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  1. #471
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da Daniel92 Visualizza Messaggio
    https://www.open.online/2020/09/16/...Qiw2ReN-eBOUUKM

    Oltre 15 miliardi di euro l’anno. È solo una delle somme esorbitanti che il cambiamento climatico in Italia porterà a perdere nel periodo che va dal 2071 al 2100. I 15 miliardi, legati in particolare al rischio dissesto causato dalle alluvioni, non sono una previsione futuristica ma alcuni dei dati del nuovissimo report scientifico pubblicato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti climatici.

    Lo studio, intitolato “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italia”, è il rapporto finora più completo della conoscenza degli impatti economici e dell’analisi di rischio integrato della crisi climatica in Italia. 30 autori per 5 capitoli hanno calcolato le cifre effettive che il Paese sarà costretto a perdere, insieme a paesaggi, risorse e salute.

    Più di 160 miliardi per il basso valore dei terreni agricoli
    Secondo lo studio della Fondazione Cmcc, il caso peggiore di aumento della temperatura terrestre di fine secolo potrebbe toccare i +5 gradi. Uno scenario spaventoso non solo per gli innumerevoli disastri ambientali che verranno ma anche per le cifre di denaro perse. La prospettiva non vale purtroppo solo per il settore delle infrastrutture per cui è stato previsto il dato riportato all’inizio. Per l’innalzamento dei mari si arriverà infatti a una perdita pari a 5,7 miliardi di euro. Non più incoraggiante la cifra per la decrescita del valore dei terreni agricoli, tra gli 87 e i 162 miliardi.

    Cifre alte anche per incendi e turismo
    Nel rapporto è anche Sos incendi: nei prossimi decenni il rischio aumenterà del 20% con una stagione di +20-40 giorni l’anno. Previsione poco confortante anche sulla percentuale di superficie percorsa dai roghi con un aumento tra il 21% e il 43% a fine secolo. Anche parlando di viaggi si continuano a registrare cifre enormi. La contrazione della domanda turistica registrerà 52 miliardi di euro persi.

    Pil e tasso di mortalità ne risentiranno
    Oltre allo scenario peggiore previsto per il 2100, il report della Fondazione Cmcc disegna un’Italia destinata a essere sempre più calda, anche in riferimento al futuro più vicino dei prossimi 30 anni. L’aumento della temperatura prevista è pari a 2 gradi in più rispetto al periodo 1981-2010.

    Anche in questo caso l’impatto ambientale corrisponderà all’impatto economico, e in particolare a un aumento esponenziale dei costi che si riverserà anche sul Pil. Il report osserva fino a fine secolo un condizionamento da parte delle spese relative ai cambiamenti climatici fino all’8% del Pil pro capite. Senza politiche mirate a fermare la grande crisi climatica si amplierà il divario tra ricchi e poveri, Nord e Sud.

    Senza escludere poi i danni alla salute. Secondo quanto si legge nel rapporto «saranno attesi incrementi di mortalità per cardiopatie ischemiche, ictus, disturbi metabolici da stress termico», aggiungendo un incremento delle malattie respiratorie dovuto al legame tra i fenomeni di concentrazioni di ozono (O3) e polveri sottili (PM10). Le persone più fragili come anziani, disabili e bambini saranno dunque sottoposte a maggiori rischi anche per la salute.

    Notti tropicali e rischio di disastri aumentato
    Oltre a un’Italia che brucia per l’innalzamento delle temperature, l’indicatore climatico del report prevede altri segnali importanti. Da qui al 2050 si registreranno notti tropicali con una temperatura mai al di sotto dei 20 gradi fino a 18 giorni in più rispetto al periodo 1981-2010.

    I disastri ambientali non raccontano scenari migliori. Negli ultimi vent’anni c’è stato un aumento del 9% della probabilità del rischio, con una particolare incidenza sull’ambiente marino e sull’agricoltura in cui si è registrato un’evidente calo delle rese di molte specie coltivate.

    Donatella Spano, membro della Fondazione Cmcc e docente dell’Università di Sassari, che ha coordinato i 30 autori della ricerca, sottolinea come «tutti i settori risultano impattati negativamente dai cambiamenti climatici». Tuttavia, secondo quanto riportato dal report e confermato da Spano, le perdite maggiori vengono a determinarsi «nelle infrastrutture, nell’agricoltura e nel settore turistico sia estivo che invernale».

