LOU VALL davvero stupende queste annotazione meteo storiche, sarebbe interessante estrapolare un modello circolatorio derivante da tali annotazioni anche se mi rendo conto sia una missione impossibile
Circa gli inverni mitissimi e anche siccitosi li si può immaginare non molto diversi dagli attuali con un vortice polare intenso e contratto , forti cicloni sulle isole britanniche e Scandinavia e nord Germania e condizioni anticicloniche azzorriane sul resto d'Europa con un getto polare intenso sulla manica
Quando invece parli di inverni gelidi o freddi e nevosi del 400 immagino un getto polare debole e a latitudini quasi nord africane con un dominio anticiclonico di stampo russo siberiano o una condizione quasi stazionaria di un continuo passaggio di depressioni polari..le estati invece sono quelle che mettono un punto di domanda bello marcato..sono dominate da condizioni meridiane come le odierne con l'anticiclone nord africano a farla da padrone ? O invece è il più mite anticiclone delle azzorre a impadronirsi del mediterraneo e dell'europa ?
Purtroppo dalle annotazioni meteorologiche storiche si fa riferimento solo a condizioni di freddo o caldo ma riflettono solo un espressione personale di tali condizioni..
Penso che molte fossero condizionate da forti anticicloni euro-asiatici, quindi continentali. Potevano avere un supporto atlantico (azzorriano) ovvero africano come quello di questi giorni, ma restavano comunque principalmente figure altopressorie centrate sul nostro continente. Magari la circolazione rimaneva bloccata per settimane, con i seguenti effetti:
- temperature elevate ma non elevatissime per lunghi periodi: non si pensi quindi a settimane a 40°C in piena Europa, piuttosto a lunghe settimane intorno ai 30°C o poco più, temperature normali nel Mediterraneo ma anomale nell'Europa Centrale e Settentrionale;
- lunghi periodi siccitosi nel momento peggiore dell'anno (quando l'evapotraspirazione è massima), con effetti disastrosi sull'agricoltura soprattutto su quella dell'epoca e l'instaurarsi di un "circolo vizioso" (una retroazione) tra caldo e siccità a prolungare la situazione e a renderla ancora più opprimente.
Questo per quanto riguarda il 300 e il 400 ?
Anche perché credo che nel periodo più caldo dell'optimum medievale ( almeno storicamente è riconosciuto così) ovvero tra il 1080 e il 1200 le estati mediterranee ed europee fossero dominate dal subtropicale nord africano
No direi in generale. I contributi africani non sono ovviamente da escludersi, anzi sicuramente c'erano anche allora, ma non duravano 3-4 mesi; anche oggi, attenti a confondere periodi caldi e promontori africani, non sempre coincidono. L'Optimum Medievale è comunque determinato anche, e forse più, dai suoi inverni generalmente miti: ad esempio il 2003 (inverno freddo seguito da estate africana) non credo che sarebbe un buon esempio.
Sono d'accordo con te riguardo agli inverni, penso che nei periodi caldi gli inverni abbiano prevalentemente un getto forte sulla manica come detto precedentemente con forti depressioni a nord di esso e situazioni anticicloniche a sud di esso con una bella alta pressione dalle azzorre che si estende sul mediterraneo e parte d'Europa, in estate come oggi vedo scambi meridiani molto forti con situazioni "drammatiche" dal punto di vista del caldo con promontori africano spingersi fino in scandinavia
Aggiungo inoltre che questi periodi del passato come la PEG sembravano essere caratterizzati da una varianza maggiore rispetto oggi, nel senso che era più frequente passare da un estremo all’altro.
Le ricostruzioni delle temperature da proxy hanno evidenziato un Medioevo in estate più caldo di quanto fosse nella PEG, ma lontanissimo comunque dai livelli odierni in tutta Europa.
Poi su singole stagioni sparse è possibile che ci sia qualche annata degna anche di oggi.
Io penso invece che durante i periodi climaticamenti freddi o freschi con l'abbassamento latitudinale del fronte polare vengano a meno gli scambi meridiani inibendo troppi strappi dal punto di vista meteorologico..con questo sistema l'aria subtropicale non raggiunge più alte latitudini in modo da raffreddarle rapidamente e a sua volta non scendono più ondate di freddo artico ma si stabilizza una circolazione che vede inverni dominati dell'anticiclone russo siberiano e le stagioni primaverili/estivo/autunnali una circolazione che vede un predominanza di depressioni polari il quale portano con sé intense piogge nevicate e relative alluvioni
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