E ora un pò di "caldo" Ottocento
1800: Aprile caldissimo in Mitteleuropa (+4° sopramedia '51-90 in Svizzera), battuto quasi ovunque dai vari 2007, 2011 e 2018 tranne che in Austria, dove rimane probabilmente l'aprile più caldo di sempre.
1802: Agosto e ottobre caldissimi in Nord Italia e in Svizzera, agosto a Torino è a 2,4° da agosto 2003, mentre in Svizzera ottobre 1802 è battuto solo dagli ottobre 2001, 2006, 2014, 2018 e 2019.
1803: Siccità grave nel Nord Italia, in Lombardia novene e processioni per implorare la pioggia.
1803/1804: Gennaio caldissimo, calcolato circa 3° sopra la norma in Italia, simile a gennaio 2007; in Svizzera chiuse a circa +4°C oltre le medie 1951-1980. Cronache di Branzi (BG): 9-10 ottobre giorni di rigidissimo inverno perchè seguiti da venti freddissimi, ghiacci e nevi, primi giorni di dicembre con aria freddissima, poi da metà mese continuo scirocco e aria temperata; gennaio definito piovoso e mite, si lavorò la campagna come in primavera avanzata mentre a febbraio nevicò il giorno 4 e poi stagione rigida fino al 3 marzo. Il mese di dicembre in Lombardia è riportato mite e "
vedeansi i grappoli (d'uva)
ancor pendenti dai tralci" [Cronache cremonesi]
1806/1807: Altra cronaca a cui sono affezionato, poichè è il paese di mio bisnonno. Valle Po, Alpi Cozie: ricordi del parroco di Crissolo (1318m.), datati 15 gennaio 1807 riportano: "
Il Colle di Ciavert e tutta la montagna fino a Malaura è senza neve" (la Malàura è a 2804m. di altitudine). Inverno mite in Svizzera, mentre in Lombardia, dalla metà dell'estate 1806 fino all'inizio dell'estate 1807 "
il secco e il forte vento furono l'incubo della gente dei campi". Agosto 1807 risulta il 9° più caldo in assoluto per Milano Brera dal 1763, mentre in Polonia è l'agosto più caldo dal 1781; estate generalmente molto calda anche in Svizzera.
1807/1808: Altro inverno secco sulle Alpi: a Branzi (BG) inverno "
bellissimo e quasi senza neve", mite e febbraio senza neve fino al giorno 14.
1808/1809: Grande siccità in Sudtirol
1810/1811: Inverno mite sulle Alpi. In Valle d'Aosta è tiepido soprattutto febbraio, a Branzi (BG) inverno temperato e pressochè senza neve (unica nevicata il 3 gennaio), mentre la primavera 1811 risulta mite in Svizzera.
1814/1815: Inverno corto e primavera avanzata, a Branzi (BG) fioriscono i ciliegi a fine marzo
1816: Selva di Valgardena (BZ) segnalata pochissima pioggia da aprile ad ottobre
1816/1817: Inverno secco e mite, dominato da vento per niente freddo, sempre sereno e pochissima neve. Aprile invece è descritto come funestato da venti aridi e freddissimi, senza pioggia e senza erba per la siccità.
1820: Siccità in Valpadana. Le Cronache di Carpi (MO), datate 13 agosto, riportano che "
erano più mesi da che non era piovuto", e i pozzi erano quasi prosciugati; processioni per la pioggia.
1821/1822: Inverno quasi senza neve, senza pioggia e per niente freddo. A Branzi (BG) fioritura dei ciliegi a fine marzo, in Valle d'Aosta fioriscono i mandorli in febbraio, precocità notevole di vendemmia (addirittura agosto). A Carpi il giorno di Natale è stato descritto come "
giornata caldissima per cui si sudava e non era necessario portare il tabarro". Marzo 1822 caldo in Svizzera (+3,2° dalla media '51-80); Giugno 1822 fu caldissimo al Nord, il quarto più caldo in assoluto per Milano Brera (battuto dal 2003 e dal 2017 e 2019 per meno di un grado), circa +3° sopramedia in Svizzera; sempre qui l'intera stagione primaverile fu mite.
1824/1825: Inverno mite. A Carpi (MO) inverno descritto come gradevole, senza freddo, senza acqua e senza neve, sempre sole e c'era la polvere per le strade come d'estate, e molti pozzi con poca acqua. Dal mese di aprile si fanno orazioni per ottenere la pioggia, che continua a mancare fino a maggio; in Svizzera dicembre molto mite.
