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  1. #101
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Ho miei i venti anni dal 2001 al 2020, sto ricostruendo a poco a poco il decennio 1991-2000 cosi da implementare. Vedremo più in avanti


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
    Inizio rilevazioni Gennaio 2002, estremi: -3.6 (2014) +38.3 (2007)


  2. #102
    Uragano L'avatar di baccaromichele
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Variazione dalla 81-10 alla 91-20 per i vari mesi dell'anno per Rimini mare

    Gennaio: +0.9°C
    Febbraio: +0.8°C
    Marzo: +0.5°C
    Aprile: +0.3°C
    Maggio: +0.1°C
    Giugno: +0.6°C
    Luglio: +0.3°C
    Agosto: +0.4°C
    Settembre: +0.1°C
    Ottobre: +0.2°C
    Novembre: +0.9°C
    Dicembre: +0.4°C

    Rapidissimo il riscaldamento di gennaio, febbraio e novembre grazie a quest'ultimo decennio caldissimo, mentre rimangono sostanzialmente invariati maggio e settembre con appena un decimo di crescita




    La media annuale è passata da +14.36°C a +14.82°C per un aumento di +0.46°C

    Il riscaldamento totale dalla 51-80 alla 91-20 è di +1.12°C

    medie 51-20.PNG

    La neve è passata da 15.7cm/anno della 81-10 a 15.1cm/anno della 91-20

    Le precipitazioni rispetto al più vecchio trentennio 61-90 sono variate così
    precipitazioni 1991-2020.PNG
    Ultima modifica di baccaromichele; 05/01/2021 alle 21:47
    Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
    Minima: -8,3°C 21/12/2009
    Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013​=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
    http://climarimini.altervista.org/index.html

  3. #103
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Possiamo stappare gli spumanti: dal 1° Gennaio 2021 è ufficialmente esistente la nuova media climatica 1991-2020!!
    L'ultimo mese che serviva per completare e chiudere ogni calcolo era Dicembre 2020, e ora che si è concluso possiamo finalmente esaminare come si sia evoluto negli ultimi 30 anni.


    Diamo il via allora con i dati delle nuove medie 1991-2020 per Dicembre a Brindisi Casale:

    media min: 7,8°
    media max: 14,4°
    media delle medie: 11,1°


    La nuova media di Dicembre è +0,05° dalla 81/10.
    La media min, in particolare, è -0,1° dalla 81/10.
    La media max è invece +0,15° dalla 81/10.

    Devo però dire che la media min è davvero al limite, e per via di arrotondamenti vari sussiste la possibilità che in realtà sia 7.9°, in tal caso non variando rispetto alla media minime 81/10.

    Per capire come si è districata l'evoluzione climatica di Dicembre, è interessante esaminare le medie di questo mese nel corso dei vari decenni, a partire dagli anni 50:

    1951-1960
    media min: 8,4°
    media max: 14,8°
    media tot: 11,6°

    1961-1970
    media min: 8°
    media max:
    14,1°
    media tot: 11,1°

    1971-1980
    media min:
    7,3°
    media max:
    13,8°
    media tot: 10,6°


    1981-1990
    media min: 7,8°
    media max: 14,1°
    media tot: 11°

    1991-2000
    media min: 7,9°
    media max:
    14,6°
    media tot: 11,2°


    2001-2010
    media min: 7,9°
    media max: 13,9°
    media tot:
    10,9°

    2011-2020
    media min:
    7,7°
    media max: 14,6°
    media tot: 11,2°


    Ora capite perchè sono innamorato di Dicembre?
    Nel corso dei decenni il mese non ha subito un riscaldamento riconoscibile, in maniera molto simile ad Ottobre, e gli anni 50 restano ancora oggi il decennio più caldo in assoluto degli ultimi 70 anni (ma credo senza timore di smentita che potremmo allungare fino a 90 anni almeno). E' l'unico mese a poter fregiare il decennio più caldo nel lontano passato.

    Non posso stavolta ricostruire il passato pre-1950, perchè la consultazione di reanalisi e dati dell'Idrografico mi dà risultati inconcludenti e solo parecchia confusione. Pare però che il trentennio 1921-1950 fu più decisamente freddo e presumo vicino alla media degli anni 70. Gli anni 1910 furono invece molto caldi, sulla scia di diversi Dicembre da record di caldo, forse quanto gli anni 50.
    Con le reanalisi NOAA mi sono spinto oltre, fino al 1880. Per quanto l'incertezza diviene ampia, non ho notato un grosso riscaldamento sul mio settore a Dicembre.
    Si conferma dunque quella che è la mia ipotesi oltre che la mia speranza: Dicembre è un mese resistente al GW antropogenico, e non importa quanto la temperatura globale aumenta, perchè Dicembre tende a riscaldarsi impercettibilmente.





    D
    ue dei mesi di Dicembre più gelidi degli ultimi 150 anni li abbiamo registrati in questo trentennio: 1991 e 2001.
    Questo emerge da una ricostruzione (come tale da prendere con le dovute e necessarie cautele) degli ultimi due secoli elaborata da Berkeley Earth per un settore le cui coordinate geografiche corrispondono all'incirca al mar Adriatico poco al largo di Fasano e Monopoli (60 km da Bari e 60 km da Brindisi):

    Local Climate Change: 40.99 N, 17.04 E

    Se scorrete la pagina noterete una tabella con i mesi più caldi e i mesi più freddi: si notano appunto tra i più freddi a Dicembre il 1991 e il 2001.
    Questi mesi però sono stati ampiamente compensati da mesi altrettanto caldi, che si ritrovano sia nella serie storica di Brindisi Casale sia nella tabella al link sopra: 1995, 2000, 2004, 2019. Nella serie di Brindisi si dovrebbe aggiungere anche il 1993.
    Questi 5 mesi sono i più caldi dal lontano 1963, e solo negli anni 50 si ritrovano altri mesi così caldi: 1952, 1955, 1958, 1959, 1960. Il 1955 e il 1958 sono al livello del 1995 e 2019, mentre gli altri tre hanno medie analoghe al 1993 e al 2004.





    Una delle principali caratteristiche di Dicembre è la scarsa varianza: il mese più caldo (2000) ha avuto un'anomalia di solo +2° dalla 81/10. In generale, sono rari i mesi con anomalia al di sopra di +1° dalla 81/10, e ancor di più i mesi con anomalie sotto i -1°.
    Ogni Dicembre tende infatti naturalmente a trascinarsi verso una media non scritta, anche quando le cose si mettono male: nel 2019 ci ha salvato l'ultima decade; quest'anno la seconda decade (a soli 50 km da qui è stato il terzo Dicembre più caldo dal 1965!); nel 2014 un incredibile recupero ha portato un mese che al giro di boa era il più caldo in assoluto mai registrato a chiudere ad appena +0,3°! Il 2014 merita una trattazione a parte per quanto straordinario: per chi fosse interessato, e ve lo consiglio, può leggere un breve sunto delle sue imprese qui.
    Insomma: anche se un mese sta procedendo male, è difficile faccia malissimo, e talvolta può sfruttare le condizioni sinottiche favorevoli per limare il danno o addirittura minimizzarlo!

    Dicembre è anche un mese di forte inversioni al suolo: può sembrare strano, ma non scherzo affatto! Potrei portarvi numerosi esempi al riguardo: questa seconda decade di Dicembre, ad esempio, che pur chiudendo a +1,8° a 850 hPa e +3° a 700 hPa ha chiuso sotto media al suolo! O Dicembre 2015, chiuso a tutte le quote in forte sopra media (+3° a 850 hPa; +3,4° a 700 hPa) ma al suolo in blando sopra media (+0,4°).
    La combinazione tra ottime inversioni notturne (a Dicembre, indipendentemente dai valori in quota, le notti anticicloniche tendono spontaneamente a scendere fino a 6-7° ovvero -1/2° dalla media minime, cosa che negli altri mesi non succede per niente!!) e la brezza di mare che il suo sporco lavoro lo fa pure in inverno, li identifico come i principali autori di questo autentico miracolo brindisino.





