Le fonti di co2 le conosciamo bene, sono diffuse in molteplici ambiti motivo percui la decarbonizzazione richiede innovazione in numerosi settori; i trasporti, la produzione di energia elettrica e l'industria sono tutte fonti significative, il calo è limitato poichè è durato poco (con tempi diversi tra i vari paesi) con una successiva ripresa che comunque non torna ancora ai livelli pre- covid, alcuni settori non sono stati interessati o poco (i consumi residenziali anche in leggero aumento) ma lo sapevamo già che le azioni personali servono a poco non c'era bisogno del covid a dimostrarlo.
L'impatto climatico dipende dalle emissioni cumulate (almeno su scale temporali umane e prima del picco delle temperature) l'impatto della riduzione di quest'anno è circa 0.001°C
Un millesimo di grado in meno in un anno.
Ora faccio un mero esercizio di stile. Nel bilancio termico globale un millesimo di grado di GW in meno equivale, come ordine di grandezza verosimile, a una settimana significativamente sottomedia a livello continentale su 12 mesi.
Mi piace pensare, ben consapevole che non funziona così, che il blocco produttivo, con tutta la m...da che ci ha portato, almeno ci regali una settimana in più di gelo e neve il prossimo inverno
So benissimo che non è un calcolo possibile da fare, ma è bello pensarlo
Ultima modifica di Alfredo89; 19/06/2020 alle 11:04
Dove c'è stata una riduzione del 60% del traffico le emissioni legate al traffico sono calate di conseguenza, ma la produzione industriale non è calata da nessuna parte del 60% (in Italia del 23% ad aprile) e i consumi domestici sono leggermente aumentati. Un calo di poche settimane su base annua non ha un grande impatto.
Come vedi dai grafici che ha postato Elz il calo su scala globale è arrivato ad un massimo del 17%, se consideri che in quel momento la Cina stava già uscendo dal blocco e quindi stava aumentando non è affatto poco.
Con gli altri settori che sono diminuiti molto meno rispetto ai trasporti e solo parte della popolazione mondiale coinvolta dal blocco non ci si poteva aspettare un impatto maggiore.
Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk
La produzione industriale è calata il 7 Aprile solo del 19%. Il trasporto a terra del 36% e quello aereo del 60%.
Se davvero anche produzione industriale e trasporto a terra fossero calati del 60%, quanto il traffico aereo, allora il calo delle emissioni di CO2 per il 7 Aprile sarebbe stato ben più consistente.
Per chi fosse interessato, su ******** hanno postato la traduzione, con molti grafici correlati, di un articolo del "The Lancet" in cui si esegue una stima della popolazione globale per paese nel 2100.
Viene anche analizzata la possibile composizione in termini di fasce d'età della popolazione, e la sua evoluzione dal 1950.
L'Italia potrebbe dimezzare la sua popolazione, dopo il picco raggiunto nel 2014. Nel 2100 si stimano 30 milioni di persone, come a inizio Novecento.
A livello mondiale si stima che il picco sarà 9,73 miliardi raggiunto nel 2064, seguito da un calo fino a 8,79 miliardi nel 2100.
Oggi nascono 7 bambini per ogni persona che compie 80 anni. Nel 1950 erano 15. Nel 2100 si prevede che la relazione diverrà 1:1.
Sempre a livello globale, nel 2100 il numero di ultraottantenni potrebbe essere di 870 milioni, su una popolazione di 8,8 miliardi (dunque il 10%!!). Solo 400 milioni i bambini sotto i 5 anni, mentre oggi sono 700 milioni.
Molti paesi vedranno calare del 50% la popolazione. Oltre all'Italia, anche Giappone e Cina (quest'ultima arriverà a 700 milioni!).
Altri paesi, quali Pakistan, India, USA, torneranno nel 2100 ad avere la popolazione che hanno attualmente nel 2020.
L'età media globale passerà da 32,6 anni del 2017 a 42,6 anni nel 2100.
2,37 miliardi di persone avranno più di 65 anni, e 1.7 miliardi meno di 20 anni.
Forte riduzione della popolazione mondiale dal 2064: "Forti cali in Europa ed Asia, Italia dimezzata nel 2100". Tutti gli scenari di mortalita, fecondita e migrazioni Paese per Paese [DATI e GRAFICI] - Meteo Web
A me dà fastidio l'inquinamento , non l'aumento di temperatura di origine antropica.
Anche se l'uomo non ci fosse, il clima cambierebbe lo stesso, sia in senso freddo che in senso caldo, tutto ciò è dovuto a concause non del tutto chiarite.
Pensare che il clima debba rimanere costante ed immutabile è un un'atteggiamento profondamente antiscientifico.
Secondo alcuni studi, l'era glaciale è finita in modo repentino con aumenti di temperatura che fanno impallidire quelli odierni.
Pensare che il clima non possa cambiare è antiscientifico. Questo è vero. Tuttavia l'aumento termico di origine antropica non ha precedenti per la velocità con cui sta avvenendo è questo il vero problema probabilmente, causa di disastri naturali e distruzione dell'ambiente.
Tu mi dici, "Ti guardi? Sbagli a paragonarti"
Segnalibri