1825/1826: Inverno molto mite, con dicembre in assoluto tra i più caldi. Il mese di dicembre a Torino ebbe una temperatura media di +6,5°, cioè +2,8°C rispetto alla media 1961-1990, molto mite anche novembre.
1831: il Dott. Giovan Battista Tomeazzi di Modena riporta:
10 febbraio – giovedì grasso, bellissima giornata di vera estate
11 febbraio – bellissima giornata di vera estate, si suda, se non cambia stagione tutto vegeta e cresce
12 febbraio – bellissima giornata senza brina e caldissima di estate. Pare impossibile.
13 febbraio – bellissima di vera estate. Si suda. Sorprendente stagione, se dura.
14 febbraio – bellissima giornata di vera estate. La vegetazione cresce, ma questa mattina col vento di ieri vi era brina.
1833/1834: Inverno molto mite in Svizzera, con anomalia stimata di +3,3°C; anno 1834 di siccità in Sudtirol e nessun raccolto di orzo e segale
1834/1835: Inverno mite
1839/1840: Valle d'Aosta: tuoni e fulmini a dicembre, piogge abbondantissime fino ad alta quota in gennaio, febbraio mitissimo.
1841/1842: Valle d'Aosta: un solo evento di freddo e neve abbondante a metà gennaio, poi fohn e mandorli in fiore a fine mese.
1843: Primavera siccitosa in Svizzera con gravi danni.
1846: Gennaio e giugno molto caldi al Nord, giugno in particolare è all'ottavo posto per i più caldi a Milano Brera, +3° di anomalia in Svizzera, ma in generale tutta l'estate 1846 fu calda per l'epoca.
1849: In Sudtirol siccità da giugno a novembre.
1852: in Svizzera novembre caldissimo, con anomalia sui +3°, ai livelli di novembre 2006.
1858: Giugno molto caldo al Nord, a Moncalieri furono rilevanti i picchi di temperatura massima raggiunti, che sono stati battuti ben 162 anni dopo, a Giugno 2019, in Svizzera anomalia stimata sui +3°.
1859: Estate molto calda al Nord, in particolare Luglio e soprattutto alle quote medio-alte, mentre in basso fu caldo ma non estremo, tranne che per il picco di temperatura massima raggiunto a Torino e mai più battuto; per Brera è il tredicesimo luglio più caldo, in Svizzera luglio fu caldissimo, con anomalia di circa +3° rispetto alla '51-80. In Lombardia in agosto gran siccità e caldo fecero ingiallire le foglie che caddero come in autunno, "
Soffrì la raccolta del grano turco. A molte piante ingiallirono le foglie, altre le deposero come nella stagione invernale" [Annali di Como]
1860: Lombardia: anno caldissimo
1861: Agosto molto caldo in Valpadana, a Brera è tuttora il quinto più caldo di sempre al pari del 2018, superato solo dal 2003, 2009, 2012 e 2017.
1861/1862: Valle d'Aosta: autunno secco e gradevole, inverno assente. Solo un pò di neve a dicembre, poi venti caldi e piogge, strade polverose per tutto l'inverno, segue una primavera molto mite in Svizzera.
1862: Italia: primavera in assoluto tra le più calde dell'epoca, con aprile e maggio estivi
1862/1863: Nord Italia; Giovanni Virginio Schiaparelli da Cuneo, nella lettere a padre Secchi del 10 febbraio 1863 lo informa che "
Qui abbiamo avuto un inverno di mitezza eccezionale" (F.R.)
1865: Aprile caldissimo al Nord-Ovest, Luglio caldissimo in Italia e Svizzera italiana
1865/1866: Inverno mitissimo sul comparto europeo. In Valle d'Aosta mesi mitissimi da novembre a febbraio, neve solo in pochi episodi poi sciolta dalla pioggia. Febbraio 1866 a Milano ebbe una temperatura media di +6,6°. A.G. : "
Inverno trascorso senza che nessuno se ne avvedesse, e la primavera sembrò succedere senza transizione all'autunno. Alle Feste di Natale dei Re si videro a Colonia delle giovinette ornare i capelli con corone di viole, di fiordalisi ed altre primavere". "
A Colmar (Alsazia)
gli alberi conservarono le foglie fino all'apparizione delle nuove, furono mangiate fragole a Natale e le vite misero foglie, steli e persino fiori a metà gennaio. A Vienna si trovarono violette a Natale e in gennaio alberi da frutto erano fioriti come in maggio".