    Un’ analisi senza dubbio preoccupante che però può ancora trovare una via di mitigazione. Come spiegano anche i ricercatori nello studio, «i cambiamenti climatici richiederanno numerosi investimenti», ma l’ impegno oneroso può trasformarsi in «un’opportunità» decisiva. Su questo il Green Deal europeo si rivela ancor di più strategia necessaria per il futuro.
    A me questo articolo mi sembra un concentrato di falsità e follie catastrofiste. Faccio qualche esempio: non c'è nessuna contrazione del prodotto di agricoltura, la vita media continua ad aumentare, non risulta un aumento statistico degli incendi negli ultimi anni; il rischio idrogeologico è in gran parte derivato da cementificazione in zone non idonee, mancata manutenzione dei corsi d'acqua. In compenso noi buttiamo via i soldi per ridurre le emissioni in modo come questo:Palle Eoliche | Climatemonitor

  2. #472
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    "Notti tropicali e rischio di disastri aumentato
    Oltre a un’Italia che brucia per l’innalzamento delle temperature, l’indicatore climatico del report prevede altri segnali importanti. Da qui al 2050 si registreranno notti tropicali con una temperatura mai al di sotto dei 20 gradi fino a 18 giorni in più rispetto al periodo 1981-2010".

    Magari. Previsione ottimistica a vedere questo settembre



  3. #473
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Voglio dire la mia, quindi risponderò punto per punto.

    Citazione Originariamente Scritto da Daniel92 Visualizza Messaggio
    https://www.open.online/2020/09/16/...Qiw2ReN-eBOUUKM

    Oltre 15 miliardi di euro l’anno. È solo una delle somme esorbitanti che il cambiamento climatico in Italia porterà a perdere nel periodo che va dal 2071 al 2100. I 15 miliardi, legati in particolare al rischio dissesto causato dalle alluvioni, non sono una previsione futuristica ma alcuni dei dati del nuovissimo report scientifico pubblicato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti climatici.

    Lo studio, intitolato “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italia”, è il rapporto finora più completo della conoscenza degli impatti economici e dell’analisi di rischio integrato della crisi climatica in Italia. 30 autori per 5 capitoli hanno calcolato le cifre effettive che il Paese sarà costretto a perdere, insieme a paesaggi, risorse e salute.

    Il rischio economico è calcolato per uno scenario in cui l'Italia veda aumentare le sue temperature di 5°. E se così non avverrà?
    Se aumentasse da oggi di "soli" 3°? C'è questa incertezza di base che rende complesso analizzare poi il resto, a mio parere.

    Più di 160 miliardi per il basso valore dei terreni agricoli
    Secondo lo studio della Fondazione Cmcc, il caso peggiore di aumento della temperatura terrestre di fine secolo potrebbe toccare i +5 gradi. Uno scenario spaventoso non solo per gli innumerevoli disastri ambientali che verranno ma anche per le cifre di denaro perse. La prospettiva non vale purtroppo solo per il settore delle infrastrutture per cui è stato previsto il dato riportato all’inizio. Per l’innalzamento dei mari si arriverà infatti a una perdita pari a 5,7 miliardi di euro. Non più incoraggiante la cifra per la decrescita del valore dei terreni agricoli, tra gli 87 e i 162 miliardi.
    Ah, ecco, analizzano ovviamente come articolo solo lo scenario peggiore

    Allora: l'innalzamento del livello del mare è previsto di neppure un metro. Credo 80 cm. Non so quanto terreno si perda in questo modo, visto che l'Italia ha poche coste così basse.
    Nelle aree più a rischio si potrebbe iniziare a lavorare onde impedire tutto questo, penso a Venezia.
    Ma in effetti è lo scenario peggiore, che forse corrisponde a un aumento del livello del mare di ben oltre 1 metro.

    Cifre alte anche per incendi e turismo
    Nel rapporto è anche Sos incendi: nei prossimi decenni il rischio aumenterà del 20% con una stagione di +20-40 giorni l’anno. Previsione poco confortante anche sulla percentuale di superficie percorsa dai roghi con un aumento tra il 21% e il 43% a fine secolo. Anche parlando di viaggi si continuano a registrare cifre enormi. La contrazione della domanda turistica registrerà 52 miliardi di euro persi.
    Questo è ahimè possibile.
    Ma è anche vero che con l'espansione delle foreste è inevitabile che aumentino gli incendi. Un campo coltivato o una città non prendono fuoco facilmente, nè lo diffondono.


    Pil e tasso di mortalità ne risentiranno
    Oltre allo scenario peggiore previsto per il 2100, il report della Fondazione Cmcc disegna un’Italia destinata a essere sempre più calda, anche in riferimento al futuro più vicino dei prossimi 30 anni. L’aumento della temperatura prevista è pari a 2 gradi in più rispetto al periodo 1981-2010.
    Dubito che nei prossimi 30 anni la temperatura aumenterà di 2°.

