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  1. #101
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    E ora per sbollentarci gli spiriti un pò di eventi freddi

    539-594 d.C.: il vescovo Gregorio di Tours, in Gallia Franca e Visigota, traccia un quadro impressionante del periodo, fatto di continue e abbondanti piogge, temporali, intense nevicate e e gelate così devastanti che perfino gli uccelli morivano, e tra inondazioni, frane, carestie ed epidemie intere province si spopolarono. In particolare nel 548 narra che "In quest'anno l'inverno è stato terribile e più freddo del solito, così tanto che i fiumi sono stati imprigionati nel ghiaccio e sono diventate strade per persone come se fossero di terra asciutta. Anche gli uccelli, colpiti dalla fame e dal freddo, venivano catturati con le mani senza usare trappole, quando la neve era alta."

    590: Nel Veneto, in Liguria e in generale in Italia Centrale e Settentrionale il 23 ottobre si scatena un diluvio di cui non si ritenette eguali dai tempi di Noè: il Tevere arrivò a scorrere fin sopra le mura di Roma, allagando moltissime terre.

    763/764: Uno dei primi grandi inverni "storici" ricordati. Sui Dardanelli si forma il ghiaccio sul mare; abbondanti nevicate nell'Europa Meridionale, muoiono olivi e piante di fico

    765: I monaci di Thule (Islanda) scrivono di mare ghiacciato in piena estate ad appena un giorno di navigazione verso nord

    784: Un terzo della popolazione europea muore di fame e di epidemie

    769-840: Periodo freddo di piogge, temporali e grandinate, sovrapponibile al periodo 793-880, descritto come pieno di inondazioni, epidemie ed inverni gelidi.

    810: Moria di bestiame in Francia

    820: Regno Franco, scrive Ludovico il Pio: "Quell'anno le piogge persistenti e l'eccesso di umidità provocarono conseguenze disastrose. Persone e animali furono colpiti da un'epidemia devastante; cereali e ortaggi andarono distrutti dalle piogge ininterrotte, il vino divenne aspro e acido. Nelle regioni in cui le pianure erano inondate dall'acqua non si rese possibile la semina autunnale, cosicchè, con il giungere della primavera, il grano non crebbe"

    852/853: Congelamento della Laguna Veneta

    859/860: Inverno rigidissimo, con uno dei maggiori congelamenti della Laguna Veneta. Morirono alberi, viti, le merci entravano a Venezia portate dai cavalli sopra il ghiaccio della Laguna. Su diverse zone cadde "neve rossa", e l'inverno fu rigidissimo anche in Francia, Germania, in Est Europa e nei Balcani: gela di nuovo lo stretto dei Dardanelli. Nel corso dell'860 il norvegese Flòki Vilgerdason naviga intorno ad Islanda e Scandinavia, e la parte settentrionale dell'Arnarfjord è congelato.

    1010/1011: Inverno rigidissimo, durante la quale si forma ghiaccio intorno all'Islanda, ghiaccia il Bosforo e pare persino il Nilo al Cairo

    1082/1083: Evento freddo, congelamento del Po in Lombardia e in Emilia

    1092/1093: Fiumi congelati in Inghilterra, al punto di permettere il transito di carri e cavalli sulla loro superficie

    1114/1115: Inverno rigidissimo. A Worcester il gelo durò per 9 settimane, i fiumi inglesi rimasero congelati, così come in Irlanda, dove ghiacciarono anche i laghi permettendo il transito di uomini e bestiame

    1116: Gela il Po in Valpadana

    1118/1119: Inverno rigido: gela la Laguna Veneta, muoiono viti e altri alberi. Il ghiaccio circonda l'Islanda, mentre in Sassonia le gelate durano fino a giugno.

    1122/1123: Altro inverno rigido con congelamento della Laguna Veneta, su cui si corre con carri e cavalli

    1132/1133: Congelamento del Po da Cremona fino alla foce, neve immensa ricopre le strade, ogni corso d'acqua è gelato, il vino gela nelle botti, muoiono olivi e viti, si squarciano dal gelo querce e noci

    1141: Gela il Tamigi in dicembre

    1162: Forse è uno degli inverni più freddi del millennio nel Nord Italia. In Lombardia sono stimati quarantamila morti per il gelo, mentre tutte le semine vanno distrutte.

    1192/1193: I fiumi inglesi gelano, i ponti si lesionano
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #102
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Altro giro, altra corsa periodi caldi e/o secchi nel Quattrocento e nel Cinquecento.

    1417: Fiume Elba (odierna Repubblica Ceca) in secca

    1420: Siccità nel Nord Italia tra fine inverno e primavera, in Lombardia "da febbraio a maggio non vi fu pioggia e il sole seccò i frutti"

    1420/1421: Inverno mite, in Valle d'Aosta le ciliegie sono mature in aprile

    1428: Siccità molto grave nel Nord Italia: in Lombardia siccità di almeno sei mesi, da aprile ad ottobre non cadde dal cielo una goccia d'acqua, non si riuscì nè a mietere il grano nè a vendemmiare; situazione simile anche nel Monferrato, dove non è segnalata pioggia da aprile a dicembre.

