Originariamente Scritto da
damiano23
Rendiconti del
NOAA
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La circolazione atmosferica su scala continentale ha mostrato una configurazione media pressoché opposta rispetto al mese di maggio: strutture anticicloniche hanno avuto la meglio sull’Europa settentrionale, mentre nel sud e nell’ovest del continente c’è stata una prevalenza di depressioni.
Le frequenti fasi di maltempo accompagnate da masse d’aria più fresca hanno lasciato in eredità anomalie termiche leggermente negative che hanno interessato anche l’Italia.
Complessivamente lo scarto a livello continentale è stato decisamente positivo: le elaborazioni del Copernicus Climate Change Service indicano un valore di
+1.3°C sopra la media del trentennio 1981-2010 che rappresenta, insieme al dato del 1999, il secondo valore più elevato della serie dopo il record del giugno 2019.
Le precipitazioni sono state superiori alla media (tranne nella penisola scandinava) ma non sono bastate a risanare il deficit pluviometrico di inizio anno.
Mancano difatti all'appello 17 miliardi di m
3 di acqua
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In Italia giugno è stato il primo mese dell’anno a evidenziare una battuta d’arresto con temperature lievemente sotto la media (
-0.1°C di anomalia). In gran parte delle regioni sono stati registrati valori nella norma o poco al di sotto; ha fatto eccezione solo la Sardegna, dove lo scarto è stato leggermente positivo (+0.2°C).
Degli sbalzi termici fra la prima e terza decade ne hanno risentito soprattutto le temperature massime, che in effetti presentano le anomalie più vistose: si è passati da uno scarto medio di -1.3 °C nei primi 20 giorni, con una punta di -1.8°C al Nord-Ovest, a uno scarto medio di +1.7°C nell’ultima decade, con un picco di +2.4°C sulle regioni centrali.
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Da metà degli anni ’90 solo una volta la temperatura media di giugno è scesa sotto la norma, così quello di quest’anno si configura come il secondo evento nell’ambito degli ultimi 25 anni.
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Il dato sotto la media di giugno, naturalmente, è causa di una leggera attenuazione della forte anomalia positiva osservata da inizio anno che, scendendo al valore comunque notevole di +1°C, si porta al 6° posto fra quelle più elevate della serie storica.
Le piogge sono state abbondanti soprattutto al Nord, con valori spesso oltre i 180 mm: in queste regioni l’anomalia è stata mediamente di +60%, ma con un maggior contributo da parte delle regioni di Nord-Ovest rispetto al settore di Nord-Est, che contempla anche delle zone con accumuli inferiori alla media come l’Emilia Romagna orientale.
Al Centro il dato non è stato particolarmente ampio, poiché in molte zone le precipitazioni sono state vicine alla media o inferiori; tuttavia, in questo settore spiccano gli accumuli osservati in alta Toscana, in particolare i 124 mm rilevati a Pisa che, superando i 118 mm del 1991, rappresentano per questa stazione il dato più elevato degli ultimi 40 anni.
Al Sud e alle Isole maggiori spettano le anomalie più ampie rispetto ai valori di riferimento: in queste regioni complessivamente ha piovuto il 114% in più rispetto alla norma, a causa delle vistose anomalie osservate al Sud e sulla Sicilia. Sono stati notevoli, in particolare, gli accumuli che sono stati osservati il 5 giugno, quando è stato registrato un nuovo record mensile a Marina di Ginosa, con 102 mm, che supera di gran lunga il precedente primato di 68 mm del 1989 e rappresenta un quantitativo sei volte superiore al valore medio di questa località.
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Sotto una mappa che dimostra la controtendenza di Giugno 2020 rispetto all'ultimo ventennio
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La serie delle anomalie delle precipitazioni medie di giugno registrate in Italia
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