    Per comprendere meglio, è necessario esaminare alcuni parametri concernenti massime e minime:

    • il n° di max ≥ 20° è rimasto relativamente costante, circa 4 al decennio: se ne contano infatti 4 negli anni 50; 2 negli anni 60; 1 negli anni 70; 5 negli anni 80; addirittura 9 negli anni 90; 4 negli anni 2000; 4 nell'ultimo decenno 2011-20 tra l'altro tutte verificatesi esclusivamente nella prima decade del 2014! Insomma, un trend non sembra esistere al riguardo, per lo meno considerando l'orizzonte temporale della serie dal 1951
    • il n° di max ≥ 18°: 31 nel decennio 1951-1960; 25 nel decennio 1961-70; 11 nel decennio 1971-80; 23 nel decennio 1981-90; 43 nel decennio 1991-2000; 23 nel decennio 2001-10; 28 nel decennio 2011-20. In questo caso è difficile capire se un trend sia presente: da un lato infatti anni 70 e 80 hanno totalizzato assieme meno che i soli anni 90, ma guardando agli altri decenni il n° sembra più o meno stabile. Gli stessi anni 90 sono in surplus di circa 15 rispetto alla media degli altri decenni, e quei 15 valori in più fanno da equilibrato contrappeso agli anni 70, compensando il loro numero più basso di massime sopra i 18°.
    • passando alle minime, il n° di min ≥ 13° è rimasto identico seppur con il solito minimo negli anni 70: furono 22 negli anni 50; 13 negli anni 60; poi soltanto 9 negli anni 70; 16 negli anni 80; 17 negli anni 90; sono state ben 22 negli anni 2000; discesa a 13 negli anni 2010 (di cui 6 nel solo 2019!)
    • il n° di gelate ( ≤ 0°) è addirittura aumentato (!): dal 1951 al 2006 (55 anni) se ne contano 6, tanto quanto in 8 anni dal 2007 al 2014!! Il 2007 e il 2014 possiedono ciascuno 2 gelate, record assoluto per maggior n° di gelate a Dicembre dal 1951, pareggiato soltanto dal 1961. 2007 e 2014 possiedono rispettivamente anche la terza (-1,6°) e la seconda min (-1,8°) più bassa dal 1951, anche in questo caso il dato mancante è del 1961 (-2,5°)
    • anche la neve è divenuta molto più frequente negli ultimi 20 anni: ben 3 dei 6 episodi nevosi con accumulo sono avvenuti a Dicembre (2001, 2007, 2014) cui si dovrebbe aggiungere un velo di neve nel 2010. Considerando anche quest'ultimo evento (che io colloco non tra gli eventi major, ma è stato anche un episodio superiore a tutti gli altri che sono solo coreografici) divengono la netta maggioranza!
    • anche adoperando un cut-off meno estremo Dicembre mostra una tendenza all'aumento degli episodi estremi di freddo. Consideriamo ad esempio il n° di min ≤ 3° e contiamoli nei vari decenni: 16 negli anni 50; 16 negli anni 60; ben 27 negli anni 70 (!); 23 negli anni 80; 22 negli anni 90; di nuovo 27 (!!) negli anni 2000; 16 negli ultimi 10 anni. E' evidente quindi come il n° di minime sotto i 3 tende ad aumentare nel corso dei decenni, e anche la parentesi degli anni 2010 non è per forza il segno di un'inversione di tendenza.



    Ebbene: non solo non esiste alcun trend di warming desumibile dalle medie negli ultimi 70 anni, ma addirittura dai dati appena esposti emerge una potenziale tendenza all'aumento degli episodi di freddo estremo e di neve negli ultimi 20 anni!
    Al suolo, insomma, non si evidenzia nessun segno o indizio che Dicembre stia subendo gli effetti del GW nel mio microclima: nessun aumento degli episodi di caldo estremo, nessun aumento delle medie termiche denotabile, ma anzi un lieve aumento della nivometria e degli episodi di gelo!!
    E' davvero un miracolo brindisino, il più grande di tutti sul fronte climatico: posso senza timore di smentite sostenere che, per 31 giorni l'anno, il GW non esiste a Brindisi.




    Ma sarà così anche in quota?
    Le medie a 850 hPa degli ultimi quattro decenni, con relativi scarti, sono state le seguenti:

    1981-1990: 2,8°
    1991-2000: 2,0° (-0,7°)
    2001-2010: 2,3° (+0,2°)
    2011-2020: 3,1° (+1,2°)

    Gli scarti tra le decadi non corrispondono sempre alla differenza tra le medie decadali perchè quest'ultime le ho arrotondate al decimale, ma senza arrotondamento la differenza era uguale allo scarto che ho riportato tra parentesi.

    Le sorprese non mancano! Innanzitutto si nota come il mese sia assolutamente meno statico e con poca varianza rispetto a quanto accade al suolo: tra un decennio e l'altro le oscillazioni possono anche essere drastiche (-0,7° tra anni 80 e 90; +1,2° tra anni 2000 e 2010).
    E' evidente anche quanto vi accennavo prima: la quota procede su piani assolutamente distinti rispetto al suolo.
    Due esempi lampanti:

    • negli anni 90 la media a 850 hPa scese rispetto agli anni 80; al suolo però le temperature aumenterono di +0,2°!
    • negli anni 2010 la media è aumentata di +1,2° a 850 hPa, mentre al suolo di appena +0,3°
    • tra anni 90 e 2000 c'è un aumento delle medie a 850 hPa di +0,3°; al suolo invece una diminuazione di -0,3°!


    Insomma: totale disaccoppiamento tra suolo e quota. Non esiste nessun altro mese simile!!

    La media a 850 hPa degli ultimi 10 anni risulta comunque non lontana dalla media degli anni 80, per cui potremmo dire che anche in quota il riscaldamento non è molto forte. Non posso formulare ipotesi su trend tuttavia con dati del genere con forti oscillazioni: sono del tutto insufficienti!

    A rendere molto caldo l'ultimo decennio sono stati i numerosissimi mesi di Dicembre folli che abbiamo vissuto: 2013 (+1.1°), 2014 (+1.5°), 2015 (+3°), 2019 (+1.7°), 2020 (+1.9°).
    A dimostrare la quasi totale indipendenza del suolo, queste le anomalie rilevate alla stazione meteo dell'aeroporto: 2013 (-0.3°), 2014 (+0.3°), 2015 (+0.4°), 2019 (+1.6°), 2020 (+0.9°).
    E' chiaro che l'unico caso in cui i due piani comunicano è quando c'è ventilazione meridionale imperante (2019 docet). In tutti gli altri casi, in genere mesi anticiclonici, le inversioni dominano la scena e impongono il loro comando, e ciò consente di limitare al minimo l'impatto di fasi molto calde, e al tempo stesso sfruttare le ondate di freddo che al suolo degli effetti ce l'hanno sempre.
    Da notare ad esempio come, benchè il 2020 sia stato più mite a 850 hPa del 2019, abbia chiuso con metà dell'anomalia del 2019!




    Chiudiamo allora con la domanda finale: cosa aspettarsi nei prossimi 10 anni?