    1472: Estate caldissima nel Nord Italia, così calda che le uve maturarono addirittura in giugno, almeno nel Nord-Est: "Fu prodigioso il caldo che fu sentito; perlochè vennero le uve mature a San Giovanni del mese di giugno e la provincia patì in estremo" [Friuli, Trieste ed Istria - Guerrino Girolamo Corbanese]

    1474: Altra siccità tra inverno e primavera, a Modena non è segnata pioggia da gennaio a marzo, i pozzi e le fosse nel raggio di otto miglia dalla città di prosciugarono [Schedario Grasufiano]

    1475: Nord Italia con un febbraio caldissimo e una primavera calda e siccitosa. In Lombardia "Nel febbraio si vide una stravaganza meravigliosa. Gli alberi che fioriscono, o sul fine marzo o nell'aprile, anticiparono con grandissimo stupore la primavera. Alla primavera, che suole essere secondata da piogge seguitò una lunga siccità ed un caldo eccessivo" poi caldo ed incendi: "i rivoli e le sorgenti restaron al secco e le selve furon arse dal foco"

    1494: A Cremona inverno completamente asciutto, nè pioggia nè neve [Cronache Cremonesi]

    1497: Siccità a Modena: asciutto da Pasqua fino a settembre, per il gran secco non si riescono nemmeno ad arare i campi [SF]

    1498: Sempre a Modena da maggio fino al 27 ottobre tempo sempre secco e asciutto [SF]

    1500: Grave siccità che coinvolge un pò tutta Italia [Cronache Cremonesi]

    1504/1505: Inverno mitissimo, con vaste fioriture nel Nord Italia in gennaio, anche in Francia rose fiorite a gennaio.

    1513/1514: Siccità gravissima nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia e in Valtellina. Scrisse il notaio Stefano Merlo dalla Valtellina: "Nel primo d'agosto 1513 sino a 10 marzo 1514 che sono mesi 7 e mezzo non piovè, nè fioccò mai se non una volta ch'appena bagnò la polvere della terra". Il mese di gennaio è descritto secco e freddissimo, in cui "venne tanto freddo che s'aggiacciò il Malero, che si sarebbe potuto passar sopra con 25 carri caricati ed era aggiacciato s'in in Adda. Durò questo freddo giorni 25, et per questo freddo morirono tutte le viti".

    1529/1530: Sulle Alpi inverno eccezionalmente caldo e con neve pressochè assente, a fine gennaio gli alberi fiorirono e nei giardini i fiori primaverili sfoggiarono i loro colori.

    1536: Altra siccità in Valpadana: a Cremona niente pioggia da febbraio ad ottobre, pozzi asciutti [Cronache Cremonesi]

    1537/1538: Inverno insolitamente caldo sulle Alpi, in gennaio fioriscono gli alberi in Valle d'Aosta, mentre in Svizzera le fragole maturano a febbraio.

    1538/1539: Altro inverno mite e asciutto.

    1539/1540 e anno 1540. Il "mostro sacro" del caldo e della siccità. In Svizzera da febbraio caldo eccezionale, ciliegie maturate a marzo, caldo per tutta l'estate fino a dicembre. In Europa intero anno caldo e siccitoso, con addirittura dieci mesi consecutivi di clima anticiclonico e caldo, la grande siccità iniziò a gennaio e terminò solamente agli inizi di novembre. Il numero dei giorni di pioggia è stato il più basso che sia mai stato registrato nelle serie storiche europee documentate (dalla fine del Seicento ad oggi). In Valtellina le precipitazioni, insignificanti da luglio 1539 fino all'autunno inoltrato, risulteranno del tutto assenti a partire dal 7 novembre. Da quel momento, per ben 150 giorni, fino al 7 aprile 1540, non una sola goccia d'acqua bagnò la Valtellina e la Lombardia. Riportano le cronache di Stefano Merlo riguardo l'assenza di neve: "per tutto l'inverno si saria potuto passar la montagna dell'Oro per andar verso Bregaglia, che forse non accadè mai tal cosa." Passate alcune piogge in primavera, la siccità riprese il suo corse in estate fino all'autunno "tanto che più non piovete sino pasato le vendemie, di maniera che ogni persona estimava che quell'anno...non si dovesi raccogliere nulla per il gran sutto che quella estate era fatto." Sull'Altopiano Bernese si contarono 6 mezze giornate di pioggia tra marzo e settembre 1540 e nel Novarese e nel Milanese non piovve per quasi 200 giorni, Narra Benedetto Giovio di "asciutto straordinario" dal 10 settembre 1539 al 6 aprile 1540, e "per tal cagione si vide asciutto il fonte di Plinio". I fiumi e i pozzi si prosciugarono, la terra fu ridotta in polvere, le coltivazioni bruciarono, ci furono immensi incendi forestali, l'inverno in Italia venne definito "secco come luglio": "fu tanto tardi la brocca (e questo fu per el sutto de tutta la invernata), che la terra era come de Luio" (Del Burigozzo); le persone crollavano a terra morte colpite dal calore diurno, la maggior parte degli alberi bloccarono il loro anello di crescita nel 1540. A Milano è riportato inverno senza neve e senza pioggia, "grazia fu, che mai fu vista l'invernata più bella, senza neve e calda" (Burigozzi). Piacenza: pozzi e fiumi asciutti, in tutto l'inverno non fece mai nè acqua nè neve. Lo Schedario Grasufiano riguardo Modena riporta che nel 1539 addirittura si mietè in maggio e si vendemmiò in luglio, annata di penuria estrema, riportata anche in una lapide.

