito velocemente a livelli superiori a quelli odierni, perché 8000 anni fa faceva più caldo di oggi.
Cosa volete che siano i pochi cm. di oggi rispetto alle decine e decine di metri del passato?
Perché mai il livello del mare non dovrebbe cambiare continuamente?
Siamo noi uomini l'anomalia sulla Terra, non i cambiamenti climatici che sempre ci sono stati e sempre ci saranno.
Impariamo semmai a costruire con criterio lasciando.il giusto spazio al mare ed ai fiumi, che siano liberi di espandersi senza creare danni alle opere dell'uomo.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 07/01/2020 alle 21:38
Io non votai questo sondaggio, per tutto quello che ne è conseguito dopo, in ogni caso vorrei dire la mia, sul serio stavolta, ma non trovo un opzione adeguata a quello che penso sull'argomento, ovvero:
Il GW penso che subirà un accelerazione a seguito di quanto vissuto in prima persona, ma non saprei dire da qui a 50 anni cosa potrà succedere, quasi senz'altro aumenterà o ALMENO rimarrà su questi livelli nei prossimi 10/15 anni comunque. Non ne sono PERSONALMENTE preoccupato, nel senso che nella mia vita di tutti i giorni non cambierà nulla: sono dispiaciuto, forse è questo il termine giusto e sono molto ben preoccupato da altre cose che possono ledere la mia vita come quella di tutti (problemi economici, salute, il lavoro etc etc), perché le catastrofi naturali sono sempre esistite, potrebbero essere peggiori quelle in futuro a causa della mano diretta dell'uomo e non per l'AGW nella fattispecie o per gli eventi estremi che potrebbe arrecare, ma per una serie di concause.
La tua posizione assomiglia alla 9: essa sostiene che il warming è altamente probabile e che potrebbe ammettere inversioni di tendenza o stalli, in un contesto di aumento (altrimenti non avrei specificato warming) che potrebbe essere in accelerazione o meno, quest'opinione è a discrezione del singolo (ciò che importa nella 9 è che si ammettono appunto possibili fasi di non-warming temporanee, che nelle altre opzioni sono escluse).
Coincide anche con la 9 la tua posizione emotiva, che esprime scarsa preoccupazione.
La 9 vede un warming (quindi un riscaldamento di fondo inevitabile) molto probabile. Naturalmente in un contesto di warming ci possono essere fasi di controtendenza temporanee. Le opzioni 7,8,9 a differenza delle altre 6 ammettono la possibilità che vi siano periodi (stagioni, anni, lustri) di inversione di tendenza o stallo, dopo il quale il warming riprenderebbe (un po' come accaduto a livello globale tra 2001 e 2013). Nelle altre 6 invece non è contemplata alcuna possibilità di temporanea controtendenza.
Ora, si parla di potenzialità: questo significa che chi mette la 9 ha un atteggiamento scientifico per il quale crede che ci sarà riscaldamento, ma non ha gli strumenti per sostenere a suo parere che sarà continuo e senza fasi di stop di n mesi o anni a livello italico
Per cui chi inserisce la 9 potrebbe anche credere che in realtà il warming accelererà, ma al tempo stesso lasciare aperto uno spiraglio a momentanei periodi di stop. Quanto creda in questo spiraglio è discrezione del singolo.
Nelle altre 6 opzioni invece non si crede in alcun momentaneo stop a livello italico del riscaldamento.
Poichè tu ammetti che il warming potrebbe almeno restare su questo livello, significa che lasci aperto lo spiraglio (quanto tu ci creda dipende da te, magari ci credi poco, ma conta il fatto che lo metti in conto) per 10-15 anni di stallo.
Ciò ti differenzia dalle altre opzioni, in cui invece questo stallo è ritenuto del tutto improbabile se non impossibile.
Se non credi assolutamente probabile lo stallo, invece, la tua posizione coincide con la 3: warming in accelerazione senza fasi di stallo o inversione di tendenza, poca preoccupazione sul futuro.
Be il sondaggio prevede 9 posizioni che fanno riferimento praticamente a 2 con diverse sfumature, contro 1 posizione contraria. Sondaggio tutto sommato poco meritevole in quanto è l'ipotesi in sè ad essere vacillante, o meglio la sua formulazione. Se il metodo di conoscenza delle dinamiche è alquanto parziale agli strumenti quantitativo-matematici e non sovrapponibili sempre ed in maniera sistematica ad univoca interpretazione, esistono gli spazi scientifici per cui la problematica è inquadrata male. In verità esistono notevoli dubbi proprio sul fatto che l'approccio gnoseologico sia quello giusto, non solo sul tema ma nell'analisi ed interpretazione del quadro generale e di tutte le sue possibili ed effettive interazioni. Il Global Warming ritengo sia un tema effettivamente esistente, in quanto le rilevazioni termiche indicano un effettivo riscaldamento, ma ritengo si tratti di uno dei grandissimi temi della "Fisica" che non siamo propriamente in grado di spiegare e comprendere con il nostro modello scientifico di conoscenza, se siamo in grado di conoscere tutti i dati, se questi sono esplicabili,analizzati e predittibili in ordine quantitativo-matematico, allora avremmo anche una assoluta certezza previsionale ( intesa come eventi di consequenzialità certi al 100% ed una "tendenza" futura che diventa certezza futura). Secondo me il nostro modello è incompleto seppur pare adeguato nella lettura e nell'analisi solo di alcuni parametri presi in considerazione, ne deriva quindi non assolutezza logica e di conseguenza scientifica nella sua esplicazione quantitativo-matematica, quindi ancora aperta sia nell'approccio conoscitivo e sia alle sue future e reali conseguenze.
Sì, sostanzialmente sono 2 posizioni distinte (warming continuo vs warming discontinuo) contro una contraria (cooling o fine del warming). Le varie sfumature riguardano il modo in cui si vive sul lato emotivo la questione: preoccupati, frustrati, accettando (a malincuore o in altri modi) il tutto.
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