    Per quanto finora detto, per quanto finora analizzato, la mia speranza è che Dicembre resti tale. Temo potrebbe tuttavia riscaldarsi, ma non di molto.
    La mia speranza si fonda su un'ipotesi: qualche mese fa stimai il delta esistente tra la media 1961-90 e la media 2000-19, e lo confrontai con l'aumento globale delle temperature nello stesso intervallo temporale. Estesi la tendenza: ipotizzando un mondo più caldo di 2° rispetto ad oggi nel 2100, stimai che Dicembre nel 2100, seguendo l'attuale trend, potrebbe avere una media solo +0,3° rispetto ad oggi. Novembre circa +2°, mentre Gennaio +1,2°.
    E' un'ipotesi estrema, specialmente perchè mi appare assurdo il drastico differenziale che si creerebbe tra Novembre e Dicembre. Esso è però già aumentato negli ultimi decenni, e mentre ad esempio nella 51/80 i due mesi si differenziavano di 3°, nella 91/20 il delta è aumentato a 3,6°. In futuro crescerebbe secondo questo calcolo fino a 4,6°.
    In realtà credo che Novembre potrebbe non scaldarsi così drasticamente, quanto meno è ciò che penso, tanto che nel resoconto di Novembre ipotizzavo nel prossimo decennio uno stallo o lieve calo rispetto ai picchi dell'ultimo decennio.

    Sarà ad ogni modo molto interessante vedere se il mio amato Dicembre rispetterà questa tendenza, e come evolverà la temperatura in risposta al GW. Io il dado l'ho tratto, sta soltanto da vedere se vincerò la scommessa, anche se razionalmente ci metterei nemmeno un nichelino a mio favore.



    Evoluzione termica Dicembre Brindisi 1951-2020.png
    Ultima modifica di burian br; 06/01/2021 alle 00:24

  4. #104
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Riepilogo del mese di DICEMBRE

    Per Fasano (stazione meteo della protezione civile)

    Media 1971-2000

    Temperature minime: 8.61°C
    Temperature massime: 13.54°C
    Media: 11.08°C

    Piogge: 66 mm
    Giorni piovosi (accumulo > 1 mm): 8.3

    Media 1981-2010

    Temperature minime: 8.91°C
    Temperature massime: 13.78°C
    Media: 11.35°C

    Piogge: 76 mm
    Giorni piovosi (accumulo > 1 mm): 9.8

    Media 1991-2020

    Temperature minime: 8.74°C
    Temperature massime: 13.95°C
    Media: 11.35°C

    Piogge: 71 mm
    Giorni piovosi (accumulo > 1 mm): 8.8

    Dicembre è fra i mesi che meno si è riscaldato nelle medie trentennali, con neanche tre decimi di recupero rispetto alla 71/00, e con la 91/20 identica alla 81/10. Il riscaldamento resta decisamente contenuto rispetto ai mesi autunnali ed estivi. Le piogge, dopo un picco nella 81/10, sono diminuite nell'ultima trentennale

  5. #105
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Ho fatto, come per i mesi precedenti, lo stesso lavoro sulle medie decennali

    Anni 1970-1979

    Temperature minime: 8°C
    Temperature massime: 13.29°C
    Media: 10.65°C

    Piogge: 71 mm
    Giorni piovosi (accumulo >1 mm): 6.5

    Anni 1980-1989

    Temperature minime: 8.94°C
    Temperature massime: 13.64°C
    Media: 11.29°C

    Piogge: 61 mm
    Giorni piovosi (accumulo >1 mm): 8.6

    Anni 1990-1999

    Temperature minime: 8.67°C
    Temperature massime: 13.45°C
    Media: 11.06°C

    Piogge: 67 mm
    Giorni piovosi (accumulo >1 mm): 9.9

    Anni 2000-2009

    Temperature minime: 9.01°C
    Temperature massime: 14.11°C
    Media: 11.56°C

    Piogge: 102 mm
    Giorni piovosi (accumulo >1 mm): 11

    Anni 2000-2019

    Temperature minime: 8.31°C
    Temperature massime: 13.79°C
    Media: 11.05°C

    Piogge: 79 mm
    Giorni piovosi (accumulo >1 mm): 7

    a corredo vi lascio come al solito i due grafici relativi all'andamento termico e pluviometrico
    Termico Decennale Dicembre.PNG
    Pluviometrico Decennale Dicembre.PNG
    L'ultimo decennio, in controtendenza a quanto visto nel mese di novembre e settembre e - similmente al mese di ottobre - non è stato il più caldo di sempre. In particolare, l'ultimo decennio è stato il più freddo dagli anni '70, mentre il più caldo è il primo decennio del secolo in corso. Nel corso dei decenni la temperature non è aumentata in maniera importante, anzi si registrano appena 4 decimi di scarto fra gli anni '70 e gli anni '10.
    Dal punto di vista pluviometrico l'andamento è incostante, con un picco importante che si registra nel primo decennio del 2000, mentre il più siccitoso risulta quello degli anni '80. Vi lascio infine con i due grafici che presentano l'andamento generale dal 1970 al 2020.
    Dicembre 1970-2020 (termo).PNG
    Dicembre 1970-2020 (pluvio).PNG

    Conclusione:In 50 anni dicembre si è riscaldato di pochissimo (meno di 0,7°C), una differenza davvero netta che lo colloca fra i mesi che meno hanno risentito del riscaldamento globale. Per le piogge il trend è in lievissima diminuzione.

  6. #106
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Quando avrò tempo nei prossimi giorni (o settimane) farò un resoconto anche delle varie stagioni raggruppate

  7. #107
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Nell'immagine seguente illustro di quanto variano le norme 1981/2010 e 1991/2020 rispetto la 1961/90 a Bellinzona Nord (confermato su mappe MeteoSvizzera per quanto riguarda la 81/10, la 91/20 non esiste ancora).

    Confronto di natura indicativa visto che la 91/20 non è ancora ufficializzata e nella ricostruzione qualche decimo di imprecisione è concesso.

    - A differenza di altre zone già si sapeva che tra la 61/90 e la 81/10 non c'è stata nessuna tendenza al raffreddamento.
    Le inversioni limitavano il riscaldamento entro il mezzo grado a febbraio e dicembre in particolare. Passando dalla 81/10 alla 91/20 però febbraio si è riscaldato molto, mentre dicembre è rimasto piuttosto stazionario e resta il mese (nei luoghi inversionali) che si è scaldato di meno rispetto la 61/90 con circa +0.6°C.

    -Particolarità di queste zone è stato il fortissimo riscaldamento avuto in marzo tra la 61/90 e la 81/10 (all'epoca il maggiore tra tutti i mesi con +1.3°C davanti pure a giugno ed agosto), saltando alla 91/20 marzo e giugno sono primi con un complessivo di +1.8°C.

    - Come prevedibile, aprile è il mese che più si è scaldato tra la 81/10 e 91/20 (relativo di +0.7°C), ma molti altri restano vicini.

    - Dalla 81/10 alla 91/20 annualmente si è preso circa +0.5°C. Regola empirica per semplificare, generalmente i mesi che vanno da gennaio ad agosto hanno preso un +0.6/+0.7°C, mentre verso l'autunno e dicembre si scende anche sotto il mezzo grado (eccezioni alla regola, luglio e novembre).

    - Sulla 61/90 invece l'anno è salito a circa +1.3°C.

    - Come già noto per la 81/10, primavera ed estate si confermano le stagioni che più hanno subito il riscaldamento, anzi, il divario rispetto inverno e autunno passando alla 91/20 è pure ulteriormente aumentato visto che anche in questo parziale hanno visto un riscaldamento maggiore di qualche decimo.