    1540/1541: Altro inverno mite e asciuttissimo. A Milano: "Passando el tempo assai temperato, [...] si ancora del freddo, che paxò quasi tutto Genaro come se fusse del mexe de Otobre: cosa che a ognuno pareva maraviglia." (Del Burigozzo).

    1541/1542: Ennesimo inverno mite e secco.

    1542: Invasione di locuste in Europa e nel Nord Italia nei mesi di maggio e giugno; in agosto passaggio di cavallette nel Trevigiano, così tante che "scurivano il sole".

    1549/1550: Inverno mite nel Nord Italia, in Lombardia "caldo e piacevolmente somigliante ad una perpetua primavera". [D.B.]

    1558: Anno di siccità per il Nord, in Friuli "Grande siccità l'estate pressochè interamente senza pioggia, e fu anno di grande carestia" [Manzano]

    1562: Carpi (MO): siccità da gennaio a maggio e poi ancora da luglio a settembre. In Lombardia è riportata siccità da febbraio ad ottobre: "Fu stravagante la siccità di questo tempo per tutta la Lombardia, perchè dal principio di febbraio sino alla fine di ottobre non venne mai una goccia d'acqua dal cielo. Como fra le altre città avendo buona parte del suo territorio, sabbioso e pendende, patì in estremo. Le fontane e i pozzi rimasero asciutti in diversi luoghi con molto patimento e disagio, così degli uomini come degli animali" [Annali di Como]. Per lo Schedario Grasufiano di Modena siccità per "7 mesi continui".

    1563: Altro anno asciutto in Valpadana, a Cremona precipitazioni assenti da febbraio a ottobre [CC]

    1576/1577: Inverno mite e secco

    1578: Siccità in Francia: la Senna a Parigi si potè attraversare a piedi

    1584/1585: Inverno mite e secco

    1597: Siccità nel Nord Italia, in Lombardia "Il cielo si fece di bronzo, perchè dal principio di febbrajo sino alla fine di ottobre non cadde mai goccia d'acqua dal cielo. Como patì grandemente" [Annali di Como]
    Ecco... io non so mai come interpretare le cronache che dicono “le ciliegie maturarono a febbraio” (visto che cambiavano anche molti calendari)
    Invece su quelle che “il fiume XY era attraversabile a piedi” abbiamo forse maggior sicurezza sul bilancio pluviometrico.

  3. #103
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Ecco... io non so mai come interpretare le cronache che dicono “le ciliegie maturarono a febbraio” (visto che cambiavano anche molti calendari)
    Invece su quelle che “il fiume XY era attraversabile a piedi” abbiamo forse maggior sicurezza sul bilancio pluviometrico.
    Verissimo, ma non è che fossero stravolti... Alla fine se le ciliege maturano tra il 25 e il 29 febbraio o tra il 1 e il 5 marzo non cambia tantissimo, eppure sono già due mesi diversi
    Lou soulei nais per tuchi

  4. #104
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    E ora facciamo un pò di "freddo", nel Duecento e nel Trecento.

    1197-1203: L'Islanda, che era sempre rimasta libera dai ghiacci per ben 170 anni (dal 1020 al 1190), ne rimane sempre circondata, anche in luglio e agosto.

    1205: Inverno rigido in tutta Europa, in Inghilterra gelano i fiumi, Tamigi compreso, ed il disgelo avvenne non prima della fine di marzo

    1209/1210: Un altro inverno rigidissimo, gelo dei fiumi inglesi in gennaio e nella prima metà di febbraio

    1215/1216: Inverno rigido, gela il Po in Valpadana

    1233/1234: Uno degli inverni più rigidi del XIII secolo. Gela il Po, gela la Laguna Veneta in profondità, tanto che il Doge organizza grandi giochi sulla laguna ghiacciata. Ad Alessandria muoiono gli alberi da frutto e le viti, il Tanaro gela così in profondità da venir attraversato dai carri senza pericolo, gela il vino nei vasi. In Inghilterra il grande freddo dura dal giorno di Natale fino al 2 febbraio, con morte dei meli, senza neve, che favorì la penetrazione del gelo nel terreno.

    1269: Inverno "storico" per una grande nevicata a Firenze, di circa "un braccio" (circa 60cm); freddo in Inghilterra da novembre a febbraio, con gelo totale del Tamigi, tanto da permettere di nuovo il transito di merci e persone da una parte all'altra della città.

    1281/1282: Di nuovo grande freddo in Inghilterra da Natale fino ai primi giorni di febbraio, congelamento dei fiumi Tamigi compreso.