1868: Nord: anno caldissimo, con temperature record e torrenti asciutti, in particolare maggio fu record. Schiaparelli da Cuneo, in una lettera a padre Secchi del 1° giugno 1868 riporta che "
Abbiamo qui un caldo straordinario, e nei giorni scorsi il 'maximum' fu di 34°. Già nei primi di maggio era a 29°". A Torino il maggio 1868 è nelle statistiche delle temperature medie mensili secondo al maggio 1920, con un valore giornaliero massimo di 31,3° il giorno 28; in Svizzera è tuttora il mese di maggio più caldo di tutta la serie storica, addirittura è a 1,2°C di distanza dal caldissimo maggio 2009!
1868/1869: dicembre e febbraio miti, gennaio più freddo. Dicembre in particolare fu caldissimo in Svizzera, superato solo da Dicembre 2015! In generale in Svizzera fu un inverno molto mite.
1873: Lombardia: tremendo vento caldo che soffiò da maggio a settembre, furono compromessi i raccolti del mais e dell'uva.
1875: Cremona: primavera secca [Cronache cremonesi]
1876/1877: Inverno anomalo seguito da un'estate torrida. Il freddo iniziò tra fine ottobre e i primi di novembre del 1876 con neve in montagna. Poi la stagione "
continuò mite per quasi tutto il dicembre. Però l'aria addivenne umidissima, e le nebbie furono persistenti e fitte in quasi tutta l'Italia alta e media". Anche in Svizzera inverno molto mite. Nell'Osservatorio di Cuneo il prof. Cossavella registrò una temperatura media mensile di 5,33°. con una massima giornaliera di 12,5° il giorno 10 ed una minima di -4,9° il giorno 22. L'estate 1877 risulta particolarmente calda ma in maniera uniforme, senza picchi estremi
1877: A Modena estate caldissima, per 64 giorni si superarono i 30°.
1877/1878: Lugano: inverno senza neve.
1880: Lombardia: siccità in primavera e in estate "
che ridusse i corsi d'acqua in pigri rigagnoli e la gente faceva coda davanti ai pozzi delle corti per cavare l'acqua per gli animali"; dicembre anche fu molto mite in Svizzera.
1881: Estate memorabile. Francesco Porro, assistente all'Osservatorio di Brera, riporta "
Ognuno ricorda i funesti effetti prodotti sulle campagne e sugli organismi di questi eccessivi e prolungati calori, favoriti dall'equilibrio della pressione, che durò in Europa sin verso la fine d'Agosto, ed accompagnati da una grande secchezza dell'aria. In tutta la detta estate il cielo non fu quasi mai perfettamente sereno: spesso invece il suo velo si andò addensando: così, ad esempio, il 23 agosto l'Italia fu avvolta in una fitta e ardente caligine, dal parallelo di Brescia a quello di Cosenza". Nello stesso giorno 23 agosto un pò ovunque furono segnalati curiosi fenomeni ottici dovuti a questa nebbia. A Cuneo il prof. Giovanni Cossavella segnala "
23 agosto, ore antimeridiane, il sole dietro un sottile velo di nebbia illumina il suolo di una strana luce rosso-giallastra". L'alta pressione si impadronì di tutta Europa dal 16 giugno, con temperature molto alte per tutta l'estate: +35,3° a Cuneo il 18 luglio, +35,5° a Torino il 17 luglio, +39,0° a Firenze, +37,0° a Milano e addirittura +42,8° a Palermo.
Siccità estiva in Sudtirol.
1881/1882: Cislago (VA): Inverno mite e bello sempre [parroco Pietro Erba (1871-1907)]
1885/1886: Svizzera: temperature miti e clima secco fecero sciogliere le nevi autunnali, alla fine di dicembre in alta Engadina si registrarono strade polverose e prati macchiati di neve qua e là.
1890: Carpi (MO) il 21 luglio termina una "
lunga e ostinata siccità"
1891/1892: Piacenza: stagione eccezionalmente bella con sole primaverile, pioggia il 27 febbraio, segue un'abbondante fienagione, ottima mietitura e grande vendemmia.
1893. Fu una delle siccità più gravi della storia d'Europa e d'Italia. Le precipitazioni furono rarissime, se non in molti casi nulle. Ancora oggi, in termini di precipitazioni, è considerata l'annata più arida; siccità estiva anche in Svizzera.