    Sostanzialmente la 91/20 consolida quanto già noto con la 81/10 correggendo dei punti quali un forte riscaldamento a gennaio, febbraio, aprile (marzo già lo aveva fatto 20 anni prima), novembre pure, una conferma ad alti livelli di tutti i mesi primaverili ed estivi (unicamente luglio è un po'meno spinto) e un trend attuale un po' più blando in autunno e parte dell'inverno.


    Immagine.jpg
    Ultima modifica di AbeteBianco; 20/02/2021 alle 16:07
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  8. #108
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Questa la nuova Cli.No. 1991-20 per Sondrio, con anche alcuni dati statistici (percentili, ecc.): dal 2003 in avanti sono miei dati (ovviamente a norma), prima sono quelli della locale stazione dell'Arpa

    Rispetto alla 1981-10 a livello annuale l'aumento termico e' di +0.9°, aumentate altresi' anche le prp (la media precedente era di circa 985 mm)
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  9. #109
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Citazione Originariamente Scritto da Dream Designer Visualizza Messaggio
    Ho miei i venti anni dal 2001 al 2020, sto ricostruendo a poco a poco il decennio 1991-2000 cosi da implementare. Vedremo più in avanti
    Le differenze venute fuori dalla 1981-2010 alla 1991-2020 a Napoli ovviamente sono fra le meno evidenti che nel resto d'Italia e riguardano maggiormente l'estate e l'autunno:

    Gennaio: +0.24
    Febbraio: +0.18
    Marzo: +0.13
    Aprile: +0.34
    Maggio: +0.20
    Giugno: +0.44
    Luglio: +0.34
    Agosto: +0.50
    Settembre: +0.26
    Ottobre: +0.37
    Novembre: +0.41
    Dicembre: +0.22

    Riguardo la piovosità, sto lavorando per le cifre esatte, ma nel ventennio di "mia proprietà" dei dati dal 2001 al 2020, si può notare che vi sia stato un leggero aumento complessivo dei tot annui, ma con una diminuzione delle prp estive e un aumento di quelle invernali, direi in accordo con l'estremizzazione del trimestre estivo e il prolungamento della fase pseudo autunnale in inverno.
    Ultima modifica di Dream Designer; 06/04/2021 alle 15:37


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
    Inizio rilevazioni Gennaio 2002, estremi: -3.6 (2014) +38.3 (2007)


  10. #110
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    Predefinito Re: Le nuove medie climatiche 1991-2020

    Ecco le medie per la stazione di Udine Osmer al suolo e per i radiosondaggi di Udine-Rivolto; purtroppo non è stato possibile calcolare esattamente le medie 1991-2020 per tutti i periodi e tutte le grandezze:

    Medie.jpg

    Per quanto riguarda le temperature al suolo (e l’escursione termica), ci sono pochi dati per gennaio e febbraio 1991 (ultima e prima parte) e manca la parte centrale di giugno 1991.
    I dati della radiazione solare iniziano da marzo 1991, manca la parte centrale di giugno 1991.
    Per la pressione atmosferica la situazione è la stessa per le temperature nel 1991 (e manca il finale di dicembre), per il 1992 sono disponibili solo luglio ed il trimestre autunnale, per il 1993 manca gennaio ed infine non c'è la parte centrale di aprile 2017.
    Riguardo la pioggia, il discorso è lo stesso per le temperature; per il 2017, novembre 2018 e dicembre 2020 ho utilizzato i dati della stazione di Udine centro (che è un po' più piovosa) perchè nel caso del 2017 c’era una sottostima degli accumuli e negli altri due mancavano giornate (con pioggia).
    Molti meno problemi per i dati in quota, ci sono singoli radiosondaggi che mancano qua e là.

    Approfitto di questa discussione per fare un riepilogo multi decennale.

    Ora metto il grafico delle temperature minime annuali:

    Min.jpg

    Le medie decennali delle minime sono di 7.9°C, 8.4°C e 8.6°C; l’incremento complessivo è di 0.7°C.
    Negli anni ’90 abbiamo avuto sette anni su nove sottomedia, nel decennio scorso quattro ed in questo un paio (il 2012 è in media), ma anche anni con medie elevatissime e ben quattro hanno avuto medie pari superiori a quelle più alte raggiunte nei due decenni precedenti.
    Le primavere si sono scaldate di 0.6°C (7.2°C/7.8°C), le estati di 1.2°C (15.8°C/17°C), gli autunni di 1.1°C (8.2°C/9.3°C) e gli inverni di 0.4°C (-0.1°C/0.3°C).
    Febbraio si è scaldato di 1.7°C (-0.8°C/0.9°C), marzo di 0.9°C (2.9°C/3.8°C), aprile di 1°C (6.9°C/7.9°C), giugno di 1.2°C (14.8°C/16°C), luglio di 1.6°C (16.1°C/17.7°C), agosto di 0.8°C (16.4°C/17.2°C), settembre di 1.3°C (12.2°C/13.5°C), ottobre di 0.6°C (8.5°C/9.1°C), novembre di 1.3°C (4°C/5.3°C) e dicembre di un decimo (0.4°C/0.5°C).
    Gennaio si è raffreddato di 0.2°C (-0.2°C/-0.4°C) mentre maggio di un decimo (11.9°C/11.8°C).
    Abbiamo perso dieci giornate con minima negativa, passate da 66 a 61 ed infine a 56; le minime sotto i -5°C sono rimaste sempre poche (sette, nove e sei) mentre quelle in doppia cifra negativa sono rare ed occasionali.
    Abbiamo guadagnato quindici giornate con minime sopra i 15 gradi (passate da 69 ad 81 e poi ad 84); i valori sopra i venti gradi (quindi notti tropicali) sono passati da tre a nove ed infine ad undici (il triplo).


    Adesso il grafico delle medie:

    Med.jpg

    Le medie decennali sono di 12.9°C, 13.6°C e 14°C; l’incremento complessivo è di 1.1°C.
    Pure qui si nota benissimo la tendenza al riscaldamento, negli anni ’90 abbiamo avuto sette anni su nove sottomedia (ed il 2000 in linea con il riferimento), nel decennio scorso tre ed in questo neppure uno.
    Le primavere si sono scaldate di 1.2°C (12.4°C/13.6°C), le estati di 1.7°C (21.6°C/23.3°C), gli autunni di 1.4°C (13°C/14.4°C) e gli inverni di 0.6°C (4.2°C/4.8°C).
    Gennaio si è scaldato di 0.3°C (3.7°C/4°C), febbraio di un grado (4.5°C/5.5°C), marzo di 1.1°C (8.3°C/9.4°C), aprile di due gradi (11.9°C/13.9°C), maggio di 0.3°C (17.1°C/17.4°C), giugno di 1.8°C (20.1°C/22°C), luglio di 1.9°C (22.1°C/24°C), agosto di 1.2°C (22.6°C/23.8°C), settembre di 1.6°C (17.7°C/19.3°C), ottobre di 1°C (13.1°C/14.1°C), novembre di 1.4°C (8.2°C/9.6°C) e dicembre di 0.8°C (4.2°C/5°C).
    Abbiamo perso dodici giornate con medie inferiore a cinque gradi, passate da 64 a 61 e poi a 52; quelle con media negativa sono rimaste quasi stabili (sei, sette e cinque).
    Abbiamo guadagnato venti giornate con medie sopra i venti gradi (passate da 78 a 90 e poi a 98); quelle con media sopra i 25°C (quindi molto calde) sono passate da 12 a 22 e poi a 27 (quindi sono poco più del doppio).