    1303: Inverno molto rigido, congelamento dell'Arno a Firenze

    1304/1305: Inverno molto rigido, gelano molti fiumi dell'Italia Settentrionale e Centrale

    1305/1306: Altro inverno gelido, Tanaro congelato

    1309/1310: Gelo del Po in Valpadana, gelo del Tamigi, tanto che il Ponte di Londra viene danneggiato dal ghiaccio; sul fiume inglese congelato venne organizzata la caccia alla lepre

    1310-1320: Decennio durissimo in Europa, tra gli anni 1310 e 1311 iniziò un periodo di piogge continue che culminò negli anni 1315-1316-1317 su tutto il continente: il 1316 in particolare fu completamente privo dell'estate e funestato da piogge così intense e continue che impedirono completamente le semine tanto i terreni erano fangosi fin in profondità. Ne derivò una delle peggiori carestie di tutto il Medioevo, con decine di migliaia di morti sul continente europeo.

    1322: Inverno molto rigido in Italia, con gelo e neve da novembre a febbraio

    1334: Altro inverno rigido in Europa

    1355: Gela il Po in Valpadana

    1363/1364: Inverno rigido, gela il Tamigi e ci venne organizzata sopra una grande festa

    1376: Memorabile nevicata a Firenze

    1389: Altra nevicata memorabile a Firenze

    1396: In gennaio gelò il Tevere per 15 giorni, a tal punto da permettere il passaggio delle persone.
    Lou soulei nais per tuchi

  5. #105
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Altro freddo, Quattrocento e Cinquecento

    1407/1408: Forse l'inverno più rigido dell'ultimo millennio, assieme a quello celeberrimo del 1709.
    In Italia venne ricordato come "l'anno del grande inverno", durante il quale nell'Italia del Nord e del Centro vennero distrutti dal gelo quasi tutti gli alberi e varie coltivazioni. A Firenze il gelo e la neve, alta circa 60 cm, durarono per 45 giorni consecutivi, morirono viti, ulivi e altri alberi da frutto, stessa cosa accadde in Francia. I ghiacci polari raggiunsero le coste della Scozia, invadendo il Mare del Nord, isolando completamente l'Islanda. In Inghilterra, il gelo durò per ben 14 settimane, tra Dicembre e Marzo, congelando completamente il Tamigi a Londra, riempiendo il paese con moltissima neve, ed uccidendo moltissime specie di uccelli. Un documento del Parlamento Francese riferisce che il giorno di San Martino vi era un "freddo insopportabile" e che lo scrivano, nonostante tenesse l'inchiostro vicino al fuoco per non farlo gelare, esso gelava comunque "di tre parole in tre parole".

    1410: Altro inverno molto rigido: in Italia nevicò per circa 40 giorni, interrompendo gran parte delle comunicazioni; il freddo fu tale che gelò il vino nelle botti, e dovette essere tagliato con le scuri; muoiono moltissime persone di freddo e di fame

    1422/1423: Inverno rigidissimo in Europa: il Mar Baltico gela completamente e viene attraversato a piedi

    1431/1432: Uno degli inverni più freddi del Quattrocento. Presumibilmente un anticiclone si pone a nord delle Isole Britanniche, fino alle coste norvegesi, regalando clima mite in Islanda ed alla Scandinavia settentrionale. Per contro, depressioni sul basso Mediterraneo e l'Italia meridionale "aspirano" aria gelida dalla Finlandia e dalla Russia Settentrionale su tutto il continente europeo.
    In Germania tutti i fiumi gelano tra il 20 di novembre ed il 4 di Marzo, ed il freddo permane severo e rigidissimo. In Francia le viti sono uccise dal gelo; in Inghilterra, durante il mese di gennaio, ma soprattutto in febbraio, si verificano numerosi casi di "freezing rain", pioggia congelantesi. Gelò in profondità la Laguna Veneta, tanto da poter sostenere il peso di carri, e questo fu l'unico modo per approvvigionare di viveri Venezia, la cui vita rimase paralizzata per diversi mesi. In compenso, sulle Alpi italiane ci fu poca neve, indicando come le correnti fossero prevalentemente settentrionali. Il fiume Po gelò per due mesi.

    1434/1435: Rigidissimo inverno in Inghilterra, con gelo che durò da Santa Caterina (25 novembre) a San Valentino (14 febbraio); il Tamigi gela completamente e viene attraversato dai carri. Allo stesso modo gela anche il Lago Eire in Irlanda, e viene attraversato a piedi. In Scozia gelarono vino e birra, e dovettero essere sciolte al calore del fuoco. Alcune cronache di monasteri inglesi segnalarono nevicate per 40 giorni consecutivi.

    1442/1443: Dopo 7 giorni di neve ininterrotta (dall'1 al 7 novembre) nei primi di dicembre gela completamente la Laguna Veneta.

    1448/1449: Copiose nevicate nel Nord Italia, l'altezza della neve al suolo è intorno ai due metri

    1450: Intensa nevicata a Ceuta e forse anche a Tangeri

    1454/1455: Inverno molto rigido, in particolare in Emilia Romagna, dove il Panaro gela a tal punto da sostenere il passaggio di carri carichi di merci, mentre l'alternanza gelo-disgelo unita alla grande quantità di neve danneggia le mura di diverse roccaforti

    1457/1458: Inverno rigido in Europa

    1458/1459: Molta neve e ghiaccio specie sul versante adriatico italiano, in Puglia morì di fame metà del bestiame

    1464/1465: Inverno rigido in Europa

    1468/1469: Inverno molto rigido in Europa e in Italia: gelano le viti in Valtellina, in Francia gela il vino nelle botti, viene spaccato con l'accetta e distribuito dentro ai cappelli

    1469/1470: Gelo severo in Italia dal 10 dicembre al 15 febbraio, con congelamento dei fiumi dell'Italia del Nord e del Centro.