    Senza escludere poi i danni alla salute. Secondo quanto si legge nel rapporto «saranno attesi incrementi di mortalità per cardiopatie ischemiche, ictus, disturbi metabolici da stress termico», aggiungendo un incremento delle malattie respiratorie dovuto al legame tra i fenomeni di concentrazioni di ozono (O3) e polveri sottili (PM10). Le persone più fragili come anziani, disabili e bambini saranno dunque sottoposte a maggiori rischi anche per la salute.
    Le malattie respiratorie legate a polveri sottili e ozono sono conseguenza dell'annoso problema dell'inquinamento purtroppo. Non so se si aggraverà ulteriormente, ma se pure aumenteranno le temperature non penso vada peggio di inverni recenti come durata della stabilità atmosferica che favorisce il ristagno.

    L'incremento di mortalità purtroppo è anche conseguenza dell'invecchiamento della popolazione...non ci resta che adattarci come fanno in India...

    Notti tropicali e rischio di disastri aumentato
    Oltre a un’Italia che brucia per l’innalzamento delle temperature, l’indicatore climatico del report prevede altri segnali importanti. Da qui al 2050 si registreranno notti tropicali con una temperatura mai al di sotto dei 20 gradi fino a 18 giorni in più rispetto al periodo 1981-2010.
    Peggio di questi anni, pazienza
    Basta che le notti tropicali non superino i 24° e si sta bene abbastanza.

    I disastri ambientali non raccontano scenari migliori. Negli ultimi vent’anni c’è stato un aumento del 9% della probabilità del rischio, con una particolare incidenza sull’ambiente marino e sull’agricoltura in cui si è registrato un’evidente calo delle rese di molte specie coltivate.
    Si può ovviare cambiando specie coltivate, nel peggiore dei casi. Purtroppo più che lamentarci di un cambiamento inevitabile, non ci resta che prenderne atto e cercare soluzioni...
    Ultima modifica di burian br; 17/09/2020 alle 17:35

  4. #474
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Anche a me l’articolo da l’idea di considerare solo gli impatti negativi.
    Ma non è che se fa più caldo sia solo un male, si risparmia in riscaldamento, si possono coltivare specie che crescevano altrove e viceversa.
    Insomma, tante cose andranno a compensarsi e sono impossibili da prevedere.
    15 o 100 o 1 mld all’anno nessuno lo sa con certezza.


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  5. #475
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio

    Magari. Previsione ottimistica a vedere questo settembre

    Poverina l'estate 2020, già dimenticata per la sua relativa clemenza e dunque l'impossibilità di essere impugnata pro-cavolate apocalittiche.

  6. #476
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Poverina l'estate 2020, già dimenticata per la sua relativa clemenza e dunque l'impossibilità di essere impugnata pro-cavolate apocalittiche.
    Non sono uno che ha simpatia per le tesi apocalittiche. È per dire che in puglia questo settembre si sta rivelando epocale. Non esagero. Chiedi in particolare agli ionici

  7. #477
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Non sono uno che ha simpatia per le tesi apocalittiche. È per dire che in puglia questo settembre si sta rivelando epocale. Non esagero. Chiedi in particolare agli ionici
    Ah ok, sembrava, mi dispiace averti frainteso. Per il resto ti credo sulla parola, ne ho lette un bel po' nei vari nowcasting

  8. #478
    Vento fresco L'avatar di lukeud
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    La calda estate 2020

    Estate 2020, e stata la piu calda di sempre nell'emisfero nord - Meteobook

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  9. #479
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da lukeud Visualizza Messaggio
    La calda estate 2020

    Estate 2020, e stata la piu calda di sempre nell'emisfero nord - Meteobook

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    Much warmer than average (1981-2010) sull'Italia nonostante uno smilzo +0.6 da quella media?
    Dunque per vedere il bianco su di noi dobbiamo fare una stagione in linea con la 1971-00 a quanto pare; e il sito in questione naturalmente ci mette il carico.
    Personalmente mi piacerebbe una maggiore ingerenza di AdBlock.

  10. #480
    Vento forte L'avatar di ale97
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    Predefinito Re: Come ci approcciamo al GW

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    Anche a me l’articolo da l’idea di considerare solo gli impatti negativi.
    Ma non è che se fa più caldo sia solo un male, si risparmia in riscaldamento, si possono coltivare specie che crescevano altrove e viceversa.
    Insomma, tante cose andranno a compensarsi e sono impossibili da prevedere.
    15 o 100 o 1 mld all’anno nessuno lo sa con certezza.


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    ah beh, se si risparmia in riscaldamento allora....

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