Cronaca di Carpi
"al 26 aprile abbiamo una siccità veramente straordinaria. Abbiamo avuto l'autunno sereno, l'inverno uguale tranne poca neve sciolta a forza di sole; mai bagnata sufficientemente la terra e la siccità si estese disgraziatamente a tutta l'Italia. I nostri prati non si sono rinverditi bastantemente; tutti i marzatelli non sono nati; solo il frumento nei terreni regge bastantemente; il frumentone in gran parte non è nato." Cronache di Biella recitano in data 13/04/1893: "
E' così lunga e persistente l'attuale siccità che i raccolti sono dappertutto gravemente minacciati... Il Vescovo ha ordinato che nelle messe e benedizioni si reciti "ad petendam pluviam" fino a che si ottenga dalla divina bontà tal benefizio"; e ancora il 23/04/1893: "
La siccità continua terribile. Da cinque mesi...Giovedì sera una nuvola passando sopra Biella inumidì la polvere appena: e poi di nuovo un cielo bronzo...Alla cattedrale è cominciata una novena per chiedere a Dio la pioggia... è stata stabilita una processione di penitenza a Oropa".
Feuille d'Aoste, in data 26 aprile 1893, pubblicava: "
Il y a six semaines que nos campagnes n'ont pas reçu une goutte de pluie et l'hiver etè sans neige. Qu'on se figure l'etat dans lequel se trouve la vegetation! En plaine, les prairies, meme celles qu'on peut arroser, n'ont qu'une herbe clairsemée et étiolée; les blés et les froments souffrent, et l'on ne peut semer les pommes de terre que dans une terre en cendre. Non campagnards son dans la désolation. Toute la récolte, surtout celle du fourrage est compromise. Deux malheurs dans un seul coulp: manque de fourrage et nouvelle baisse de prix du bétail, qui en est une conséquence. Le 25 avril, la bonne population de Champorcher (alt. 1420 m) a pu se rendre en procession au nombre de 418 personnes au Sanctuaire du Lac Miserin (alt. 2577 m) sans fouler la neige, sauf sur un petit trajet en y arrivant, tandis que, en d'autres années, on avait du ajourner la fete du 5 aout, a cause de la neige qui couvrait encore la montagne. Le 27 avril, la population des trois paroisses d'Aoste, representée par plus de mille personnes, s'est aussi rendue processionnellement a l'Ermitage de St Grat (alt 1765 m) sans rencontrer des traces de neige, qui etait releguée sur les sommitès. Le 10 avril, on a dejà cueilli des violettes près du Col de Fenetre sur Cogne, a l'altitude de 2821 metres. Rien d'etonnant que, a Pont-St-Martin et à Carema, localitès ou le climax es sì doux, on ait cueilli des cerises mures les derniers jours du meme mois".
Dall'analisi dei dati giornalieri di Aosta risulta che non vi fu alcuna precipitazione dal 17 marzo al 23 aprile, e in seguito alcune deboli piogge (il 24 e il 28 aprile e il 10 maggio) non contribuirono a smorzare la siccità. Il mese di aprile accumula soltanto 1.2mm e risulta come uno dei più asciutti degli ultimi 160 anni, collocandosi in quarta posizione per scarsità di precipitazioni nella serie di dati dal 1841 al 2002 (aprile 1997, pur molto asciutto, ha misurato 1.8mm a Saint Christophe). Riguardo alla neve, invece, durante l'inverno caddero 50cm in città, di cui 35cm a febbraio. Il pluviometro del Colle Valdobbia raccolse 213mm di precipitazioni dal novembre 1892 al febbraio 1893; Aprile inizia molto caldo, Aosta tocca +28,6° il giorno 22; tutto l'anno vide appena 276mm di precipitazioni.
1894: A solo un anno di distanza dalla tremenda siccità del 1893, una nuova fase siccitosa interessa la Valle d'Aosta. Scrive la Gazzetta Piemontese il 13 dicembre: "
Siccità. Le campagne valdostane traversano una crisi veramente eccezionale. Regna e perdura la più desolante siccità. Sono già due inverni che la candida neve non ricopre più del suo manto i nostri colli,e, nè nell'estate nè nell'autunno ora decorsi il nostro suolo venne beneficiato da una pioggia". In realtà, secondo i dati di Aosta, la situazione non è proprio di siccità assoluta, sebbene tutti i mesi dell'anno escluso maggio abbiano chiuso con deficit pluviometrico. Il totale annuo è bassissimo: appena 280mm cumulati, praticamente come il precedente 1893.
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