    Ora passiamo alle massime:

    Max.jpg

    Le medie decennali delle massime sono di 18.1°C, 19°C e 19.6°C; l’incremento complessivo è di 1.5°C, superiore a quello delle minime e delle medie.
    In questo caso gli anni ’90 hanno avuto otto anni su nove sottomedia (ed il 2000 in linea con il riferimento), nel decennio scorso sono stati cinque (con il 2008 in media) ed in questo neppure uno (e tutti superano la media del 1994, ossia quella più alta degli anni ’90).
    Le primavere si sono scaldate di 1.5°C (17.8°C/19.3°C), le estati di 2°C (27.6°C/29.6°C), gli autunni di 1.7°C (18.1°C/19.8°C) e gli inverni di 1.2°C (8.7°C/9.8°C).
    Gennaio si è scaldato di 0.7°C (8°C/8.7°C), febbraio di 0.5°C (9.8°C/10.3°C), marzo di 1.4°C (13.6°C/15°C), aprile di 2.5°C (17.2°C/19.7°C), maggio di 0.7°C (22.4°C/23.1°C), giugno di 2.2°C (25.6°C/27.8°C), luglio di 2.2°C (28.1°C/30.3°C), agosto di 1.4°C (29.1°C/30.5°C), settembre di 1.8°C (23.7°C/25.5°C), ottobre di 1.4°C (18.1°C/19.5°C), novembre di 1.8°C (12.4°C/14.2°C) e dicembre di 1.8°C (8.2°C/10°C).
    Abbiamo perso venti giornate con valori inferiori a dieci gradi, esse sono passate da 73 a 61 ed infine a 53; quelle sotto i cinque gradi erano dodici nei primi due decenni mentre ora si sono dimezzate, quelle negative sono state sempre poche ed occasionali.
    Abbiamo guadagnato ventuno giornate con massima superiore a 25 gradi, esse sono passate da 91 a 108 ed infine a 112; quelle sopra i trenta sono passate da 25 a 41 ed infine a 50 (il doppio), quelle sopra i 35 sono passate da una degli anni ’90 alle cinque dei due decenni successivi.


    Adesso è il turno delle escursioni termiche:

    Esc.jpg

    Le medie decennali sono 10.2°C, 10.7°C ed 11° con un aumento di otto decimi; questo risultato era prevedibile, in quanto le medie delle minime e delle massime non sono aumentate nella stessa maniera.
    Anche le escursioni termiche sono in aumento ma, a differenza delle temperature, le annate sotto la media non sono ancora scomparse; durante gli anni ’90 esse erano sette (con il 1997 in media), poi sono diventate sei e poi due (con il 2019 in media).
    Le primavere sono salite di un grado (10.5°C/11.5°C), le estati di sette decimi (11.9°C/12.6°C) come pure gli autunni (9.8°C/10.5°C) e gli inverni (8.8°C/9.5°C).
    Gennaio ha aumentato la propria media di un grado, (8.2°C/9.2°C), marzo di cinque decimi (10.7°C/11.2°C), aprile di 1.5°C (10.3°C/11.8°C), maggio di nove decimi (10.5°C/11.4°C), giugno di 1.1°C (10.8°C/11.9°C), luglio di sei decimi (12°C/12.6°C), agosto di sei decimi (12.7°C/13.3°C), settembre di mezzo grado (11.5°C/12°C), ottobre di otto decimi (9.6°C/10.4°C), novembre di sei (8.4°C/9°C) e dicembre di 1.8°C (7.9°C/9.5°C).
    L’unico mese che ha diminuito le proprie medie è febbraio, di 1.3°C (10.7°C/9.4°C).


    Poi metto la radiazione solare:

    Rad.jpg

    Le medie decennali sono 13003, 12817 e 13129 KJ\mq, l’incremento è di 126 KJ\mq; al momento è difficile rilevare una tendenza apprezzabile nel corso dei decenni.
    Avevamo avuto cinque annate sottomedia negli anni ’90, poi sette ed infine tre.
    Le primavere sono salite di 269 KJ\mq (15675/15944), le estati di 536 (21224/21760), gli autunni diminuiti di 98 (9232/9134) e gli inverni di 387 (5660/5273)
    Gennaio ha diminuito la propria media di 303 KJ\mq (5052/4749), febbraio di ben 1129 (8435/7306), marzo di 71 (12173/12102), maggio di 277 (19518/19241) e settembre di tredici (14022/14009).
    Aprile ha aumentato la sua media di ben 1178 KJ\mq (15323/16501), giugno di 990 (21061/22051), luglio di 576 (22325/22901), agosto di 50 (20275/20325), ottobre di 83 (8616/8699), novembre di dodici (5121/5133) e dicembre di 93 (3912/4005).
    Notiamo che i cambiamenti più importanti si sono verificati in febbraio, aprile e giugno; in effetti febbraio ha visto aumentare la sua piovosità in maniera importante, nel caso di aprile e giugno essa non è diminuita molto ma hanno aumentato i periodi di tempo stabile e soleggiato.

    Adesso è il turno della pressione atmosferica:

    Pres.jpg

    In questo caso i dati sono discontinui durante la prima parte degli anni ’90: per il 1991 sono disponibili la prima decade di febbraio e poi il periodo marzo-seconda decade di dicembre (ad eccezione della parte centrale di giugno), per il 1992 ci sono solo luglio ed i mesi autunnali, per il 1993 si inizia da febbraio in poi e per il 2017 manca la parte centrale di aprile.
    Pertanto il confronto con gli anni ’90 è un po' falsato da queste mancanze; riporto ugualmente le medie decennali per curiosità, avvertendo però di quanto sopra.
    Le medie decennali sono 1006, 1003.3 e 1004.3 hPa con un calo totale di 1.7 hPa; in effetti si nota anche dal grafico una tendenza alla diminuzione.
    Le medie primaverili sono diminuite di 1.9 hPa (1005.1/1003), quelle estive di 3.4 (1005.9/1002.5), quelle autunnali sono rimaste pressoché invariate (1005.6 /1005.5) e quelle invernali sono diminuite di 0.7 hPa (1006.8/1006.1 hPa).
    Gennaio ha diminuito la sua media di 2.3 hPa (1008/1005.7), febbraio di 4.4 (1009/1004.6) marzo di 3.2 (1007.2/1004), aprile di 0.5 (1003.1/1002.6), maggio di 2.7 (1005/1002.3), giugno di 3.8 (1006.2/1002.4), luglio di 3.8 (1005.8/1002), agosto di 2.7 (1005.8/1003.1) e settembre di 0.8 (1005.5/1004.7).
    Ottobre è rimasto stabile (1006.1), novembre ha aumentato la sua media di 0.4 hPa (1005.1/1005.5) e dicembre di 2.4 (1005.9/1008.3).


    Ora metto il grafico delle temperature ad 850 hPa:

    T850.jpg

    La serie parte dagli anni ’80, ma si nota ugualmente che il riscaldamento si è fatto evidente a partire dal decennio scorso e che si è ulteriormente inasprito durante questo; le medie decennali sono di 5.9°C, 5.8°C, 6°C ed ora siamo a ben 6.8°C.
    Gli anni sottomedia sono passati da sei (con il 1982 ed il 1990 in media) a sette, poi a quattro (con il 2003 ed il 2008 in media); in questo decennio non ne abbiamo avuto neppure uno, solo il 2013 è stato in media.
    Le primavere si sono scaldate di 1.1°C (3.9°C/5°C), le estati di 1.7°C (12.5°C/14.2°C), gli autunni di 0.6°C (7.1°C/7.7°C) e gli inverni di 0.7°C (-0.5°C/0.2°C).
    Gennaio si è scaldato di due decimi (-0.7°C/-0.5°C), febbraio di 1.2°C (-1.7°C/-0.5°C), marzo di 1.2°C (0.7°C/1.9°C), aprile di 1.8°C (3.4°C/5.2°C), maggio di 0.3°C (7.7°C/8°C), giugno di 2.2°C (10.5°C/12.7°C), luglio di 0.9°C (13.9°C/14.8°C), agosto di 1.7°C (13.5°C/15.2°C), settembre di 0.2°C (11°C/11.2°C), ottobre di 0.1°C (7.5°C/7.6°C), novembre di 1.7°C (2.8°C/4.5°C) e dicembre di 0.8°C (0.8°C/1.6°C).
    Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere 1.1°C, estati 1.2°C, autunni 1.3°C ed inverni 0.3°C.
    Gli scarti mensili sono: gennaio -0.5°C, febbraio +0.3°C, marzo 1.2°C, aprile 1.9°C, maggio 0.1°C, giugno 1.3°C, luglio 1.3°C, agosto 0.9°C, settembre 1.2°C, ottobre 0.9°C, novembre 1.9°C e dicembre 1.5°C.
    Abbiamo perso quindici giorni con temperatura negativa, sono passati da 75, a 75 a 77 ed ora sono sessanta; quelli sotto i -5°C sono passati da 17 a 15 a venti ed ora sono dieci. I giorni con doppia cifra negativa sono sempre stati pochi ed occasionali, sono stati tre, due ed uno.
    Abbiamo guadagnato sedici giornate con valori sopra i 15 gradi, sono passate da 24 a 25, poi a 35 ed ora sono quaranta; quelle sopra i venti gradi sono sempre state molto poche, esse sono passate da una, una, due ed infine tre.


    Adesso lo ZT:

    ZT.jpg

    Le medie decennali sono di 2527, 2488, 2518 ed ora siamo balzati a 2665 (+138 metri complessivi).
    Gli anni sottomedia sono passati da sei ad otto, poi a cinque (con il 2008 in media); in questo decennio c’è solo il 2013 e pure di pochissimo.
    Le primavere sono salite di 156 metri (2132/2288), le estati di 183 (3543/3726), gli autunni di 96 (2875/2971) e gli inverni di 142 metri (1523/1665).
    Gennaio è salito di 26 metri (1525/1551), febbraio di 237 (1277/1514), marzo di 162 (1660/1822), aprile di 268 (2050/2318), maggio di 38 (2693/2731), giugno di 301 (3165/3466), luglio di 49 (3726/3775), agosto di 202 (3727/3929), settembre di 21 (3444/3463), novembre di 275 (2172/2447) e dicembre di 188 (1733/1911); ottobre è calato di dodici metri (3011/2999).
    Rispetto agli anni ’90 gli scarti stagionali sono: primavere +149 metri, estati +182, autunni +301 ed inverni -10 metri.
    Gli scarti mensili sono: gennaio -106 metri, febbraio +25, marzo +107, aprile +325, maggio +5, giugno +197, luglio +145, agosto +210, settembre +247, ottobre +212, novembre +410 e dicembre +262.
    Abbiamo perso tredici giornate con valori sotto i 1500 metri (a livelli invernali), esse sono passate da 72 a 72, poi a 74 ed infine a 59; sono diminuite in particolare quelle con valori sotto i 500 metri, passate da undici a dieci a 14 ed ora sono solo cinque.
    Abbiamo guadagnato dodici giornate con ZT sopra i 3500 metri (a livelli estivi), esse sono passate da 79 a 71, poi ad 81 ed ora sono diventate 91; le giornate con ZT sopra i quattromila metri sono aumentate di parecchio, esse sono passate da 27 a 22, poi a trenta ed ora sono 39.


    Infine la pioggia:

    Piog.jpg

    Le medie decennali sono di 1456.6, 1493.7 e 1548.7 mm; i giorni piovosi sono 100, 101 e 99, pertanto si nota una tendenza al rialzo nel corso dei decenni.
    Gli accumuli totali stagionali sono variati in questo modo: primavere +42.6 mm (319.4/362), estati -22.9 mm (364.2/341.3), autunni -83.7 mm (574.1/490.4) ed inverni +90 mm (216.8/306.8).
    I giorni piovosi stagionali sono cambiati così: primavere +1 giorno (27/28), estati -2 giorni (28/26), autunni -4 giorni (29/25) ed inverni +1 giorni (18/19).
    L’evoluzione degli accumuli mensili è questa: gennaio + 26.3 mm (69.7/96), febbraio +92.4 mm (32.1/124.5), marzo +48.8 mm (66.9/115.7), aprile -37.8 mm (129.7/91.9), maggio +31.6 mm (122.8/154.4), giugno -7.7 mm (143.8/136.1), luglio -14 mm (114.9/100.9), agosto -1.1 mm (105.5/104.4), settembre -24.6 mm (193.1/168.5), ottobre -88.4 mm (218.2/127.7), novembre +31.4 mm (162.8/194.2) e dicembre +8.2 mm (100.6/108.7).
    L’evoluzione dei giorni piovosi mensili è questa: gennaio stabile a sei giorni, febbraio +3 giorni (4/7), marzo +2 giorni (5/7), aprile -1 giorno (10/9), maggio +1 giorni (11/12), giugno-2 giorni (11/9), luglio stabile a nove giorni, agosto stabile ad otto giorni, settembre -2 giorni (10/8), ottobre -1 giorno (10/9), novembre stabile a nove giorni ed anche dicembre è stabile (sette giornate).
    Abbiamo quindi un aumento della piovosità invernale e primaverile, una diminuzione di quella estiva ed autunnale.

    Da quanto postato sopra, si può fare una serie di considerazioni:



    • Si registra un aumento delle temperature sia al suolo che in quota, come pure dello ZT; nel caso della quota la serie parte dagli anni ’80, ma anche considerando solo i trent’anni successivi il risultato non cambia e l’incremento è molto simile. L’aumento maggiore è delle temperature massime, mentre quello delle medie al suolo ed in quota è molto simile (un grado). La gran parte dell’aumento al suolo è avvenuto nel passaggio dagli anni ’90 ai Duemila, in quota passando dai Duemila al decennio scorso.
    • In tutti i casi gli anni sotto la media sono concentrati fino agli anni ’90, poi si riducono rapidamente fino a sparire o quasi; medie annuali che fino agli anni ’90 erano molto calde ora sono molto più frequenti, questo in particolare per le medie al suolo, le massime, la temperatura in quota e lo ZT.
    • Le escursioni termiche sono aumentate, anche in questo caso gli anni sotto la media sono diminuiti in maniera notevole; questo è dovuto al fatto che le temperature massime sono aumentate in misura doppia rispetto alle minime. Ad ogni modo, ogni tanto è ancora possibile avere anni con medie decisamente basse, cosa che appare molto più difficile per le temperature. La radiazione solare è leggermente aumentata, anche qui si nota la diminuzione delle annate sotto la media; per la pressione atmosferica è un po' più difficile dare un giudizio, ma si nota una tendenza alla diminuzione. Non saprei indicare una causa precisa, mi viene da pensare che siano diminuite le rimonte anticicloniche di matrice oceaniche (aventi pressione alta anche al suolo) a favore di rimonte con matrice maggiormente nordafricana ed all’aumento di depressioni piuttosto profonde.