    1473: Gelano nuovamente le viti in Valtellina

    1474/1475: Altro evento di congelamento della Laguna Veneta

    1475/1476: Gela nuovamente la Laguna Veneta e nuovo congelamento delle viti in Valtellina

    1476/1477: Ennesimo inverno rigido in Italia, gelano viti, olivi e limoni sul Lago di Garda

    1481/1482: Inverno rigido e molto nevoso nel Nord Italia, descritto come nevoso all'inverosimile soprattutto in febbraio

    1487: Gela la Laguna Veneta in profondità. A Venezia iniziò a nevicare la notte di Natale, e la neve rimase al suolo per più di un mese. Gelo completo del Canal Grande e della Laguna, tanto da poter sostenere carri e carrozze, Venezia divenne raggiungibile a piedi dalla terraferma; morìa di viti.

    1489/1490: Il primo di due inverni consecutivi rigidissimi. Congelamento profondo della Laguna Veneta, si giocò a cavallo sopra il Canal Grande, e sulla città nevicò per 12 giorni consecutivi. Anche a Firenze si fecero delle corse coi cavalli sull'Arno ghiacciato, mentre in Pianura Padana la neve rimase al suolo fino a marzo.

    1490/1491: Ancora una volta la Laguna Veneta gela in profondità a causa di due mesi estremamente rigidi. Nella Francia mediterranea gli olivi vengono uccisi dal gelo, che perdura per 10 settimane, con fiumi ghiacciati in tutta la Francia. L'inverno si prolunga anche in primavera, fino alle soglie dell'estate: il 1° giugno 1491 cadono 32cm di neve su Bologna, seguita da gelate mattutine, mentre il 4 giugno nevica anche a Ferrara.

    1492/1493: Ennesimo inverno rigidissimo. A Firenze cadono 60 cm di neve, ed il gelo dura per più di un mese, con morte di olivi ed allori. Cronaca di Bartolomeo Masi, riguardo a quel freddo eccezionale: "Ricordo come addì 23 Gennaio 1493 il dì di Santo Bastiano, nevicò in Firenze in modo tale che gli alzò per le vie presso a un braccio. E fu in detto anno uno grandissimo freddo in modo tale che si vedeva gettare dalle finestre un catino di acqua calda, e, mediato che l'era in sulle lastre, ell'era diacciata. E durò la sopraddetta neve in Firenze un mese e più, e diacciò Arno tra ponti di Firenze da banda a banda, et in detto anno si seccò, per il gran freddo che fu, una gran cosa di vigne e viti di questi nostri piani, e così fu di molti olivi, allori e melaranci, de' quali ne campò molto pochi." Nella città si costruirono con la neve molte statue, di leoni, e figure varie, ed in Borgo San Lorenzo città di ghiaccio, con fortezze e galee. Piero de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, si rivolse addirittura a Michelangelo, per farsi costruire, nel cortile del suo palazzo, una magnifica statua fatta anch'essa di neve.

    1493/1494: Un altro inverno molto rigido. Il giorno di Natale del 1493 il porto di Genova è congelato. Questo è l'ultimo degli inverni gelidi del Quattrocento.

    1505/1506: Inverno freddo in Europa

    1509/1510: Inverno eccezionalmente freddo

    1510/1511: Nevicate definite "storiche" sul Nord Italia

    1514/1515: In Italia freddo e neve a più riprese

    1522/1523: Freddo e neve in Italia

    1529: l'armata turca di Solimano dovette ritirarsi dall'assedio di Vienna a causa degli scarsi risultati militari, della pioggia gelida e delle copiose nevicate già dai primi giorni di ottobre.

    1547/1548: Inverno gelido, gela il Lago di Garda

    1554/1555: Probabilmente l'inverno più freddo di tutto il Cinquecento

    1564/1565: Inverno gelido

    1568/1569: Inverno gelido

    1570/1571: Inverno freddissimo, in gennaio Torino è ricoperta da due metri di neve

    1572/1573: Inverno gelido, gela il porto di Marsiglia

    1580: il mare tra Islanda e Groenlandia rimane completamente ghiacciato anche in estate.
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  6. #106
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

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    590: Nel Veneto, in Liguria e in generale in Italia Centrale e Settentrionale il 23 ottobre si scatena un diluvio di cui non si ritenette eguali dai tempi di Noè: il Tevere arrivò a scorrere fin sopra le mura di Roma, allagando moltissime terre.
    In Veneto si parla del 589, penso che sia lo stesso evento, del quale si può discutere ampiamente (diversi storici e studiosi, lo considerano più un insieme di eventi negli anni, piuttosto che una singola alluvione catastrofica) ma che è rimasto famoso nella storia regionale modificando il corso della maggior parte dei fiumi veneti:

    Rotta della Cucca - Wikipedia

  7. #107
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    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    765: I monaci di Thule (Islanda) scrivono di mare ghiacciato in piena estate ad appena un giorno di navigazione verso nord
    Piccola curiosità: i primi abitanti dell'Islanda furono questi monaci, probabilmente irlandesi o scozzesi, e non i vichinghi. Tuttavia se ne andarono pochi anni dopo questa segnalazione, intorno al 770.

  8. #108
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Piccola curiosità: i primi abitanti dell'Islanda furono questi monaci, probabilmente irlandesi o scozzesi, e non i vichinghi. Tuttavia se ne andarono pochi anni dopo questa segnalazione, intorno al 770.
    E potrebbe coincidere infatti con un periodo più freddo del precedente, tale da indurli ad andarsene...
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #109
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    E ora di nuovo un pò di caldo Seicento e Settecento

    1600: 9 mesi senza piogge in Sudtirol

    1603/1604: In Svizzera inverno caldo e con poca neve, e anno 1604 molto secco al Nord, a Casale Monferrato i pozzi sono prosciugati e il Po si attraversa "a piedi asciutti".

    1604/1605: In Valtellina lunghissima siccità invernale: nessuna precipitazione dalla metà di ottobre 1604 al 7 febbraio 1605 e senza precipitazioni significative fino a maggio 1605.

    1606/1607: Svizzera: caldissimo, a gennaio a Landquart fiorirono i ciliegi e le cicogne tornarono a metà febbraio; sempre a febbraio fiorirono gli alberi. Gennaio e febbraio definiti "caldi come maggio", la gente camminava con abiti estivi, il terreno non fu mai nè gelato nè coperto di neve, non è riportata nessuna nevicata per tutto l'inverno. All'inizio di marzo i peri e la vite fiorirono e l'erba potè già essere falciata, in Svizzera è conosciuto come "l'anno senza inverno". In montagna ci fu una sola nevicata il 15 marzo e in Pianura Padana la temperatura media invernale è stata stimata intorno ai +8°.

    1610/1611: In Svizzera altro inverno caldo e povero di neve

    1611/1612: Inverno siccitoso in Valtellina, quando "Da S. Andrea (30 novembre) sino alli 8 febbraio 1612 non piovve mai ne fiocho et stete sereno in Cavaglia per tutto intorno et continuamente soffiò vento freddissimo" [Marconi]

    1612/1613: Altro inverno caldo e povero di neve in Svizzera

    1616: Eccezionale siccità in Europa Orientale, che si estese poi ad ovest coinvolgendo anche l'Italia; perdurò dalla primavera fino alla fine dell'estate, con temperature molto elevate. Il Fiume Elba raggiunge i minimi storici e l'estate in Svizzera è definita "torrida".

    1622: In Valtellina estate calda e piovosa; Pietro Martire Lavizari la descrisse "così bene compartita di sole et pioggia ai suoi tempi, che fu stupore di tutti"

    1623: In Valtellina estate stavolta torrida e siccitosa

    1624: Sempre in Valtellina primavera siccitosa, quando "nelli mesi di marzo, aprile e sin a mezzo maggio incirca durò una siccità inaudita" [P.M.L.]

    1626: Altra primavera siccitosa in Valtellina

    1639: Grandissima siccità in Valpadana: l'acqua a Casalmaggiore era venduta "come gli altri generi di commercio" [Cronache Cremonesi]

    1644/1645: In Valtellina siccità estrema dall'autunno 1644 fino all'estate 1645, tanto da causare la morte di viti e di alberi per la mancanza d'acqua

    1660/1661: Inverno mite e siccitoso in Inghilterra

    1664: Invasione di locuste in Friuli

    1665/1666: Siccità estrema in Inghilterra, iniziata a novembre 1665 che raggiunse l'apice nell'agosto 1666; il Tamigi a Londra potè essere attraversato a piedi. Potrebbe essere stata una concausa al Grande Incendio di Londra, avvenuto in settembre.

    1679/1680: A questa annotazione sono particolarmente affezionato Perchè, oltre che essere della mia zona, lo scrittore, visto il cognome, potrebbe essere un mio antenato-parente (anche se prete e anche se è il cognome più diffuso in quella valle). Siamo in Valle Varaita, Alpi Cozie. Eusebio Garnero, vicario curato di Becetto (frazione di Sampeyre), annota sul foglio di guardia del libro dei battezzati il 17 gennaio 1680: "Mi sono portato sino al luogo detto l'Aguchia di Crosa (2530m.) sempre col terreno e sensa mai toccar neve e nel ritorno sono passato souvra la roca del Gouii verso Chiapelin dove ho trovato quantità di fiori e tra gli altri, quelli che da queste parti si chiamano Anouglie". Don Garnero sistemò quei fiori "fuori stagione" per sistemarli sull'altare maggiore "sebbene non vi avessi messo acqua si sono tuttavia conservati freschi per otto giorni", e descrive il suo stupore nel trovarsi in pieno inverno tra le sue montagne senza neve: "Mi pareva di essere nella bassa provincia, visin al mare Mediterraneo dove sono stato otto anni"

    1681/1682: A Milano inverno senza pioggia e senza neve

    1682/1683: Altro inverno senza pioggia e senza neve a Milano. Segue un 1683 di siccità in tutta Italia, con i fiumi che si potevano guadare a piedi (Po compreso) e difficoltà nell'abbeverare il bestiame