    • La piovosità complessiva è in aumento; va precisato che i dati del 2017 sono stati presi dalla stazione di Udine centro (più piovosa di Udine-S.Osvaldo) perché quella Osmer sottostimava, inoltre il super piovoso 2014 ha anch’esso contribuito ad aumentare la media decennale. Una cosa che non si nota dal grafico è la probabile concentrazione della pioggia in periodi più brevi rispetto al passato; questo può essere intuito dal fatto che durante lo scorso decennio sono stati stabiliti molti record positivi e negativi di piovosità, talora battendoli più di una volta. Ecco i primati stabiliti durante lo scorso decennio, dato che sono numerosi mi limiterò ad elencare solo quelli relativi agli accumuli:


    • Nuovo record positivo per gennaio e febbraio, entrambi stabiliti nel 2014; gennaio è il secondo mese più piovoso in assoluto (dietro solo all’ottobre 1998), febbraio è sesto ed anche nel 2016 ha battuto il record dei decenni precedenti.
    • Nuovo record positivo per marzo e per maggio; nel caso di marzo il primato è stato stabilito nel 2013, nel caso di maggio è stato segnato nel 2013 e poi migliorato nel 2019.
    • Nuovi record positivi e negativi per giugno; il primo è stato inizialmente stabilito nel 2017 e migliorato nel 2020, il secondo risale al 2019.
    • Nuovo primato positivo per luglio, arrivato nel 2014; nuovo record negativo per agosto, stabilito nel 2011.
    • Nuovi record per settembre: quello positivo è stato stabilito nel 2017, quello negativo l’anno seguente.
    • Nuovi primati per novembre: quello positivo risale al 2019, quello negativo è stato stabilito nel 2011 e poi migliorato nel 2015.
    • Nuovi record anche per dicembre: quello positivo è del 2020, quelli negativi sono stati stabiliti nel 2015 e 2016. Questi ultimi due sono probabilmente gli unici due mesi che non hanno avuto precipitazioni dal 1991 in poi (anche considerando tutti gli altri mesi dell’anno).
    • Nuovo record positivo per la primavera, stabilito nel 2013 e battuto nel 2019.
    • Nuovi primati per l’estate: quello positivo risale al 2014, quello negativo è stato segnato nel 2013 e battuto nel 2019.
    • Nuovo primato positivo per l’inverno, stabilito nel 2013/14; quello dei decenni precedenti è stato superato anche nel 2020/21.
    • Nuovi primati per gli accumuli annuali: il 2014 è stato l’anno più piovoso della serie, il 2015 il più secco.



    • Tutti i mesi si sono scaldati, anche se in misura differente; alcuni come gennaio e maggio sono cambiati complessivamente poco, altri invece hanno avuto cambiamenti decisi ed apprezzabili anche senza rilevare dati: in particolare mi riferisco ad aprile, giugno, luglio, settembre, novembre ed un po' anche dicembre. Tra le stagioni, l’inverno ha subìto i cambiamenti minori mentre l’estate è probabilmente quella che ha avuto quelli maggiori.
    • La primavera si è scaldata in maniera tangibile sia al suolo che in quota; in particolare, dal 2007 in poi le primavere fredde sono quasi sparite e quelle post 2007 dominano la classifica tra quelle più calde. Al suolo abbiamo perso sei giornate con minime inferiori a cinque gradi, nove medie inferiori a dieci gradi e guadagnate sei sopra i quindici, perso dodici massime inferiori ai quindici gradi e guadagnate otto superiori ai venti. In quota la situazione è simile: le primavere calde sono diventate molto più frequenti dal 2007 in poi, sono ancora presenti stagioni sottomedia ma generalmente con scarti negativi non elevati. Le giornate con valori inferiori a cinque gradi sono passate dalle 54 dei primi vent’anni alle 49 e poi 45 dei due decenni successivi (quelle con valori negativi da 17-19 a 15 e poi a dodici); le giornate con ZT inferiore a 1500 metri sono passate da 18-20 a sedici e poi quattordici, quelle con valori superiori ai 2500 metri sono passate da 30-31 del primo trentennio a 36. Marzo si è scaldato di circa un grado per le minime e le medie, di 1.5°C per le massime; in quota è rimasto stabile per trent’anni e poi si è scaldato di 1.1°C, lo ZT è salito di 162 metri in due fasi tra gli anni ’90 e gli anni Dieci. Al suolo è stato quasi sempre il più freddo, in quota è stato scavalcato da aprile per cinque volte e per dieci riguardo lo ZT; gli episodi invernali durante questo mese sono ancora presenti, ma in misura minore rispetto al passato. Aprile è uno dei mesi maggiormente colpiti dal GW. Si è scaldato fortemente sia al suolo che in quota, dal 2007 in poi i mesi freschi sono quasi scomparsi a vantaggio di quelli caldi che somigliano più a maggio. Come dicevo, aprile si è scaldato fortemente: un grado per le minime, due per le medie e 2.5 per le massime, in quota ha preso 1.8°C e lo ZT è salito di 270 metri. In passato era più vicino a marzo che a maggio, ora è a circa metà strada fra i due; occasionalmente è stato il più freddo del trimestre al suolo, cinque volte in quota e ben dieci per lo ZT ma ora questo fatto è diventato molto più raro. A scanso di equivoci, deve fare ancora parecchia strada per raggiungere le vecchie medie di maggio. Maggio è uno dei pochi mesi (insieme a gennaio) che è cambiato poco rispetto al passato; le minime sono rimaste stabili, le medie sono salite di tre decimi e le massime di sette, in quota è salito di tre decimi e lo ZT di appena quaranta metri. Sia al suolo che in quota aveva raggiunto il massimo durante gli anni Duemila (presentando varie volte veri e propri anticipi estivi), poi ha fatto marcia indietro quasi ai livelli di partenza con anche mesi freschi e perturbati. È l’unico mese ad aver avuto una tendenza al ribasso durante lo scorso decennio; è sempre stato il mese più caldo del trimestre, sia al suolo che in quota.


    • L’estate si è scaldata in maniera notevole sia al suolo che in quota; la frequenza delle estati calde è decisamente aumentata in particolare dal 2012 in poi, le estati bollenti del passato non spiccano rispetto a queste e quelle meno calde sono circa in media (media che a sua volta comprende buona parte delle estati molto calde). Al suolo le minime sopra i quindici gradi sono passate da 58 a 69 (quelle sopra i venti da tre ad undici), le medie sopra i 25 gradi da dodici a ventisei e le massime sopra i trenta da 24 a 45; siamo quindi passati mediamente da due settimane ad un mese di caldo intenso per estate. In quota siamo passati da 21 a 37 giorni con temperatura sopra i quindici gradi e per lo ZT da 21 a 30 giornate con valori sopra i quattromila metri. Al suolo la prima metà estiva ha le stesse medie della seconda parte durante gli anni ’90; in quota questo non vale, la prima parte non ha ancora raggiunto le medie della seconda parte neppure degli anni ’80. Giugno si è scaldato in maniera notevole sia al suolo che in quota, ha preso circa due gradi per medie, massime e temperatura in quota, 300 metri per lo ZT; nonostante i forti progressi, che lo hanno reso molto più estivo rispetto al passato, è quasi sempre il mese più fresco del trimestre estivo. Al suolo ora ha le medie del luglio anni ’90, ma in quota è ancora indietro rispetto anche a quelle registrate durante gli anni ’80 dagli altri due mesi; il suo cambiamento è collocabile circa a metà degli anni ’90. Anche luglio si è scaldato di due gradi al suolo, ma in quota di nove decimi e lo ZT è salito solamente di cinquanta metri; in quota è il mese estivo che ha subìto i minori cambiamenti. In quota ed al suolo è stato il più caldo una volta su due (circa) ed ha avuto lo ZT più elevato una volta su tre. Anche agosto ha aumentato le proprie medie sia al suolo che in quota; durante gli anni ’90 era il mese più caldo al suolo, ora è stato leggermente superato da luglio. Si è scaldato di un grado (circa al suolo) e di ben 1.7°C in quota; lo ZT è salito di 200 metri e dal 2008 in poi sta facendo segnare ripetutamente medie mensili oltre i 3900 metri.