    1701: Siccità estiva in Sudtirol

    1702/1703: Inverno mite, con piogge fino in alta quota e allagamenti in dicembre

    1707/1708: Inverno mite

    1713/1714: Siccità nel Monferrato, i contadini arano usando cavalli e muli, e la terra è tanto secca che "a stento si può rompere"

    1714/1715: Inverno secco

    1718/1719: Inverno molto mite

    1724/1725: A Selva di Valgardena (BZ) 140 giorni di siccità. Le "Cronache carpigiane" della città di Carpi di Alfonso Piccioli testimoniano gran siccità fino a novembre, non si trovava più acqua se non in pochi pozzi e in campagna non si sapeva come abbeverare il bestiame; molte persone furono costrette a scavare nuovi pozzi dappertutto in cerca di acqua

    1726: Carpi (MO) autunno senza pioggia, fu così secco che le strade c'era tanta polvere per le strade più che agosto, per la siccità non nacque il frumento. Dopo orazioni e processioni per avere la pioggia, finalmente arrivò il giorno 18 novembre

    1733/1734: Siccità straordinaria nel Nord Italia. A Teveno (BG) novembre inizia col bel tempo, ma molto freddo. Il 4 dicembre si attinge acqua dal Nembo perchè i pozzi sono asciutti. Gennaio bel tempo, senza nè freddo nè neve, i torrenti minori e le sorgenti si prosciugano. Dal 1° novembre al 5 febbraio sono registrate due o tre nevicate che hanno appena bagnato il terreno di due dita. A febbraio siccità drammatica anche in Val Seriana, mai vista a memoria d'uomo. Il Giovi rimane sempre libero e senza neve, incendi in boschi e case. Nevica infine il 9 marzo con una nevicata modesta. A Milano siccità dall'ottobre 1733 a maggio 1734, sorgenti e fiumi si seccarono, niente neve e niente pioggia.
    A Ozegna (TO) nel Canavese, si registrarono 9 mesi e mezzo senza piogge (o comunque, credo, senza precipitazioni significative). Nelle cronache dell'epoca si riferiscono numerose processioni religiose per avere pioggia, mentre tra Valle d'Aosta e Piemonte ci furono 7 mesi e mezzo senza piogge: gli annali del Duca d'Aosta riportano: "Il sera dificile de croire que huit moins se sont écoulés sans que, pendant ce temps, il ne soit tombè qu'une seule fois un peu de neige et, une autre fois, pendant deux heures seulement, une légère pluie. Telle est cependant l'epreuve qui se fait non seulement dans la province d'Aoste, mais encore en Piemont, depuis la mi-octobre 1733 jusqu'au 12 mai 1734.".

    1740: In Lombardia un caldo "straordinario" oppresse uomini e animali in autunno

    1741: La siccità si verificò a partire dalla primavera, proseguendo per tutta l'estate. Al termine della siccità vi furono precipitazioni temporalesche violente, come quella di metà agosto sulla città di Torino che portò chicchi di grandine di quasi 10cm di diametro che infransero la maggior parte dei vetri e dei lucernari dei palazzi. Gran siccità anche in Nord Europa, causa di una pesante carestia in Irlanda.

    1743/1744: Svizzera: temperature miti e bel tempo. In compenso a Palermo il 5 gennaio cadono 2 palmi (circa 50cm) di neve, fenomeno definito "senza precedenti" per il capoluogo siciliano. Per il peso della neve crollò il tetto del convento di San Domenico.

    1746/1747: Svizzera: caldo fuori dalla norma, a gennaio i bambini camminavano scalzi e fiorirono le viole e le fragole, non fu necessario scaldare le abitazioni.

    1748/1749: Svizzera: temperature inusuali, a gennaio neve assente e non si registrarono gelate sull'Altopiano Bernese.

    1755: Aprile estremamente caldo nel Nord Italia, battuto probabilmente solo dal 2007, 2011 e 2018, in Svizzera anomalia stimata sui +4° ('51-80), ma fu caldo anche Giugno (+3°C).

    1766: Novembre caldissimo, il secondo più caldo di sempre in Piemonte: a Torino Centro è battuto solo da Novembre 2014.

    1768: Lombardia: arsura e siccità imperversano, causando enormi danni alle coltivazioni.

    1769: In Lombardia ed Emilia luglio, agosto e settembre senza piogge [Cronache cremonesi]

    1774: Nord Italia: estate caldissima, una delle più calde di sempre. I dati omogeneizzati per Torino mostrano una temperatura media di +20,9° a Giugno, +24,1° a Luglio e +24,6° ad Agosto, per una temperatura media estiva di +23,2° (circa +0,9° rispetto alla media 1961-1990, niente di particolare per oggi ma straordinariamente calda per l'epoca). Le Cronache cremonesi riportano di tre mesi infernali in cui "E' stato tale il caldo che non potevasi se non alle 23 sortire di casa".

    1777/1778: Cremona: Inverno secco, non piove da dicembre fino ad aprile [Cronache cremonesi]

    1778/1779: Inverno secchissimo al Nord e in Valtellina, qui "senza piogge nè nevi tra il 13 dicembre 1778 e il 3 maggio 1779"; Milano: dal 30 novembre al 3 maggio non cadde mai nè neve ne acqua, idem a Carpi (MO) le cronache recitano "non piovè mai dal novembre al maggio. Si asciugarono i fiumi, restarono i canali senz'acqua e non si potè più macinare. Nella notte del 22 febbraio piovve un poco ma poi il vento ricondusse la serenità". Secondo i riscontri cremonesi "L'inverno passò senza nevi e piogge e la siccità durò sino al 7 maggio (127 giorni), per cui i pozzi erano quasi tutti inariditi, e l'alveo dei fiumi talmente abbassato, che le due ripe non eran più lontane che di pochi metri"

    1782: In Valtellina pesante siccità primaverile ed estiva che bruciò le campagne; in Piemonte estate molto calda: a Torino Giugno ebbe una temperatura media di +21,0°, Luglio +24,5° e Agosto +23,2° (media estiva +22,9°, molto caldo per l'epoca).

    1788: Siccità colpisce la Francia, i pessimi raccolti fecero impennare i prezzi innescando una crisi sociale che potrebbe aver contribuito alla Rivoluzione Francese.

    1796/1797: Svizzera: a Brigels (1300 m.) la neve rimase pressochè assente. Dopo una seconda metà di dicembre estiva, da gennaio a marzo il tempo fu all'insegna del sole e gli abitanti della regione di Glarona potevano attraversare il Panixerpass a piedi.

    1790-1799: Svizzera: cinque inverni con temperature assai miti.
    Lou soulei nais per tuchi

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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

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    1774: Nord Italia: estate caldissima, una delle più calde di sempre. I dati omogeneizzati per Torino mostrano una temperatura media di +20,9° a Giugno, +24,1° a Luglio e +24,6° ad Agosto, per una temperatura media estiva di +23,2° (circa +0,9° rispetto alla media 1961-1990, niente di particolare per oggi ma straordinariamente calda per l'epoca). Le Cronache cremonesi riportano di tre mesi infernali in cui "E' stato tale il caldo che non potevasi se non alle 23 sortire di casa".

    1777/1778: Cremona: Inverno secco, non piove da dicembre fino ad aprile [Cronache cremonesi]

    1778/1779: Inverno secchissimo al Nord e in Valtellina, qui "senza piogge nè nevi tra il 13 dicembre 1778 e il 3 maggio 1779"; Milano: dal 30 novembre al 3 maggio non cadde mai nè neve ne acqua, idem a Carpi (MO) le cronache recitano "non piovè mai dal novembre al maggio. Si asciugarono i fiumi, restarono i canali senz'acqua e non si potè più macinare. Nella notte del 22 febbraio piovve un poco ma poi il vento ricondusse la serenità". Secondo i riscontri cremonesi "L'inverno passò senza nevi e piogge e la siccità durò sino al 7 maggio (127 giorni), per cui i pozzi erano quasi tutti inariditi, e l'alveo dei fiumi talmente abbassato, che le due ripe non eran più lontane che di pochi metri"

    1782: In Valtellina pesante siccità primaverile ed estiva che bruciò le campagne; in Piemonte estate molto calda: a Torino Giugno ebbe una temperatura media di +21,0°, Luglio +24,5° e Agosto +23,2° (media estiva +22,9°, molto caldo per l'epoca).

    1788: Siccità colpisce la Francia, i pessimi raccolti fecero impennare i prezzi innescando una crisi sociale che potrebbe aver contribuito alla Rivoluzione Francese.

    1796/1797: Svizzera: a Brigels (1300 m.) la neve rimase pressochè assente. Dopo una seconda metà di dicembre estiva, da gennaio a marzo il tempo fu all'insegna del sole e gli abitanti della regione di Glarona potevano attraversare il Panixerpass a piedi.

    1790-1799: Svizzera: cinque inverni con temperature assai miti.
    Estate 1774: praticamente sovrapponibile Padova (+21.6/+24.1/+24.4°C), identico scarto dalla 1961-'90; sarebbe un'estate calda anche oggi, ma la considereremmo praticamente normale (la 2020 potrebbe chiudere con medie molto simili).

    Estate 1782: ancora peggio per Padova (+22.8/+25.2/+23.7°C), 3a estate più calda dal 1774 al 1946, oggi ancora nella top15 (sarebbe 6a nell'ultimo decennio...); tuttavia, nessuno dei 3 mesi (neppure luglio) è da record né da prime posizioni.

    Inverni 1790-1799: furono leggermente miti per il periodo, ma oggi sarebbero generalmente freddi. Molto freddi come stagioni il 1795 e il 1799 (negli ultimi 70 anni, solo il 1963 li batterebbe!) e come mesi il gennaio 1795 (5° dal 1774 a oggi), il dicembre 1796 (10° dal 1774) e il gennaio 1799 (9° dal 1774), e abbastanza freddi anche il febbraio 1792, il febbraio 1795, il dicembre 1798 e il dicembre 1799. Fanno eccezione gli inverni miti del 1794 (7° dal 1774 a oggi) e 1796, ma a livello di singoli mesi nulla di così eccezionale (furono piuttosto inverni costantemente miti).
    Probabilmente, riguardo al dicembre 1796, fu un mese caratterizzato da inversioni e anticiclone: freddo in pianura (anche a Milano, pur se meno che a Padova) e caldo in montagna.
    Ultima modifica di FilTur; 17/08/2020 alle 09:38

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