    • L’autunno si è scaldato in maniera simile alla primavera al suolo, in misura minore in quota perché in quest’ultimo caso gli autunni degli anni ’80 erano stati per gran parte miti. In entrambi i casi gli autunni più freddi si concentrano durante gli anni ’90 e durante la prima metà del decennio successivo, per poi sparire quasi completamente dal 2011 in poi. Forse è solo una coincidenza, ma anche le primavere hanno cominciato a scaldarsi in maniera tangibile proprio dalla fine degli anni Duemila (perlomeno per le serie che analizzo). In ogni caso, si nota anche senza rilevare dati come il tutto sia più spostato in avanti nel tempo (la fine vera e propria dell’estate e le prime sfreddate invernali). Le minime sotto i cinque gradi sono passate da 25 a 19 (quelle sottozero da otto a cinque) e quelle sopra i quindici gradi da sei a dodici, le medie sotto i dieci gradi da 25 a 18 e quelle sopra i quindici gradi da 35 a 41 (quelle sopra i venti da cinque a tredici), le massime sotto i quindici gradi da trenta a ventuno e quelle sopra i 25 da undici a 17. In quota le giornate con valori sotto i cinque gradi sono passate da trenta a 25 e quelle con temperatura sopra i dieci sono passate da 24 a 28; per lo ZT i giorni con valori sotto i 1500 metri sono passati da 15 a 12 e quelli con valori sopra i tremila da 45 a 47. Settembre si è scaldato sia al suolo che in quota, accentuando i suoi tratti semi estivi; ora è più frequente che l’estate continui anche durante questo mese e che la rottura estiva arrivi proprio in settembre. Il mese è salito di 1.5°C per le medie e di quasi due gradi per le massime; in quota si era raffreddato di un grado negli anni ’90 (e lo ZT sceso di 230 metri), durante lo scorso decennio si è riportato poco oltre i livelli degli anni ’80. In quota è uno dei mesi che è cambiato di meno, ma è uno di quelli che si è scaldato molto durante lo scorso decennio. Al suolo è stato quasi sempre il più caldo del trimestre (tranne in una-due occasioni); in quota idem, ma per lo ZT è stato superato da ottobre in sette occasioni. Anche ottobre si è mitigato, ma in misura inferiore rispetto a settembre; al suolo si è scaldato di un grado (sei decimi per le minime ed 1.4°C per le massime), in quota ha avuto lo stesso andamento ad U di settembre ma con variazioni minori in valore assoluto. Dal 1981 al 2012 ha avuto qualche valore negativo in quota per un mese su due; dal 2013 non si è più scesi sotto lo zero. Solitamente si trattava di alcuni valori di poco negativi, ma anche questo è un tassello del riscaldamento climatico. Al suolo è stato il più caldo in una-due occasioni e mai il più freddo; in quota è stato il più caldo in due casi ed il più freddo in uno, per lo ZT sette e quattro volte. Novembre ha subìto una vistosa mitigazione, sia al suolo che in quota; ha perso in parte le sue caratteristiche tardo autunnali e spesso somiglia ad un ottobre freddo, sia che si presenti secco e sia che si presenti piovoso. Al suolo si è scaldato di 1.2°C/1.5°C per minime e medie, quasi due gradi per le massime; in quota ha preso 1.7°C e lo ZT è salito di 270 metri. Al suolo il riscaldamento maggiore si è avuto passando agli anni Duemila, in quota passando agli anni Dieci; dal 2008 in poi le isoterme negative in quota sono quasi sparite dalla prima decade, considerando anche quanto scritto per ottobre ne viene fuori che ora dobbiamo spesso attendere la seconda parte di novembre per avere i primi sbuffi freddi invernali. Le nevicate in pianura, quasi sempre deboli, capitavano in alcuni mesi ma ora mancano da almeno dieci anni. Al suolo è stato sempre il più freddo, in quota è stato scavalcato da ottobre in un’occasione per la temperatura e in quattro per lo ZT.


    • L’inverno si è scaldato di mezzo grado per le temperature minime, di sette decimi per le medie e di un grado per le massime; in quota la sua media è salita di sette decimi e 142 metri. Gli inverni migliori si sono concentrati durante gli anni Duemila al suolo e pure in quota, in questo secondo caso c’è stato anche il periodo comprendente la prima metà degli anni ’80; dalla stagione 2013/14 la situazione si è capovolta, ora prevalgono gli inverni miti. L’inverno ora sembra essere più breve rispetto al passato: stenta a partire in dicembre ed anche febbraio si è mitigato, gennaio al momento è l’unico mese che tiene duro. Le minime negative sono passate da 51 a 47 e quelle sopra i cinque gradi da dieci a 14, le medie sotto i cinque gradi sono passate da 54 a 47, le massime inferiori ai cinque gradi sono passate da undici a sei e quelle oltre i dieci da 28 a ben 42. In quota le giornate con temperatura negativa sono passate da 50 a 44, per lo ZT i giorni con valori sotto i 1500 sono passati da 47 a 41 e quelli oltre i 2500 da 14 a 17. Riguardo la nevosità, non è facile tracciare una tendenza: se gli anni ’90 erano stati piuttosto avari anche in montagna, abbiamo poi avuto alcuni inverni davvero molto generosi anche se si nota un innalzamento della quota media delle nevicate. Per la pianura è ugualmente difficile dare un giudizio netto: gran parte di essa è poco nevosa proprio per l’orografia del territorio, la gran parte delle nevicate è debole ed occasionalmente si ha la nevicata diffusa ed abbondante (10-20 cm) che alza la media, ad ogni modo dal 2013/14 le nevicate abbondanti e diffuse appena nominate sono quasi sparite lasciando solo quelle deboli o al massimo moderate. Dicembre ha mantenuto stabili le sue temperature minime, ma le sue massime sono salite molto (quasi due gradi) portandosi quasi ai livelli di quelle di febbraio nonostante le giornate decisamente più brevi ed il sole ben più basso all’orizzonte; l’aumento delle massime è stato tale che anche le medie sono aumentate (otto decimi), nonostante le giornate corte. In quota si era raffreddato di un grado in trent’anni e lo ZT era sceso di 200 metri, ma dal 2013 è fortemente peggiorato tant’è vero che la media dello scorso decennio è salita di due gradi e lo ZT di quasi 400 metri. Anche le ondate fredde hanno perso incisività, tant’è vero che è difficile scendere sotto i -5°C/-6°C in quota. Gennaio è il mese invernale che ha mantenuto maggiormente le sue caratteristiche rispetto al passato. Al suolo ha preso appena tre decimi (sette le massime e le minime sono scese di due), in quota solo due e lo ZT è salito di una ventina di metri; al momento non presenta tendenze apprezzabili ed è ancora in grado di far segnare buoni risultati con una certa continuità. Al suolo è stato il più freddo una volta su due (due su tre per le massime), ma in quota è stato il migliore una volta su quattro. Febbraio è l’altro mese invernale che ha subìto un certo deterioramento con il passare del tempo; le sue minime e medie sono salite di un grado, in quota si è scaldato di 1.2°C e lo ZT è salito di 240 metri. Durante gli anni ’80 era nettamente il mese più freddo e con lo ZT più basso, ora è praticamente pari con gennaio; ciononostante, è stato per una volta su due il migliore del trimestre invernale (sempre in quota) e si è preso quasi tutte le ondate di freddo più forti come medie e picchi minimi. Come dicevo, febbraio è peggiorato: a volte riesce ancora a fare mesi buoni/ottimi, ma spesso è mediocre se non pessimo. La sua piovosità è aumentata di quasi tre volte rispetto agli anni ‘90.
    Ultima modifica di appassionato_meteo; 10/04/2021 alle 12:36
    Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
    http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota

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